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Autore: Mokingjerk    16/02/2015    3 recensioni
SPOILER DECIMA STAGIONE!
Ispirata alla 10x13 "Halt & Catch Fire"
Dal testo:
"Ma lui lo sapeva. Sapeva che si sarebbe così tanto spezzato, che avrebbe preferito la morte. Sapeva che la sua anima, mano a mano, si sarebbe sgretolata fino a consumargli anche le ossa.
Avrebbe preferito tutto. Tutto. Tranne sapere che, per suo fratello, non ci sarebbe stata speranza.
Tutto. Tranne vederlo, ancora una volta, morirgli fra le braccia."
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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What if i'm far from home?
Oh brother, i will hear you call.
If the sky comes falling down, there's nothing in this world i wouldn't do.



Era quello che avrebbe detto a quella persona che, ormai, faceva fatica a riconoscere. Ed era proprio per quello stesso fratello che Sam avrebbe lottato con le unghie e con i denti. E, se fosse stato necessario, anche con il suo intero corpo.
Per quanto gli riguardava, Dean avrebbe potuto fare uscire la qualsiasi stronzata da quella bocca: di quando, un giorno, si sarebbe arreso al suo destino; che quella, era la sua vita e avrebbe fatto ciò che era giusto.
Beh,si, per lui.
Sam, invece, aveva altri piani in mente. A lui non interessava un bel niente di ciò che quella zucca vuota,pensava. A lui non interessava di come Dean avrebbe voluto gestire la sua propria vita.
Una cosa, però, gli era chiara: tutto ciò che era dolore per il fratello, era anche suo. Tutto quello che era vita per Dean,era anche suo. E l'intera vita di Dean, gli apparteneva.
Il più delle volte pensava che, il suo, era un ragionamento da totale egoista. Ma era più forte di lui. Era come se metà della linfa vitale del fratello maggiore, scorresse anche nelle sue di vene. Più quest'ultima sarebbe venuta a mancare, più Sam ne sarebbe morto dentro.
Dean gli apparteneva in tutti i dannatissimi sensi. E non avrebbe permesso a niente e nessuno di portarglielo via. In caso contrario, avrebbero dovuto trascinare anche lui.
Ma adesso, Sam non chiedeva altro. Non chiedeva altro, se non riavere suo fratello. Quello stesso spaccone che non era fatto per cibi sani, per tutto ciò che fosse tecnologia e per tutto ciò che non fossero caccia, ragazze ed alcol.
Non sempre se lo ricordava ma, ultimamente, ci aveva pensato spesso.
Tutti quei litigi, quelle porte sbattute in faccia, tutte quelle grida, non facevano altro che confermare quanto amasse suo fratello. Quanto adorasse anche ogni suo piccolo o grande difetto e, ancor di più, ogni suo pregio.
Non riusciva a dirlo. Sam non sarebbe mai riuscito a dire, a voce alta,di avere timore della paura.
Ci pensava. Eccome se lo faceva. Ma, ad ogni minimo tremolio di una mano, ad ogni battito cardiaco in più, scrollava la testa e ritornava con gli occhi fissi sullo schermo illuminato del portatile.
Ma lui lo sapeva. Sapeva che si sarebbe così tanto spezzato, che avrebbe preferito la morte. Sapeva che la sua anima, mano a mano, si sarebbe sgretolata fino a consumargli anche le ossa.
Avrebbe preferito tutto. Tutto. Tranne sapere che, per suo fratello, non ci sarebbe stata speranza.
Tutto. Tranne vederlo, ancora una volta, morirgli fra le braccia.
Non sarebbe riuscito a sopportare di rintanarsi, nuovamente, in quella stanza vuota e fredda a riguardare vecchie foto e, ad ognuna di esse, raggomitolarsi su se stesso in quel letto rigido e scoppiare. Scoppiare in un pianto pieno di rabbia, di rimpianto, di ricordi amari. Si, perché è quel che accadeva. Da un problema se ne passava ad un altro e ad un altro ancora fino a quando, stordito dall'alcol, si sarebbe irrimediabilmente addormentato con quel profumo,un tempo quotidiano,dentro le narici. Non avrebbe sopportato camminare in quell'enorme bunker, ascoltando l'eco dei suoi soli passi.
Insomma, era chiedere così tanto? Era chiedere così tanto volere suo fratello, la sua famiglia, il suo mondo al proprio fianco? La loro vita non era mai stata facile, questo era ovvio, ma Sam tuttavia non l'aveva immaginata così. E non l'aveva nemmeno immaginata, di certo, tutta rose e fiori.
Lui, in un futuro lontano, si vedeva anziano. Con,accanto, il maggiore.
Vedeva suo fratello morire, di fianco a lui, con un sorriso. E solo allora, Sam avrebbe pianto. Avrebbe pianto ricordando ogni singolo istante passato insieme, per il desiderio di raggiungerlo in quel posto tanto imprevedibile. Ma, allo stesso tempo, sarebbe stato felice. Felice di aver ricevuto il finale, a lungo sognato. Felice di guardarsi le mani e vederle raggrinzite.
- Allora, cosa hai trovato?- era Dean a svegliarlo da quella specie di stato catatonico in cui era piombato. E, allora, Sam lo guardava. Se non fosse risultato davvero inquietante, lo avrebbe anche toccato tastandogli la pelle, per accertarsi che fosse davvero lì.
Quando entrava in certi pensieri, temeva di non uscirne più.
Te l'ho detto che pensi troppo, Sammy. Avrebbe detto il maggiore, se solo avesse saputo cosa passava per la testa di quella secchia.
E mentre Dean lo scrutava, curioso ed allo stesso tempo perplesso, Sam non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.
Delle volte gli scappava anche un mezzo sorriso nel vederlo di fronte, con le mani sui fianchi e con uno sguardo accigliato.
In un attimo Sam ringraziava il cielo che, quello che stava accadendo dentro di lui pochi secondi prima, fosse stato tutto frutto della sua mente malata. Ringraziava il cielo che, ancora, era tutto come lo aveva lasciato.
- Mi trovi divertente?- sbottava poi Dean, irritato. A quella domanda, il moro non faceva altro che stirare completamente i due angoli della bocca sottile, verso l'alto. Fino a quando non si alzava dalla sedia ( che ormai aveva quasi assunto la forma del suo didietro) e si fiondava tra braccia del maggiore. O meglio, il maggiore si ritrovava inevitabilmente stritolato dalla morsa del gigante, confuso ed imbarazzato da quella reazione tanto improvvisa quanto tenera.
- Tu non andrai da nessuna parte, è chiaro?- Sam gli sussurrava, ancora accucciato come un bimbo.
- Ti lascerai aiutare, Dean. Non mi importa cosa dirai. NON ci sarà una fine dei conti, intesi? Non ci sarà un “Combatterò fino a quando mi sarà possibile”. Tu, Noi, combatteremo fino a quando tutto sarà finito.- alla fine Sam esplodeva, afferrando il fratello dalle spalle per guardarlo dritto negli occhi.
- Sam, ti prego. Non ritorniamo a questo discorso.- Dean roteava gli occhi al cielo.
- Invece si che ci ritorniamo, diamine!- si ritrovava ad urlare – Io non ti lascerò. Come non ho mai fatto, come TU non hai mai fatto con me. Cristo Santo, non capisci che non riuscirei a sopportare anche questa?! Non capisci che non riuscirei a sopportare vederti morire per l'ennesima volta?! Sapere che questa, potrebbe essere una vera e propria fine?!- era esausto, senza voce. Ma poco importava.
- Forse, sarebbe anche l'ora.- sibilava lo smeraldino, con sorriso amaro.
- Quindi, è così che vuoi morire?- Sam si lasciava cadere le braccia lungo i fianchi, stremato.
- Si, Sam! Morire, sapendo che ce l'ho messa tutta. Morire, senza aver prima salvato migliaia di persone. E morire perché me lo merito, cazzo!- anche Dean aveva iniziato ad alzare la voce – O forse non ti sei accorto quanto orribile io sia stato?- aveva ridotto,improvvisamente,la voce ad un sussurro, arrivando a pochi centimetri dal viso del minore – O forse sei troppo egoista per capirlo, mh?-
- O forse sei tu a non riuscire a convivere con questo peso addosso, Dean?- l'ultima cosa che voleva, era sfidare il maggiore. Più si riprometteva di non farlo, più si ritrovava a sputargli in faccia la verità.
Ed era così che si concludeva la discussione: con Dean che irrigidendo il volto, lo guardava un'ultima volta, prima di attraversare l'enorme sala a grandi falcate e sparire nella sua stanza, sbattendo la porta.
Ed era così che Sam si buttava di peso sulla sedia,con le braccia molli ed un continuo peso sullo stomaco. Si guardava la punta dei piedi, maledicendo lui e il suo autocontrollo. Continuava ad incassare tutte quelle frasi e situazioni sbagliate, gettandole poi in un angolo remoto della sua mente.
E, alla fine, ritornava distrattamente con lo sguardo vitreo sullo schermo del portatile, serrando le mani in due pugni e soffocando quei singhiozzi amari e asfissianti, che tanto lo stavano tormentando.

N.d.A.
Buon salve Kiddos! OS con, stavolta, il nostro Sammy come protagonista!
Premetto che non ho idea di cosa ne sia uscito fuori, so solo che ieri ho avuto un'illuminazione divina alle due di notte. Di conseguenza, vi invito ad illuminarmi sulle possibili baggianate che ho potuto scrivere T.T
Titolo tratto da una colonna sonora meravigliosa che vi consiglio di ascoltare --->Paolo Buonvino - Come Fratelli
Mentre il testo iniziale, è tratto dalla canzone Avicii - Hey Brother da cui è nata l'ispirazione!
Hope you'll enjoy! :)
  
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