Fallo funzionare, Emma. 

Assurdo. 

Terribilmente, follemente, paurosamente assurdo. 

Dovrebbe avere paura. Essere terrorizzata dall’uomo che ha di fronte e che la minaccia con una pistola. Eppure non lo è. Riesce solo a vedere un bellissimo uomo, disperato. Forse solo un po’ pazzo.

Fallo funzionare, Emma. 

Sono le parole che le ripete. Ogni volta sempre più forte. Come una cantilena che le perfora le orecchie, arrivandole dritta al cervello. 

Crede di essere diventata pazza anche lei, almeno un po’. 

Fallo funzionare, Emma.

Questa volta è un sussurro, soffiato dritto all’altezza delle sue orecchie che le provoca una scia di brividi lungo la schiena. Sente il respiro fresco del suo aguzzino sulla pelle, la canna della pistola che percorre lentamente la lunghezza del suo collo e una giocciolina di sudore che le scende lungo la fronte.

Sente Jefferson appoggiare il mento sulla sua testa,  e il suo profumo le arriva alle narici, forte. Sa di zenzero e cannella. E’ buffo, sembra quasi di trovarsi nel mondo della fiabe. Eppure, quella è la realtà.

Sei speciale. 

E’ un sussurro, ma il cuore di Emma batte, come impazzito, a quelle parole. Si sistema meglio su quella poltrona e fissa le stoffe e quel che rimane di un vecchio cappello. E non riesce a vederci nulla di più, se non quello che ha davanti agli occhi. 

Resti di stoffe e un cappello mal ridotto. E non c’è niente di magico in quel che vede.

Ai suoi occhi, sembra quasi che i resti di quel cappello, siano i frantumi dell’anima dell’uomo davanti a lui. Un’anima sola e disperata.

“Non ho nessun potere Jefferson. Non posso fare quello che mi chiedi”, sentenzia infine, voltandosi verso di lui. 

In quel momento, lo vede crollare. Crollare ed esplodere nello stesso istante.

“No tu devi farcela, tu-tu devi riportarmi da lei. Devi riportarmi da Grace”, soffia Jefferson. La voce a pezzi. 

“Non posso..”, avvicinandosi a lui, vede delle goccioline bagnargli le guance. “Mi dispiace, non sono chi tu credi..”, afferma Emma sicura di sé. 

“NO!”, dice strattonandola e stringendole le mani attorno al collo. 

Per l’ennesima volta, Emma dovrebbe avere paura di lui. Esserne terrorizzata. Eppure, riesce solo a sentire l’adrenalina scorrere nel suo corpo, e il suo sguardo si sofferma sulle labbra del suo aguzzino, rosse e carnose. Scopre che tutto quello che desidera in quel momento è baciarlo. 

E lo fa, senza riserva. Perché Emma è così. Un concentrato di impulsività.  Lo è sempre stata, e sempre lo sarà. 

Jefferson resta per un attimo immobile, con gli occhi sgranati a causa dell’inaspettato contatto. Alla fine, cede anche lui. Perché anche lui lo desidera. L’ha desiderato dal primo momento in cui l’ha vista. L’ha desiderato mentre Emma giaceva svenuta sul divano di casa sua, dopo che lui stesso le aveva somministrato un sonnifero per stordirla. 

Due anime sole che avevano trovato rifugio l’uno nell’altra, in un mondo che non riuscivano a capire pienamente. E che, a sua volta, non sembra capire nemmeno loro. E’ sbagliato, ma a nessuno dei due sembra importare. 

Le sue mani bruciano sul corpo di Emma mentre la stringe a sé, possessivamente. Lei si lascia andare contro il suo corpo, e in quel bacio.  Le loro lingue si incontrano con facilità quando, entrambi, decidono di intensificare quel contatto. Emma morde il labbro inferiore di Jefferson con forza, facendogli emettere un piccolo gemito, lui si stacca da lei quasi di scatto, e, blu nel marrone, gli occhi di Emma occhi bruciano nei suoi. Ansimano, entrambi, prima di riavventarsi l’uno sull’altro. C’è desiderio, passione, brama di aversi e forse, anche se loro non lo sanno, un po’ d’amore. 

Accanto a lui, Emma riesce a sentirsi meno sola. 

Accanto a lei, Jefferson riesce a sentire i pezzi della sua anima ricomporsi. Sente che qualcosa torna al suo posto dentro di lui. 

Forse é vero, è Jefferson ad essere pazzo. Forse, quella pazza è Emma. Forse, lo sono entrambi. Hanno trovato, anche se solo per qualche attimo, il loro paese delle meraviglie tra resti di vecchie stoffe e un cappello mal ridotto. E possono provare ad essere matti insieme. 

Ciao a tutti!

Per chi è abituato a leggere le mie storie, SORPRESA!

Ammetto di avere il terrore di postare questa Mini OS perchè la prima volta che mi permetto di scrivere di questi folli ma sono folle anche io quindi com'è che si dice...I migliori sono matti, no? Quindi presa di coraggio et voilà, l'ho postata! Sto straparlando, scusate!

Veniamo a noi:

Sto facendo una maratona di Once Upon A Time ultimamente per recuperare un po’ tutti gli episodi e come potete notare, mi sono affezionata particolarmente a questa Ship/Non-Ship. Per essere chiari, nella mia mente è ASSOLUTAMENTE una ship. 

Niente, questa sera pensavo alla puntata 17 della prima stagione e a quanto avrei voluto vedere qualcosa tra i due personaggi e niente, è nata questa cosa. 

Titolo e sottotitolo vengono Wonderland di Taylor Swift. Il resto, è stato tutto partorito dalla mia mente malata!

Spero davvero tanto che questa storia possa piacervi, soprattutto a chi segue questa serie!

Mi farebbe DAVVERO piacere sapere cosa ne pensate di questo mio esperimento. Sarei felicissima di leggere qualche commentino su questa cosetta, che sia tra le recensioni o su twitter o ovunque voi vogliate. 

Per questo, vi lascio tutti i miei ‘recapiti’:

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Per le recensioni, sapete bene come funziona :) 

E niente, commentate, commentate e commentate...un bacione e alla prossima!

Chri.