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Autore: Emily27    17/02/2015    4 recensioni
Parlava con Ziva, sostando di fronte alla sua scrivania, senza accorgersi della silenziosa presenza del capo.
«... a volte è così scontroso e irascibile... Sai cosa ti dico, Gibbs dovrebbe trovarsi una donna e fare sesso!»
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Jennifer Shepard, Leroy Jethro Gibbs
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ottimo rimedio




Era qualcosa che lo divertiva, anche se naturalmente non lo dava a vedere, arrivare dietro a Tony e affibbiargli un bello scappellotto. Proprio in quel momento, DiNozzo gliene stava servendo l'occasione e il motivo su un piatto d'argento.
Parlava con Ziva, sostando di fronte alla sua scrivania, senza accorgersi della silenziosa presenza del capo.
«... a volte è così scontroso e irascibile... Sai cosa ti dico, Gibbs dovrebbe trovarsi una donna e fare sesso!»
Lo scappellotto lo raggiunse forte e ben assestato, proporzionato all'entità della sua affermazione.
«Che cosa dovrei fare, DiNozzo?!» sbraitò Jethro, minaccioso.
«N... niente, capo, cioè, sono sicuro che tu lo faccia... intendo dire... » farfugliò Tony, provocando le risate soffocate di Ziva e McGee.
«Torna al lavoro!» gli ordinò Gibbs, raggiungendo la sua postazione e osservandolo mentre riprendeva posto e proseguiva diligentemente con i suoi compiti. Trattenne un sorriso: l'irrispettoso DiNozzo si permetteva quel genere di riflessioni. A onor del vero, se esisteva una causa dei suoi modi non sempre gentili, non era affatto la carenza di sesso.
Poco dopo, una voce altisonante fece sollevare tutte le teste.
«Agente Gibbs!»
Il direttore Shepard, la quale indossava un completo giacca e pantalone elegante e reggeva la ventiquattrore, avanzò a passo deciso fra le scrivanie, fermandosi di fronte a Jethro.
«Bentornata, Jenny, com'è andato il congresso a Londra?» domandò lui con calma, nonostante lo sguardo tagliente del direttore che avrebbe potuto trafiggerlo.
«Hai richiesto l'intervento di Fornell per il tuo caso e sono venuta a saperlo dal Segretario» disse Jenny, severa. «Avresti dovuto avvisarmi, subito
Gibbs non si scompose. «Non ce n'è stato il tempo.»
«Non c'è stato il tempo di fare una telefonata?» ribatté lei inarcando le sopracciglia e appoggiandosi la mano libera su un fianco.
Jethro fece segno di no con la testa, senza smettere di guardarla. Nonostante tutto, la trovava estremamente sexy quando era arrabbiata.
Jenny espirò forte e, duramente, disse: «Va bene. Sono appena arrivata e ho del lavoro da sbrigare in ufficio, ma non finisce qui, ne riparleremo in un altro momento.»
Detto ciò, il direttore tornò sui passi, seguita dagli occhi di Tony, Ziva e McGee, i quali non osarono fiatare.
Gibbs, mentre lei si allontanava, non poté evitare di tenere lo sguardo puntato sulle sue forme, messe in evidenza dai pantaloni attillati.



Quella sera, Jenny tornò a casa più tardi di quanto avesse previsto, tanto era il lavoro che aveva dovuto concludere dopo tre giorni di assenza. Si chiuse la porta alle spalle e depositò il suo piccolo trolley e la ventiquattrore in un angolo dell'ingresso. Non venne accolta come di consueto da Noemi, la sua domestica, poiché le aveva concesso alcuni giorni liberi, approfittando del suo viaggio di lavoro a Londra.
Jenny salì al piano di sopra e si fece una doccia veloce, che riuscì comunque a levarle la stanchezza dovuta al jet lag e a donarle vigore. Indossò la biancheria intima: un completo verde acqua di La Perla, che aveva notato in una vetrina una settimana prima e cui non aveva potuto dire di no. Si coprì con una vestaglia leggera, e in quell'istante suonarono alla porta.
Dopo una rapida spazzolata ai capelli e un'ultima occhiata allo specchio, Jenny scese di sotto.
Aprì la porta d'ingresso e si ritrovò davanti Gibbs, il quale la squadrò da capo a piedi.
«Stavi aspettando qualcuno?» le domandò.
«A dire la verità... sì» rispose Jenny facendolo entrare.
Gibbs le sorrise in quel modo che ogni volta le provocava un brivido.
«Lo sai che cosa ha detto DiNozzo? Che sono scontroso e irascibile e dovrei fare sesso.»
«Hmm... mi pare un ottimo rimedio» considerò lei cingendogli il collo con le braccia. «Allora, che cosa aspetti?» lo invitò maliziosa.
Un attimo dopo le loro labbra si unirono, desiderose, in un bacio infinito.
«Dio quanto mi sei mancata...» mormorò Jethro sfiorandole il collo con la bocca.
«Anche tu...» gemette Jenny. Quei tre giorni di lontananza le erano sembrati un'eternità, si domandò come avesse fatto a stare senza di lui per anni.
«Non mi hai ancora detto chi stavi aspettando» disse Gibbs mentre, senza staccarsi, si spostavano verso la scala.
Jenny lo baciò e poi sorrise. «Un agente del NCIS scontroso e irascibile.»
Un agente che a lei piaceva da morire, con tutta la sua adorabile scontrosità.
Tra baci e carezze, in qualche modo raggiunsero il piano superiore, lasciandosi dietro la giacca di Gibbs.
Sulla soglia della camera da letto, Jenny fece sparire anche la sua camicia.
«Vuoi informare Tony dei tuoi progressi?» chiese divertita lanciando l'indumento a terra.
Jethro le slegò la vestaglia e gliela fece scivolare addosso, finché cadde sul pavimento. «No... teniamo ancora nascosta la nostra relazione. É eccitante... »
Jenny godette dello sguardo ammirato dell'uomo, dopodiché sentì le sue mani sulla schiena, sui fianchi, le sue labbra sulla gola e poi proseguire fino all'incavo tra i seni. La pelle e i sensi s'incendiavano al suo tocco, voleva Gibbs con tutta se stessa.
Lo fece indietreggiare fino al letto e quindi lo spinse a sdraiarsi su di esso. Si posizionò sopra di lui e gli sfiorò il petto con la bocca e le dita, deliziandosi del suo profumo.
«Forse prima ho esagerato un po', nell'open space» disse Jenny slacciandogli i pantaloni, per poi sfilarli.
«Sei stata perfetta, Jen... e sexy. Non sospettano nulla...» Gibbs s'interruppe con un sospiro, quando lei accarezzò la stoffa dei boxer.
Jenny, sorridendo seducente, si allungò su di lui e, a pochi centimetri dalle sue labbra, lo provocò: «Comunque, avresti dovuto informarmi. Sono sempre io il capo, ricordatelo.»
Jethro, con lo sguardo offuscato dal desiderio, le sganciò il reggiseno.
«Va bene» disse, e con una mossa repentina ribaltò le posizioni. «Ma adesso comando io.»
Jenny gli chiuse la bocca con un bacio: non era più il momento di parlare. Si lasciò trasportare lontano dai suoi gesti, felice di farsi comandare.











 
  
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