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Autore: Hisomu    15/02/2015    1 recensioni
Sbattei al muro per poi finire tra dei sacchi di spazzatura.
Alzai uno sguardo verso Amon, che era pronto per una mossa finale veloce ed indolore.
Stavo per morire.
Ma in quel momento non riuscivo a pensare al fatto che stavo morendo.
No.
Avevo altro per la testa.
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piccola fic TouKen spero vi piaccia
Genere: Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amon Kōtaro, Kaneki Ken, Kirishima Tōka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver chiuso le porte dell'Anteiku, era ora di tornare a casa.
Nella via di ritorno però, vidi il corpo di una giovane ragazza sui venti anni, per terra, gli avanzi di qualche ghoul pensai.
Più guardavo il corpo, più pensavo:
 
" Un morso non mi farà mica male "
 
Mi piegai e l'odore inebriante di carne umana mi fece andare di matto.
Da quanto non mangiavo?
Una settimana forse.
Quell'odore, quella carne sembrava così morbida.
Senza che me ne accorgessi gli occhi si tramutarono nella loro vera forma. 
Occhi dalla pupilla rossa, cosa che caratterizza noi ghoul dagli umani.
Feci per allungare la mano...
"EHI TU" mi sentii chiamare da una voce familiare in fondo alla strada.
Mi voltai e sgranai gli occhi rossi.
Un agente della CCG, ma non un semplice agente, era Amon Kotaro, compagno dell'ormai defunto killer di Mrs. Ryoko.
Era distante da me e ringraziando la fioca luce di un palo non mi vide in volto.
Mi voltai dalla parte opposta ed indossai la maschera a forma di coniglio.
Amon cominciò a corrermi dietro.
Non appena finii di mettermi la maschera.
Cominciai a far sorgere la mia Kagune, che mi identificava come Ghoul ti tipo Ugaku.
Saltai e mi girai di scatto, lasciando dei cristalli volare dalla mia kagune verso la figura di Amon, il quale si difese grazie a quella specie di mazza da baseball divisibile.
Divise la "sua" kagune a metà, correndo verso di me.
Cercó di colpirmi con un fendente, che provai a schivare in aria, ma finì col prendermi le orecchie della maschera.
- Dannazione.. - dissi tra me e me, quando notai il formarsi di una crepa sulla maschera.
Caddi a terra in piedi, con una mano sulla maschera.
Alzai lo sguardo di scatto, avendo abbassato la guardia per qualche secondo.
Qualche fatale secondo.
Amon era davanti a me e mi colpì in pancia con un fendente della "mazza da baseball".
Volai dall'altra parte del vicolo, sbattendo al muro e cadendo per terra.
Cercai di rialzarmi con fitte lungo tutto il corpo.
Mi guardai intorno.
Erano presenti numerosi balconi, chi più alti o bassi.
Erano perfetti per una fuga.
Saltai diretta verso una di questi balconi, ma Amon mi colpi alla gamba, rompendola seriamente.
Urlai come mai avrei creduto di fare, senza notare altre due crepe sulla maschera.
Sbattei al muro per poi finire tra dei sacchi di spazzatura.
Alzai uno sguardo verso Amon, che era pronto per una mossa finale veloce ed indolore.
Stavo per morire.
Ma in quel momento non riuscivo a pensare al fatto che stavo morendo.
No.
Avevo altro per la testa.
Chiusi gli occhi aspettando la mossa finale e sussurrai:
 
".. Kaneki... salvami..."
e poi il buio
 
 
 
 
 
 
 
 
Aprii gli occhi, rendendomi conto di non essere nello stesso posto in cui ero poco prima.
Cercai di mettermi seduta, sentendo solo lunghe fitte dappertutto.
Mi guardai intorno notando la fioca luce che proveniva dalla finestra aperta, la quale lasciava entrare un lieve venticello tale da smuovere leggermente le tende.
La luce della luna illuminava debolmente la stanza.
La gamba, mi ero scordata che era rotta.
Scostai la coperta notando la gamba fasciata da una garza, sentendo un leggero sollievo sul livido al di sotto di essa.
Sorrisi debolmente quando, voltando lo sguardo verso il comodino, notai una tazza di caffè, la quale emanava un'odore dolce ed inebriante. 
- Ne è passato di tempo eh.. - dissi con una lieve nota di malinconia, voltando lo sguardo verso la finestra, dove ora, dietro le tende mosse da quel lieve vento, c'era Kaneki.
Vestito di nero con il completo dell'Aogiri con i capelli ormai bianchi mossi dal vento.
Occhi malinconici di una persona infelice, depressa, come se fosse in astinenza di qualcosa, qualcosa di importante.
Indossava la maschera che intimoriva chi la guardava, ma a me non intimoriva la sua figura, anzi mi metteva tenerezza a suo modo.
- Kaneki... - dissi a bassa voce senza neanche rendermi conto di essere leggermente arrossita.
Lui non parlò, la luce della luna rendeva i suoi capelli bianchi di lui ancor più vistosi e lucenti, rendendo la sua figura tenebrosa angelica.
Si mosse verso il letto, sotto il mio sguardo curioso.
Le labbra dischiuse mentre lo vedevo sedersi sul letto, accanto a me.
Sussultai leggermente, senza staccare lo sguardo dall'occhio scoperto di lui, quando mi accarezzò la guancia con fare stranamente dolce.
- Stai bene? - sussurrò, coccolando la mia guancia con le dita.
Sorrisi - Si, ora si - 
Lui tolse la mano dalla mia guancia, passando le dita sulla mia pelle arrossita.
Fece per abbassare la zip della sua maschera di pelle, lavoro di Uta, rivelando il suo viso pallido ma allo stesso tempo bellissimo.
- Vuoi il caffe? - ora la sua voce era più chiara, senza la maschera a coprirgli la bocca.
Annuii leggermente e l'albino mi passò la tazzina di caffè, l'unica bevanda potabile tra i ghoul.
Presi la tazzina dal piccolo manico e a piccoli sorsi bevvi il caffè agrodolce di Kaneki.
Lui sorrise di gusto, vedendo che avevo gradito il suo caffè.
- Sono migliorato eh? - disse lui sussurrando dalle sue labbra sorridenti.
Sentii gli occhi pizzicarmi e dopo poco mi calai in un pianto silenzioso, lanciandomi nell'abbracciarlo dal collo, ignorando il dolore alla gamba.
Strofinai la testa sulla sua spalla mentre piccole lacrime scendevano lungo la sua divisa nera.
Lui mi abbracciò, tirandomi a sé, emanando un piacevole calore.
- Touka.. Mi.. - cercò di dire.
- M-Mi manchi... - cercai di dire con voce ferma, ma ne uscì solo il suono di una voce strozzata dalle lacrime.
- S-Sono stanca... Stanca di vedere che dietro al bancone non ci sei tu. Stanca del silenzio, non sentendoti più romperti i piatti. Stanca di dover piangere ogni notte sapendo che il giorno dopo non ci sarai. -
dissi tutto d'un fiato.
Lui non parlò, ne mi accarezzava più, mi teneva solo stretta a se.
Alzai lo sguardo verso il suo viso - K-Kan... -
Non riuscii a finire la frase che mi chiuse la bocca con la propria.
Chiusi gli occhi, amando quel contatto mai avvenuto e tanto desiderato tra di noi.
Portò una delle sue mani sulla mia nuca, stringendola sui miei capelli.
Ci staccammo e ci specchiammo entrambi negli occhi dell'altro.
Con il proprio peso, Kaneki mi portò sotto di se, sul letto.
Mi baciò la guancia e sussurrò " Anche tu mi sei mancata, Touka chan"
Arrossii mentre continuavo a guardarlo sognante.
Scese a baciarmi la guancia e sussurrò un "toglimi il cappotto per favore"
Aprii i bottoni, simili a bulloni, del suo cappotto, simile a quello di Ayato.
Lo aiutai a cacciarselo di dosso, lasciandolo solo con i pantaloni e una maglia attillata, che ne metteva in evidenza gli addominali nuovi ai miei occhi.
Mi baciò le labbra dolcemente, mentre si sdraiava su di me, aderendo il suo corpo al mio.
Si teneva sollevato tramite i gomiti, evitando di schiacciarmi. 
Ci guardavamo entrambi negli occhi, come se potessimo stamparci in mente la figura dell'altro.
Piano, gli accarezzai il viso con le dita, notando quanto morbida e fredda fosse la sua pelle.
Questo era il nostro amore.
Non si dimostrava tramite il sesso o baci all'ultimo respiro.
Mi persi a pensare di lui quando mi baciò una delle dita della mano che usavo per accarezzarlo, catturando la mia attenzione.
Sussurrò con fare stanco - P-possiamo dormire così? - disse senza nascondere un leggero imbarazzo.
Sorrisi, riconoscendo parte del vecchio Kaneki, timido e riservato.
Mi feci più in la, lasciandoli un po di spazio libero.
L'albino si sdraiò accanto a me, senza mollare la presa sulla mia vita.
Lo abbracciai, appoggiando la testa sul suo petto, sentendo il battito del suo cuore accelerare.
Coccolai la testa sul suo petto facendolo rilassare leggermente.
Dopo un po sentii il suo petto alzarsi ed abbassarsi, sentii il suo respiro da cui capii che stava dormendo.
Sorrisi e gli baciai il mento, beandomi di quell'espressione beata che aveva nel sonno.
Appoggiai nuovamente la testa sulla sua spalla, addormentandomi dolcemente nelle braccia del ragazzo di cui mi ero innamorata.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell'autrice:
Alluuuuura questa è la mia prima TouKen, amo questa coppia e sto progettando di fare nuove fanfictions riguardo loro e, ovviamente, anche altri personaggi del fandom :3
Spero vi sia piaciuta <3
 
 
 
 
  
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