16/02/2015
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Steven era il mio “migliore amico” da quasi cinque mesi, sembra poco, lo so, ma è tanto. Tantissimo, perché nonostante lo conosca da pochissimo tempo, è la persona a cui tengo di più al mondo.
Mi conosceva meglio di chiunque altro, sapeva cosa che neppure io sapevo. Riusciva a capire ogni mio stato d’animo in meno di un secondo, e finché non gli dicevo cosa avessi lui non la smetteva di farmi il solletico o di pizzicarmi. Era il suo modo dolce di chiedermi che avessi.
Sono sempre stata innamorata di lui, dei suoi abbracci, dei suoi capelli, dei suoi occhi, dei suoi sorrisi, di tutto quanto.
I suoi sorrisi erano qualcosa di stupendo, qualcosa di surreale, qualcosa di così bello che non avevo mai visto.
Ci siamo visti per la prima volta il 27 settembre, mi aveva fatto una sorpresa. Ricordo che mi arrabbiai un sacco quando Ellie mi disse “No amore, non è sceso, mi dispiace.”
Abitavamo in due città diverse, vicine ma lontane.
Andai a prendere Ellie vicino l’asilo, dopo che ci abbracciammo mi disse “Amore girati”, mi girai e vidi un ragazzo che camminava verso di me. Urlai. Iniziai a camminare e per nascondere l’emozione gli dissi ‘Sei un pezzo di merda, davvero’ ‘Ah si?’ e mi abbracciò.
Mi abbracciò fortissimo, tanto da farmi sentire viva. E non mi lasciava più. Mi abbracciò e mi prese in braccio, mi appoggiò sul muretto e mi diede un bacio sulla guancia. Man mano che Ellie si avvicinava e mi mise la mano sulle labbra, per far vedere che ci stavamo baciando. Mi guardò, mi sorrise e disse “Voi non me la raccontate giusta”.
Andammo verso il castello, mi tenne per mano per tutta la serata. Parlava, sorrideva e mi teneva per mano. Era la cosa più bella del mondo, il suo sorriso. Perché non era un sorriso falso, era un sorriso vero. Più che vero. Era, forse, la cosa più vera che avesse mai fatto. Potete dirmi tutto quello che volete, ma io un sorriso vero da uno falso lo so distinguere.
Passammo per la festa e incontrò degli amici che andavano a scuola con lui, si fermò a salutarli tenendomi sempre la mano, nonostante fosse fidanzato.
Camminammo verso i giardini, si accese una sigaretta e mi disse “Voliamo” “Ma sei scemo? Non si può volare” “Oh che rompipalle, metti le mani verso l’alto, chiudi gli occhi e vola”
Si mise dietro di me e mi fece vedere. Ci provai, ma vi giuro che era la cosa più stupida che avessi mai fatto. Mi misi a ridere e si offese, fece l’offeso per tipo due minuti e lo abbracciai. Forte. Mi strinse. Non volli più staccarmi, ma dovetti. Ci sedemmo ai gradini del cerchio, lui sopra e io sotto.
Mi prese il viso tra le mani e lo tenne stretto, mi accarezzò i cappelli e mi disse “Hai degli occhi che.. WOW!”.Ellie si alzò, si avvicinò e disse “Ahm, quanto siete cuccioli!”. Steven mi ricordò “Non dovevo fare qualcosa?” “Sì, adesso”.
Io mi sentivo con un ragazzo che abitava a 338.8 km da me e lui non voleva stessi male, perciò volle cancellare tutti gli screen, le conversazioni e il numero. Si avvicinò e gli dissi che non ce la facevo più, tutto quanto mi feriva a morte. Mi prese per mano e mi fece alzare, senza dire niente, mi abbracciò per un paio di minuti e sentii qualcuno che urlò ‘Vedi a quei due che si abbracciano’. Ero così felice, felicissima. Solo con lui riuscivo ad essere così felice quindi capii che questa cotta sarebbe durata per molto, molto tempo.