Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Icegirl592    17/02/2015    1 recensioni
I pensieri di Mycroft riguardo una particolare serata sulle note di "Enchanted" di Taylor Swift.
MYSTRADE
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Per la mia Greg,
spero che ti piaccia, buon compleanno.

 

ENCHANTED TO MEET YOU

 

La pendola del salotto batté le tre del mattino, ma lui ancora non riusciva a prendere a sonno. Fissava il soffitto sopra il letto in cui era steso, perfettamente immobile, le mani posate sull’addome.

Pensava.

Pensava a quanto la sua vita fosse cambiata negli ultimi anni, a quanto lui stesso avesse mutato atteggiamento, e tutto per via di un’unica persona.

Glielo avevano raccontato spesso, da bambino e poi da ragazzo – anche da più grande in realtà, durante le lunghe chiacchierate con sua madre, preoccupata per il suo futuro – di quanto un singolo individuo potesse operare su un altro senza che questi potesse impedirlo. Si era sempre mostrato scettico al riguardo, non lo aveva ritenuto possibile. Eppure, analizzandosi con un occhio esterno, non poteva negare l’evidenza: sarebbe stato da sciocchi rinnegare l’idea di ciò che era avvenuto in lui.

La sua mente si spostò da quelle riflessioni momentanee ai ricordi, al momento in cui tutto era cominciato. Non al primo “rapimento”, no, quello era stato simile a tutti gli altri, ma piuttosto a quella sera, così insolita e così significativa al contempo.

 

There I was again tonight

Forcing laughter, faking smiles

Same all tired lonely place

Walls of insincerity

Shifting eyes and vacancy

Vanished when I saw your face

All I can say is It was enchanting to meet you  

 

Era una sera delle tante, una di quelle in cui, oltre al lavoro di routine, era costretto ad allungare le sue giornate per concludere alcune trattative. Londra aveva appena visto la chiusura di un importante Convegno, che era servito anche come scusa ai governi di tre Nazioni per stipulare in sordina degli accordi di una discreta rilevanza. Dal momento che uno di questi doveva essere ancora stabilito nei dettagli, era stato deciso che la discussione sarebbe proseguita durante la cena di gala con cui si sarebbe concluso il Convegno.

Dunque si trovava lì, con la trattativa infine portata a termine, ma nell’impossibilità di andarsene. Molti dei ministri, infatti, lo avevano riconosciuto e si erano affrettati a coinvolgerlo in conversazioni molto mondane e decisamente poco interessanti dal suo punto di vista. Come rappresentante del Governo Britannico, però, era stato costretto a rimanere ad ascoltarli. Per carità, simili discorsi potevano accrescere il suo bagaglio di informazioni riguardo i punti di pressione circa questo o quell’individuo, ma dopo un po’ la cosa si faceva stressante e tremendamente irritante, soprattutto per il fatto che trovava a dover sorridere senza provare divertimento, a far finta di prendere attivamente parte di quella giostra ipocrita – anche se, in fondo, non c’era poi così tanta finzione. Era il suo lavoro e su quello non si discuteva, era bravo a svolgerlo e questo era altrettanto indiscutibile, ma capitavano quei giorni in cui non riusciva a sopportare la stupidità della gente che si illudeva di poterlo impressionare in qualche modo. Lo trovava estremamente noioso.

Quella sera aveva dunque lasciato che lo sguardo vagasse per la sala, osservando la gente intorno a sé senza vederla davvero, finché i suoi occhi non si erano posati su una figura familiare, in piedi accanto al tavolo del rinfresco, l’aria lievemente persa di chi non sa perché si trova in un determinato posto. Effettivamente era difficile capire cosa ci facesse l’Ispettore Gregory Lestrade ad un evento del genere, ma poco importava dal momento che, finalmente, si prospettava una qualche sorta di distrazione. Non che fossero amici, assolutamente. Erano solo una strana sorta di colleghi di lavoro, legati da quell’uragano di suo fratello, ma doveva ammettere che, tra tutti i suoi collaboratori, l’uomo era quello che lo irritava di meno. Era intelligente – chiaramente non quanto lui – aveva senso dell’umorismo, ma sapeva quando essere serio ed impiegava tutte le sue forze per portare a termine un compito. Una persona gradevole anzi, se proprio doveva essere sincero, era quasi felice di vederlo lì.

 

Your eyes whisper ‘have we met?’

Across the room your silhouette

Starts to make its way to me.

The playful conversation starts

Counter all your quick remarks

Like passing notes in secrecy

And it was enchanting to meet you

All I can say is I was enchanted to meet you

 

I loro occhi si erano incontrati attraverso la sala, in quelli dell’Ispettore c’era stato un lampo di riconoscimento ed un sorriso gli aveva arricciato le labbra. Addirittura un sorriso? Eppure era convinto di non stare per niente simpatico all’uomo, dato l’atteggiamento che aveva sempre avuto nei suoi confronti durante i loro incontri. Non ebbe però il tempo di soffermarsi a riflettere su questo punto, perché lo vide avvicinarsi a lui, un bicchiere di vino in mano e quel sorriso che, se possibile, si era allargato un po’.

Si erano salutati, scambiandosi un paio di convenevoli, poi lui lo aveva presentato ai suoi colleghi, i quali avevano cominciato a bombardare l’Ispettore di domande, molte falsamente interessate, a cui l’uomo aveva risposto con ostentata nonchalance.

Più tardi, quando si erano allontanati dal gruppo, gli aveva confessato di essere stato molto nervoso. Non era il suo ambiente, era stato costretto a partecipare dal suo capo senza avere possibilità di replica. Lui lo aveva tranquillizzato, dicendogli che se l’era cavata discretamente – perché avesse sentito il bisogno di fare una cosa del genere, sul momento, non aveva saputo dirlo – poi avevano cominciato a conversare del più e del meno. Così, dal nulla.

Chiaramente era tutto partito da Sherlock – era divertente e soddisfacente sentire apostrofare suo fratello in una maniera molto simile a quella che avrebbe utilizzato lui – poi erano passati a tutt’altro. Argomenti futili, di poco spessore in realtà, ma questo non lo aveva infastidito. In alcuni casi si era addirittura trovato a ridere appena di fronte ad una battuta dell’Ispettore, il quale, visibilmente più sciolto, aveva cominciato a dimostrare anche una discreta audacia nel rispondere ad alcuni suoi commenti con piccata intelligenza, facendo cenni ad eventi di cui probabilmente solo loro erano a conoscenza in quella sala – ovviamente legati ancora una volta a suo fratello.

Si era accorto che la presenza dell’Ispettore aveva cambiato la serata, che non la trovava più così insopportabile, e si era scoperto a chiedersi come mai non avesse notato prima quel lato dell’uomo durante le loro conversazioni. O forse l’aveva fatto, senza però darci troppo peso, relegando il loro rapporto ad una collaborazione lavorativa e niente di più.

Alla fine, di comune accordo, aveva deciso di fuggire dalla cena e, all’uscita dall’edificio, quando si erano salutati, prima che se ne potesse rendere conto, gli aveva chiesto di trovarsi per un caffè “extra-Sherlock” uno di quei giorni. L’uomo aveva accettato con un sorriso, gli aveva stretto la mano e si era recato alla sua auto, salendo a bordo e recandosi poi verso casa.

Lui era rimasto lì per qualche istante, a fissare la strada, prima di decidersi a salire sulla macchina che lo aspettava e farsi riportare a Pall Mall, ancora lievemente sorpreso dagli eventi della serata.

 

This night is sparkling don’t you let it go

I’m wonderstruck blushing all the way home

I’ll spend forever wondering if you knew

I was enchanted to meet you.

 

Guardando le strade scorrere davanti al finestrino, si era accorto di non riuscire a smettere di pensare alle ultime ore ed a cosa era successo. Per anni aveva mantenuto le distanze da tutti, persino dai suoi genitori e da suo fratello, costruendosi un’immagine da “Uomo di Ghiaccio”, come l’aveva definito Moriarty, e trovandosi abbastanza a suo agio. Invece l’Ispettore era stato in grado di farlo divertire, di fargli abbandonare le riserve. Negli anni, aveva capito di potersi fidare di lui, sapeva che non sarebbe stato criticato – non su tutto e comunque non eccessivamente – e questo lo aveva messo nella condizione di abbandonare la corazza senza che se ne accorgesse.

Aveva percepito uno strano calore alle guance: lui, sempre attento a cosa mostrare alla gente, aveva lasciato che un semplice Ispettore gli facesse quello? C’era decisamente qualcosa di strano. Decise di fare un’analisi e di partire dall’unico punto certo: la presenza dell’uomo ed i momenti spesi con lui erano stati decisamente piacevoli. Si trovò a chiedersi se l’uomo l’avesse notato e se, in qualche modo, anche lui fosse stato contento della loro conversazione.

 

The lingering question kept me up

Two a.m. who do you love?

I’d wonder till I’m wide awake

And now I’m pacing back and forth

Wishing you were at my door

I’d open up and you would say

“Hey it was enchanting to meet you.”

All I know is I was enchanted to meet you.

 

Una volta arrivato a casa, si era tolto il cappotto e le scarpe e si era recato nel salotto, recuperando la bottiglia di Scotch ed un bicchiere dalla vetrinetta e versandosene un goccio, prima di andare a sedersi sulla poltrona accanto al fuoco. Negli ultimi minuti del tragitto in auto, aveva concluso che la compagnia dell’Ispettore aveva reso decisamente migliore la serata ed era abbastanza convinto che anche per l’uomo fosse stato lo stesso. Dopo qualche sorso di Scotch, riuscì anche ad ammettere un’altra cosa: sotto certi aspetti, era attratto dalla persona di Gregory Lestrade. Forse lo era stato già per un po’ di tempo, senza rendersene davvero conto o senza soffermarcisi troppo. Perché, insomma, che senso avrebbe avuto puntare all’impossibile? L’Ispettore era stato sposato con una donna e, anche se questo non fosse stato sufficiente, di certo non sarebbe stato interessato ad uno come lui.

Eppure….

Eppure per una volta non aveva visto il male nel tentare. Insomma, poteva partire con cautela, sondare il terreno, capire se ci fosse una possibilità. Tra mille riflessioni – e qualche bicchiere di Scotch in più, perché in quel caso aveva capito di dover tacitare la razionalità sempre in agguato – si erano fatte le due del mattino. Il sonno tardava a venire anche perché, per la prima volta, si trovava di fronte a domande ed incognite difficilmente risolvibili mediante una rapida ricerca negli archivi mondiali. Doveva anche essere abbastanza su di giri, dato che si era trovato a sperare vivamente che la sua deduzione circa l’Ispettore fosse corretta, che anche lui avesse gradito la sua compagnia, che anche lui, in quel momento, stesse ripensando alla serata…

Non era da lui lasciarsi andare a simili riflessioni, ma d’altronde nessuno lo stava vedendo, nessuno avrebbe potuto intuirlo fintantoché restava tutto nella sua testa, forse nemmeno Sherlock.

 

This is me praying that

This was the very first page

Not were the story line ends

My thoughts will echo your name

Until I see you again

 

Verso le tre del mattino, aveva deciso di andare a letto, ma anche lì, steso sotto le coperte, non era stato in grado di addormentarsi, tanta era la voglia, quasi spaventata, di vedere come sarebbe andata. L’impazienza era da sciocchi, ma d’altro canto tutto in quella nottata era stato da sciocchi, secondo il suo punto di vista solito. Provare sentimenti non era un vantaggio, riduceva le persone ad esseri completamente privi di capacità di ragionamento e rendeva tutto immensamente più complicato. Avrebbe fatto ancora in tempo a tirarsene indietro, ad evitare di perdere la ragione… ma la curiosità, altro brutto elemento, lo aveva sospinto verso il baratro, facendocelo cadere. Si era addormentato con la speranza di riuscire a cominciare qualcosa di concreto e con il volto dell’Ispettore nella sua mente. Avrebbe dovuto pazientare solo fino al giorno in cui si sarebbero visti per il caffè.

 

These are the words I held back

As I was leaving too soon

I was enchanted to meet you

Please don’t be in love with someone else

Please don’t have somebody waiting on you.

 

Qualche giorno dopo, infine, si erano trovati in un piccolo bar vicino a Scotland Yard. Dopo qualche attimo di imbarazzato silenzio iniziale, avevano cominciato a parlare e tutto era tornato come la sera della cena. Ovviamente si era ben guardato dal lasciar trasparire le sue riflessioni e le sue intenzioni, facendo invece alcune domande ed alcuni appunti mirati per cercare di ottenere le informazioni che gli servivano. Il loro incontro si era concluso circa mezz’ora dopo, lasciandolo ancora più incerto di prima: non era riuscito a sapere quasi niente di nuovo, ma in compenso aveva guadagnato la promessa di trovarsi per un altro caffè. Non era praticamente riuscito a sondare niente, o quantomeno a scoprire qualcosa di certo dietro i sorrisi e l’atteggiamento dell’Ispettore, non era riuscito a capire se anche lui avesse avuto i suoi stessi pensieri o se avesse considerato quella pausa come un normale incontro tra amici. Non aveva scorto tracce che fornissero una prova del fatto che l’uomo avesse una relazione o meno con qualcuno e, sempre molto scioccamente, si era trovato a sperare per la seconda opzione.

Aveva avuto alcune relazioni – mai niente di serio, in realtà – ma questa volta la cosa era completamente diversa, la sentiva come completamente diversa.

Questo era stato due anni prima…

 

Un movimento accanto a lui lo distolse dai suoi pensieri, mentre un braccio passava intorno alla sua vita ed un corpo si avvicinava al suo, stringendolo in un abbraccio. Un sospiro di soddisfazione e poi di nuovo silenzio. Abbassò gli occhi su quel braccio, lasciandoli scorrere fino alla mano al cui anulare brillava un anello con uno spettro sonoro inciso sulla banda. Un anello molto simile a quello che portava anche lui adesso. Spostò poi lo sguardo sul viso dell’Ispettore Gregory Lestrade, placidamente addormentato accanto a lui. Guardò i suoi lineamenti, facendo delicatamente scorrere un dito sulla sua guancia per qualche istante, prima di voltarsi ed abbracciare l’uomo a sua volta, posandogli un bacio sulla fronte e chiudendo gli occhi.

 

Qualcosa in quella sera di due anni prima doveva aver operato una qualche sorta di magia, perché lui, Mycroft Holmes, per molti l’Uomo di Ghiaccio, era rimasto incantato dall’incontro con Gregory Lestrade e lo aveva addirittura portato a modificare lievemente la sua filosofia: provare sentimenti non è un vantaggio, ma un azzardo e quella volta aveva fatto bene a fare la sua puntata e a lanciarsi.

Con questi pensieri ed un sorriso sulle labbra, si addormentò a sua volta, stringendosi all’uomo accanto a lui.

 

FINE

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Icegirl592