Prologo

 
Tenere questo diario è rischioso, lo so bene, per la mia fazione l’autocommiserazione e l’autoproclamazione vanno del tutto contro i principi degli abneganti, per questo ci è vietato, ma sento che se non faccio qualcosa, se non lo racconto rischio di esplodere. Se mio padre lo venisse a scoprire non so cosa accadrebbe. Ma quello che sento dentro….deve per forza essere messo su carta.
Se state leggendo questo manoscritto vuol dire che è sopravvissuto alla malignità del tempo, si esatto il tempo è maligno. Il tempo mi è carceriere in questo inferno chiamato vita, e in questa prigione chiamata casa.
E poi c’è lui, il mio aguzzino, mio padre, il fautore di tutto questo.
Non so quanto ancora potrò resistere in queste condizioni, ho solo 14 anni ed è tutto così ingiusto. L’unica mia ragione di vita è lei, mia mamma. Subiamo ogni giorno, senza dire  nulla, senza fiatare, senza ribellarci.
Voglio che tutto questo finisca, lo voglio ad ogni costo, e ci proverò, ci proverò con tutte le mie forze, nemmeno gli animali sono degni di una vita del genere.
Sono stanco di sentire mia madre gemere nella sua camera quasi ogni sera dopo i continui litigi e colluttazioni con papà, lei crede che non la senta ma non è così, la sento, e il suo piangere ininterrottamente non fa che accrescere l’odio che ho nei confronti di quel bastardo.
Quello che andrete a leggere descriverà l’evolversi della mia storia, spero in maniera positiva, scriverò appena ne avrò tempo e voglia, lo farò perché la mia storia si d’esempio e di conforto per chi, come me, si trova in una situazione del genere, lo faccio per altruismo, lo faccio perché nessuno deve essere lasciato solo in queste condizioni, sono un abnegante, sono un giusto,
Mi chiamo Tobias Eaton.