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Autore: Robbins    16/02/2015    3 recensioni
"Voi guardate un pianeta. Io vi dico fate un passo indietro e guardate l'universo. Non si bacia una persona solo protendendo le labbra. La si guarda e ci si ricorda perchè la si desidera." La storia parla di una giovane ragazza che studia alla facoltà di medicina, Arizona Robbins. E se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere, il destino farà presto la sua parte. Presto scoprirà l'amore che l'amore è capace di sconvolgerti l'intera esistenza.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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+Nel tardo inverno dei miei 25 anni mia madre ha deciso che ero depressa perchè non uscivo molto di casa, passavo un sacco di tempo a letto, rileggevo infinite volte lo stesso libro, mangiavo molto poco e dedicavo il mio tempo libero al..nulla.
Era un sabato sera, uno di quei sabati in cui non hai voglia di fare niente. Sei li sdraiata sul divano con un plaid, guardando la TV. In realtà non la guardi nemmeno, con la mente sei altrove, anche gli occhi sono persi nel vuoto che si crea intorno a te. In quell'istante squillò il telefono.
"Arizona finalmente rispondi. Sono giorni che non ti fai sentire, non dai più notizie di te. Non una chiamata, un messaggio, sei li chiusa in casa, come se potesse aiutare." Era Meredith. "E' un periodo in cui preferisco starmene qui da sola..magari" "NO" disse Meredith. "Tu, hai bisogno di uscire, conoscere gente nuova, liberare un pò la mente. Arizona, lo sappiamo entrambe che lei non torna. Lei è andata via, ti ha lasciata, non tornerà sui vecchi passi. Tu questa sera esci, ti diverti, passo a prenderti. Fai meglio a sistemarti." Mi chiuse di botta la chiamata, senza che io ebbi il tempo di dirle un no o un si. Era incazzata, almeno così sembrava dalla chiamata, ma la capivo. Lei conosceva la mia situazione, e forse, avevo davvero bisogno di liberare un pò la mente, di divertirmi, conoscere gente nuova. Io e Meredith frequentavamo la stessa facoltà di medicina, fu li che la conobbi la prima volta. Dopo la sua chiamata, pensai che fosse il caso di prepararmi, non ci potevano essere scuse, mi avrebbe presa con forza e trascinata in macchina con tutto il plaid addosso. Andai nella mia camera, presi un paio di jenas nero stretto e una maglietta. Meredhit arrivò sotto casa mia ed io entrai in macchina. "bhe dove pensi di portarmi stasera?" le dissi. "Primo, ringrazio il signore che tu sia uscita dal tuo rifuggio, mi stai invecchiando la dentro. E comunque andiamo al bar di Joe, ci sono alcuni dei miei amici, e poi ti devo presentare Cristina, vedrai che quella ragazza ti piacerà." "Oh dio Mer, mi stai rifilando già.." "Ma no Arizona, sa essere simpatica, anzi lo è. Per questo ti piacerà. Certo, non ti farebbe nemmeno male conoscere una persona più intimamente . Ci pensi, è già passato un anno, dovresti uscire con qualcuna prima o poi." Io guardavo fuori dal finestrino, feci solo un accenno con la testa dicendole un "mm si, forse hai ragione." Da li restammo in silenzio, fino a quando non fummo arrivate al bar. Lì, conobbi il gruppo di Meredith, gente brava e in gamba, ma sapevano essere anche noiosi delle volte. Parlavano solo di esami, prove da superare, insomma durante una serata ti scoccia sentir dire sempre le solite cose. Poi conobbi Christina, la ragazza di cui mi parlò Meredhit. "Piacere di conoscerti, io sono Christina, tu devi essere la ragazza depressa, di cui parla tanto la mia amica. Non per offenderti, ma finalmente hai portato il tuo culo fuori dalle tue quattro mura." Ma quale offesa pensai dentro di me, aveva ragione la ragazza. "Nessuna offesa, anzi. Io mi chiamo Arizona, piacere di conoscerti." dissi io con un sorriso. Entrammo nel bar e ordinammo da bere. Parlai molto con Cristina, non sapevo frequentasse anche lei medicina, e tra l altro ambiva al posto di cardiochirurgia toracica. Aveva delle buone aspettative. Stavamo ordinanando un altra birra, quando Cristina ci disse "Ragazze, ho ricevuto un messaggio, sta per arrivare una mia amica, vedrete vi piacerà. Studia anche lei medicina." Bene pensai, a quanto pare eravamo tutti accomunati dalla stessa passione. Sembrava una cosa strana. Dal bancone dove eravamo noi, Cristina fece segni ad una ragazza che era vicino all'ingresso del bar. "Eccola è lei." disse Cristina, indicandola con un dito. Vidi quella ragazza che si avvicinava a noi, un metro e 80 circa di perfezione. Sembravo ipnotizzata nel vederla avvicinarsi al bancone, quella ragazza era una meraviglia. Cristina la presentò a Meredith, poi passò a me. "Piacere io sono Calliope Torres" un minuto di silezio. Dovevo prendere fiato, dovevo respirare. Credo persino che fosse riuscita a mandarmi in confusione solo con la voce. "A..a..Ariz.Arizona piacere mio" dissi io balbettando. Mi sentivo ridicola, dio che figura, ero rossa in faccia, e a me si notava benissimo l'imbarazzo. Ma lei si mise a ridere, quasi come se avesse capito. Durante la serata non facevo altro che guardarla, i miei occhi erano fissi su di lei, non riuscivo a non prestarle attenzione anche solo con un semplice sguardo. Ero seduta al fianco di Cristina, chiesi di voler sapere di più su questa Calliope. Me ne parlò, tanto quanto basta. Di scatto, Calliope si alzò per correre in bagno, la notai, notai una lacrima che le stava rigando il viso. NOn potevo sapere cosa le fosse successo, ma di istinto mi venne di seguirla. Andai in bagno. "Ehi tutto bene?" le dissi. "oh, ehi ciao, si, si tutto bene." disse la mora fingendo un sorriso. "Bhè a guardarti non si direbbe..sai la gente parla, a volte parla tanto e spesso lo fa senza un motivo. Cristina mi ha parlato un pò di te." "Bhè wuaho, che bello!" disse guardandomi negli occhi. "Bhè, effettivamente è bello, sono chiacchere positive. Da quello che so la gente ti adora, ti stima, e si interessano..a qualcuno piaci di più." mi guardai intorno come per cercare altre parole, poi aggiunsi "e fidati, quando tutta la tristezza sarà passata, la fuoriu ci sarà una fila di gente solo per te. Io lo so." partì una risata quasi pazza da parte sua, come se lei mie parole fossere risultate stupide o senza un senso. Poi mi guardò, iniziò a fissarmi e disse "Bhè, puoi farmi un nome?" Ricordo quello che mi aveva detto Cristina, e mentre me ne parlava, riuscivo a specchiarmi in Calliope. Eravamo uguali per quello che stavamo passando. Dopo la sua domanda, mi venne spontaneo baciarla, mi buttai, senza pensarci su due volte. Lo fece e basta, poi aggiunsi "Ora lo sai." Non ci fu altra parola tra me e lei, non sapevo cosa dire o fare, e credo che nemmeno lei lo sapeva. Cioè, le avevo dato quel bacio, forse l'avevo spaventata. Di fatti, andai via, mi lasciai quella bella ragazza alle spalle. Sentivo in cuor mio che presto l'avrei ritrovata ancora.
*LE CONDIZIONI POSSONO MUTARE SENZA PREAVVISO..L'AMORE FA BATTERE IL CUORE.*
 
E' LA MIA PRIMA STORIA, SPERO CHE VI PIACCIA, SONO BEN ACCETTE LE CRITICHE.;)
   
 
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