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Autore: Paganel    16/02/2015    2 recensioni
Può l'odio tramutarsi in amore? Un assassino può amare? Perché, si sa, l'amore vince su tutto. O no? [Justin Bieber]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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First chapter - Daemon



«Ah, eccoti!» Kim mi corse incontro quando mi vide, dal cancello della Western University.
Ero piuttosto sicura di aver fatto la scelta giusta, venendo qui. Il numero di studenti era piuttosto ristretto e il college in sé non era molto grande, così non mi sarei persa tra una lezione e l'altra.
«Già, eccomi» sorrisi a mia cugina, che mi abbracciò di slancio.
«Sei tutta intera, vero? Da queste parti non gira bella gente. Forse dovresti venire con me» si corrucciò.
La guardai male: «Kim, non mi capiterà niente. Abito nella Hall del  college, ricordi? Mi basta scendere le scale e sono qui. Non serve che prendi alla lettera tutto quello che ti dice mia madre» sbuffai irritata.
Kim era di un anno soltando più grande, e ciò non significava che potesse comportarsi da madre nei miei confronti.
Odiavo sentirmi debole e dipendente.
Fece una smorfia: «Uhm, davvero simpatica. Si dia il caso che ci siano assassini ovunque tu vada, e voglio che tu tenga gli occhi aperti»
Alzai gli occhi al cielo. Era un'assurdità! Perché un assassino avrebbe dovuto prendere di mira me? Tutto questo era ridicolo! Decisi comunque di chiudere il discorso.
«mhmm-mhmm»
«Che corso hai ora?»
Guardai il foglietto con tutti i miei corsi e gli orari, poi alzai di nuovo lo sguardo su di lei: «Storia»
«Bene, ti accompagno» esordì.
Mi accompagnò all'edificio di storia, salutandomi poi fuori dalla porta con un abbraccio. Mi addentrai all'interno dell'aula, scegliendo il posto al primo banco per seguire meglio, ovviamente. D'un tratto, sentii una sensazione strana, come se qualcuno mi stesse osservando. Mi mossi nervosa nella mia sedia, prendendo il quaderno degli appunti. La sensazione persisteva.
Mi girai, pronta a fulminare chiunque mi stesse fissando senza pudore. Feci girovagare gli occhi per la stanza, quando ne incontrai un paio. Un ragazzo mi stava fissando, con dei graziosi occhi nocciola, le labbra piene e una cresta biondo-oro. Se ne stava in fondo alla classe, e mi osservava come se mi stesse studiando.
Nonostante fosse un bel ragazzo, non potevo che sentirmi a disagio. Insomma, un po' di contegno, no?
Dopo lo shock iniziale, gli mostrai il miglior sguardo intimidatorio che trovai nel repertorio e per tutta risposta ebbi un ghigno divertito da parte sua. Mi girai stizzita.
L'obiettivo di venire qui era quello di non essere osservata, di comportarmi normalmente e di essere semplicemente me stessa, America. C'era qualcosa però, nello sguardo del ragazzo, che mi inquietava.
Perché mi studiava, come se mi conoscesse già?
Per tutta la lezione fui distratta, sentendo il suo sguardo bruciare sulla schiena. Appena suonata la campanella gliene avrei dette quattro. Questo era davvero troppo.
La campanella suonò, e io misi tutto il materiale nella borsa, pronta ad affrontare Mr Ti Spoglio Con Gli Occhi a tu per tu.
Quando mi girai, lui era già sparito. Guardai verso l'entrata, e lo vidi di sfuggita uscire. Scrollai le spalle, non l'avrei certo seguito.

La mattinata passò piuttosto velocemente, e quando entrai nella mensa, cercai con lo sguardo Kim che si sbracciava per farsi notare da me. La seguii con il vassoio in mano, sorridente, ignorando la costante sensazione che persisteva dalla mattina stessa. Mi sedetti accanto a lei e salutai Lucas, il suo ragazzo.
«L'hai sentito, Kimmy? Ieri è sparito un'altro studente» disse questi, mordicchiando una patatina fritta.
«Oddio» esclamò portandosi una mano sul viso: «Chi?»
Li guardai parlare, muovendo la testa dall'uno all'altra come una pallina da ping pong.
«Andrew Benson» gemette Lucas, quasi gli costò una vita dire quelle parole.
Kim, di tutta risposta, sussultò portandosi una mano davanti alla bocca. Temetti che potesse piangere da un momento all'altro.
Mi sporsi per poter guardare Lucas in faccia: «Ne sono spariti altri?»
Lui alzò lo sguardo, e rimase in silenzio prima di rispondere: «Ultimamente è scomparso un'altro studente. Andrew era mio amico...»
Allungai il braccio, passando sopra Kim, per toccare il braccio di Lucas per confortarlo. Questo gesto non sembrò toccare particolarmente mia cugina: «Mi dispiace Luc. Vedrai che tornerà»
Fece un sorriso amaro mentre mi rimettevo seduta comoda: «Tutti gli studenti spariti non... Non sono mai tornati. Spero, ma ne dubito»
Il tavolo sprofondò nel silenzio, e io continuavo a sentire che qualcuno mi fissava costantemente.
Il mio sguardo cominciò a vagare per la sala, fino a fermarsi sulla finestra, dove incrociai lo sguardo dello stesso ragazzo del corso di storia. I nostri sguardi si allacciarono, e la sua espressione corrucciata mi fece pensare inevitabilmente a quanto fosse sexy. Quella sensazione di inquietudine, però, e il presentimento che tutto ciò fosse sbagliato, mi spaventavano. Perché continuava a fissarmi? Che fosse uno stalker? Decisi che me ne sarei occupata personalmente.
Mi alzai, avvisando distrattamente mia cugina e il suo ragazzo che mi sarei alzata, e mi fiondai fuori dalla mensa.
Appena guardai verso la finestra dalla quale teoricamente mi stava fissando, non c'era. Non doveva essere andato lontano, no? Svoltai l'angolo dopo la finestra decisa a scovarlo e a chiedergli spiegazioni.
Niente, sparito. Come faceva a sparire così velocemente? Era dannatamente bravo.
Tornai indietro, convinta che non l'avrei mai trovato. O che era dannatamente veloce, o era un vampiro. Più la prima.
Proprio davanti alla porta di vetro della mensa dalla quale ero uscita, mi sentii afferrata per un polso. Mi girai e un paio di occhi nocciola si puntarono sui miei.
Sussultai per la sorpresa e per la vicinanza. Da vicino quel ragazzo era ancora più bello.
«Chi sei? E cosa vuoi?» dissi, cercando di sembrare decisa e divincolandomi inutilmente.
Rimase in silenzio.
«Si può sapere perché continui a fissarmi? Cosa sei, uno stalker? Lo sai che è maleducazione?» strattonai con più forza il braccio, tentando di liberarlo dalla sua presa troppo forte. Scoppiò in una fragorosa risata.
Appunto personale: aveva un bel sorriso.
Inarcai un sopracciglio ignorando quel dettaglio, e mi innervosii ancora di più.
«Cosa ti c'è di tanto divertente? Se non mi stai lontano, giuro che..»
Mi interruppe, avvicinandomi a sé con uno strattone, lo sguardo improvvisamente serio. Mi zittii all'istante.
«Giuri che cosa? E attenta a come parli, ragazza.» detto quello si allontanò, lasciandomi stordita e un po' terrorizzata. Non aveva risposto però alla mia domanda: perché continuava a fissarmi?
Mi voltai per andare nella mia stanza, ma trovai solo un mucchio di sguardi puntati su di me.
Perché da uno improvvisamente passai a decine di sguardi più tutti quelli della mensa? In imbarazzo, corsi verso la mia stanza.
Ero tremendamente confusa per via dell'incontro appena avuto con Mr Rabbia (si, l'avevo ribatezzato) e di tutti gli sguardi curiosi e allo stesso tempo spaventati che ne susseguirono.
La domanda era una: perché? E perché Kim bussava come una cretina alla mia porta? Andai ad aprire, nonostante fossi appena entrata.
La sua faccia infuriata me la diceva lunga sul fatto che mi avrebbe fatto una ramanzina. Non sapevo su cosa, quello era il punto.
«Tu adesso mi spieghi che ci facevi con quello fuori dalla mensa!- Entrò senza che le dessi il permesso di entrare e, cercando di mantenere il controllo, chiusi la porta alle mie spalle.
«Con chi?» finsi indifferenza.
Mi lanciò uno sguardo truce: «Sai bene di chi sto parlando, cara»
Finsi di aver appena capito a chi alludesse: «Ah si. Beh, era un ragazzo. Ci ho parlato. Devo pur conoscere gente nuova, no?» scrollai le spalle e mi appoggiai al muro di fronte a lei che se ne stava seduta sul mio letto.
«Tu... Tu non capisci, America. Lui... Lui non è un ragazzo qualsiasi. Devi stare lontana da lui» mi guardò con severità.
Cercai di non far trapelare la mia agitazione: «Perché... Perché devo stare lontana da lui?» deglutii.
Si passò le mani tra i capelli, prima di rispondere: «Si dice sia lui il responsabile della scomparsa di Andrew e Jacob. Lui e la sua comitiva. E lui, ecco, non fa niente per negarlo»
Mi morsi il labbro nervosa. Effettivamente, per come mi aveva aggredita poco prima e per come mi fissava, anche io avrei detto che aveva qualche problema. Ma che fosse il responsabile del rapimento di due studenti?
«Come... Si chiama?» deglutii di nuovo, improvvisamente spaventata.
«Noi non sappiamo il suo vero nome. Si fa chiamare Daemon, però. Seriamente, Mare, stagli alla larga il più possibile» guardai bene mia cugina, e notai l'espressione preoccupata sul suo bel viso. La disperazione con cui pronunciava quelle parole.
Mi inumidii le labbra e annuii: «Okay» dissi, ma qualcosa mi sfuggiva di mano. Perché incolpare una persona se non si avevano nemmeno le prove necessarie?
Ricambiai l'abbraccio quando si sporse per circondarmi con le braccia. Aspettai che uscisse per rifletterci un po' su.
C'era qualcosa che non tornava. Avevo intenzione di scoprire di più su quel Daemon. Non mi sarei mai data per vinta.

****

Hannah, la mia compagna di stanza, dormiva già, così decisi di uscire per conto mio. Sarei voluta uscire, non rimanere rintanata in camera a guardare film strappalacrime.
Presi un giubotto e uscii, diretta alla biblioteca a leggere. Almeno avrei fatto qualcosa di sano fuori da quelle quattro mura deprimenti.
Uscii diretta all'edificio.
L'aria pungente di ottobre mi arrossava le guance e il naso. Mi strinsi di più nel mio giacchino di pelle e guardai la struttura della biblioteca, sempre troppo lontana.
Il buio era inquietante, da notare che la sensazione di prima persisteva da quando misi piede fuori dalla Megan Hall. Spaventata, accelerai il passo.
Non c'era anima viva, e tutto questo mi terrorizzava. Inevitabilmente pensai a Daemon, e in quel momento mi sentii strattonata, mentre qualcuno mi tappava il naso e la bocca con un panno bagnato.
Un sapore dolciastro mi invase le narici prima di cadere nell'oblio.


Eccomi quii con una nuova storia yeeeee
Ho iniziato a pubblicarla su wattpad e ho pensato: "perché non pubblicarla anche su efp?"
Beh, cosa ne pensate? Chi pensate che sia questo misterioso Daemon? E' stato lui a rapire questi Andrew e Jacob? E' satato lui stesso a rapire America?
Scopritelo nei prossimi capitoli :)
Ah, quasi dimenticavo... qui sotto troverete i seguenti link della mia pagina twitter, e della storia su wattpad.
Un bacione,
Paganel xx


twitter page ---> https://twitter.com/xsheestin
wattpad ---> http://www.wattpad.com/story/29746152-daemon-justin-bieber

  
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