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Autore: acqua00    17/02/2015    2 recensioni
Mi chiamo Nadia, ma tutti mi chiamano Nadd. Da quando mio padre mi ha lasciato io, mia mamma e Milkshake il mio gatto, viviamo da sole in casa. Harry è il mio migliore amico da quando siamo piccoli, lui conosce tutti i miei difetti. Luke è partito per un viaggio e chi sa quando tornerà; Ashton è il mio compagno di classe; Michael il mio vicino e Hood... lasciamo perdere.
DAL TESTO
Aspettai un paio di minuti dietro la porta prima di rientrare a casa di Nadia [...]-Hemmings, che cazzo ci fai nella mia stanza, soprattutto nel mio armadio?- Si è arrabbiata, proprio la reazione che volevo.
-Niente volevo solo ammirare cosa c’è nell’armadio delle donne.-
-Se se va bene, ora ti voglio fuori da questa casa. Ci vediamo oggi pomeriggio.- Ha la faccia più rossa di un peperone; si deve essere arrabbiata parecchio.
-Ciao.- La saluto e mi avvio verso la porta d’ingresso.Mentre vagavo tra i miei pensieri più oscuri sento qualcosa vibrare nella mia tasca; lo prendo e senza vedere il numero rispondo.
-Allora Hemmings, ce l’hai?-
-Si, non ti preoccupare. Te le porto oggi a scuola.
Spero di avervi incuriosito per continuare a leggere la fanfic.
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Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV CALUM
 
Tutti e due annuirono, ciò voleva dire che potevo far parte della band; mi dissero che dovevo presentarmi il giorno seguente alla stessa ora per iniziare le prove e per imparare tutte le canzoni che avevano composto fino ad ora. Dato che Denise si stava divertendo con Honey la lasciammo giocare, nel frattempo eravamo andati in un bar a festeggiare.
-Sono contento per te, anche se i ragazzi non si fidano ancora, ti vogliono dare una possibilità.- Disse Nadia alzando il bicchiere per brindare.
-Sono felice per loro, da quando mio fratello...- Mi resi conto che le stavo rivelando troppe cose del mio passato così mi trattenni però Nadia mi mise una mano sulla guanci e mi incitò a continuare, ma io non mi sentivo ancora pronto quindi lei mi diede un bacio casto a fior di labbra, mi prese la mano e mi portò in camera sua, dove tutto era cominciato. Mi sedetti sul letto, mi tolsi le scarpe e incrociai i piedi sulle lenzuola di cotone celeste chiaro con dei piccoli orsetti, lei fece lo stesso, ma si appoggiò alla spalliera e così cominciai a raccontare tutto, dal principio dei tempi. – Ed infine il fatto più importante che ha rivoluzionato completamente la mia vita, sei tu piccola, ora non so perché sono su questo letto a raccontarti tutto, non so perché mi fido di te, ma qualcosa di te mi spinge a farlo. Fatto sta che mi sono innamorato di te da quando hai portato i vestiti in ospedale quando mia sorella si era fatta male, da quando ti prendi cura di lei come se fossi una seconda mamma, sia per me che per lei. Grazie per tutto quello che stai facendo e non smettere mai altrimenti io te lo farei rifare a forza; non ho mai visto Denise così felice. Ti amo e non lo dico perché me lo hanno obbligato a dire in una scommessa, te lo dico perché è quello che sento veramente per te. Ti amo. E se dopo tutto quello che ho detto te ne vuoi andare perché hai paura di me fallo pure, ma per piacere non dirlo a nessuno.- Non pensavo di aver fatto mai tante frasi così articolate e piene di tutto ciò che volevo dire da anni. Nadia era sconvolta ero sicuro che da un momento all’altro mi avrebbe cacciato a calci da casa, invece quello che fece mi sconvolse molto. Si mise a cavalcioni su di me e mi abbracciò, in un primo momento rimasi impietrito, ma poi mi sciolsi e l’abbracciai a mia volta, le sue lacrime salate mi bagnavano la maglietta.
-Mi dispiace, non sapevo perché facevi così e ora che ti sei aperto con qualcuno, facendo portare il tuo peso anche a qualcun altro così che sulle tue spalle non si assumessero tutto il peso. Mi dispiace per tutto quello che hai passato e perché ti comporti in questo modo, tutto quel male che hai ricevuto lo hai fatto  a qualcun altro per sfogarti senza parlare, ma forse non ti sei accorto che tua sorella ti voleva aiutare, ma dato che non ce la faceva ha chiesto aiuto a me e penso che insieme, stiamo facendo un bel lavoro.- Sentii il sorriso della ragazza sulla mia spalla mentre diceva l’ultima frase.
-Hey, vedi che non devi essere tu a piangere, ma io per tutto quello che ho fatto, certo che la tua riserva di lacrime non finisce mai?!-
-Per tanti anni tenevo tutto dentro e non dicevo niente a nessuno, mi mostravo felice, facevo sorrisi falsi, poi quando la sera calava sbattevo la testa sul cuscino cercando di dimenticare tutto quello che mio padre aveva fatto, se piangevo mi sentivo debole così mi limitavo a dare cuscinate al muro per poi crollare sfinita; anche Harry non ha saputo colmare questa cosa, ma da quando tu sei entrato nella mia vita ho cercato di smettere di sacrificare i cuscini e versare tutto fuori.-
 
POV NADIA
 
Non so da quale forza riuscii a tirar fuori tutto quel coraggio e non so quale forza sia riuscita a farmi dire tutto il mio passato, tutto quello che aveva fatto mio padre, quando ho incontrato per la prima volta Harry, quando mia nonna mi ha regalato Milkshake, fino a quando ho incontrato lui a scuola e me ne sono innamorata persa.
-E anch’io sono qua, su questo letto a raccontarti la mia vita fino ad oggi. Ed ora ho proprio voglia di far l’amor...- Mi sa tanto che avevo detto quelle cose senza pensarci. Perché diavolo stavo dicendo che avevo una voglia matta di far l’amore con lui, e perché volevo che la prima volta fosse lui?
-Cosa stavi dicendo scusa?- Mi dispose Calum con un sorrisetto che non prevedeva nulla di buono sulla sua faccia.
-Caro mio, stavo dicendo che non vedevo l’ora di far l’amore con il micio di sotto.-Scoppiammo in una fragorosa risata.
-E così mi tradisci con Milk, ok fai pure, ma non venir da me quando ti scaricherà con un’altra micetta.-
-Oh, stanne sicuro!- E tra una risata e l’altra Hood iniziò a baciarmi, a stendermi sul letto e a togliermi i vestiti poi... poi è storia.
 
Passammo una bellissima serata dato che avevo chiesto a Michael se si potesse occupare di Denise ancora per poco e lui mi disse che era felice con Honey e che sarebbe rimasta volentieri a giocare con lei. Cercammo di cenare a lume di candela, ma con il gatto che continuava a spegnerla avevamo deciso di cenare alla luce delle lampadine.
-Ho passato una splendida serata, grazie, ma ora devo proprio andare grazie per la cena...- Mentre lo diceva, io lo spingevo fuori dalla porta. –Come mai mi inciti ad andare via? Non mi vuoi più vedere?- Domandò facendo gli occhioni da cucciolo.
-No caro, certo che ti voglio sempre con me ma, Deny si sarà addormentata a casa di Mike dato che sono le dieci della notte quindi se non la volessi portare in braccio fino a casa ti conviene sbrigarti.-
-Mi sa che hai ragione allora ci si vede domani.- Chiusi la porta, ma dopo tre secondi Calum suonò al campanello.
-Hey, ti sei dimenticata del mio bacio della buona notte!- Si mise già pronto con le labbra a “cuoricino”, ma io gli diedi un bacio sulla guancia. –Perché?- Era veramente tenero! Così non riuscii a resistergli e lo baciai anche sulle labbra, lui mise le mani sui miei fianchi e io nei suoi capelli, sapevo che voleva approfondire quel bacio, ma ero stanca e Denise aspettava quindi mi staccai controvoglia, gli augurai una buona notte e andai a dormire.
 
Un odore di uova e pancetta mi svegliò. Mia mamma era tornata. Scesi dal letto con un sorriso stampato in faccia e andai a fare colazione senza badare a mettere le ciabatte grigie con i fiocchi rosa.
-Giorno mà, come stai?-
-Bene grazie, c’è qualcosa che dovrei sapere?- Domandò lei incuriosita.
-No perché?-
-Hai un sorriso stampato in faccia che non vedevo da secoli, cos’hai combinato quand’ero via?- Che mamma curiosa.
-Niente.- Presi una forchetta e iniziai a mangiare quella buona colazione che aveva preparato. Da quanto tempo che non mangiavo in quel modo! Mi alzai da tavola e andai a vestirmi. Scelsi un golfino beige, un jeans nero e delle Nike da mettere ai piedi. Il freddo si stava avvicinando e ciò voleva dire che le vacanze si stavano avvicinando. Andai in bagno, lavai i denti, misi un po’ di mascara, presi lo zaino, ma mi ricordai che avevo dimenticato di fare i compiti e andai nel panico più totale. Cazzo. Decisi di lasciare tutti i quaderni a casa facendo finta di averli dimenticati a casa, scesi le scale, accarezzai Milk e aprii la porta per andare a scuola.
Una macchina nera era sul vialetto e scese qualcuno. Non avevo mai visto quella macchina in vita mia; ne uscì un ragazzo alto (per me) con degli occhiali da sole sul volto, feci un sorrisetto quando capii di chi si trattasse. Hood.
-Madam, sarei lieto di accompagnarla a scuola.- Disse porgendomi la mano che accettai volentieri.
-Ma certo Sir.
 
Quando entrammo insieme a scuola, tutti mi guardarono male dato che avevo una mano intrecciata a quella di Calum. O ci facevano l’abitudine, o ci facevano l’abitudine.
Una volta in classe presi tutto l’occorrente per la lezione cioè diario e penna e comincia a scrivere frasi sdolcinate, quando mi imbattei del cuore diviso in due che avevo disegnato un po’ di tempo fa lo cancellai e al suo posto disegnai un cuore gigante con su scritto HOOD.
-Bene bene, e così che la signorina Shark invece di ascoltare la lezione, disegna sul diario. In presidenza SUBITO!- Ma quanto erano stressanti i professori di oggi. Mi accomodai sulle sedie davanti la presidenza, inserii le cuffie nel cellulare e ascoltai la musica dato che il presiede non era ancora arrivato.
 
I dedicate this song to you
The one who never sees the truth
 
Ma questa non era la canzone che aveva cantato Calum alle prove, perché ce l’avevo sul telefono? Continuai ad ascoltarla finche la voce alla fine della canzone disse.
-Ho preso l’iniziativa di mettere la nostra canzone sul tuo telefono. Cancellala se non i piace.-
CANCELLALA SE NON TI PIACE!? Ma stiamo scherzando! Questa canzone era bellissima e mai l’avrei cancellata dal mio telefono, anche se gli alieni avrebbero invaso il pianeta e avrebbero dichiarato guerra ai salmoni. Quella era la nostra canzone d’ora in poi.

SPAZIO AUTRICE (CHE PIANGE)
Hei genteee sono tornata dopo 10 giorni più o meno e ho visto che sono tre mesi che sto scrivendo sta cosa qua... devo annunciarvi che questo era il penultimo capitolo ( siete libere di tirarmi forni a microonde) e che nell'ultimo ci sarà un salto temporale di qualche mese. Dopo farò una piccola pausa per capire cosa esce fra un angelo caduto ed un Nephilm, ma a voi non importa.
PASSANDO AL CAPITOLO
Le audizioni sono andate bene, Hood e Shark hanno rivelato il loro passato oscuro e hanno fatto bunga bunga, anche se Nadia non sa che quella non era la sua prima volta...*andiamo a casa di Hemmings con forconi e fiaccole*. La mamma ha intuito qualcosa ( perchè lei non sa quello che ha fatto la figlia...ceeerto) Cal è stato così dolce che ha registrato lui che cantava e l'ha messo sul telefono di Nadd e da ora in poi questa sarà la loro canzone.
SIAMO ARRIVATI QUASI A 1000 VISITE AL PRIMO CAPITOLO!!!!!!!!
Ci vediamo al prossimo capitolo
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PS. Mia mamma ha fatto le chiacchere, chi le vuole?
   
 
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