Storia 1: Torta (Ryan x Ichigo)
Ichigo
uscì dal locale a
passo di marcia inveendo come al solito contro Ryan.
In verità avrebbe dovuto
correre dritta a scuola, ma avendo bisogno di un permesso urgente per
quel pomeriggio, aveva pensato di passare dentro un minuto.
Fortunatamente aveva
ottenuto quel che voleva, ma il biondo non aveva resistito alla
tentazione di prenderla in giro come sempre per il suo rendimento
scolastico e metodo di studio e avevano finito un'altra volta per
litigare nel momento peggiore.
La ragazza sospirò
sconsolata emettendo l'ennesimo lamento per essere stata, a suo dire,
maltrattata prima di dare un'occhiata all'orologio e mettersi a
correre come una matta raggiungendo la classe appena in tempo.
Le sue amiche Mimi e Megan,
vedendola triste e sconvolta, tentarono più volte di
parlarle e
consolarla, ma senza successo.
“Perché
capitano tutte a
me?” si chiedeva la ragazza pensando continuamente all'amico
per il
quale forse provava da tempo qualcosa di più profondo.
Nel
frattempo però, nemmeno
Ryan stava passando una buona giornata. Davanti all'amico Kyle
cercava di comportarsi come al solito, ma i suoi pensieri lo
portavano continuamente da Ichigo.
“Chissà
cosa sta facendo
adesso?” si chiedeva sospirando e guardando fuori dalla
finestra.
“Pensi
di andare avanti
così tutto il giorno?” chiese a un certo punto il
cuoco con un
sorriso.
Il ragazzo lo guardò un
attimo stupito prima di accorgersi della pila di piatti ancora
accanto a lui in attesa di essere lavati. Da quanto tempo si era
incantato con la spugnetta in mano?
Imbarazzato, si affrettò a
prendere il piatto successivo strofinandolo con foga nella speranza
che l'altro non facesse domande, ma non fu così fortunato.
“Hai
la testa tra le
nuvole oggi. E' successo qualcosa?” chiese infatti poco dopo,
improvvisamente serio.
“Niente
di particolare, ho
solo litigato con Ichigo” rispose con finta indifferenza il
biondo
guardandolo di sottecchi.
“Eh
già, come al solito.
Mi sembrava infatti di aver sentito la sua voce”
ricordò il moro
con un sorriso a metà tra l'esasperato e il divertito
ripensando al
salto che aveva fatto qualche ora prima al consueto urlo inviperito
della rossa.
“E'
sempre indietro con i
compiti e quando è periodo di verifiche, ha bisogno di un
permesso
dietro l'altro per recuperare il tempo perduto. Quando
imparerà a
fare le cose al momento giusto?” disse seccato Ryan cercando
di
giustificarsi. Non sopportava questo modo di fare di Ichigo,
così
diverso dal suo, e non poteva fare a meno di farglielo pesare tutte
le volte. Quel giorno però, doveva aver proprio esagerato,
visto che
lei era fuggita con espressione sconvolta urlandogli contro con
più
foga del solito.
“Ognuno
ha i suoi tempi
per imparare, Ryan, e ammetterai che per colpa nostra Ichigo non ne
ha più molto a disposizione” osservò
con calma Kyle,
distogliendolo da quei pensieri molesti.
“Questo
è vero” ammise
il biondo con un sospiro.
“Forse
potresti chiederle
scusa e provare a essere più comprensivo”
suggerì delicatamente
l'amico.
“Io?!
Figuriamoci! Per
quando arriverà al Caffè, le sarà
già passata” scattò subito
il ragazzo rimettendosi al lavoro e il cuoco lasciò cadere
il
discorso con un sospiro, ma le sue parole risuonarono a lungo nella
mente del più giovane.
Intanto
Ichigo cercava
invano di seguire le lezioni, ma quel giorno il suo cervello non
voleva proprio saperne, e anziché prendere appunti, faceva
disegnini
sul blocco.
“E'
mai possibile che Ryan
debba sempre trattarmi male?” si chiese a un certo punto,
accorgendosi con un sobbalzo di aver distrattamente disegnato due
gattini terribilmente simili a lei e al biondo trasformati.
Sconvolta, rimase a guardare
per un po' il disegno osservando stupita l'accuratezza dei dettagli.
I micetti erano seduti vicini sull'erba con intorno qualche fiore, un
albero e una farfalla che volava tranquilla sopra le loro teste. La
gattina aveva l'aria beata e sembrava pronta a strusciarsi
affettuosamente contro il suo compagno.
Ichigo cercò di immaginare
la scena e arrossì un po' all'idea di stare davvero
così vicina a
Ryan come mesi prima aveva fatto con Mark. Allora era convinta che il
loro amore fosse eterno, ma il tempo aveva reso evidente che quello
era soltanto un bel sogno. C'era rimasta davvero male scoprendo che
il suo ragazzo aveva intenzione di lasciarla, e se aveva superato
quel brutto momento era stato solo grazie al biondo, che per
l'occasione doveva aver dato fondo a tutta la sua gentilezza.
“Dev'essere
per questo che
ora mi tratta sempre male” pensò tristemente la
rossa continuando
a fissare il disegno per il resto della lezione sforzandosi di non
piangere.
Mentre
Ichigo sospirava a
scuola, Ryan non faceva che pensare alla sua espressione ferita
mentre correva fuori dal locale e alle parole che Kyle gli aveva
rivolto poco prima.
“Ognuno
ha i suoi tempi per imparare, e ammetterai che per colpa nostra
Ichigo non ne ha più molto a disposizione... Forse potresti
chiederle scusa e provare a essere più
comprensivo...”
Sulle prime, il ragazzo gli
aveva risposto male, ma in fondo l'amico non aveva fatto altro che
dar voce ai suoi pensieri di quella mattina. Era per questo che se
l'era presa tanto?
“In
fondo è vero che la
colpa è nostra se rimane sempre indietro. In genere
è la prima ad
arrivare al locale e non si ferma un attimo fino all'ora di chiusura,
e fino alla sconfitta di Profondo Blu, è stata sempre lei ad
andare
in giro con Mash in cerca degli alieni. E trovava anche il tempo di
uscire con il suo ragazzo... Da quando siamo piombati nella sua vita,
abbiamo subito richiesto il massimo impegno da parte sua mettendola
spesso nei guai e io, anziché esserle riconoscente, sono
stato solo
capace di sgridarla” pensò con un sospiro mentre
davanti agli
occhi gli scorrevano le immagini delle loro avventure.
“Kyle
ha ragione, devo
proprio chiederle scusa” sussurrò tristemente.
Le
ore si trascinavano
lente, ma per fortuna ormai mancava poco alla fine delle lezioni.
Ichigo prese i libri
dell'ultima materia della giornata e sorridendo continuò a
chiacchierare con le sue amiche fino all'arrivo del professore.
La mattina era stata un
disastro, ma durante la pausa pranzo si era sfogata con Mimi e Megan,
che non l'avrebbero più lasciata in pace se non avesse detto
loro
cosa le stava succedendo, e grazie alle amiche aveva ritrovato un po'
del suo caratteristico buon umore.
“Le
ragazze hanno ragione,
non devo essere triste. Ryan non ha un carattere facile ma ha
già
dimostrato di tenere molto a tutte noi e soprattutto a me. Si diverte
a prendermi in giro ma quando ho bisogno è sempre pronto ad
aiutarmi. Senza di lui, a quest'ora forse sarei ancora qui a piangere
per Mark... Adesso però sorrido e chissà, forse
un giorno mi
siederò con lui al parco e sarò di nuovo felice
come la gattina nel
disegno” pensò con un sospiro estraendo dalla
borsa il disegno di
quella mattina e guardandolo un'ultima volta per farsi coraggio.
Con
il passare delle ore,
anche l'umore di Ryan era un po' migliorato, perché
finalmente aveva
trovato il modo per farsi perdonare. O per lo meno, lo sperava.
Nonostante tutto, le voleva
bene dalla prima volta che l'aveva incontrata, e se non si era mai
dichiarato, era stato solo per l'insopportabile presenza di Mark. Se
lui fosse stato in grado di renderla felice, avrebbe anche potuto
sopportarlo, ma un paio di mesi prima l'aveva lasciata e la ragazza
aveva pianto davanti a lui tutte le sue lacrime. In quel momento, gli
ci era voluta tutta la sua forza di volontà per evitare di
stringerla forte a sé e baciarla per cercare di consolarla.
Si era
ripromesso di lasciarle un po' di tempo per riprendersi prima di
farsi avanti, ma ogni volta che la vedeva, riusciva a dirle solo cose
antipatiche, per cui lei lo mandava puntualmente a quel paese.
Ryan sospirò e lanciò
un'occhiata soddisfatta a ciò che le aveva preparato. Quel
giorno
non poteva permettersi di sbagliare ancora.
“Accidenti,
sono proprio
distrutta” si lamentò poco dopo Ichigo rivolta a
Mash mentre
tornava a casa. L'unica cosa che avrebbe voluto fare in quel momento
era buttarsi sul letto e dormire per una settimana, ma doveva far
fruttare il tempo extra che aveva avuto a disposizione per studiare
prima di raggiungere le amiche al Caffè.
“Ma
come fanno le altre a
star dietro a tutto mantenendo alta la media?” si chiese
affranta
quando finalmente ebbe raggiunto la sua camera.
Lanciò un'occhiata alla
scrivania e si sentì ancora più a pezzi, ma preso
un bel respiro,
si costrinse a sedersi con davanti libri e quaderni.
Se qualcuno fosse entrato in
quel momento, avrebbe pensato di avere davanti una perfetta
studentessa, ma dopo qualche minuto si bloccò. Non aveva la
più
pallida idea di quello che c'era scritto e vide allontanarsi
ulteriormente la possibilità di raggiungere la sufficienza
in
matematica.
“Povera
meee! Cosa faccio
adesso?” gemette disperata, passando in rassegna tutte le
possibilità mentre Mash svolazzava dietro di lei cercando di
consolarla.
“Forse
dovrei andare al
Caffè e chiedere a qualcuno di aiutarmi. Non posso
permettermi di
fare un disastro con questa verifica” riflettè a
voce alta
cercando di decidere a chi rivolgersi. Minto era esclusa con il
caratteraccio che aveva, e lo stesso Ryan. Dopo quella mattina, non
voleva nemmeno vederlo, figuriamoci chiedergli qualcosa! Era inutile
negarlo: nonostante le belle parole, era ancora arrabbiata e ferita.
Sbuffò sonoramente e
continuò a riflettere: Purin era troppo piccola, Retasu in
biblioteca e Zakuro al lavoro. Forse c'era qualche speranza con Kyle,
ma il cuoco era sempre in cucina a quell'ora...
“Niente
da fare, resta
solo lui” concluse alla fine la ragazza desiderando di
sprofondare.
Che ne sarebbe stato del suo orgoglio e della sua salute mentale dopo
un pomeriggio passato con il biondo a studiare matematica?
Purtroppo non aveva scelta,
e sbuffando e brontolando, si diresse al Caffè con le dita
incrociate.
Poco
dopo aprì la porta del
locale trovandosi davanti proprio Ryan.
“Che
ci fai qui a
quest'ora?” le chiese stupito.
“Mi
sono bloccata con la
matematica e quindi... beh, mi chiedevo se... fossi disposto... a
darmi una mano” disse sempre più piano, azzardando
infine
un'occhiata preoccupata.
Sulle prime il ragazzo non
ebbe alcuna reazione. Stava forse sognando? Era stato terribile con
lei quella mattina e ora Ichigo gli chiedeva aiuto?
La rossa lo guardò
abbacchiata. Aveva fatto male a riporre in lui tutte le sue
speranze...
“Non
importa” sussurrò
sull'orlo delle lacrime. Stava già per voltarsi e andare via
quando
il biondo la fermò prendendola per un braccio.
“Aspetta,
non c'è
problema. Ero solo sovrappensiero” disse imbarazzato
stringendola
appena.
“Ne
sei sicuro?” gli
chiese lei, cercando i suoi occhi con aria speranzosa.
“Certo,
vieni” la invitò
con un sorriso che la rossa ricambiò subito. Si sentiva
già meglio.
Ryan andò ad avvertire gli
altri che andava di sopra e Ichigo lo seguì fino al suo
studio. Non
c'era mai entrata ma non ebbe il tempo di sentirsi in imbarazzo. Il
cuore le batteva all'impazzata ma con lui si sentiva felice. Era
così
contenta che avesse deciso di darle una mano!
I due si misero subito al
lavoro, e con il suo aiuto la ragazza riuscì presto a capire
il
procedimento. Per una volta, era persino felice di dover fare
matematica!
Anche Ryan era contento
comunque. Ichigo gli faceva una gran tenerezza lì seduta al
suo
fianco e di tanto in tanto i loro sguardi si incrociavano. Avevano
entrambi il cuore in gola, ma la situazione era molto piacevole. Se
in quel momento si fossero trasformati in gatti, probabilmente
avrebbero fatto le fusa.
Di tanto in tanto la ragazza
ripensava al suo disegno, dicendosi che la bellissima scenetta si era
quasi avverata. Mancava il prato fiorito, ma la natura era visibile
dalla finestra, e la cosa più importante, in fondo, era che
fossero
vicini, e in quel momento lo erano così tanto che le loro
spalle a
volte si sfioravano. Per quanto ancora sarebbe riuscita a resistere
all'impulso di appoggiarsi a lui e chiudere gli occhi aspirando il
suo profumo?
Ryan ignorava completamente
questi pensieri, e se non fosse stato così impegnato a
trattenere la
voglia di appoggiarle un braccio intorno alle spalle per attirarla a
sé, probabilmente si sarebbe accorto della sua espressione
sognante.
A un certo punto, Kyle si
affacciò nella stanza per portar loro uno spuntino, e la
prima cosa
che pensò vedendoli alla scrivania, fu che sarebbero stati
proprio
una bella coppia.
“Per
quanto ancora
continueranno a ignorare i loro sentimenti?” si chiese con un
sospiro tornando in cucina.
La sua apparizione però,
aveva dato a Ryan un'ottima idea...
Presto
la lezione finì e
Ichigo si sorprese a desiderare di rimanere ancora lì con
lui, ma
doveva accontentarsi. Aveva temuto che sarebbe stata una tortura,
invece il suo cuore le danzava nel petto come quando incontrava Mark.
“Che
sia davvero Ryan il
ragazzo giusto per me?” si chiese arrossendo un po' e il
biondo
sorrise intenerito.
“Quando
riusciamo ad
andare d'accordo, sa essere davvero stupenda”
pensò con aria
sognante, ma si riscosse subito.
“Ti
ringrazio davvero
tantissimo. Non so proprio come avrei fatto senza di te” gli
disse
Ichigo con un dolce sorriso.
“Figurati.
E' stato un
piacere” borbottò lui senza guardarla. Evitare di
baciarla era
sempre più difficile, ma non poteva rischiare di mandare
tutto a
monte. Non voleva nemmeno immaginare la sua reazione a un bacio
rubato...
La ragazza fu quasi certa
che fosse leggermente arrossito, ma pensò di esserselo
immaginata.
Del resto, che motivo avrebbe avuto per farlo?
Imbarazzata dal silenzio
pesante che si era creato, uscì dalla stanza per andare a
cambiarsi
e cominciare così il suo turno al Caffè.
“E
adesso, diamo inizio
alla parte più difficile” sospirò il
biondo quando fu certo che
lei fosse ormai di sotto.
Ichigo
si cambiò in fretta
e diede poi un ultimo sguardo al suo disegno. Sorrise tristemente
alla vista dei due gattini sul foglio e desiderò di poter
vivere
davvero quella scena un giorno.
Le costava ammetterlo, ma
forse un po' le mancavano le sue trasformazioni. E in fondo, anche se
a quel tempo stava ancora con Mark, le era decisamente piaciuto
quando Ryan in versione gatto l'aveva baciata nel parco per farla
tornare umana. Quando il piccolo Art, il gattino grigio dagli occhi
azzurri, l'aveva salvata rompendo con un bacio l'incantesimo che
l'aveva imprigionata nel corpo di un felino, le era sembrato di
vivere in una favola, e ora era convinta che sarebbe stato bello
riassaporare quel momento con la consapevolezza dei propri sentimenti
per lui...
“Potresti
venire in cucina
per favore? C'è il pienone adesso” la
chiamò Minto affacciandosi
alla porta e la rossa, tornata bruscamente alla realtà, si
affrettò
a raggiungerla. Non si accorse che il foglio, a causa dell'improvviso
spostamento d'aria, era scivolato a terra prima che lei potesse
chiudere lo sportello dell'armadietto...
Poco
dopo, Ryan passò di là
con un pacchetto in mano che avrebbe dovuto infilare nello zainetto
della ragazza e notò subito il pezzo di carta sul pavimento.
Lo raccolse con l'intenzione
di portarlo nell'altra stanza perché la proprietaria lo
rimettesse a
posto, ma lo sguardo gli cadde sul disegno e per poco non
lasciò
andare ciò che aveva in mano.
“Non
è possibile”
sussurrò incredulo con il cuore in gola. In un angolo c'era
il nome
di Ichigo, quindi era stata per forza lei a disegnare, ma vederli
così vicini, ritratti con tanta cura, lo portava a
escluderlo.
Com'era possibile che la principale vittima del suo sarcasmo
desiderasse stare con lui? Loro due non facevano altro che
litigare... Voleva davvero...
Scosse la testa e prese un
bel respiro. La scoperta era stata incoraggiante per il suo piano, ma
come avrebbe fatto adesso a fingere di non aver visto nulla?
“Devo
solo cercare di non
rimanere solo con lei, ecco tutto. Non dovrebbe essere troppo
difficile” pensò per farsi coraggio.
Guardò l'orologio e capì
che doveva sbrigarsi. Qualcuno avrebbe potuto andare a cercarlo se
fosse sparito per troppo tempo.
Con un grosso sforzo, riuscì
a infilare il pacchetto nello zaino di Ichigo nascondendolo un po'
tra i libri pregando che non si rovinasse e che la rossa lo trovasse
solo quella sera a casa. Possibilmente tardi. Sarebbe potuto morire
per l'imbarazzo se l'avesse tirato fuori mentre era ancora al
Caffè.
Rimise a posto lo zaino e
appoggiò con cura il foglio dove l'aveva trovato sorridendo
all'immagine e promettendo che avrebbe realizzato il suo desiderio,
in qualche modo.
Cercò poi di assumere la
sua solita espressione impassibile prima di tornare in cucina dove
gli altri correvano di qua e di là per star dietro a tutte
le
richieste.
Il
resto del pomeriggio
passò tranquillamente, anche se Ryan ogni tanto si perdeva a
guardare Ichigo sotto lo sguardo attento di Zakuro che sorrideva tra
sé e sé.
La modella non disse nulla,
ma aveva capito che dovevano esserci degli sviluppi in arrivo e
sperò
con tutto il cuore, per il bene dell'amica, che questa volta avesse
davvero trovato la persona giusta. Nessuno di loro avrebbe potuto
sopportare un'altra crisi come quella seguita all'abbandono di Mark,
ma il suo istinto la faceva ben sperare. Del resto, era evidente per
tutti che Ryan avesse perso la testa per lei fin dall'inizio.
Dopo
cena, Ichigo andò a
preparare la cartella per l'indomani e vi trovò dentro, con
grande
sorpresa, un pacchetto per lei.
“Aprilo
quando sei
sola” recitava il biglietto.
La ragazza ebbe un brivido e
il cuore cominciò a batterle forte.
Rimase a fissarlo incredula
per un po', poi prese un bel respiro e aprì la scatola.
Dentro c'era
una piccola torta con la panna e le fragole, una specialità
del
Caffè di cui andava matta, con un altro biglietto.
Scusami
per tutto.
Se
mai dovessi ancora aver bisogno di aiuto, non esitare a chiedermelo.
Sarò felice di aiutarti. R.
Il
cuore di Ichigo fece una
doppia capriola e la rossa si lasciò sfuggire un gridolino
di gioia.
Probabilmente era un sogno, ma se era così, avrebbe voluto
non
svegliarsi mai.
Si buttò sul letto felice e
rilesse mille volte il messaggio con aria sognante prima di prendere
in mano il cellulare con espressione incerta. Non si aspettava un
simile pensiero da parte di Ryan e non sapeva cosa fare.
“Dovrei
chiamarlo?” si
chiese preoccupata facendo per comporre il numero, ma qualcosa la
fermò. Il suo sguardo cadde sulla torta sulla scrivania e
decise di
andare prima a prendere di soppiatto l'occorrente per assaggiarla.
Forse mangiando le sarebbe venuta un'idea.
Ichigo
riuscì a prendere
piatto e posate e a tornare in camera senza farsi vedere accingendosi
subito a tagliare la torta. Le dispiaceva un po' tenerla tutta per
sé
senza offrirla ai genitori, ma sarebbe stato difficile spiegarne
l'improvvisa comparsa, e poi doveva essere per lei, giusto?
Rincuorata, ne assaggiò un
pezzo e ne rimase stupita. Era buona, anzi buonissima, ma non era
come quelle di Kyle al Caffè. Che fosse stata preparata
da...? La
ragazza non riuscì nemmeno a finire il pensiero, e ancora
girata
verso la torta sulla scrivania, raggiunse in un attimo una
tonalità
di rosso preoccupante. Inghiottì a fatica e gli occhi le si
riempirono di lacrime. Ryan aveva davvero preparato per lei la sua
torta preferita?
Nel
frattempo, il biondo era
sdraiato sul letto con il cellulare in mano. Non osava staccare gli
occhi dallo schermo mentre aspettava con ansia crescente una
chiamata, un messaggio... qualsiasi cosa. Ichigo non aveva ancora
trovato il pacchetto oppure...
Un bip del telefono
lo distrasse e il ragazzo scattò su come una molla leggendo
il
messaggio con le mani tremanti.
Grazie
per tutto. Non serve che ti scusi. Direi che oggi ti sei fatto
perdonare.
P.S:
L'hai fatta tu la torta? Era davvero buonissima!
Ryan
sospirò di sollievo e
fissò l'apparecchio con un sorriso da un orecchio all'altro.
Aveva ragione: quando
riuscivano a non litigare, la ragazza era davvero dolcissima.
Sono contento che ti sia piaciuta. Con tutto quello che hai sempre fatto tu per noi, era il minimo che potessi fare.
Non è vero. Siete stati voi a fare tanto per me, e tutto sommato, hai ragione sulla scuola. Vorrei davvero fare i compiti al momento giusto, ma posso farlo raramente...
Stai scherzando? So che il Caffè ti porta via tanto tempo, e per questo ti chiedo scusa anche da parte di Kyle. Dopotutto, siamo stati noi a trascinarvi in questa storia e non dovrei mai dimenticarlo. Ti darò volentieri una mano tutte le volte che vorrai.
Grazie mille, Ryan. Vuol dire molto per me in questo momento...
Figurati. Vedrai che domani andrà tutto bene. Hai dato il massimo oggi e sono sicuro che puoi farcela.
Sei un tesoro quando vuoi. Sicuro di sentirti bene?
Molto spiritosa. Mai stato meglio comunque. E se vuoi un consiglio, ti conviene andare a letto adesso. Si è fatto tardi purtroppo, e conoscendoti, rischi di non alzarti più dal letto. Vuoi far tardi proprio domani? Parleremo al Caffè se vorrai.
Hai ragione, non mi ero proprio accorta dell'ora. E' stato piacevole parlare con te. Buonanotte, Ryan. A domani.
Buonanotte, Ichigo.
Alla
fine di questo lungo scambio di messaggi, avevano entrambi il cuore
in gola e il battito accelerato, ma non erano mai stati così
felici.
Gli sembrava quasi di poter toccare il cielo con un dito.
L'idea
della torta era stata davvero ottima e nessuno dei due avrebbe mai
pensato di riuscire a parlare tranquillamente con l'altro per tanto
tempo senza litigare. Per loro era un vero record che speravano di
poter presto battere.
A
dispetto delle parole, rimasero svegli ancora per un po' a rileggere
la conversazione salvata sui rispettivi telefoni prima di
addormentarsi profondamente pensando all'indomani quando si sarebbero
rivisti. Chissà se presto il loro sogno si sarebbe avverato?
La
mattina dopo, Ichigo si alzò dal letto felice e fiduciosa
per la
prima volta in vita sua prima di una verifica di matematica e
riuscì
persino a seguire quasi tutte le lezioni.
Il
cuore le batteva forte nel petto, ma era una sensazione decisamente
piacevole e non smetteva mai di sorridere.
Le
amiche notarono subito la sua particolare allegria, e appena seppero
cosa era successo il giorno prima, si unirono alla sua gioia ridendo
e chiacchierando in continuazione ogni volta che ne avevano la
possibilità.
Quel
pomeriggio al Caffè non successe molto in realtà,
ma a Ichigo
bastò. Appena ci fu un attimo di tregua infatti, Ryan le
chiese come
era andata e la ragazza ne approfittò per ringraziarlo
ancora per
tutto.
In
quell'attimo di silenzio che si creò subito dopo, raccolsero
entrambi il proprio coraggio convinti che fosse ora di rivelare i
propri sentimenti, ma furono interrotti sul più bello da
Retasu che
aveva bisogno di una cosa.
I
due la raggiunsero sforzandosi di sembrare normali ma la ragazza
capì
ugualmente e non la finì più di scusarsi.
Quella
sera non ci furono teneri scambi di messaggi ma solo ricordi e
progetti per il futuro, e prima di addormentarsi, si ripromisero
entrambi di riprovarci il giorno successivo e quello dopo ancora
finché non ci fossero riusciti. Presto o tardi, avrebbero
dovuto
dire all'altro cosa avevano nel cuore.
Fu
con questo pensiero che si alzarono dal letto la mattina dopo e fin
dalla prima ora, Ichigo ebbe la certezza che niente sarebbe potuto
andare storto.
L'insegnante
di matematica le restituì la verifica facendole i
complimenti, e
alla fine delle lezioni, la ragazza corse subito al Caffè,
impaziente di dare a Ryan la bella notizia.
“Ce
l'ho fatta! Ho preso il mio primo 80! Grazie, grazie,
grazie!”
strillò eccitata appena lo vide, abbracciandolo stretto. E
il
ragazzo, senza pensarci, ricambiò di slancio l'abbraccio
posando le
labbra sulle sue.
La
rossa si irrigidì per un attimo, sorpresa, ma non lo
respinse e
rispose timidamente.
Appena
si accorse di ciò che aveva fatto, il biondo si maledisse
mentalmente, ma la risposta della Mew gatto lo esortò a non
mollare
la presa approfondendo il bacio.
“Complimenti”
sussurrò sulle sue labbra quando si staccarono riprendendo
poi da
dove si erano interrotti.
“Ryan”
disse piano lei appena potè, guardandolo negli occhi ansante
e con
le guance rosse.
“Era
da molto che volevo dirtelo, Ichigo” esordì lui
appoggiandole le
mani sulle spalle per impedirle di fuggire. “Vorresti...
essere la
mia ragazza?” chiese esitante, lottando con se stesso per non
distogliere lo sguardo.
La
rossa lo fissò per un attimo leggermente imbarazzata dalla
situazione ma felice prima di rispondere sorridente con un semplice
“Sì” che lasciava trapelare tutta la sua
gioia.
“Dici
sul serio?” sussurrò il biondo incredulo.
“Certo”
fece allegramente lei avvicinandosi di nuovo con un sorriso
più
ampio.
Ryan
la fissò ancora per un attimo come se avesse avuto davanti
un tesoro
dal valore inestimabile per poi stringerla dolcemente a se e
riprendere a baciarla.
Ichigo
ricambiò con gioia e si abbandonò totalmente a
quell'abbraccio che,
con ogni probabilità, le stava impedendo di cadere a terra.
Era
infatti convinta che se lui l'avesse lasciata andare, le gambe non
l'avrebbero retta.
Il
pericolo però non sussisteva: ora che ce l'aveva tra le
braccia, il
ragazzo non aveva più intenzione di lasciarla tanto
facilmente.
“Non
so se riusciremo più a trasformarci entrambi in gatti, ma ti
prometto che farò il possibile per far avverare il tuo
sogno”
disse il biondo a un certo punto mentre riprendevano fiato.
La
ragazza, ancora appoggiata con la testa sul suo petto,
avvampò e si
ritrasse di colpo.
“L-l'hai
visto?” sussurrò imbarazzata, con il volto
più rosso di un
peperone.
“Mi
dispiace. Doveva esserti caduto e l'ho notato per caso quando sono
venuto a metterti la torta nello zaino” si scusò,
sinceramente
dispiaciuto, e Ichigo ricordò in un lampo che quando era
andata a
cambiarsi quella sera, l'aveva trovato per terra. Imbarazzata, si era
affrettata a raccoglierlo e a infilarlo distrattamente nello zaino
per sottrarlo alle grinfie di Minto e Purin che l'avevano vista
arrossire, e distratta dalle novità di quella sera, non ci
aveva più
pensato. Ora che Ryan gliel'aveva detto però, era ovvio che
l'avesse
visto e si affrettò a balbettare qualche parola di scusa per
la sua
stupidità, ma il ragazzo la interruppe subito prendendole
gentilmente il mento tra le dita per costringerla ad alzare lo
sguardo.
“Era
carino invece e mi è piaciuto molto. Non sapevo che sapessi
disegnare” le disse piano e Ichigo dimenticò tutto
perdendosi
negli occhi azzurri di lui.
“Sono
contenta allora” sussurrò sentendosi annegare in
quelle pozze del
colore del cielo.
Ryan
sorrise e la lasciò andare con una carezza che la fece
rabbrividire
di piacere.
“Avresti
voglia di andare al parco insieme domenica? C'è un posto che
ti
vorrei mostrare” le disse dolcemente e la ragazza
accettò con
gioia. Sarebbe andata ovunque insieme a lui...
“Comincio
a temere che ne avranno ancora per un po'. Sarà meglio
tornare al
lavoro visto che fuori c'è la fila” disse in quel
momento Kyle,
che insieme alle ragazze non aveva resistito alla tentazione di
osservare la scena.
Il
gruppetto si allontanò ridacchiando lasciando soli i due
innamorati,
che mentre si baciavano di nuovo, pensavano che quello fosse stato il
14 febbraio più bello della loro vita.
Per
la prima volta, i gatti dentro di loro fecero davvero le fusa.
Angolo
autrice:
Ciao a tutti e grazie per
essere arrivati fin qui. Complimenti davvero. Non mi ero accorta che
la storia stava venendo così lunga! Dubito che le prossime
shot lo
saranno altrettanto, ma la Ryan x Ichigo è la mia coppia
preferita
in questo anime/manga, e visto che avevo un'idea dopo l'altra, mi
sembrava un peccato non sfruttarle.
Come avrete notato, non ho
una grande dimestichezza con i nomi originali, quindi, almeno agli
inizi, temo che nelle mie storie vi dovrete accontare di un mix.
Spero comunque che la mia prima fic nel fandom vi sia piaciuta e vi
abbia fatti divertire almeno un po'. I personaggi probabilmente mi
sono venuti parecchio OOC (soprattutto Ryan), ma ho sempre pensato
che in fondo anche lui avesse un lato tenero.
Per quanto riguarda le
difficoltà in matematica, ammetto di essermi ispirata alla
mia
“lotta personale” con questa materia, visto che, se
non ricordo
male, anche Strawberry/Ichigo aveva lo stesso problema, e
così ho
immaginato come sarebbe stato bello se ad aiutarla fosse stato Ryan.
Ce lo vedo troppo a dare ripetizioni, soprattutto a lei! *Magari
fosse capitata a me una fortuna simile! -_-' *
Deliri miei a parte, se ne
avete tempo/voglia, fatemi sapere cosa ne pensate con una
recensioncina anche piccola che mi darebbe la carica per continuare.
Ovviamente, si accettano anche consigli e critiche purché
costruttive!
Ora mi dileguo e vi lascio
in pace, prima che l'angolo autrice diventi lungo come la storia.
Appuntamento a domani con la
prossima shot e auguri in ritardo a chi ha avuto la fortuna di
passare San Valentino in compagnia e chi invece, come me, è
rimasto
solo.
Buonanotte e a domani!
Baci & abbracci,
Ellygattina