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Autore: karinastyles    15/02/2015    0 recensioni
Sono una semplice ragazza di 18 anni con una storia un po' particolare alle spalle. Scrivere è la mia unica valvola di sfogo. Tra le righe che scriverò parlerò dei miei pensieri, delle mie emozioni. So che ci sono molte ragazze che vivono una vita difficile e per questo ho deciso di condividere le mie riflessioni con voi. Spero di trovare qualcuno che mi capisca senza giudicarmi, qualcuno che può identificarsi in quello che scrivo e sapere che non è solo.
Genere: Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ho paura...ho timore di essere sbagliata, una nullita...sono un errore, uno stupido errore. La mia vita va a rotoli, di male in peggio. Spesso ho pensato di porre fine alle mie sofferenze, di diventare felice ma, l'unica cosa che mi dava la forza di andare avanti è stato mio fratello, il mio bambino (in orfanotrofio l'ho cresciuto io). Ho vissuto in un istituto per anni con mio fratello e mia sorella, perché mia madre era alcolizzata e mio padre entrava ed usciva dalla prigione. All'età di otto anni sono stata adottata da una coppia di genitori italiani. Ero felice...finalmente avrei lasciato l'inferno alle spalle. Inizialmente mi sentivo accettata dalla nuova famiglia, finalmente mi sentivo amata. Con il passare del tempo però,  tutto è cambiato, la mia madre adottiva è cambiata. Ha cominciato ad impedirmi di vivere: non potevo frequentare amici, non potevo indossare ciò che volevo o mangiare ciò che mi piaceva. Ora ho 17 anni, frequento la scuola superiore e a scuola me la cavo. Mi piace studiare; amo l'inglese e il mio sogno nel cassetto è scappare a vivere a Londra e aprire una palestra dove insegnare la boxe. Sono una ragazza semplice,  senza troppo grilli per la testa. Non ho molti amici, anzi, forse non ne ho proprio. Sono sola e ho terribilmente paura di questo anche se non lo lascio vedere nascondendo tutto dietro ad un falso sorriso. Tutti mi vedono forte e di questo sono soddisfatta (vuol dire che recito bene) perché, in realtà, io dentro brucio, dentro sono morta. La mia anima è fragile, vulnerabile e, ora come ora, basta poco per frantumerla in mille pezzettini. Non sarebbe la prima volta che succese...è succesao già quando avevo cinque anni. Ero sola a casa quando, all'improvviso, è entrata mia madre a casa, piena di lividi sul volto. Io avevo paura, non l'avevo mai vista così. Le sono corsa incontro per abbracciarla ma lei, invece di accogliermi a braccia aperte, ha iniziato a picchiarmi dicendomi che ero la rovina della sua vita. La notte, quando si è addormentata,  io sono uscita di casa, sono salita su un pullman e sono scappata. Avevo solo cinque fottutissimi anni. La mia infanzia era stata per sempre rovinata. DA QUESTO MOMENTO IO NON VIVO, IO SOPRAVVIVO.
  
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