6 agosto
 
Sabato mattina, classico giorno di pioggia estiva e mia madre è di nuovo ubriaca fradicia fuori di casa stesa nella sua stessa pozza di vomito. Mio padre è in salotto con una birra scadente in mano a guardare una stupida partita di una stupida squadra. Mi vesto velocemente ed esco di casa, sveglio  mia madre e l’aiuto ad arrivare al suo letto ma collassa molto prima di arrivare alle scale, “non riesco a reggere più tutto questo” mi urla la testa ma non le do ascolto e trascino di peso mia madre in camera sua. Afferro la borsa e mi fiondo nella mia jeep.
La mia splendida jeep nera che mi ha regalato Nick, il mio super sexy migliore amico che lascia dietro di se una fila di gatte morte a sbavare.
Me l’ha regalata per il mio 20esimo compleanno, il 6 agosto dell’anno scorso.
Oggi è il mio compleanno ma alla fine non è cambiato niente, è un giorno di merda come tutti gli altri. Tra un tiro di sigaretta e l’altro arrivo sotto casa di Nick, i suoi probabilmente non sono a casa, sicuramente stanno partecipando a qualche brunch importante. Nick abitava nella parte elegante della città, in una villa di un bianco candido, il portico con colonne di marmo e un portone di legno scuro. Scendo dalla jeep e mi avvio alla villa, suono il campanello e dopo qualche minuto la porta si apre e davanti a me c’è un Nick ancora assonato che indossa solo un paio di boxer neri, gli occhi blu come il mare assonnati, i capelli corvini che ricadono sulla fronte. Ha un’aria cos’ sexy. Lo sguardo mi cade sul braccio completamente ricoperto da tatuaggi, c’è una garza che copre qualcosa:
-Che cosa hai fatto al polso Nick?
Chiedo preoccupata.
-Ah, questo?! Doveva essere una specie di sorpresa ma ormai..
Si è tolto la garza e ora posso vedere una scritta con l’inchiostro nero in caratteri eleganti. C’è scritto il mio nome sul suo polso.
Sgranai gli occhi non potevo credere ad una cosa del genere.
-Ei, Lucy non è una richiesta di matrimonio, solo mi piaceva il fatto di portarti sempre con me.
Era un gesto fantastico, gli saltai al collo come una scimmia e lui mi prese al volo, gli stampai un bacio sulla guancia e lui mi rimise a terra:
-Dai entra, mettiti comoda da qualche parte, vado a cambiarmi e torno.
Mi fece l’occhiolino e sparii al piano di sopra.
Andai in cucina e mi sedetti su uno sgabello, iniziai a girare su quel coso senza sosta, mi prudevano le mani per l’agitazione, non avevo idea che Nick fosse così pazzo da farsi tatuare il mio nome in modo permanente. Lui era davvero il migliore amico che tutti cercano io non ho nemmeno mai pensato a fare una cosa del genere. Prima che potessi autocommiserarmi Nick tornò con una busta che mi porse:
-Questo è il tuo regalo per i tuoi unici e soli 20anni.
-Nick, ma quante cose hai fatto?
-Questo è una cosa più che altro mia..
disse indicandosi il polso
-Questo è il tuo vero regalo.
Mi passò la busta, la presi e senza pensarci troppo la aprii.
Dentro c’erano una mappa dell’Europa e una carta di credito.
Ovviamente non si era scordato di scrivermi un biglietto di auguri:
 
“Spero che  accetterai questo regalo e che verrai con me in un viaggio on the road per la California, spero di farti distrarre per un po’ e farti pensare solo a te stessa per una volta. Sei così ingenua che sicuramente ti chiederai come fai a meritarti questo ma la risposta è facile. Questo è per tutte le volte che vengo da te con il cuore spezzato e tu lo capisci senza chiedermi nulla e mi consoli anche se non tocchiamo l’argomento, per quella volta in prima elementare che mi hai difeso da quella bambina che voleva essere la mia morosa a tutti i costi e tu le tirasti i capelli, per tutte le volte che mi tiri su quando cado, semplicemente perché tu sei la persona che si merita di più una vita serena  ed io sto cercando di renderti libera.”
 
 
Una lacrima mi riga la guancia:
-Se lo era meritato quella bambina bionda con le codine
-Assolutamente
Rispose lui scherzosamente prendendomi tra le braccia, lo strinsi forte a me poi mi distaccai e piantai i miei occhi nei suoi:
-Davvero Nick, è la cosa più bella che qualcuno abbia mai fatto per me, ma non posso fare un viaggio con i tuoi soldi.
-Oh, ma smettila, adesso sono i tuoi soldi e poi passerai come minimo due mesi in mia compagnia. Ti prego Lucy dimmi che verrai.
Il suo sguardo era talmente implorante che non potevo rifiutare:
-Ok, verrò con te. Prima tappa?
Lui rispose con una risata profonda e tremendamente sexy:
-Quella che vuoi tu.