Kurona & Nashiro

1.
Le gemelle Yasuhisa

Due facce della stessa medaglia.
Un anima divisa in due corpi, identici ma, allo stesso tempo, opposti.
Perché loro erano... il bianco e il nero.
Loro erano, le gemelle Yasuhisa.
Erano Kurona  e Nashiro. Solo e semplicemente Kuro e Shiro. Loro e nient'altro.
Il mondo intorno a loro poteva affondare nell'oscurità più totale. Sarebbero sempre riuscite a trovare un modo per superare la situazione. Insieme.
Ma come spesso accade nella vita... quando due esseri imparano a vivere l'uno per l'altro, diventa giorno dopo giorno sempre più difficile fare a meno della propria metà. E se questa dovesse un giorno mancare...
Esisterà una me senza lei?
 
Questo era sempre stato il loro punto debole. Una debolezza difficile da estirpare, ma non impossibile. Sempre che avessero voluto farlo.  Talvolta, sono le nostre debolezze a renderci forti. A renderci immortali, inestinguibili. NOI
Kurona era una ragazza matura, sveglia, forte, intraprendente, era... era ... sua sorella.
Oppure era sua sorella ad essere lei?
<< Entrambe siamo >> era la risposta. << Io dipendo da te, tu da me. Ma così come siamo una cosa unica, allo stesso modo esistiamo come individui separati, due coscienze differenti, ma sulla stessa lunghezza d'onda. Ed è questo che ci rende uniche. Tra noi, e tra gli altri >>.
Nashiro era il bianco. Si, decisamente il bianco. Trovava sempre la risposta giusta per ogni cosa. Era pura. Era il suo sole, il suo sole personale. Quel sole che da la vita, e di cui luce e calore non si può fare a meno.
<< Shiro... >> Sospirò. Aveva lo sguardo vago, immerso nei suoi pensieri, rivolto all'orizzonte.
Il vento secco e gelido si insediava fin dentro le ossa, prepotente. Mentre la città davanti a loro si preparava ad abbandonare il giorno ed immergersi nelle ombre della notte.  Ombre in cui era tempo di agire. Il cielo nero come carbone si riversava sulla terra, sporcando gli edifici di Tokyo con la sua oscurità. Mentre le luci della città cominciarono a tempestare come stelle il paesaggio. Come in una lotta tra bene e male.
Era un così bello scenario. Pieno di angoscia e tristezza.
Quante di quelle persone, là fuori, sapeva.
<< ... non potrò mai fare a meno di te. >> continuò Kurona, con un sorriso malinconico.
<< E io di te, Kuro >> Fece eco Nashiro.
Si guardarono negli occhi per un lungo istante. Uno sguardo di duplice intesa, complice. Non avevano bisogno di dire altro. Poi, tornando a fissare la città, sollevarono le loro maschere e coprirono i loro volti, con gesti sincronizzati. L'una lo specchio dell'altra. E con un balzo precipitarono giù lungo la parete dell'edificio, per poi perdersi tra i vicoli bui e stretti del quartiere.
Due sagome, nera e bianca, correvano ininterrottamente in cerca di una meta. Una fine alla quale giungere, per scappare da problemi, da inseguitori, e da un mondo corrotto e distorto, tanto da trasformarsi in un vortice di ingiustizie e schieramenti.
Pensare al passato era inevitabile, tutti finiscono per tornare sui propri passi. Quei tempi sereni, in cui si credeva ad un futuro più semplice, di scelte facili e percorsi definiti. Nulla di confuso ne di complicato.
Umani e non. Investigatori contro Ghoul. Nulla di più semplice. Sembrava così chiaro...
Una mente, quale essa sia, è spinta dal proprio istinto a portare rancore ed odio nei confronti del suo carnefice. Allo stesso modo un essere umano, tramite vendetta e istinto di sopravvivenza, era portato ad avere per i Ghoul sentimenti di disprezzo.  L'umanità andava liberata da quei predatori letali, e poco contava se per raggiungere lo scopo si sarebbe dovuti arrivare a mezzi ben lontani dal far giustizia.
Perché un percorso così limpido si era trasformato in dubbio e perplessità.
Erano diventate ciò che odiavano? Ciò contro cui erano disposte a combattere...
Silenzio. I loro occhi ora guardavano il mondo in modo differente.
<< Kuroooo... >> sbuffò Nashiro come in un lamento.
<< Cosa? >> chiese Kurona in una ritrovata serenità.
La sorella accelerò la corsa, poi fece un balzo seguito da un agile e bianca capriola ad un paio di metri dal suolo, per poi atterrare in modo aggraziato al di là di una recinzione metallica. Si girò infine verso Kurona, qualche passo dietro di lei. 
<< Ho fame >>




 

---- Fine capitolo.
Ciao a tutti. Parto col presupposto che non ho letto ne leggerò il manga di Tokyo Ghoul, ma ne ho visto e sto vedendo l'anime (so che la trama prende pieghe differenti), attendendo con impazienza gli episodi sub ita della seconda stagione, Tokyo Ghoul root A.
Sono rimasta profondamente colpita, oltre che dal protagonista (kaneki ken), dalle gemelle Yasuhisa: Kurona e Nashiro. Tanto da farne una fanfiction. :)
Spero che il "capitolo" sia stato di vostro gradimento, e che abbia reso più piacevole qualche minuto del vostro tempo libero.
Apprezzo molto le recensioni o commenti, perciò sarebbe bello se ne lasciaste uno anche piccolo piccolo. Possibilmente senza insulti e volgarità, che non sono mai accetti. Se l'esito sarà positivo, deciderò di pubblicare il secondo capitolo. <3
Grazie a tutti :3
Yumikokyo