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Autore: LuxKatoUlisse    16/02/2015    0 recensioni
Siete sicuri di conoscere perfettamente i vostri vicini di casa? E se vi dicessi che almeno uno di loro potrebbe avere una doppia vita?
Questa non è la solita storia di un super eroe, nato da un adolescente liceale timido e impacciato in stile Peter Parker; questa volta, il protagonista di turno è un neo ventenne italiano, trasferito negli Stati Uniti D'America per motivi lavorativi.
Il suo nome?
Carlo Bolognesi (per gli amici "Karl"), giovane impiegato di un'azienda di software di computer, chiamata S.A.C.O. (software advaced original computer) il quale, trasferito in una cittadina (nelle vicinanze di Chicago) chiamata Greenwood, a stento riesce inizialmente a reintegrarsi tra gli americani, sia a causa dei pregiudizi nazionali su di lui e sia per il diverso ritmo lavorativo adottato dall'azienda, al fine di vendere prodotti sofisticati in tempi ragionevoli.
Ben presto, però, Carlo farà a casa sua una scoperta senza eguali che gli cambierà per sempre la sua vita e anche quella degli altri.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2
Uno strano videomessaggio dal passato


 
Per risparmiare i soldi dei mezzi pubblici, Carlo tirò dalla sua valigia i suoi rollerblade e, mantenendo per una mano la sua 24 ore, corse a grande velocità verso il centro della metropoli; Giusy fissò il ragazzo dal lontano con ammirazione.

Mentre il giovane attraversò Greenwood, la metropoli si mostrò a lui grande, imponente e viva, notando poi un gran numero di passanti e di veicoli su entrambe le corsie. 

La maggior parte degli edifici erano alti 120 piani, contenevano innumerevoli negozi e in ogni piazza sfoggiava una o più statue, come quella di Edgar Square, con al centro la statua di un cavallo leggendario, di nome "red lightning" il quale, durante la guerra di seccessione, fu di aiuto a molti soldati che combattevano per l'indipendenza americana.
Consultando la mappa satellitare installata nel suo iphone, Carlo trovò subito la sede della SACO, un imponente edificio alro 130 piani, attraversato tutto intorno da un piccolo parco.
Una volta varcata la soglia, Carlo ebbe la sensazione di trovarsi in un'epoca futura, data anche da una particolare atmosfera di progresso scientifico e tecnologico, accompagnata poi da un senso di ottimismo verso il futuro.
Mentre il giovane si stava dirigendo verso l'ufficio del suo nuovo datore di lavoro, notò nei laboratori alcuni ingegnerei sperimentare dei nuovi prototipi di smartphone e computer: 
una donna ingegnere, avente degli occhiali speciali collegati a un portatile, spostò la freccia del mouse con il solo movimento dei suoi occhi.

Carlo sentì dal lontano alcuni dipendenti canticchiare una canzone di incoraggiamento mentre lavoravano:
- Se alla SACO vuoi restare,
devi prima faticare!
Siamo grandi e anche forti, 
battiamo sempre la MAROTTI!!! - canticchiarono in stile militare.

Colloquio con il capo

Alla sala d'attesa non c'era nessuno; il ragazzo aveva l'appuntamento con il suo datore verso le 10:00 e dato che l'ora X cominciò da pochi secondi, entrò nello studio e strinse la mano al suo nuovo capo:
non tanto pelato, alto 1,90 m e avente un naso a forma di patata, occhi marroni, una giacca nera abbinata al colore dei pantaloni e delle scarpe lucide di cuoio. 
Carlo sentì un odore particolare provenire dal suo capo, il tipico profumo di classe usato dai datori di lavoro.

- Si sieda, prego! - gli ordinò gentilmente il capo.

Il giovane, intimorito ed emozionato a tempo stesso, notò la scritta sulla targa della scrivania del suo capo che recitava: 
"Dott. Walter Strauss MC Donalds".
Sfogliando il dossier del suo nuovo dipendente, l'uomo gli disse:

- Carlo Bolognesi... nato a Napoli il 4 settembre del 1989, trasferito a Roma il 4 agosto del 2001 e ora residente qui a Greenwood per lavorare da noi alla SACO, nevvero?
- Ehm... si! ... Esatto! - rispose un po' intimorito il ragazzo.
- Lei ha frequentato la facoltà di ingegneria civile e industriale alla Sapienza, laureandosi con voti 110/110 nel 2011 e ha poi eseguito un master di informatica all'istituto CEFI di Roma, uscendone a pieni voti.
- Precisamente, dindirindina! - replicò con entusiasmo Carlo. 
- Cosa??? - urlò con stupore il capo. 
- Mi scusi! - disse mortificato il ragazzo, mettendosi una mano davanti alla bocca.
- I miei dipendenti l'hanno contattata per via di un suo tutorial caricato su YouTube, un video che ha ricevuto in un solo giorno tante visualizzazioni, tanto da attirare addirittura l'attenzione del plurimiliardario Bill Gates.
Uhm... devo dedurre di avere davanti a me la mia gallina dalle uova d'oro... 

Dopo una breve riflessione, durata per la precisione 5 secondi e 60 primi, il capo si alzò dalla sua poltrona e strinse forte la mano al ragazzo, dicendogli poi:

- Benvenuto a bordo, figliolo! Sei assunto!!!
- Grazie mille, signore! - rispose felice Carlo. 
- Il tuo primo giorno di lavoro comincia proprio oggi!
La tua postazione è il settore 8, sesto piano, lato ovest dell'edificio, interno 15 dell'ufficio. 
- Ottimo. Mi farò onore, signore. 
- Alle 12:15 finisce il tuo primo turno, mensa alle 13:00 in punto, secondo turno dalle 14:15 alle 15:00, d'accordo?
- Si, signore!!!
- Bene ragazzo. Sviluppa quel tuo software per noi e domani lo metteremo in pratica.
- D'accordo!

 

Problema con i suoi colleghi

Detto fatto, per il ragazzo restava solo salire fino al sesto piano e dirigersi verso il suo nuovo ufficio, pulito e sistemato con i computer fissi alla portata di mano.
Carlo trovò lì tutto quello che gli serviva per creare il suo software ma prima di mettersi a lavoro, tre suoi nuovi colleghi entrarono nel suo ufficio e si presentarono, dicendogli:

- Mi chiamo Stephen Rose, di Detroit. - disse costui, alto 1,82 m e avente i capelli corti e biondi, tratti somatici di un tedesco, occhi azzurri, carnagione chiara, giacca da lavoro e una cravatta verde.
- Io sono Dexter Mons, di Colorado - si presentò il secondo uomo, nero, alto 1,85 m e avente i capelli ricci e neri, occhi marroni, corporatura robusta, giacca nera e cravatta grigia. 
- E io, invece, sono Dennis Mitchell, di Los Angeles. - si presentò il terzo uomo, alto 1,84 e avente i capelli neri, ricci e lunghi fino alle spalle, pelle olivastra, corporatura atletica, giacca nera e cravatta rossa.
- Piacere di conoscervi, ragazzi. - rispose Carlo, porgendo loro la mano - Mi chiamo Carlo Bolognesi, di Roma. -
- Sei italiano? - gli domandò sorridendo Stephen. 
- Si, perché? 

Dopo aver riso tanto insieme ai suoi amici, Stephen domandò a Carlo:

- Ahhh, e hai fatto tutta questa strada solo per lavorare qui da noi?
- ... Ehm... - rispose imbarazzato il ragazzo - Quelli della SACO mi hanno chiamato qui per via di un mio tutorial di un mio innovativo software dei computer caricato su YouTube, tanto da attirare l'attenzione di Bill Gates e ora sono qui per ricreare questo software per poi donarlo all'azienda.

I suoi colleghi, rimasti a bocca aperta, non riuscirono a credere alle sue parole.

- Un software dei computer? - gli domandò sbalordito Dennis.
- Magari sarà un software dei videogiochi. - intervenne Dexter. 
- Il mio è un software che, secondo Bill Gates, migliorerà Windows 10, che uscirà verso la fine del 2015. - replicò Carlo. 

Ancora una volta, i suoi colleghi rimasero pietrificati dalla notizia del ragazzo ma poi, guardandosi fra loro, risero di nuovo come delle iene. 

- Che c***zaro che sei, oddio!!! Ha ha ha. -
- Hey! - li chiamò Carlo con tono furioso e autorevole - Io qui sono venuto per fare sul serio; rifarò questo software e poi lo metterò in pratica per la SACO!
Ora gradirei che voi tre ve ne andaste... subito via da qui!

Dopo essere rimasti ancora una volta senza parole, i tre se ne andarono, lasciando il ragazzo a produrre il software. 

 

Ritorno a casa

Dopo una giornata stressante di lavoro, Carlo tornò a casa verso le 15:40, si spogliò, si rimise i suoi vestiti preferiti e poi esplorò con calma la nuova casa, scrutando tra vecchie fotografie e quadri. 

- Che famiglia interessante. - disse Carlo guardando la foto - Da quello che sentì 9 anni fa, lui perse a soli 3 anni sua sorella maggiore in una sparatoria in banca, sua cugina scappò via di casa, perse la madre a 9 anni, perse il padre nel 2002 e infine lo zio nello stesso anno.
Infine egli rivide sua cugina nel 2004, diventata misteriosamente malvagia, la quale poi morì il 24 settembre di quell'anno e alla fine lui morì il 15 giugno del 2005 per salvare tutti noi... Perse la vita a soli 24 anni.
Che famiglia sfortunata!

Improvvisamente il ragazzo vide un piccolo oggetto luccicare in una scatola, lo prese e realizzò che era un chip di qualche marchingegno. 

- Sembra un chip dei computer. - dedusse il giovane.

Nella stanza dove un tempo risiedeva il proprietario, Carlo vide un vecchio computer fisso con il sistema operativo Windows XP, lo smontò, vide il giusto posto dove c'era il chip, lo mise lì, richiuse l'apparecchio, accese il computer ma immediatamente il giovane si accorse di una cosa fondamentale, dicendosi sbalordito: 

- Hey, aspetta, ma quello era l'hard disk di questo computer!!! ... Vedo molte cartelle posizionate qui sul desktop. 

Il ragazzo lesse il titolo di una di quelle cartelle:

- Progetto Saurus... Dovrebbe contenere dei file importanti! -

Aprendo la cartella, Carlo trovò una serie di documenti doc inerenti all'argomento, li aprì d'uno a uno e lesse molte informazioni top secret su armi sofisticate, basi sotterranee e marchingegni fuori dal comune. 

- Buon Dio, Bruno non sarà stato mica un terrorista!!! - si preoccupò il ragazzo.

 

La registrazione di Bruno

Infine, Carlo cliccò su un video e lì apparve proprio Bruno, seduto esattamente dove c'era il ragazzo; il video risalì alla sera del 14 giugno 2005. 

- Eccomi qua! 
Se stai visualizzando questo video, probabilmente non ci sarò più ma prima che tu giunga a conclusioni affrettate, voglio dirti che non sono un terrorista!
- ODDIO, la stessa cosa che ho appena pensato io!!! - urlò sbalordito Carlo. 
- Brevemente voglio dirti tutto di me e che cosa sta succedendo qui. - continuò Bruno nel video - Il mio nome è Bruno Rinaldo, nato qui a Greenwood il 26 marzo del 1981 e probabilmente domani perderò la vita per via di una minaccia che potrà porre definitivamente fine alla specie umana. 
Di professione, insegno astronomia all'accademia aereospaziale di Greenwood, dopo un breve periodo di insegnamento a un liceo scientifico di New York, conduco una vita abbastanza ordinaria anche se in passato ho vissuto esperienze fuori dal comune.
Uno scienziato, un mio carissimo amico, inventò una macchina del tempo diversi anni fa e la prima volta salvai il mondo riparando una distorsione spazio temporale.
- UNA MACCHINA DEL TEMPO??? - si domandò incredulo Carlo.
- Nel marzo scorso, ... - continuò Bruno - ... il mio amico mi portò fino all'anno 2105 e lì affrontai un mostro, un rettiliano con l'esattezza. 
Dopo aver sventato parte dei suoi piani, io ritornai qui, nel 2005 ma ora quel mostro è arrivato in quest'epoca e scaglierà dalla sua astronave un meteorite. 

Improvvisamente Bruno si mostrò abbattuto, triste e amareggiato, continuando poi a dire: 

- Al momento solo io e il mio amico sappiamo di questa minaccia... La mia ragazza... non sa ancora nulla. Non sa che forse... domani io non ci sarò più. - disse versando qualche lacrima - Non è giusto, lei non se lo merita!...
Forse raggiungerò nell'aldilà la mia famiglia... almeno questo mi sarebbe di conforto ma... il mio pensiero va sempre alla mia ragazza.
Le chiedo perdono ... per la sofferenza che forse subirà domani... Le chiedo perdono ... per la mia probabile scomparsa.

Carlo non pianse ma si commosse dentro per la sofferenza che provava il ragazzo nel video.

- Se non ce la dovessi fare... - continuò Bruno - ... allora toccherà a te sconfiggere quel rettiliano, chiunque tu sia.
- Già! - disse Carlo - ... Ma se il mostro lo hai distrutto e noi siamo salvi... Cosa dovrei fare a questo punto?
- Nella cantina sotterranea di questa casa c'è un passaggio dietro alla vecchia libreria. Quel passaggio ti condurrà poi a un laboratorio segreto; è lì che dispongo l'arma più letale della Terra. 
- COSA???
È tutto! Passo e chiudo!
- No, aspetta, non te ne andare!!!

La registrazione del video terminò e Carlo, ancora più confuso di prima, si domandò:

- Caspita e adesso che faccio?



Copyright di Bruno Rinaldo (alias LuxKatoUlisse).

   
 
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