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Autore: sallythecountess    17/02/2015    0 recensioni
Avete presente quella strana sensazione che invade polmoni, stomaco ed esofago quando tutto ci crolla addosso e niente sembra più essere al suo posto? Quella simpatica sensazione che ci fa dire “Dio, non sono mai stato/a così male!”? Quel simpatico momento in cui siamo completamente con le spalle al muro e il culo per terra, e non facciamo che dirci “cazzo, devi reagire” ma non ci riusciamo? Beh… è da qui che cominceremo. Bell’inizio del cavolo, starete pensando, e non avete torto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 4: ricordi e ricordi
Dany rimase a guardarlo respirare in silenzio, al buio, per circa quaranta minuti, ma neanche si accorse del tempo che era passato. Rimase lì, a distanza, rannicchiata su quella poltrona, quasi in posizione fetale. Aveva quasi paura di toccarlo. E poi in un istante tante cose le tornarono alla mente.
“Sei in ritardo e mi si è gelato il culo ad aspettarti…” le aveva sussurrato quel matto con gli occhi più dolci che avesse mai visto. Non si vedevano da mesi, lei non aveva idea che lui fosse in città e aveva migliaia di cose per la testa, eppure disse solo “Oh beh non dovevi aspettare per forza seduto sulla scala…se avessi aspettato in piedi il tuo culo sarebbe ancora caldo…”
“Dici? Sono talmente surgelato che temo tu sia in realtà una visione del mio cervello ghiacciato…pensa te.”
 Tipicamente da Denny. Era dolce, con i capelli incasinati dal vento e una strana espressione malinconica che spiazzò Dany. L’ultima volta si erano fatti parecchio male, eppure lui era tornato, proprio quando non se lo aspettava più e lei sorrise e basta.
“Eh appunto! Ormai tu sei abituato ad altri climi…che ci fai a casa Mr Berkeley? Non dovresti goderti il surf in California? Sei venuto a prendere un po’ di freddo e vento?”
“Quanto sei ignorante e prevenuta!” Urlò ridacchiando, e avvicinandosi le mise un dito sul naso, come faceva sempre quando voleva essere dolce con lei. Dany morì letteralmente per quel gesto e lui, con molta dolcezza aggiunse “Non sai niente! Fa freddissimo in California, non sono mica a Los Angeles? C’è un vento assurdo a Berkeley e tu lo sapresti se ti fossi degnata di venire a salutarmi!”
Aveva sussurrato le prime due parole, esattamente come prima di un bacio, ma poi perdendosi negli occhioni di Dany si era quasi scosso e aveva deciso di tornare l’uomo rigido e sicuro di sé che doveva essere. Insomma, non poteva distrarsi, doveva darle quella notizia ed essere molto sicuro.
Aveva gesticolato, come faceva sempre quando era nervoso e poi entrambi erano rimasti in silenzio su quel suo “venire a salutarmi”. Den si sentì troppo un coglione integrale e Dany invece provò uno strano brivido, come se vecchie ferite si fossero riaperte, e non le piacque.
 Certo che non poteva andare a salutarlo, andiamo, non dopo tutto quello che era successo. Le aveva voltato le spalle, le aveva chiesto di lasciarlo in pace, e…beh ne aveva dette di cattiverie, eppure non era passato un solo giorno senza che lui sperasse di vederla. Doveva dimenticare, andare avanti, perché era l’unica cosa da fare e lo aveva fatto, eppure in un posticino speciale del suo cuore una parte di lui, ripudiata da tutto il resto del suo corpo, continuava a sperare che lei decidesse di farsi viva, che cambiasse idea. Non ci credeva, non aveva mai davvero creduto che lei potesse amarlo, neanche quando stavano insieme, eppure se avesse potuto esprimere un desiderio, uno solo al mondo, avrebbe rifiutato ricchezza e gloria, e avrebbe soltanto chiesto di essere finalmente visto da quegli occhi.
“E comunque neanche tu dovresti essere qui, se è per questo, ma…il matrimonio di Marie è un evento importante per entrambi.”
Den era riuscito a cambiare argomento, malgrado la fissione nucleare che aveva dentro alla sola idea di guardare ancora quegli occhi castani. Ci era riuscito, aveva messo a tacere la parte di lui che voleva sempre e solo baciarla quando incontrava i suoi occhi, si era improvvisamente allontanato ed era ancora una volta diventato rigido, tanto da ferire quasi Dany.  
 Aveva bevuto molto, era evidente. Aveva una bottiglia accanto e quei modi seducenti e maldestri, ma anche irrimediabilmente romantici che aveva solo da ubriaco. Era nervoso, però, e lei non ci aveva fatto caso, perché con i capelli lunghi e quel suo maglione nero a collo alto era davvero bellissimo.
“Senti piccina, dobbiamo parlare di una cosa io e te e quindi è meglio se ci geliamo il culo ancora un po’…” aveva sussurrato leggermente, con quella sua voce straordinariamente tenera che aveva solo con lei e poi, senza dire altro, l’aveva presa per mano e l’aveva accompagnata sulle scale, e per un attimo lei era morta, soffocata da tutti i ricordi dei loro momenti insieme.
 L’ultima volta che si erano incontrati era stata piuttosto dura. Sapevano da mesi che l’università li avrebbe separati, ma non immaginavano quanto.  Lui era riuscito a farsi ammettere in una delle università più prestigiose del mondo e non voleva perderla, ma Dany aveva deciso: lei sarebbe diventata un dottore.  C’erano state forti liti tra di loro, era scoppiata una specie di guerra per “chi avrebbe dovuto seguire chi” ma si era conclusa con un niente di fatto. Den aveva provato a rinunciare a Berkeley, ma Danielle glielo aveva impedito e lo aveva lasciato. Non aveva neanche avuto la forza di salutarlo il giorno della sua partenza, era rimasta a guardare l’auto dei suoi a distanza e lui, con quel suo atteggiamento stropicciato e disperato. Danielle sapeva che stava lasciando andare un tesoro enorme, ma aveva scelta? Lui, poi, le aveva gridato contro le cose peggiori, era ferito, distrutto, eppure non riusciva a smettere di cercarla, anche solo per dirle quanto male gli stava facendo, anche solo per chiederle di stare lontano da lui.
Così, quasi un anno dopo quell’addio a distanza, aveva accettato, si era seduta accanto a lui con il cuore in tempesta e migliaia di sentimenti le avevano sconvolto il cervello. Lei lo amava e non poco, e aveva sempre pensato a lui nei mesi trascorsi, ma per il bene di entrambi aveva deciso di non farsi più sentire. Come poteva funzionare a quella distanza? Soprattutto dato che non erano stati capaci di farlo funzionare da vicino. E così aveva in ogni modo provato a metterci una pietra sopra, ma non aveva smesso di amarlo e quella vicinanza le faceva male. Lei sapeva che anche Den era innamorato, lo era sempre stato e per un attimo le venne la tentazione di abbracciarlo e baciarlo forte, ma fortunatamente non lo fece.
“Come stai?” Aveva bisbigliato piano, provando a prendergli la mano, ma lui era letteralmente scattato in piedi e scombinandosi i capelli le aveva confessato improvvisamente “ho una ragazza Dan. Verrà al matrimonio con me e…non facciamo drammi, ok?”
“Non facciamo drammi” era una frase talmente stronza da far infuriare Danielle, che però non aveva voluto dargli la soddisfazione di vederla triste o in lacrime, così ridendo si era semplicemente alzata ed era entrata in casa, sbattendogli la porta in faccia.
Non aveva mai più sofferto come quel giorno, e per un attimo il ricordo del dolore provato in quella notte di lacrime superò persino il dolore che provava in quell’istante e le venne quasi da piangere. Era cresciuta, e molto tempo era passato, eppure il cuore le si sgretolava sempre un po’ quando pensava a quel momento. Aveva cercato di non pensare a lui in quegli anni. Mille volte, migliaia di cose, anche piccolissime, le avevano fatto pensare a quel pazzo che ora viveva così lontano e non poteva mai soffocare un sorriso a quel pensiero.
 Si alzò dalla poltrona, allora, e si avvicinò al letto e con un sorriso e gli occhi pieni di lacrime gli accarezzò il braccio senza flebo e sussurrò solo “Dio mio Denny, eccoci qua…magari se ti sforzi di non morire potremmo…beh almeno rivederci…” poi sbuffando avvicinò la poltrona al letto e tenendogli la mano accarezzò per un istante le sue nocche e le scappò un sorriso.
Tornò con la mente al giorno del matrimonio di Marie e a tutto il disastro che era successo. Non voleva vederlo con un’altra, non ce la faceva. Lei era sempre stata certa del suo amore e le dava infinitamente fastidio anche solo pensarlo con un’altra, ma che poteva fare? Marie era la sua migliore amica donna e per quanto stupido e avventato fosse quel passo…beh doveva starle accanto, aggiustarle lo strascico, passarle i fazzoletti…insomma doveva fare tutte quelle cose che la sposa si aspetta dalla sua migliore amica. In più doveva vedere Den con quella tipa nuova che aveva preso il suo posto…e il solo pensiero le dava la nausea.  
Aveva passato un’intera notte in bianco a piangere e bere, disertando l’addio al nubilato di Marie. Lei non aveva capito, se non dopo moltissimo tempo, che Den stava cercando di dimenticarla e di farle lo stesso male che lei aveva fatto a lui, solo perché l’amava ancora immensamente. Dopo quella notte di lacrime, si era presentata bellissima, sexy e sorridente davanti alla sposa e a lui che aveva avuto un mancamento nel rivederla così allegra. Denny aveva passato la notte a tormentarsi, perché proprio non capiva. Lei non lo voleva, lei non lo amava allora perché non potevano essere amici e basta? E poi, se non diceva niente lui, che moriva ancora ogni volta che lei alzava lo sguardo verso di lui, perché Danielle si era infuriata in quel modo?
Era stato un matrimonio veramente tradizionale, ma né Danielle, né Daniel avevano seguito una parola. Lei non faceva che scrutare il pupazzetto biondo che Daniel aveva accanto e lui moriva di gelosia. Dany, per fargli male, non lo aveva mai fissato e aveva cominciato a flirtare un po’ con chiunque e lui era letteralmente morto dalla rabbia, aveva cominciato a bere, e la conclusione era stata inevitabile: quando l’ennesimo uomo gratificato dalle lusinghe di Dany ci aveva provato con lei in modo un po’ troppo insistente, Den aveva letteralmente perso le staffe e gli era saltato addosso mentre lei, semplicemente lo guardava da lontano.
Quello che era successo dopo, era molto duro da ricordare. Aveva fatto una scenata, gli aveva detto di sparire di lasciarla in pace e gli aveva urlato di non averlo mai amato. Era una bugia, e tutti lo sapevano, ma per Denny quello era stato davvero troppo. Si era presentato da lei in piena notte, con la cravatta aperta e si era scusato. Le aveva detto addio, lo aveva prima sussurrato, poi gridato con gli occhi languidi e la voce rotta e poi era scomparso. Migliaia di volte si era rimproverata, perché non gli aveva detto nulla, non lo aveva abbracciato o baciato e neanche lo aveva guardato negli occhi per un’ultima volta. Non si aspettava che fosse l’ultima, e non aveva fatto niente per fermarlo, neanche gli aveva detto addio.
Si alzò improvvisamente, allora, e con dolcezza e una lacrima sulla guancia, cominciò ad accarezzare quelle labbra, quel naso tumefatto, quegli zigomi e quelle bellissime palpebre chiuse. Quanto a lungo aveva cercato di ricordarsi di lui? Del suo profumo, di come fosse fatto e di quella speciale luce nei suoi occhi quando stava per dire qualcosa di troppo dolce o imbarazzante e poi ci ripensava. Ed ora, tutti quei momenti, tutti quegli attimi speciali, probabilmente stavano per perdersi per sempre. E proprio quando Danielle stava letteralmente per esplodere in un pianto fragoroso, qualcuno fece capolino, cambiando la situazione.
Nota: 
Ecco qua...un ennesimo sclero! Scritto, tra l'altro, tutto d'un fiato. Non lo so com'è e non so neanche se magari è troppo macchinoso e complesso...o triste e scontato. Comunque...boh io sono qua e questo, purtroppo, è tutto ciò che riesco a scrivere. Grazie comunque, se siete arrivati fino a qui.
   
 
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