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Autore: Amily Ross    15/02/2015    5 recensioni
(Questa fiction si svolge a dicembre 2017 ed i calciatori e le managers hanno vent'anni compiuti.)
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Le vacanze natalizie sono iniziate da qualche giorno, i calciatori della nazionale giovanile si stanno preparando, per un altro ritiro, in vista dell’ennesima amichevole contro l’Europa. Le managers sono già sul posto da qualche giorno, Marshall vuole che all’arrivo dei suoi campioni sia tutto perfetto. Come al solito per le ragazze ci sarà da lavorare, ma questa volta anche per loro fortuna, il posto in cui alloggiano è una spaziosa ed accogliente baita sita in territorio austriaco. La struttura ha annesso un campo di calcio, e delle terme private, e non è nemmeno molto distante dal Prater. Non sarà un ritiro facile, e per niente noioso, in quanto tra le managers c’è un nuovo acquisto, legato ad uno dei calciatori, e non è per niente un angelo. Cosa succederà ai nostri calciatori? E come la prenderà colui che vi è legato?
Genere: Drammatico, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Jun Misugi/Julian Ross, Nuovo personaggio, Yayoi Aoba/Amy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 12: Amore e odio, ovvero: gelosia, rivelazioni e indifferenza

 

Cucina della baita: Venerdì 2 gennaio, h. 8:00.

Calciatori, managers ed allenatore sono seduti al tavolo per la colazione – unico assente giustificato è Julian – ancora in ospedale, nonostante tutti sentano la sua mancanza, si respira un’aria frizzante a tavola, piena di amore ed allegria, ma tra loro c’è anche chi ha il muso lungo – Fanny la quale non regge la presenza di Grace – e chi è giù di morale, e preferirebbe, trovarsi in compagnia del proprio ragazzo – uno in ospedale l’altro in Germania – Amy e Grace giocano entrambe col cucchiaino, mescolando il loro caffè, inconsce dei loro pensieri molto simili.

Amy sospira e sbadiglia – ha passato tutta la notte sveglia pensando a Julian – adesso è distrutta dalla notte in bianco, ma non tornerà a letto. Si morde le labbra, guarda il posto vuoto alla sua sinistra e sospira ancora, Jenny alla sua destra le stringe la mano.

«Dai, tra un po’ riabbraccerai il tuo Principe.» le sussurra Jenny, la rossa sorride all’amica e beve il suo caffè ormai freddo, mentre Fanny – seduta al centro del tavolo lontana dalle altre due – guarda la fidanzata del cugino, e le sorride – il suo primo sorriso da quando si è svegliata – sapendo che è giù per la sua assenza, inevitabilmente il suo sguardo verde si posa poi su Stephen Mellory al quale sorride – mentre la sua mente viaggia ai tempi delle medie – i tempi in cui ne era innamorata, ma non ricambiata, finirono a letto e quello segno irrimediabilmente la loro amicizia; il ragazzo, nonostante le loro vicissitudine amorose, le sorride rassicurante – al momento è Julian a legarli.  

Poi un altro sospiro – proveniente dall’estremità opposta del tavolo – la fa destare, e il suo sguardo addolcitosi nel guardare Amy e poi velatosi di nostalgia per il suo primo amore perduto, diventa ora intollerante guardando colei che l’ha emesso, Grace, la sua acerrima nemica; che a sua volta è inconsapevole di esserlo ed al momento ha altro a cui pensare.

 La guarda male la Ross, poi guarda Benji – seduto al fianco di quella là – ed il suo astio nei confronti dell’altra aumenta, è gelosa: morbosamente gelosa del portiere, ed il fatto che Grace sia piombata dal nulla, e che tutte le attenzioni del ragazzo siano ora rivolte a lei la rende furiosa.

Grace dal canto suo – assorta totalmente nel suo pensiero fisso – non fa minimamente caso alle occhiatacce di Fanny, e sentendo il senso di nausea salirle in gola allontana il suo caffè. Benji premuroso le carezza la guancia, attirando la sua attenzione – e non solo. «Dai, Grace tranquilla, più tardi lo chiamiamo assieme, anche io ho quattro paroline da dire al nostro Kaiser.» le sussurra pianissimo, all’orecchio, per non far sentire a nessuno ciò che ha detto.

La manager dell’Amburgo accenna un lieve sorriso in direzione di lui. «Grazie, Benji. Sono contenta di averti al mio fianco, e potermi sfogare, non ho detto nulla a nessuno nemmeno Jenny sa…» risponde la ragazza baciando la guancia di colui che – da un anno a questa parte – considera il suo migliore amico, anche se lo è da poco – date le circostanze – è al pari di Philip, che conosce da una vita.

Il portiere le sorride ancora, anche lei è importante per lui – non avrebbe mai immaginato che un giorno nella sua vita potesse avere una migliore amica – ne è felice il S.G.G.K. Jenny dall’altro lato del tavolo  sgomita Philip al suo fianco, e sorridendo, lo esorta a guardare gli altri due, appuntando mentalmente di chiedere all’amica cosa si è persa durante l’anno passato in Germania.

Il capitano della Flynet sorride, pensando che – finalmente – anche Grace ha trovato l’amore, ma improvvisamente, una tazza che si infrange per terra lo riporta alla realtà. Fanny. Lei che alzatasi di colpo, fissa la sua tazza ormai rotta, lei che quando sente le lacrime pizzicarle gli occhi, scappa via senza apparente motivo, imboccando le scale che conducono al piano superiore.

“Se veramente Grace sta con Benji e Fanny è scappata perché è gelosa, è un gran casino.” pensa Philip che rivolge nuovamente lo sguardo al portiere ed alla manager.

Marshall guarda la scena con apparente disinteresse, ma inizia ad essere stanco di questi litigi e malumori – per la prima volta dacché allena la Nazionale – non vede l’ora che il ritiro si concluda, ne sono successe tante – forse troppe – questa volta l’unica cosa che desidera e tornarsene a casa e rilassarsi.

Benji sbuffa capendo al volo la reazione improvvisa di Fanny, Grace lo guarda – ed accantonando per un attimo i suo pensiero fisso – capisce che l’altra ha frainteso tutto ed ora si sente di troppo, le lacrime iniziano a scendere silenziose dai suoi occhi ambra, non era sua intenzione rompere l’equilibrio di quello strano rapporto tra il suo migliore amico e Fanny. Senza dire una parola si alza ed esce in cortile piangendo.

Tutti guardano gli strani comportamenti dei compagni e cercano – invano – di trovarne il senso. Amy si alza e scusandosi esce dalla cucina per raggiungere Fanny in camera loro, anche Jenny la imita e corre in cortile da Grace. Benji rimane immobile e si dà mentalmente del cretino per non aver tenuto conto che la sua amicizia con Grace fosse stata fonte di equivoci nel suo rapporto con Fanny.

Finita la colazione tutti si alzano e vanno nelle rispettive camere, per sistemarsi per l’allenamento mattutino. Patty, Evelyn e Susie rimangono in cucina, e silenziose, fanno sparire ogni traccia della movimentata colazione. Benji l’ultimo dei ragazzi, ad uscire dalla cucina, si dirige silenzioso al campo e stendendosi sull’erba, si cala la visiera del cappellino sugli occhi e pensa a tutti gli eventi che stanno sconvolgendo la sua vita negli ultimi tempi.

 

Camera delle ragazze, h. 8:40.

Amy spalanca la porta della camera che divide con le altre, e la richiude alle sue spalle, restando ferma sulla soglia. Fanny seduta sul davanzale della finestra aperta fuma, e appena sente la porta sbattere si gira di scatto – con le guance inondate di lacrime – guarda la rossa e sbuffa. «Vattene, Amy, voglio stare da sola.»

«No, Fanny, non me ne andrò finché non mi avrai detto che hai.» risponde decisa la manager della Mambo, l’altra la guarda e per tutta risposta scoppia a piangere di più. Amy sorride dolcemente e si avvicina stringendola. «Tesoro se queste lacrime sono per quello che penso, sappi che hai uno strano modo di esternare i tuoi sentimenti.»

La mora si scioglie dall’abbraccio e sorride, tra le lacrime. «Che vuoi che ti dica, non sarei Fanny Ross se non combinassi casini su casini e rimanere fregata con le mie stesse mosse.» dice. Amy ride leggermente all’uscita dell’amica e le asciuga le lacrime.

«Beh, sì, devo dire che effettivamente sei un asso in questo. Ma non romperti la testa prima di cadere, stando accanto a Julian in tutti questi anni, ho capito che non tutti i mali vengono per nuocere, cioè voglio dire: tu e Benji avrete iniziato sicuramente col piede sbagliato, ma credo che non tutto sia perduto, non ancora, perché ti conosco e so cosa pensa la tua stupida testolina e non penso proprio che stia con Grace. Non permettere al tuo stupido orgoglio di prendere il sopravvento, e per una volta non prendere decisioni affrettate o finirà come con Stephen.» risponde Amy leggendo dentro gli occhi verdi di Fanny che la guarda stupita.

«Dici? Beh, spero tu abbia ragione, Amy, perché io… io mi sono innamorata di quello stronzo spocchioso, non ho mai provato nulla di simile con nessun altro ragazzo – Stephen a parte ma è andata come sappiamo e pace –  e l’idea di vederlo tra le braccia di un’altra ragazza mi fa stare da cani. È questo quello che ho provato vedendolo tra le braccia di Grace.» ammette Fanny all’amica, ma soprattutto a se stessa, adesso è consapevole dei suoi sentimenti e li accetta, perché è inutile continuare a negarsi da sola l’evidenza.

Amy sorride soddisfatta, finalmente, l’amica ha capito cosa prova. «E dimmi quando ti saresti innamorata di Benji?» le chiede curiosa, Fanny la guarda ed – inevitabilmente – arrossisce ricordando quella notte.

«Ehm… la notte di Capodanno, stiamo stati a letto – vuoi sia stata colpa dell’alcool – ma l’abbiamo fatto, è stato bellissimo, Amy, mi son sentita in paradiso, ma non volevo ammettere l’evidenza – perché io quella sera l’ho amato non ci ho fatto solo sesso – quindi ho continuato con la guerra per non pensare al mio amore platonico. Poi in ospedale mi è stato vicino, non abbiamo litigato come al solito ci siamo abbracciati, baciati ed è stato dolcissimo. Vederlo con un’altra mi ha chiarito ogni dubbio, lo amo e voglio gridarlo al mondo.» risponde Fanny spiegandole ogni cosa, l’altra sorride e la stringe felice.

«Fidati di me, conosco Benji, e so per certo che non sta con Grace, non è così che si comporta con una ragazza che non è sua amica, è vero che è: scontroso, burbero, spocchioso e tanto altro, ma anche lui ha un cuore. Avranno fatto amicizia in Germania e forse lei stara passando un brutto momento e lui da amico le sta vicino. Devi parlargli, dovete mettere in chiaro ciò che provate.» risponde Amy – non sapendo di aver detto tutto ciò che sta accadendo veramente tra Benji e Grace – ma a sua insaputa ha azzeccato ogni cosa.

Le due ragazze sorridono l’una all’altra. «Grazie, Amy, sei un tesoro, è fortunato Julian ad averti accanto. Parlerò con Benji, tu incrocia le dita.» conclude la Ross, Amy sorride ed insieme raggiungono le compagne in cucina.

 

Giardino della baita, h. 8:40.

Jenny esce e trova Grace di spalle ferma a fissare un punto indefinito davanti a sé, piange ed è scossa dai singhiozzi – non sente la presenza alle spalle – che le si avvicina e la stringe. «Eih, sorellina che ti succede?» le chiede la Fujisawa poggiandole il viso sulla spalla. Grace scossa dalla presenza dell’amica asciuga le lacrime, accenna un sorriso, e scuote la testa. «Nulla, Jenny, tutto bene.» le risponde senza guardarla.

«Non ci credo, Grace, ti conosco troppo bene, e non piangeresti mai senza avere un valido motivo per farlo. C’entra Benji? Giuro che se ti ha fatto qualcosa lo uccido con le mie mani.» le dice l’amica sperando di ottenere una risposta più concreta. Grace scuote ancora la testa e sorride tra le lacrime – è felice di avere accanto la sua migliore amica come ai vecchi tempi – sa bene che di lei può sempre fidarsi ciecamente e le può parlare di ogni cosa.

«No, non c’entra Benji, anzi, è un tesoro non pensavo di poter trovare un amico così speciale in uno come lui.» risponde, non è molto ma è già qualcosa. «Eih guarda che sono gelosa della MIA migliore amica non ti condivido facilmente col mondo intero!» le risponde Jenny dandole un bacio sulla guancia, calcando volutamente sull’aggettivo possessivo, suscitando una leggera risata nell’altra.

 «No, dai scherzo, sono felicissima di sapere che hai trovato un buon amico in Germania, e che questo sia Benji. Ma ti conosco da una vita, e non puoi mentirmi continuando a dire che non hai nulla.» ritenta ancora Jenny

Grace sospira e le lacrime riprendono a scendere copiose. «Avrei preferito darti la notizia davanti ad una cioccolata calda, facendo delle normali chiacchiere tra amiche, e non in lacrime facendoti pensare fosse colpa di Benji.» inizia Grace che si stacca dall’abbraccio, fa qualche passo davanti a sé e continua.

«Dopo qualche settimana dal mio arrivo ad Amburgo, mentre passeggiavo al parco, ho incontrato Benji e la sua squadra che correvano: mi sono fermata a parlare con lui, li ho seguiti al campo dove ho assistito all’allenamento, all’inizio è stato come fare un tuffo nel passato, poi il giorno dopo sono tornata al campo e così anche per le settimane successive…» si ferma per riprendere fiato ed asciuga le nuove lacrime, Jenny l’ascolta attenta, si siede su una panca ricavata da un tronco e l’altra la imita continuando.

«Ho iniziato a fare amicizia con Benji e con i suoi compagni, sono diventata la manager della squadra poi una sera dopo una partita vinta siamo andati a festeggiare, e da quella sera il mio rapporto con uno di loro è cambiato. Abbiamo parlato tanto, ci siamo baciati, lui è stato dolcissimo e ci siamo messi assieme, sto benissimo con lui, contro ogni aspettativa, non immaginavo che uno come lui potesse essere così dolce, lo amo da morire e lui ricambia. Abbiamo fatto l’amore ed è stato magnifico, non cambierei nulla di lui è perfetto così.»

Jenny che finora ha ascoltato l’amica in silenzio sorride e, la stringe forte. «Che bello, Grace! Sono felicissima per te, però so che c’è dell’altro ed a giudicare da come parli non vi siete lasciati, e giusto per la cronaca non mi hai ancora detto come si chiama.» dice Jenny guardandola negli occhi, nei quali si specchia, e legge: amore e preoccupazione.

«Karl Heinz Schneider.» risponde Grace in sussurro appena percettibile, ma sufficientemente chiaro, da trovarsi le braccia dell’amica al collo. «E brava, ti sei presa il tedesco più figo di tutta la Germania.» la stringe forte, le bacia la guancia e poi prosegue. «Ma cos’ha che non va?» si stacca e la guarda dritta negli occhi, tenendole le mani. Grace sospira, chiude gli occhi e li riapre poco dopo, dando vita a nuove lacrime.

«Va tutto benissimo con lui, è solo che… beh, ultimamente non sta tanto bene, ed io sono preoccupata. Il giorno prima della mia partenza sono andata all’allenamento, come sempre, e lui stava quasi svenendo in campo.» si blocca improvvisamente e scoppia in un pianto convulso, Jenny la guarda, e quasi viene da piangere anche a lei. «Mi dispiace, ora capisco, parlavi di lui con Benji. Ma che ha Karl?»

«Non lo so, Jenny è questo il problema, da circa un mese ha sempre mal di testa, che a volte aumenta con l’attività fisica, altre volte sembra non abbia equilibrio. Lui dice che non è nulla e che io mi preoccupo sempre troppo. Suo padre finite le feste vuole farlo vedere da un medico e lui non vuole saperne, nemmeno io riesco a convincerlo. Sto male se lui sta male, ed ogni volta che si allena o gioca ho una paura matta.» conclude Grace, Jenny la stringe e l’altra piange sulla sua spalla.

«Shhh! Non piangere, tesoro andrà bene, tu e Benji riuscirete a convincerlo, ne sono certa. E poi sono sicura che, se dovesse sentirsi male durante la partita, il mister lo farebbe uscire subito. Non credi?» le dice Jenny carezzandole i capelli, Grace annuisce. «Lo so e suo padre sarà in tribuna a guardare la partita, in ogni caso.» Jenny sorride e le fa sollevare la testa per asciugarle le lacrime.

«Jenny ti prego non dire nulla alle altre o a Phil, Karl si infurierebbe da morire, ha fatto promettere Benji – sotto minaccia – di non dirlo ai ragazzi, ed io ho paura che se si agiti troppo possa succedergli qualcosa. Vorrei che non giocasse nemmeno, ma sai bene che fermarli è impossibile.» sospira Grace, si sente più leggera, dopo essersi sfogata con la sua migliore amica – che annuisce – ma la paura per il suo ragazzo è rimasta tale, purtroppo, quella non va via con una chiacchierata.

«Dai, sono sicura che starà bene e sarà il solito Schneider, l’avversario più temibile per i nostri ragazzi… ehm, cioè della nostra Nazionale, vabbè sì, insomma ha capito.» si impappina un po’ Jenny e Grace scoppia a ridere, ridono insieme, finché escono i ragazzi tutti in fila correndo, sotto lo sguardo di Marshall – si dirigono al campo – dietro di loro le ragazze, seguono il mister, Jenny e Grace si alzano e le raggiungono e tutti insieme raggiungono il campo, trovando Benji steso al centro.

 

Campo della baita, h. 9:30.

«Benji si può sapere che accidenti stai facendo? Ti ho cercato ovunque.» irrompe Marshall facendo sussultare il ragazzo, che con un colpo di reni, si tira in piedi. «Freddy scusami, avevo bisogno di stare da solo e riflettere un po’.» risponde il portiere, il mister sospira ed annuisce – troppo stanco per rimproverarlo – i compagni che corrono sul posto lo guardano in silenzio, così come le managers.  «Forza, a lavoro, due giri di campo e partita.» esorta il mister ad iniziare; i calciatori eseguono.

L’allenamento si svolge in tutta tranquillità, la partitella finisce in parità e tutti sono in ottima forma, i gemelli provano la loro nuova invenzione con Cliffort, la tecnica è ben accolta dai compagni e si rivela un successo come le precedenti, sebbene è pericolosa – come le altre – la metteranno in atto alla partita.

Marshall soddisfatto ed orgoglioso li manda tutti a fare la doccia, Benji gli si avvicina. «Freddy prima della doccia posso fare una chiamata con Grace?» l’allenatore che sa, guarda la ragazza ed annuisce, il suo pupillo sorride ringraziandolo e raggiunge le ragazze, bacia la guancia della sua migliore amica – che gli sorride dolcemente – si toglie i guanti, le mette un braccio intorno al collo ed insieme si allontanano.

Fanny guarda la scena e sente la rabbia montarle su, Amy le stringe la mano, e la Ross si morde le labbra, Jenny guarda l’amica allontanarsi col portiere, sorride – e mentalmente – le augura buona fortuna. «Benji e Grace stanno insieme?» chiede subito una pettegola Evelyn, tutte le ragazze si voltano a guardarla e sei occhi la fulminano – Amy, Jenny e Fanny. «Evelyn fatti gli affari tuoi!» le risponde una furiosa ed acida Jenny, che guarda Amy la quale sorride, Fanny guarda entrambe, e sconsolata ed infuriata, si avvia verso la baita le altra la seguono ed Evelyn non parla più.

 

Giardino della baita, h. 12:00.

Benji poggiato con la schiena ad un albero guarda Grace, davanti a sé, che col cellulare all’orecchio passeggia nervosamente aspettando di sentire la voce di Karl dall’altro capo del ricevitore, la segreteria telefonica si attacca per la seconda volta, lei sospira e guarda l’amico con occhi lucidi. «Benji non mi risponde…» sussurra buttandosi sul suo petto scoppiando in lacrime, il ragazzo la stringe forte e le bacia i capelli. «Shhh, piccola, se vuoi lo chiamiamo a casa.» le dice,  la ragazza si stacca ed annuisce.

Compone il numero di casa Schneider e gli passa il cellulare, lei ha paura di ricevere una brutta risposta. Dopo un paio di squilli una voce femminile che Benji riconosce subito risponde: “Casa Schneider, sono Marie Käte,[1] con chi parlo?”

«Ciao, Marie, sono Benji, mi passi il Kaiser?» dice alla sorellina dell’amico, Grace guarda l’amico ed un dolce sorriso si disegna sulle sue labbra.

“Ciao, Benji. Karl è a letto, si è sentito ancora male in allenamento.” risponde la piccola di casa.

«Ah… è svenuto per caso?» chiede lui, mentre stringe la manager che inizia a piangere di nuovo.

“No, è tornato a casa stanco e con il solito mal di testa lancinante.”

Benji sospira e stringe più forte l’amica.

“Sei con Grace?” chiede Marie Käte.

«Sì, è qui con me, sta piangendo voleva sentirlo.» risponde lui, dando un bacio sui capelli della migliore amica.

La ragazzina sorride, vuole molto bene alla ragazza ed al migliore amico del fratello. “Dille che appena si sveglia la faccio chiamare.”

Il portiere annuisce. «Grazie mille, kleine Kaiserin,[2] ciao.» risponde e chiude la conversazione restituendo il cellulare a Grace.

«Non ti preoccupare dai, sta dormendo, Marie Käte mi ha detto che appena si sveglia ti farà chiamare.» la manager annuisce, ed il portiere sorride, la stringe forte e le bacia  dolcemente il naso, lei sorride: è felice che ci sia lui a sostenerla, da sola non ce l’avrebbe mai fatta. Si sorridono, ancora abbracciati, mentre si dicono di volersi bene, ed entrambi sono ignari del fatto che Fanny li stia osservando, furiosa, dalla finestra della camera delle ragazze.

 

***

 

Dopo un pranzo leggero e tranquillo i ragazzi si dividono: alcuni vanno in camera a riposare, alcuni preferiscono giocare alla Play Station, ed altri fanno una passeggiata – tra questi ci sono le coppie, Grace ed Amy.

Marshall ha concesso il pomeriggio libero, mentre lui ne approfitta per rilassarsi un po’ alle terme e poi andare in ospedale a prendere Julian.

«Benji sei dei nostri?» chiede Patrick. «No, mi secca!» risponde il portiere uscendo dal salone, Jason chiude la porta, così possono giocare ed urlare senza disturbare i compagni che riposano.

 

Campo della baita, h. 16:00.

Fanny sfoga la sua rabbia tirando in porta i palloni, che ha uscito dal capanno, tira ogni calcio con una violenza tale da fare invidia a Mark Lenders, di certo non l’aiuta a non pensare – dato che ad ogni tiro immagina di colpire quell’odioso di un portiere – ma sicuramente è un ottimo modo per sfogarsi.

Benji arriva con le mani affondate nelle tasche dei pantaloni e sorride. «Sei brava, degna del cognome che porti.» dice restando immobile ed alzando la visiera del cappellino con due dita.

Una semplice voce, la sua, Fanny trasale il pallone sbatte violentemente sul palo; Benji osserva la porta tremare e si avvicina. «Posso sapere a che gioco stai giocando, o è questo che sei veramente? Un pezzo di merda…» gli urla contro la ragazza collerica, non è riuscita a trattenersi, ed in un secondo ha mandato alle ortiche tutti i suoi buoni propositi e la promessa fatta ad Amy ed a se stessa.

Si odia, avrebbe voluto parlargli con gentilezza, ma ormai, ha fatto il suo ennesimo danno: Fanny Ross, la regina dei danni.

«Fanny calmati, non è come pensi, non c’è nulla tra me e Grace. Lei è solo la mia migliore amica.» risponde calmo lui. «Certo, la tua migliore amica. Ma pensi che io sia stupida? Vi ho visti oggi dopo l’allenamento, in giardino, mentre vi baciavate pensando di non essere visti.» esplode e lo attacca lei.

Il portiere sgrana gli occhi, sospira e scuote la testa. «Tu sei tutta cretina davvero, cazzo, ti ho detto che non è la mia ragazza. È un’altra quella che mi piace.» le risponde guardandola negli occhi e sperando di non dover ripetere ancora la medesima cosa.

«Certo, ti piace un’altra e nel frattempo fai il cascamorto con lei, tanto la cretina di turno che ti ha dato il suo corpo anche qui l’hai trovata. Mi fai schifo, Benjiamin Price.» dice Fanny dandogli un sonoro schiaffo sulla guancia sinistra, lo guarda, gira i tacchi e si allontana.

Benji rimane immobile, in automatico si porta la mano sulla guancia colpita, fa male, ma non è tanto lo schiaffo a dolere, ma più la paura di perdere quella stupida che ama. «Aspetta! Scusa se ti ho fatto pensare questo di me e Grace, mi dispiace, ma per adesso lei è un po’ giù perché il suo ragazzo non sta tanto bene ultimamente, ed io le sto vicino come farebbe un qualsiasi amico.» tenta l’ultima carta.

«Sì, sì fottiti, vaffanculo!» gli urla la ragazza senza nemmeno girarsi e rientrando alla baita. Sale in camera, rovista nel suo trolley e va spedita alle terme, impreca sommessamente credendo di essere sola, ma evidentemente ha fatto male i calcoli. «Signorina modera i termini e non bestemmiare!» la rimprovera infatti Marshall, lei lo guarda e gli sbuffa praticamente in faccia, lui sospira e sorvola. «Sto andando in ospedale a prendere Julian, vuoi venire?» le chiede, lei ci pensa ed in fine accetta la proposta.

Allenatore e manager rientrano alla baita, l’uomo avverte i ragazzi dell’uscita e dice loro di star portando con sé anche Fanny, la ragazza risale veloce in camera, ripone costume e telo nel trolley e riscende all’ingresso, dove un pronto Marshall l’aspetta da qualche minuto con già le chiavi del pullmino in mano, lei indossa il giubbotto – l’immancabile – sciarpa e partono.

 

Portico della baita, h. 17:15.

Il gruppo andato a fare una passeggiata rientra, Benji seduto sugli scalini li guarda. «Amy, Freddy è andato a prendere Julian in ospedale assieme a Fanny.» dice. La rossa sorride ed in un impeto di gioia stringe Philip e Jenny, che sorridono, anche le altre e Holly sorridono. «Ragazze dobbiamo decidere ancora cosa cucinare, e metterci a lavoro, dato che stasera dobbiamo uscire.» dice poi Patty.

Tutte le managers annuiscono e si dirigono in cucina. «Voi andate, io vi raggiungo tra poco.» dice Grace fermandosi e sedendosi accanto al portiere, le altre annuiscono e spariscono dentro. «Mi ha chiamato Karl, sta meglio e sta uscendo con Hermann e qualcuno degli altri.» cinguetta felice la manager dell’Amburgo, lui sorride e la stringe. «Sono contento che stia meglio, tu stai tranquilla, tesoro, domani lo rivedrai e stasera pensa a divertirti, non ci capiterà molto presto di tornare al Prater.» lei sorride e gli bacia la guancia.

Restano abbracciati, seduti sui gradini e parlano – lei gli chiede cosa c’è tra lui e Fanny e se la ragazza se l’è presa –  lui annuisce e le racconta ogni cosa, lei sospira e parlano ancora, fin quando non vedono il pullmino arrivare, ma restano comunque abbracciati. «Stanno insieme quei due?» chiede Julian guardando Grace e Benji abbracciati.

«Lo stronzo dice di no!» risponde acida la cugina, seduta nella seconda fila sul sedile centrale, lui la guarda e coglie una punta di gelosia nel suo tono, Marshall sospira. «Fanny Ross ti avrò detto mille volte di moderare il linguaggio, quantomeno in mia presenza, comunque non stanno insieme, sono molto amici e lei per adesso sta passando un periodo difficile.» risponde l’allenatore parcheggiando.

Fanny resta in silenzio e rielabora la risposta che il mister ha dato al cugino. “Lo stronzo ha detto la stessa cosa, che sia la verità?” pensa sospirando ed uscendo dal mezzo, il cugino ed il mister la imitano, e i due seduti sui gradini si alzano, Grace sorride e Benji guarda Fanny – che guarda male entrambi – ed entra salendo in camera.

«Julian!» sorride e lo stringe la manager dell’Amburgo. «Grace quanto tempo, sono felice di rivederti.» ricambia la stretta il libero della Nazionale, si staccano e si sorridono, poi lui sposta lo sguardo sul compagno e continua a sorridere. «Julian mi dispiace per la pallonata. Tutto bene, adesso?» dice Benji sorprendendolo un po’.

«Tranquillo, Benji, lo so, ero distratto è anche colpa mia, comunque sto bene non preoccuparti.» risponde sorridendo Ross, il portiere sorride e non risponde questa volta, Freddy li guarda sorride, ed entra. «Tornerete a farvi la guerra tu e Fanny?» chiede Julian.

«Chiedilo a lei, a me è seccato, non capisce niente tua cugina e non volermene, ma è tutta scema.» risponde il portiere, Grace sorride e coglie la velata risposta che avrebbe voluto dare al compagno di squadra, anche Julian – che capisce dal sorriso della ragazza – sorride. «Ho capito, siete passati all’indifferenza.» risponde il libero, Grace sorride e con un gesto del capo dà forza alle parole del numero ventiquattro, Benji sbuffa e tutti entrano.

 

Cucina della baita, h. 18:00.

Benji raggiunge i compagni in salotto e si unisce a loro, che guardano il notiziario sportivo, Grace raggiunge le altre in cucina e si mette subito a lavoro. Julian silenzioso si poggia allo stipite della porta e guarda la sua dolce manager di spalle intenta a cucinare, Jenny lo nota e sorride, lui ricambia e portandosi l’indice della mano sinistra sulle labbra le fanno cenno di fare silenzio, lei annuisce sorridendo e si prepara  alla reazione della compagna.

Il libero, sempre silenzioso, si avvicina alla sua ragazza le mette la mano destra sugli occhi, mentre con il braccio sinistro le cinge la vita sottile e la stringe forte, le bacia il collo e le sussurra: «Mi sei mancata, Principessa!»

Il cuore di Amy perde un battito, poi sorride radiosa e si gira rimanendo stretta al suo capitano e sorride guardandolo dritto negli occhi – mentre i suoi si riempiono inevitabilmente di lacrime – è felicissima di rivederlo. «Amore mio anche tu mi sei mancato da morire.» il ragazzo sorride e la bacia, lei gli mette le braccia al collo, e ricambia schiudendo le labbra, mentre le loro lingue iniziano a danzare.

Le altre ragazze li guardano e sorridono, i due fidanzati si staccano e si sorridono felici – mentre il mondo intorno a loro sparisce – lui le carezza la guancia e la guarda dolcemente negli occhi verdi. «Ti amo, piccola mia.» sussurra, lei sorride gli posa un piccolo bacio sulle labbra. «Anche io ti amo, Baronetto.» lui sorride ed esce dalla tasca il braccialetto della ragazza, le prende la mano e le solleva il braccio alzandole di poco la manica della felpa glielo rilega al polso, lei lo guarda incantata e follemente innamorata, sognando un futuro al suo fianco.

 

Pullmino, h. 21:30.

Tutto il gruppo al completo dopo aver cenato ed essersi cambiati è ora in viaggio verso il Prater, Marshall alla guida, ha deciso di concedere ai suoi ragazzi – ed alle managers – un po’ di divertimento, dopo tutti i casini successi in questo ritiro, ci sta, ed anche lui ha bisogno di staccare un attimo la spina dal calcio.

Arrivati al Prater scendono e si dividono, andando ognuno nelle diverse attrazione, chi con la propria ragazza, chi con l’amico di sempre o il compagno di turno, altri invece – come Philip e Julian – si uniscono ed assieme alle loro ragazze girano per il parco studiando le varie giostre, per poi scegliere quella più tranquilla.

Grace seduta su una panchina sorridente parla al cellulare con Karl, Benji poco distante la guarda e sorride, Fanny spegne la sigaretta e si avvicina al portiere schiarendosi la voce per attirare la sua attenzione, lui si gira e la guarda sorridendo. «È dunque vero che è la tua migliore amica e che per adesso il suo ragazzo ha problemi di salute?» esordisce la Ross senza giri di parole, con un tono di voce calmo e piatto, mentre i suoi occhi verdi fiammeggiano.

Il ragazzo guarda l’amica al cellulare ridere; sorride, torna a guardare la stupida che gli ha rubato il cuore e sorride ancora. «Sì, Fanny è la verità, è la ragazza di un mio compagno di squadra, nonché uno dei miei migliori amici, e per adesso non sta tanto bene.» risponde Benji guardandola negli occhi, desiderando con tutto se stesso di sentire – ancora una volta – quelle labbra per le quali impazzisce.

La Ross si morde le labbra, lo guarda anche lei negli occhi, ed annuisce, poi sposta lo sguardo sulle labbra di lui e chiude gli occhi immaginandole – ancora una volta – sulle sue. Benji la osserva, sente il desiderio aumentare e si avvicina con l’intento di baciarla, lei riapre gli occhi e fa qualche passo indietro per mettere più distanza fra loro e quel bacio che desiderano entrambi: ha deciso che gliela farà pagare e per un po’ anche lei pagherà il prezzo della sua stupidità – in questo modo punirà se stessa – e farà capire al ragazzo che è lei che comanda il gioco.

«Che ha questo ragazzo?» gli chiede guardando Grace e sorridendole per la prima volta dacché la conosce – lei continuando a parlare al cellulare ricambia il sorriso – adesso Fanny non vede più una rivale in amore, ma le sembra di rivedere una Amy innamorata e preoccupata come ogni volta che Julian sta male.

«Non lo sappiamo, dopo le feste dobbiamo convincerlo a farsi vedere da un medico.» risponde il portiere, lei annuisce e lo guarda, mentre lui si avvicina nuovamente per tentare di baciarla, lei lo guarda ancora, e quando gli è di fronte gli poggia le mani sul petto per fermarlo. «Benji non te la prendere, ma sono ancora incazzata, devo riflettere se credere o no a questa storia, dammi tempo per favore.»

Lui sospira ed annuisce. «Sappi in ogni caso, che la ragazza che mi piace sei tu.» le rivela il portiere, lei sorride. «Lo so!» risponde semplicemente, mentre lui legge nei suoi occhi che anche per lei è così e sorride, ama anche la sua testardaggine, entrambi si sorridono e Grace si avvicina e porge il cellulare all’amico. «Vuole parlare con te.» dice tutta felice, sorridendo all’altra ragazza.

Benji prende il cellulare dalla mano dell’amica e lo accosta all’orecchio. «Ciao, Kaiser, come va?» chiede al compagno, mentre si allontana per lasciare che le ragazze si chiariscano. Le due si guardano, Grace sorride e Fanny abbassa lo sguardo. «Mi spiace, ti ho giudicata senza sapere, e spero che il tuo ragazzo non abbia nulla di grave.» si scusa la Ross accennando un sorriso.

Grace sorride. «Non preoccuparti, Benji mi ha raccontato tutto, ed io avevo già capito oggi a colazione che c’era qualcosa tra voi, lui me l’ha solo confermato, quindi la tua gelosia è giustificata. Anzi, scusami tu, non volevo farti del male ma col fatto del mio ragazzo io e Benji non abbiamo parlato molto della nostra vita privata, dal mio arrivo al ritiro.» conclude la manager dell’Amburgo che le strizza l’occhio.

Fanny sorride. «Sono io che ti devo delle scuse, non tu.» afferma. L’altra scuote la testa e sorride. «Nah! È tutto passato, e sono sicura che tu sei quella giusta e terrai testa a quello scemo.» sorride ancora Grace, mentre Fanny arrossisce leggermente e sorride. «Amiche?» chiede poi all’altra che annuisce e la stringe. Benji chiude la conversazione con Schneider, vede le ragazze abbracciate e sorride, consapevole di star assistendo alla nascita di una nuova, grande amicizia. Le raggiunge, e mettendo le braccia sulle spalle di entrambe, insieme – tutti e tre – come vecchi amici, possono finalmente andare a divertirsi.

 

***

 

Angolo dell’Autrice: Ed eccomi qua col penultimo capitolo – tra l’altro kilometrico – di questa storia, sono contenta di averla quasi finita, anche se mi dispiace, sono molto legata ad essa, così come a tutti i ragazzi che ne fanno parte ed anche alla mia Fanny. Sono cresciuti con me in questo anno, e non può che scendere – inevitabilmente – una lacrima. Ringrazio come sempre tutti voi che avete seguito dall’inizio questa mia follia, e che continuate a farlo, tutti coloro che leggono semplicemente – e non voletemene – ma  un  doveroso ringraziamento particolare va a reggina, lei che mi ha sostenuto dall’inizio di questa pazzia e che mi ha aiutato con i suoi preziosi consigli su alcune scelte adottate nella trama, ed anche su scelte che adotterò in seguito. Un altro doveroso grazie – anche se voi non lo conoscete – va al mio piccolo mostriciattolo, il bimbo che faccio studiare, partecipe anche lui di questo sclero, e mio fido aiutante nella tecnica dei gemelli, che vedrete al prossimo capitolo, nel quale contribuirà anche lui con la stesura.

Un grazie di vero cuore a tutti a quanti, siete fantastici, ed io sto quasi piangendo come una scema. Vi aspetto e vi do appuntamento all’ultimo capitolo, un bacione, la vostra affezionatissima Amy! ♥ 

 

 


[1] Marie Käte: ormai dal sequel  sapete che ho modificato il nome della sorellina di Karl, qui non l’avevo ancora pensato – forse – non ricordo più, ma data la correzione ho aggiunto anche qui Käte;

[2] piccola Imperatrice.

   
 
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