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Autore: tuhadaencadenada    15/02/2015    0 recensioni
Chi non si è mai chiesto perché Peter non sia andato a vedere un concerto di Lali? O perché non le ha risposto a nessuno dei tweet neanche dopo che lei è andata a vedere il musical di Aliados? Be', alla nostra immaginazione piace pensarla così!
È frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marianella, Thiago
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ecco qui il quinto capitolo! Con il prossimo aggiornamento, questa storia si conclude!:) 
Ringrazio le due persone che hanno recensito il capitolo precedente! :)
Inoltre vi ricordo che questa storia è frutto della nostra immaginazione e quindi altamente personale, per favore non copiate! ©
ATTENZIONE: Questa storia è stata pubblicata anche nella mia pagina Facebook: ~ Mírame, Mírate Tema RE Laliter
 
Questa foto è un fotomontaggio fatto da me! Non prendetelo!©

Capitolo quinto: Il regalo più bello.
 
È passato un anno da quella tua conferma. Un anno pieno di congetture sul legame tra te e Peter. Un anno pieno di smentite riguardo a queste voci. Un anno che la vostra amicizia, da parte tua, non è più tale e, forse, non lo è mai stata. Forse perché quel laccio che viene chiamato amore non si è mai spezzato.
 
Come cambiano le cose in un anno, vero Lanzani? Un anno fa pensavi di essere innamorato di Martina Stoessel e adesso, adesso non sai più cosa provi per quella che definisci un’amica. Mariana Esposito.
Con Lali non siete mai stati amici né prima di mettervi insieme né dopo.
Quando vi siete messi insieme nelle interviste dichiaravate di essere solo amici, ma non era vero. Eravate innamorati follemente e quello che vi legava allora era amore.
Dopo che vi siete lasciati e lei si è messa con Benjamin, quello che provavi per lei non era affetto o stima, era sempre lo stesso amore che provavi da quando avevi 15 anni.
Quando ti sei messo con Martina, non eri innamorato di lei, era affetto e protezione nei suoi confronti.
Dopo che sia tu che Lali avete chiuso con i vostri rispettivi fidanzati, vi siete avvicinati di più; talvolta per l'essere liberi di vedervi ed essere single, senza nessuno che vi potesse fare scenate di gelosia. Fatto sta che da qualche mese, oramai, non vedi più Lali come un'amica, la vedi per quello che è sempre stata: la tua anima gemella.
Ma c’è da dire che nell’ultimo mese vi siete distanziati un po’; c’è sempre qualche impegno di lavoro e questo implica vedersi meno frequentemente. Le vostre famose serate cinema sono in stand-by, riuscite a vedervi molto di rado, ad esempio ad eventi dove entrambi siete stati invitati oppure a feste dei vostri amici, ma non riuscite mai ad organizzarvi per vedervi da soli. Date, anzi, dai la colpa al lavoro ma in realtà è che da quando hai scoperto che non le vuoi semplicemente bene, il tuo rapporto con lei è cambiato senza che tu lo volessi. Trovi sempre una scusa per non vederla perché quando lei ti è vicina non sai come comportarti, hai paura che se ne accorga e l’ultima cosa che vuoi è perderla anche come amica.
 
Da quando ti sei riscoperta innamorata di Peter cerchi di evitarlo il più possibile: una volta usi la scusa dello studio di registrazione, un’altra quella della recitazione e un’altra ancora che devi fare da babysitter a Santino. Ne hai sempre una pronta pur di non vederlo, e lui non è da meno. Cerchi di evitarlo il più possibile perché hai paura, hai il terrore che se gli dici che sei ancora innamorata di lui, o meglio che non hai mai smesso di amarlo, lui ti respinga perché non prova che affetto per te; hai paura che lui l’abbia capito ed è per questo che ti evita a sua volta: ha scoperto cosa provi per lui e per non respingerti ti evita. Ma conosci Peter, prima di arrivare ad evitarti ne parlerebbe con te, vorrebbe essere sicuro e poi, delicatamente ti direbbe che lui non prova lo stesso e quindi ti respingerebbe. E tu non potresti mai sopportare che lui ti respinga.. mai! Quindi preferisci evitarlo che affrontarlo, preferisci il dolore che provi adesso a quello che potresti provare se lo dovessi perdere perché sai che questa volta sarebbe per sempre.
Questi tuoi sentimenti li avevi condivisi soltanto con la tua migliore amica: Candela Vetrano. Condividi tutto con lei, con il tempo è diventata non solo la tua migliore amica e confidente, ma anche una sorella per te. Qualche settimana fa, mentre ti sfogavi, scoppiata in un pianto liberatorio e lei da ottima amica quale è, si era limitata ad abbracciarti e una volta che il tuo pianto era cessato, aveva parlato. E come al solito ti aveva suggerito la cosa giusta da fare: parlare con Peter.
Sai anche tu che sarebbe la cosa migliore ma la tua paura è più grande di qualsiasi altra cosa.
 
«Ehi amico, sei ufficialmente invitato alla festa di compleanno più attesa, figa e divertente dell'anno: la mia x'D il giorno spero tu lo sappia, alle 22 al club "Rumi", verrai, vero?»
«Ma certo che ci sarò, come credi che io possa mancare? »
«Allora ci vediamo lì?» - mancano davvero 10 giorni prima di poterlo vedere di nuovo? Inizi davvero a sperare che il tuo 24esimo compleanno arrivi subito.
«Certo, non pensavo che lavorare al cinema fosse così duro, Là
«Eh già, dura la vita delle star, vero? :D»
«Sai che non lo sono. Faccio solo una cosa che mi piace tanto.»
«E farla bene ti rende una stella.. non una 'star'.. una stella nel vero senso della parola, una luce per gli altri, per chi ti segue e ti vuole bene
Visualizzato. Passano due, tre minuti, non risponde. Cosa cazzo hai fatto, Lali Esposito? Sei un'imbecille! Tutto quel casino per non spaventarlo e farlo scappare, ed ora gli dici queste cose.. che genio!
Il cellulare squilla e tu quasi lo fai cadere a terra per il sussulto che hai.
«Grazie, Lali. Sono contento che tu pensi questo di me, e spero sia vero almeno la metà di quanto dici..»
Superato il momento critico, continuate a “parlare” del più e del meno, finché tu non ti addormenti davanti alla televisione accesa.
 
E' il tuo 24esimo compleanno. Un altro anno è passato. Un altro anno di crescita, di eventi, di lavori, di emozioni. Già da prima della mezzanotte ti sono arrivati diversi tweet; appena scoccata la fatidica ora, i tuoi familiari ti hanno chiamato, i tuoi amici ti hanno mandati diversi messaggi vocali, immagini, pensieri carini.. e, alle sei di mattina, quando esci sul pianerottolo a controllare il pannello dell'elettricità, trovi un enorme mazzo di fiori. Lo prendi, pensando che fosse di Luisito e Peter Axel, ma appena leggi il bigliettino, perdi un battito.
«Da una stella ad un'altra stella ;-)»
Cominci a saltellare per casa come una liceale al primo appuntamento e vai a fare una doccia. Non riusciresti a dormire.. e, in fondo, devi cominciare a farti bella.
 
La musica suona ad altissimo volume dagli altoparlanti, il suono dei bassi sovrastano tutto il resto, c'è gente che cerca di parlare, gente che balla come forsennata, gente che ti abbraccia, ti mostra i suoi regali, ma lui non è ancora arrivato. E sono già passate due ore dall'inizio della festa. Ti guardi intorno, cerchi tra la folla, quasi ignori gli altri, ma lui non c'è.
Quando passa un'altra ora, hai un impellente bisogno di andare in bagno, chiudere a chiave la porta, e piangere. Ed è quello che fai. Non ce la fai a tenere quella maschera di felicità senza di lui, ma non puoi nemmeno scoppiare a piangere davanti gli altri.
Qualcuno entra nel bagno e ti sente piangere, così bussa e si informa. Riconosci la voce della tua migliore amica - “Ehi, tutto bene lì dentro?”
“Si, si. Tutto bene.”
“Lali, sei tu?” - colpetti alla porta - “Lali, so che sei tu, ormai riconosco il suono del tuo pianto. Apri, per l'amor di Dio.”
Ti costringi ad alzarti nel cubicolo e ad aprire la porta.
“Che succede, tesoro?”
“Niente, sono contenta. 24 anni non si compiono tutti gli anni, dovresti saperlo.”
“Proprio perché lo so credo che non si possano passare a piangere in uno stretto cubicolo di bagno. E, detto per inciso, ti conosco. Le tue non sono lacrime di felicità. Dimmi cos'hai.”
Peter..”
“Che succede a Peter? Avete litigato di nuovo? Mi avevi detto che avevate fatto pace.”
“E' questo il fatto. Abbiamo fatto pace.. e lui ormai è una presenza così importante nella mia vita che mi sono accorta che quello che sentivo per lui non è mai andato via. Mi aveva promesso di venire, stamattina mi ha mandato dei fiori stupendi. E ora, non si presenta nemmeno.”
“Hai provato a chiamarlo?”
“Si, non risponde.”
“Tranquilla Lali.” - ti cinge le spalle con fare protettivo - “Stai sicura che viene. Lo conosciamo, no? Non è tipo da non mantenere una promessa! Adesso sciacquati il viso, rifatti il trucco e torna protagonista della tua festa!”
Riesce sempre a strapparti una risatina, lei.
“Grazie amica. Seguirò il tuo consiglio. Tu vai a divertirti.”
“Per ogni cosa, fai un fischio, io sono vicino al bagno.”
“Tranquilla.”
E, dopo averti stretta in un caloroso abbraccio, esce dalla stanza.
 
Maledetto traffico. Maledetta macchina. Maledetta segnaletica. Non hai mai avuto un buon senso dell'orientamento, quindi, dopo che la macchina ha deciso di morire nel bel mezzo del traffico di Buenos Aires, ti sei perso, cercando di raggiungere la tua meta a piedi. E adesso ti trovi con i capelli, appena tagliati, scompigliati e pieni di sudore, la camicia sbottonata, i pantaloni stropicciati. Tutto per quella tua fretta e per non aver aspettato il carro attrezzi.
Dopo un'ora e mezza di camminata sempre di muro in muro, per farti notare il meno possibile, sei riuscito a trovare l'entrata del locale. Il buttafuori, dopo un'occhiata quasi scettica, ti chiede - “Peter Lanzani?”
“Si, sono io.”
“Finalmente, era l'unico che mancava alla lista.”
Gli lanci un'occhiataccia ed entri, solo per scontrarti con Cande.
“Ehi, Can. Dov'è la festeggiata?”
“Ti sei degnato di venire! E in queste condizioni poi! Ma bravo! Lei piange per te e tu..” – si ferma brutalmente.
“Come piange?”
“Cazzo. Non dovevo dirlo.”
“Cande, rispondi. Perché piange?”
“Sei arrivato con oltre due ore di ritardo, pensava che non saresti venuto. È normale. Glielo hai già fatto una volta questo scherzetto..” – ti dice a mo’ di rimprovero.
“Devo andare a parlarle.”
“Entrare nel bagno delle signore? Non credo sia una scelta molto saggia.”
“E cosa mi consigli tu, di grazia?”
“Inventati qualcosa. Io te la porto fuori tra dieci minuti. Farai bene a cancellarle quelle lacrime.. o per lo meno a fargliele versare per la gioia.”
E, dopo averti scoccato un'occhiata tra il minaccioso e l'incoraggiante, ti lascia per dirigersi al bagno delle signore.
 
Ti sciacqui il viso e ti ritocchi un minimo il trucco ormai andato, con la speranza di essere almeno un po' presentabile per tornare in sala e festeggiare il tuo compleanno. Prendendo un profondo respiro, esci dal bagno e torni a bere un cocktail con Candela.
“Ehi, tutto bene?”
“Si, meglio. Che si dice?”
“Niente di che.. forse sarebbe meglio ascoltare adesso!” – dice misteriosa.
“Che? Cande quanti Cosmopolitan hai bevuto?”
“Shhht, ascolta.”
La musica improvvisamente sfuma via e un solo riflettore getta luce sulla postazione del DJ dove, con un microfono in mano, c’è Peter. È tutto scarmigliato, come se avesse corso la maratona di New York ma, guardandoti, sorride.
“Sono qui per fare gli auguri alla donna più fantastica che esista su questa Terra. Quella donna con cui sono cresciuto ed ho conosciuto l'amore. Quella donna con cui ho litigato e riso fino alle lacrime. Quella donna che splende di luce propria, come la stella che è. Quella donna che illumina la vita di chiunque la conosca. Quella donna che ha migliorato la mia. Quella donna che spero mi perdoni se stasera sono qui, combinato come un fuggitivo per cause di forza maggiore. Quella donna che voglio che sappia quanto la amo. Perché è quello che provo per lei. La amo, e se lei mi dicesse che ricambia, sarei l'uomo più felice sulla faccia della Terra. Buon compleanno, La.”
Sei viva? Cosa sta succedendo? Sei quasi tentata di darti un pizzicotto sul braccio per controllare che non sia tutto un sogno. Senti una pressione sulla schiena. È Cande che ti spinge in avanti. Lui sta camminando verso di te. Tu, sempre più sicura, lo raggiungi e finisci con il correre fra le sue braccia, aperte e pronte ad afferrarti.
“Sto aspettando una risposta, La.”
Eccolo che usa di nuovo il suo nomignolo speciale per te. E sai che è tornato, che è di nuovo tuo.
Ti amo, Shansho.”
E lui non aspetta altro. Intrappola le tue labbra fra le sue reclamando con esse tutto ciò che è sempre stato suo: il tuo corpo, la tua anima e il tuo cuore.
 
La festa è finita. Hai ballato tutta la notte. Hai scaricato l'adrenalina e l'eccitazione nel tuo modo preferito. Tu e Peter siete stati abbracciati tutto il tempo, e ora che dovete caricare i regali in macchina, lui ha preso tutte le scatole e, facendo cinque volte avanti e dietro, li ha portati tutti nella tua piccola auto, mentre tu ringraziavi il proprietario e il DJ per la bella festa.
Quando fai per entrare in macchina, ti apre la portiera con un risolino e la chiude dietro di te - “Me lo dai un passaggio a casa?”
“Perché? Lanzani ti hanno tolto la patente per quel taglio improponibile?”
“Ehi, pensavo fossero presentabili!” - fa lui, fingendo di essere sorpreso mentre si infila le dita tra i capelli.
“Ti prendo in giro scemo. Seriamente, che è successo?”
“Stavo venendo al locale, quando sono rimasto imbottigliato nel traffico a causa di un incidente, la macchina è morta e ho dovuto continuare a piedi, sperando di trovare qualche indicazione, ma ho sbagliato più volte strada e ho dovuto chiedere indicazioni. Quando ho pensato ad usare google maps sull'Iphone, mi sono accorto che l'avevo lasciato in macchina...”
“Ecco perché non rispondevi!” - lo interrompi tu, sollevata.
“Esposito, eri così preoccupata da chiamarmi?” - ed eccolo lì, quel sorrisino sghembo che piace tanto a te.
Ti mordi il labbro inferiore, prima di rispondere - “Be' si, una volta o due.. o una decina più o meno.”
“Sei così carina quanto ti mordi il labbro.”
Hai una specie di sincope nel preciso momento in cui te lo dice, ma ti costringi a non arrossire come una mammoletta e indichi con la testa il sedile del passeggero - “Salta in sella, bimbo sperduto.”
Lui ride e fa il giro dell'auto per entrare in macchina. Vi guardate negli occhi e, dopo aver preso la tua mano, ne bacia il palmo con dolcezza - “Ti ho mai detto che ti amo, Lali Esposito?”
“Ultimamente no..”
“Be', credo sia ora di rimediare.” - ti prende il viso tra le mani e ti bacia - “Ti amo, La.”
Ricambi il bacio, che a tuo parere finisce troppo in fretta, e metti in moto. Mentre guidi, canticchiate un motivetto inventato e, sovrappensiero, prendi la strada di casa tua.
“Cazzo. Scusami Pitt, ero distratta.”
“Non importa. Se ti fidi di me e mi presti la macchina, te la riporto domattina, così chiamo il carro attrezzi e vado a ritirare la mia.”
“Nessun problema.” - non vuoi che se ne vada, non ora che hai tante cose da dirgli - “Mi aiuti a portare i regali a casa?”
“Certo.” - risponde con un sorriso radioso.
In due tempi, riuscite a portare nella camera degli ospiti tutti i regali ricevuti e siete di nuovo giù, sulla soglia.
“Bene.. allora.. buonanotte La.”
“Buonanotte Pitt.”
Vi baciate una volta e un'altra ancora, finché non gli stringi le braccia al collo e non gli sussurri all'orecchio - “Ti aspetta qualcuno a casa?”
“Assolutamente nessuno.”
“Allora credo dovrai aspettare domattina per tornare a casa, io le chiavi dell'auto non le ho più.” - dici, mettendole nella tasca del giubbino che hai addosso.
“E come farò ora?” - chiede lui, con tono drammatico.
“Vieni con me, credo di sapere dove darti alloggio.” - rispondi allora tu, tirandolo per la cravatta e chiudendoti la porta alle spalle.
Lungo il cammino verso la tua camera da letto, inciampate in un pacchetto regalo, finendo a terra in un mare di risate.
“A proposito di questi pacchettini.. sono venuto sprovveduto, scusami.” - dice, cercando di tornare serio.
“Shht. Il regalo più bello sei tu, Shansho.”
Vi rialzate e continuate a spogliarvi camminando verso il letto. Perché per tutta la durata della tua vita, il regalo più bello saranno quei momenti vissuti con lui, quei piccoli grandi momenti di gioia da condividere, sarà tutto ciò che lui sarà disposto a darti e tu a lui.
L'amore condiviso con lui: questo è il regalo più bello.
  
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