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Autore: Alexia Elena Ivanov    15/02/2015    1 recensioni
RSR - 1965-1989
Bucuresti - "Però nella Repubblica Socialista di Romania tutti dovevano lavorare, anche la capitale, e se essa rifiutava il campo bellico, quello scolastico, quello sportivo, quello agricolo e quello ospedaliero ...”
OC!CittàRumene
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bucuresti,
donna di casa

Perchè era così incapace?
Perchè non riusciva a tenere in mano un ago senza pungersi?
Quando doveva immedesimarsi sarta,  spesso, per sua sventura, Bucuresti non faceva altro che pungersi in continuazione, piangendo in silenzio, ma non a causa dell'ago che utilizzava maldestra:
in cuor suo era tremendamente triste perchè si rendeva conto di saper solamente far bene due cose, parlare e far compere,
mentre in cucina era ben poco decente, pulir tutta quanta la casa la stancava
molto e in fretta, e per quanto riguardava il cucito, era un'emerita schifezza.


Però nella Repubblica Socialista di Romania tutti dovevano lavorare, anche la  capitale, così come le altre città, e se essa rifiutava il campo bellico, quello
scolastico, quello sportivo, quello agricolo e quello ospedaliero,
le toccava far da donna di casa ad un povero vedovo
e da balia ai suoi figli.

Non sembrava tanto difficile.
Ma Andreea Maia Cantacuzino si sarebbe dovuta ricredere presto.
Adesso, infatti, aveva tra le mani la stoffa già tagliata con la quale avrebbe dovuto creare il vestitino per Lucica, la piccolina di casa,
ma le sembrava un'impresa impossibile.
Si sentiva semplicemente inutile:
insomma, tutte le donne della Romania avrebbero cucito senza problemi un grazioso abitino con quei pezzi di tessuto, ridendo di lei.
Le piaceva esser circondata da ricchezze, 
era abituata alla bella vita.
Ed adesso faceva la casalinga,
"Micul Paris”.
Ad un certo punto, e per fortuna, quattro testoline tutte bionde fecero capolino 
dalla porta del salottino della 
"sarta disperata e in lacrime”,
ovvero la loro adorata balia, urlando:
«Signorina Cantacuzino!»
Bucuresti alzò il suo bel visino, asciugandosi in fretta, con un sorriso sulle labbra, le lacrime:
finalmente erano arrivati i suoi aiutanti.
«Signorina, abbiamo messo noi a letto Lucica, adesso, se vuole, possiamo aiutarla nelle sue faccende!»
fece la maggiore, Oana, 12 anni, andando ad accarezzare i lunghi capelli biondo fragola di Andreea.
Gli occhi blu della capitale s'illuminarono di gioia,
la disperazione fuggì via.
«Oh, bambini miei, avrei proprio bisogno di un aiuto! Vi ringrazio»
disse raggiante.
Dopo tanto lavoro, dopo tante discussioni ed alcuni litigi,
finalmente il vestitino da regalare a Lucica per il suo compleanno era pronto.

Beh, a volte Bucuresti voleva ritornare alla Belle Epoque, ai suoi migliori anni, quando faceva una vita lussuosa,
ma il più delle volte desiderava che tutto rimanesse per sempre così,
desiderava che i suoi bambini continuassero ad aiutarla nei momenti di difficoltà e che si addormentassero la sera con frammenti della storia della Romania, come loro amavano fare, e questo tutta la vita.
Era impossibile, lo sapeva, loro erano semplici umani, lei una città, la capitale,
ma lo dimenticava spesso e volentieri, godendo di quei momenti di felicità e serenità che essi le davano.

La grande Bucuresti amava i suoi bimbi

Bucuresti amava la sua vita.






 
Nota Dell'Autrice
Oh cielo, la mia prima fanfiction!
Sapete, io ho una mente bacata ed estremamente complicata, e il tutto si muove
nel mondo di Hetalia, che ho scopero l'agosto 2014, qui su EFP, grazie ad una magnifica fanfiction.
Ebbene, ho deciso di scrivere sui miei amati OC, le varie città rumene ( io adoro il mio paese, la Romania ), e sulla loro vita durante il regime comunista, o meglio, durante l'era di Ceausescu.
Ho iniziato con la mia carissima Bucuresti (sarebbe Bucarest, ma vi prego, concedetemi di chiamarla così, in rumeno): io la vedo come una persona abituata
a vivere bene, infatti nel periodo interbellico era conosciuta come "Micul Paris”, 
"La piccola Parigi”, proprio per lo sfarzo della città e anche per le vie e le case simili a quelle parigine.
Inoltre, come già detto nel testo, sa parlare, fare compere e combattere con la spada molto bene, ma i lavori da casalinga non fanno per lei.
Poi, è molto dolce, a meno che non sia nei paraggi Budapest.
Bene, io avrei finito, e spero di non aver scritto e pubblicato delle emerite sciocchezze.
Alexia Elena Ivanov
   
 
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