Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: AnnaLasuora    16/02/2015    0 recensioni
È ormai risaputo che per far parte della Milano per bene bisogna avere tre requisiti: un sorriso tanto falso quanto smagliante, una presenza impeccabile e, cosa fondamentale, soldi. Soldi a non finire. Ma, talvolta, in alcuni membri di questa élite nasce il desiderio di evadere.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pinxio
Stesso posto, stessa ora.

-1-
Evasione

 

Musica assordante, droghe leggere, drink annacquati, pomiciate pubbliche. Tutte queste cose non erano proprie del loro mondo, fatto di champagne, abiti griffati e gesti misurati. Alba, Giulia, Vittoria ed Elena non sapevano neanche come ci fossero finite in quella topaia, il Pinxio. Desiderio di evadere, probabilmente.
“Ragazze ritorniamo a casa… Non dovevamo fare questo azzardo!” disse Alba, sistemandosi il vestitino di seta verde sul corpo ossuto.
“Lo so… La pizza alla salsiccia non dovevamo mangiarla!” rispose seria Giulia, guardando l’altra con i suoi occhioni azzurri e la faccia corrucciata.
“Giulia secondo me si riferiva a questo schifo di posto…” le spiegò Elena spostandosi una ciocca di capelli biondi dal viso.
“Esatto… E poi a cosa avevi in testa quando hai scelto questa bettola? Pensavo che avessi un minimo di buon gusto!” si irritò Vittoria, scuotendo il capo facendo ondeggiare i lunghi capelli scuri.
“Avevate detto di voler uscire dalla monotonia!” si giustificò lei.
“Ok, ma non volevamo prendere delle malattie!” si arrabbiò Elena mentre cercava di non farsi sfiorare da nessuno per non essere contagiata.
“Basta calmiamoci, l’abbiamo voluto un po’ tutte… Che ne dite di ballare o di prenderci un drink?” smorzò i toni Alba.
Le ragazze annuirono e si recarono al bancone, o meglio, cercarono di farlo. Infatti, non appena furono prese a spintoni e gomitate da una quantità innumerevole di ragazzi e ragazze, capirono lo strano meccanismo di quel posto e si fecero dunque largo a loro volta, seppur scusandosi come da etichetta con ogni singolo elemento con cui si scontrarono. Alla fine riuscirono ad arrivare al bancone e a catturare l'attenzione del giovane barista.
“Ragazze cosa vi preparo?” chiese quello con un forte accento meridionale.
“ Quattro Domperignon, per cortesia!” sorrise sicura Alba sbattendo le lunghe ciglia scure.
Il ragazzo si mise a ridere suscitando il fastidio delle quattro.
“Cosa è che fa tanto ridere? Non hai sentito cosa ti ha chiesto? Veloce!” si arrabbiò Elena incrociando le braccia infastidita.
“Non sono il tuo servo” le rispose a tono quello, sorprendendo le ragazze poco abituate a certe uscite.
“Se non sbaglio sei solo un barista ergo ci devi servire.” chiarì Vittoria con aria superiore. Non le erano mai piaciuti quelli che non sapevano stare al proprio posto.
“Ragazze che ne dite di cercare un tavolo? Ci pensiamo noi ai drink.” suggerì Giulia provando a salvare la situazione in extremis.
“Con piacere!” disse Elena trascinando con se una Vittoria pronta a ribattere.
“Scusale, di solito non sono così…” abbassò il capo imbarazzata la bionda.
“No hai ragione, sono peggio!” rise Alba coprendosi la bocca con la mano come erano abituate a fare le ragazze dell'alta società.
“Non ci sono problemi… Però mi dispiace informarti che non abbiamo il Domperignon” spiegò il giovane rivolgendo la sua attenzione unicamente alla mora.
“E allora cosa c'è?” chiese lei incuriosita.
“Pensi di poterti fidare? Sono un barista esperto!” sorrise ammiccando alla ragazza.
“Stupiscimi.” lo provocò audacemente la mora sporgendosi sul bancone.
“Come ti chiami?” le domandò lui mentre preparava il drink.
“Alba, tu caro?”
“Mimmo! Ecco qua… dimmi se ti piace!” le porse un bicchiere contenente un liquido color fragola.
La ragazza bevve un sorso della sua creazione “Passabile” sorrise.
“Ok mi sto annoiando! Alba, invece di fare la furba, andiamo a cercare le altre!” Giulia recuperò i drink per le amiche e con uno sguardo eloquente fece intendere all'altra di fare lo stesso con i due bicchieri restanti. A malincuore Alba si vide costretta a salutare il simpatico Mimmo e a seguire la bionda nella folla.
Non dopo una breve ricerca ritrovarono le altre due intente a scrutare tutti dall’alto in basso. Porgendo poi a Vittoria ed Elena i loro drink si accomodarono.
“Amo questo posto!” esclamò Alba, lasciandosi cadere sul divanetto e rischiando di rovesciarsi il contenuto del bicchiere addosso,.
“Sta bene?” chiese Vittoria a Giulia.
“Il barista” scrollò le spalle lei contrariata.
“Che schifo.” Elena cacciò un’occhiataccia alla povera Alba.
“Ragazze sono davvero felice! Domani ritorniamo!” si impose quest'ultima sognante.
“NO!” esclamò Vittoria.
“Ragazze per favore… Io vi ho aiutate quando avevate bisogno! E tu, Elena, non ti scordare che Giacomo, il tuo ricco fidanzatino, era un mio amico e state insieme grazie a me… Me lo dovete!” sbottò Alba imbronciata.
“Ok ok, basta che stai zitta… Ora possiamo andarcene?” domandò Elena guardandole supplice. Non avrebbe retto oltre quell'atmosfera.
“Sì, ma domani sera di nuovo qui!” ribadì convinta Alba.
“Va bene, ma porterò i guanti e la mascherina…” rispose Vittoria scherzosa.
“Domani mattina vaccino…” rise Elena.
Dopo aver finito i loro drink, che ammisero non essere poi completamente da buttare, le quattro trovarono l'uscita del locale. Una volta fuori
 chiamarono un taxi e ritornarono nelle loro dimore facendo attenzione a non farsi sentire dai genitori, che, ovviamente, erano all’oscuro delle uscite notturne delle figlie.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AnnaLasuora