Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: elesky    16/02/2015    0 recensioni
Dal testo: "In 25 anni non era cambiato lui, e non ero cambiata neanche io.
La differenza era che nei suoi occhi leggevo la libertà di chi aveva avuto il coraggio di scegliersi esattamente la vita che a vent’anni aveva la presunzione di sentire già sua."
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mi chiedevo davvero se il tempo fosse passato, o se avevamo ancora vent’anni e la presunzione della vita in pugno.
Mi chiedevo come fosse possibile che gli anni, la vita, le rughe non l’avessero nemmeno un po’ cambiato.
Come fosse possibile che non fossi riuscita a cambiarlo nemmeno io.
Esattamente venticinque anni fa avrei scommesso tutto quello che avevo che ce l’avrei fatta, che sarebbe diventato esattamente l’uomo, anzi il marito che desideravo.
Ed invece me lo ritrovavo lì, di fronte a me, con lo sguardo impenetrabile di sempre  e nessuna fede al dito.
Mi venne spontaneo buttare uno sguardo sulla mia mano sinistra, su quella fascetta d’oro che aveva il peso di una vita forse giocata male.
Mi vergognai.
In 25 anni non era cambiato lui, e non ero cambiata neanche io.
La differenza era che nei suoi occhi leggevo la libertà di chi aveva avuto il coraggio di scegliersi esattamente la vita che a vent’anni aveva la presunzione di sentire già sua.
Provai un moto di orgoglio, come se quel bar, quel disco d’oro alla parete, quel cd sul bancone mi appartenessero: erano miei esattamente come lo era stato lui da sempre.
Perché nonostante gli anni, la vita, le rughe, nonostante la fede, la sua mano era sempre sulla mia.
< allora? Ti piace il posto? >
< mi piaci tu > risposi proprio come avrei risposto a vent’anni.
Mi sorrise; sapeva bene che da quando ero entrata in quel bar non avevo staccato gli occhi da lui nemmeno per un secondo.
< puoi essere seria almeno per una volta? >
Sbuffai e mi forzai a distogliere lo sguardo da lui giusto il tempo di rendermi conto di dove mi trovassi.
L’unica cosa che riuscii a pensare fu che quello era il classico posto che non avrei voluto frequentasse mio figlio: luci soffuse, divanetti che sembravano invitarti a limonare, e dei cubi il cui utilizzo era più che chiaro.
< è carino >
I suoi occhi si scurirono.
< non sei mai stata brava a mentire >
Abbassai lo sguardo, colpevole di sapere che erano più di vent’anni che mentivo di essere felice della vita che avevo.
< hai ragione. Non mi piace, e lo sapevi già. Però mi piaci tu >
< finiscila >
< mi hai detto tu di non mentire >
Lo avevo infastidito, come sempre.
< Si va bene, anche tu, ed ora? >
Avvicinai il mio volto al suo,
< ed ora baciami >
Mi fissò con i suoi enormi occhi azzurri carichi di paura e angoscia.
Paura di ricaderci, di rimanere di nuovo impicciato con una donna sposata, che però amava.
Ed io lo sapevo, lo avevo sempre saputo e questo amore senza rispetto e senza dignità mi faceva sentire bene.
Mi faceva sentire la ventenne che avrebbe voluto avere la forza di scommettere sui sogni; la ventenne che avevo sempre creduto di essere, ma che alla fine aveva preferito la bella casa e la bella società.
Ero diventata una donna che a quei famosi vent’anni avrei disprezzato: egoista e viziata; con marito e figlio a casa e l’amante lì di fronte a lei, ancora una volta vittima delle sue scelte sbagliate. 
Mi feci ancora più vicina e quando sentii il suo respiro cadere sul mio naso, lo sentii arrendersi.
E fu di nuovo errore.
Anzi no pensai: “fu di nuovo amore”.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: elesky