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Autore: _Dreamer97    16/02/2015    0 recensioni
"Ma se sono un casino tu non puoi davvero decidere di rimanere." gli dissi guardandolo negli occhi.
"Sono un casino anche io, che credi? Forse hai ragione, l'amore uccide, l'amore ferisce. Ma se lo cerchiamo così a lungo allora qualcosa di buono dovrà pur fare non trovi?"
"Potrebbe essere dannatamente sbagliato, Jeremy!"
"O magari giusto."
Mi baciò, e in quel momento ogni forma di dubbio svanì.
Sono una ragazza di 18 anni, e sono qui per raccontarvi un po' di me.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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"Piacere Jeremy." aveva gli occhi verdi e i capelli ricci e castani. Rimaso a fissarlo per un po' come un'idiota.
"Ohw, piacere io sono Vanessa." Mi sorrise. Dio, quanto era bello.
Rimanemmo li a prendere un caffè insieme, mentre aspettavamo che la campanella suonasse.
Lo avevo notato da quando ero in questa scuola, al primo anno. E ora lui era all'ultimo mentre io ero al quarto, e che si fosse accorto di me mi pareva così surreale.
Poi la campanella suonò e le nostre strade si divisero.
Salii in classe e andai a sedermi accanto a Sara e Stefano come mio solito, ma decisi di non dire niente di quanto successo, che poi io stavo ancora male per Mattia. O almeno credo.
Sara mi passò il telefono: "Guarda qua, lo stronzo sta già assieme ad un'altra!"
"Ma dai Sara, è una 2000 ha 4 anni in meno di lui, boh io non ho parole. Sapevo che il mio ex ragazzo fosse un coglione ma ripiegare su una di 14 anni mi fa davvero pena. Bah!"
Sara annuì senza dire una parola e poi la lezione di matematica ebbe inizio.
Per tutta la durata del tempo avevo fissi in testa gli occhi verdi di Jeremy ed il suo sorriso, ma non dovevo farmi illusione poiché tutti sapevano che razza di coglione fosse quel ragazzo che prendeva le ragazze e le gettava via come se niente fosse, quindi perché avrebbe dovuto prendersi davvero per me? L'ultima cosa di cui necessitavo era uno stronzo che mi facesse soffrire, porca troia, dovevo riuscire a togliermi le sue espressioni mentre parlava dalla testa.
Così come il suo modo di passarsi le mani fra i capelli.
Dio quei capelli. E Dio, quelle mani. E i suoi occ..
"Vane!" strillò Sara.
E io sobbalzai: "Oh sono due ore che ti chiamo.. ci sei?"
"Si, scusa. Che c'è?"
"Non lo so, sei strana.. assorta nel tuo mondo. È successo qualcosa? Forse la storia di Mattia con la 2000 ti ha sconvolta?"
"Forse sì, giusto un po'. Ma comunque non è per quello, è solo che stanotte non è che ho dormito molto, quindi sto un po' una merda." mentii.
"E dormi che tanto mo ci sta chimica"
"Meglio di no che già vado male e le sto sul cazzo. Se poi mi metto pure a dormire quella mi fa fuori."
Sara rise, e la lezione di chimica proseguì esattamente come quella di matematica. E così tutte le altre lezioni.

All'uscita di scuola, mentre camminavo con Stefano, passai di fronte a Jeremy che mi fece un cenno salutandomi mentre con Matteo erano circondati da 100 ragazze. E io, anche se un po' infastidita dalla loro presenza, ricambiai il saluto.
"Da quando parli con quello?" domandò Stefano sorpreso
"Boh, da oggi, perché?"
"No beh, sai che i ragazzi di questa scuola non è che mi stiano particolarmente simpatici!"
"Sì, lo so."
Annuì e salimmo sul pullman. Per tutto il tragitto dal pullman a casa mia io e Stefano ascoltammo la musica, poi gli scoccai un bacio sulla guancia ed entrai in casa.
Salutai mia madre e mi diressi in cucina per prepararmi da mangiare.
   
 
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