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Autore: My_Name_Is_Toby    13/02/2015    3 recensioni
[AU! Ambientato durante il periodo della seconda guerra Greco-persiana. Vaghi accenni alla Clarisse/Annabeth]
Il fischio delle armi che tagliano il vento, il rumore del metallo che colpisce il metallo, le fredde lame da cui gocciola tutto quel sangue, rosso e brillante, e le gocce che colorano la terra, trasformandola in un mare scarlatto.
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Annabeth Chase, Clarisse La Rue, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Allora, partiamo dal presupposto che mi sono ispirata a "I Persiani" di Eschilo, perché è un'opera che mi ha colpita molto e quindi WHY NOT? Il titolo stesso è una citazione dell'opera. Per quanto riguarda la storia, è dedicata alla mia cara amica Fiorilu99, che me l'ha gentilmente commissionata. Il lieve accenno alla ClarisseAnnabeth c'è come non c'è, che vuole intendere intenda. Buona lettura ;) 
PS: Se avessi sbagliato qualche cosa, soprattutto storicamente, avvisatemi perché non me lo perdonerei mai XD 


 
Presto arriverà la luna
bianca come un osso
e spegnerà tutto quel sangue
troppo rosso 
 
 
Il fischio delle armi che tagliano il vento, il rumore del metallo che colpisce il metallo, le fredde lame da cui gocciola tutto quel sangue, rosso e brillante, e le gocce che colorano la terra, trasformandola in un mare scarlatto.
Ogni colpo è come un grosso macigno che infierisce sulle schiere nemiche, un mare di soldati e di frecce, un’orda di barbari; nell’aria, un solo odore: sangue.
Sangue dolce, pungente. Vivo.
La Patria è salva, ti dici, quando vedi lo schieramento nemico che viene sbaragliato, dall’alto della tua postazione, sicura.
Tua madre ti ha mandato ad assistere a quella battaglia, la battaglia della sua città: vuole che tu la veda tutta, Annabeth.
Quanto sangue nemico è stato versato, contaminando la terra che fu patria di tuo padre, di tuo nonno, e che forse in futuro sarà quella dei tuoi figli? Le urla sono insopportabili, un mare di dolore, tanto che in un primo momento avevi tentato di coprirti le orecchie.
Ma guarda adesso la grandezza della Grecia, Annabeth, il fiore persiano è distrutto, spezzato.
Nessuna madre riavrà tra le sue braccia il proprio figlio; la compassione colpisce il tuo cuore, la tua mente fischia per il dolore.
Poi la vedi, non ti sembra nemmeno vero: sfreccia come un fulmine, in mezzo al campo di battaglia, come una saetta che porta morte e distruzione.
Non c’è speranza di fuga per chi si trova sul suo percorso, la guerra ha parlato: se la sua lancia ti viene puntata addosso, sei già morto; la salvezza non è contemplata, quando Ares stesso manda sua figlia in battaglia.
E allora la tua protetta scorrazza per il campo di battaglia e i persiani tremano, affrontando la morte: alla fine, la morte raggiunge tutti, su quel fronte.
Pochi torneranno a casa, ambasciatori costretti a bere dalla coppa di veleno, ad annunciare la sventura, ma tutto quel sangue rimarrà in Grecia, tutto quel sangue barbaro.
Maledetto sarà quel suolo, pensi. Maledetti saranno gli uomini che dovranno vivere sulla terra dove son morti più di mille coraggiosi persiani. Ed il rimpianto, in Persia, sarà così struggente da sentirsi fino alle coste della Grecia, fino al Tempio di Atena.
La strategia è semplice, ma efficace, e sai che, prima o poi, arriverà la luna, che spegnerà la contesa e finalmente la morte morirà con l’arrivo della diva Artemide, per poi riaccendersi una volta che Apollo avrà trainato il suo carro.
Ma intanto Ares e Atena, colpevoli, ammazzano i barbari, quei barbari che han la sola colpa di aver seguito un Re, un re come tutti gli altri. E cento uomini greci riescono a valere più di mille persiani, ma una sola donna riesce a valere come un esercito intero.
Capisci che è questo il divario tra voi due, Annabeth, sai bene che nulla potrà mai colmarlo; eppure, ti ostini a difenderla come se fosse il tuo più grande tesoro ed il tuo cuore teme ad ogni colpo.
Temi la guerra, che tutto distrugge.
E tua madre, tua madre capirà quale nemico si è fatto la Grecia, quale avversaria doveva evitare.
Lo sai anche tu: tutte quelle vittorie, una dopo l’altra, possono solo portare disgrazie e, nonostante le grandi sconfitte, tutti i Greci sono morti con onore.
L’onore è una cosa positiva, Annabeth. Aspetti il colpo del fato, ma non riuscirai a vederlo, aspetti il momento in cui la Grecia perderà tutto ciò che ha di più caro: la sua libertà.
Non i persiani, Annabeth, conquisteranno la tua bella Grecia, ma una potenza molto più vicina.
E presto, molto presto, perderete la vostra libertà per mano della mia dinastia, da cui sta crescendo un popolo molto più potente di quello che state distruggendo adesso.
Goditi la libertà della tua bella Atene, ragazza, goditi l’amore che gentilmente ti ho donato.
Ma una guerra contro di me l’avete già fatta e presto avrò la mia vendetta.
Presto, la stirpe di Enea vendicherà la caduta di Troia.
E la Grecia perderà la sua amata libertà.
  
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