Alec era nervoso. Continuava a passarsi le mani tra i capelli, o a riaggiustarsi la cravatta. Per l’occasione aveva indossato un completo nero, con tanto di giacca e cravatta regimental color blu notte, fatto su misura dal sarto di fiducia di Magnus. Lo stregone sosteneva che il colore della cravatta risaltasse il colore degli occhi del compagno.
Magnus dal canto suo era semplicemente euforico. Indossava un lungo frac color blu elettrico, con il colletto glitterato, una camicia bianca, un paio di jeans scuri attillati e scarpe eleganti in cuoio. I capelli erano ordinati, tenuti all’indietro col gel glitterato per essere abbinato alla giacca e gli occhi da gatto elegantemente contornati da un filo leggero di eyeliner. Aveva stampato sul viso quel sorriso che Alec amava tanto, il classico sorriso euforico che sfoggiava quando era eccitato per qualcosa.

-Ti invidio – grugnò dolcemente Alec al fidanzato. Magnus ridacchiò prendendogli una mano nella sua.
-Perché io riesco a stare tranquillo e tu no? – chiese lo stregone guardando con tutto l’amore che aveva il suo Nephilim.
-Sì – decretò Alec.
I due ragazzi innamorati più che mai, vivevano assieme ormai da tre anni e avevano preso la decisione di diventare genitori di una splendida creatura appartenente al Mondo Invisibile.
La direttrice dell’Istituto per Orfani del Mondo Invisibile, si stava occupando di un’altra coppia in procinto di adottare, quindi Magnus e Alec stavano attendendo il loro turno nel corridoio dell’antico e gigantesco Istituto.
Ad un tratto si spalancò la porta dello studio della direttrice che fece uscire la coppia che aveva appena assistito e fece accomodare all’interno i due ragazzi.

-Buongiorno – salutò la lupa mannara. Ebbene sì, la direttrice era una lupa appartenente al Preator Lupus.
-Buongiorno – risposero Alec e Magnus sedendosi sulle poltroncine dirimpettaie alla direttrice. Li divideva un’elegante e maestosa scrivania in mogano.
-Dunque, voi due avete già fatto tutte le pratiche per l’adozione, vero? – chiese la donna giocando rilassata con la penna.
-Sì – rispose Alec frettolosamente –mi scusi –
Magnus soffocò una risatina e disse:
-Il mio compagno ed io, siamo davvero emozionati all’idea di diventare padri di una splendida e dolce creatura. Può pure star certa che il bambino o bambina che adotteremo crescerà con tanto amore e affetto. E molti glitter – concluse lo stregone divertito, guardando l’espressione accigliata e divertita della direttrice e quella scioccata e incredula di Alec.
-Abbiamo valutato le vostre schede analizzandole alla perfezione. Siete idonei all’adozione al cento per cento. E questo ci rassicura molto. Però c’è un piccolo problemino al quale spero si potrà trarre una perfetta conclusione –
-È successo qualcosa al bimbo che volete farci adottare? – chiese Alec nervosamente allarmato e preoccupato.

-No, i bambini stanno tutti bene. non si tratta di problemi irrisolvibili. Si tratta solo di essere chiari. Dunque il problema è questo. Voi avete detto che vorreste un bambino –che sia maschio o femmina è indifferente- che abbia dai tre ai cinque anni. Ora noi abbiamo due bambine che corrispondono a questi criteri. E il problema è proprio questo, loro sono due –
-Non sa chi farci adottare delle due? – chiese Alec che non capiva quale fosse il problema.
-No, il problema è che siete moralmente obbligati ad adottarle entrambe, sono gemelle –
Sul viso di Magnus si stampò un sorriso luminoso.
-E lei questo me lo chiama problema? Avremo più divertimento. E così avremo una glitterina che amerà il suo papà stregone e l’altra che sarà tutta per quegli occhioni blu del mio bellissimo fidanzato – affermò lo stregone contento.
-Dove devo firmare, per procedere? – domandò Alec sorridendo entusiasta. Quel giorno sarebbe diventato papà di due splendide bambine, affrontando l’avventura del genitore con l’uomo che amava: Magnus Bane, il sommo Stregone di Brooklyn.