Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Come What Klaine    18/02/2015    1 recensioni
Partecipa alla Klaine Wedding Challenge, indetta da Flan e Ginny Potter :)
Ispirata a: Ricatto d'amore
"Per quale motivo hai detto quelle cose a Will e Sue? Ci stiamo sposando? Seriamente?!"
"Stai tranquillo, Kurt. Anche tu ne ricaverai qualche vantaggio" rispose Blaine, sistemando dei documenti nella cartellina.
"Non posso farlo, Blaine"
"Aspetti la persona speciale?" lo stuzzicò Blaine. La sua doveva sembrare una battuta scherzosa, ma Kurt percepì dello scetticismo nel suo tono duro di voce.
"Sì" rispose con convinzione e Blaine scosse la testa rassegnato.
"Tu hai un sogno, giusto Kurt?" gli chiese e lui annuì infastidito.
"E noi non vogliamo che questo tuo sogno svanisca, giusto?" domandò con tono fintamente cortese e interessato, e Kurt capì. Brutto bastardo. Stava giocando sporco, usando il sogno di una vita di Kurt per i suoi interessi.
Blaine Anderson lo stava ricattando. E lui non poteva opporsi, altrimenti addio alle sue aspirazioni.
Tanti anni di impegno per nulla.
Un ricatto. Uno stupido ricatto lo teneva ancorato a Blaine Anderson.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve!
Eccomi qui con il primo capitolo della fanfiction per la Klaine Wedding Challenge. Un'idea di Flan e Ginny Potter :)
Hanno avuto la bellissima idea di assegnare dei prompt, uno più bello dell'altro *-*


12. Ricatto d'amore: tratto dal celebre film potrete prendere spunto dalla trama (non serve aver visto il film) o ispirarvi in maniera "letterale" o libera al prompt!

Più tardi probabilmente arriverà anche il secondo capitolo :) 
E domani il terzo e quarto, se riesco :)

HAPPY KLEDDING WEEK

****
                                                                  
I wanna be that man for you.
You already are.

Kurt Hummel non sapeva come si era ritrovato in aereo con Blaine Anderson, aka il capo più egoista e stronzo che avesse mai incontrato, diretto verso casa dei suoi genitori.
O meglio, lo sapeva, ma voleva fingere che niente di tutto quello fosse successo. Perché lui non voleva sposarsi solo per salvare il culo al suo capo da questioni burocratiche. 
Ma Blaine Anderson era davvero un bastardo quando ci si metteva. Doveva solo imparare che Kurt non sarebbe stato una sua vittima. 
 
*****
 
Tutto era iniziato quando Blaine era stato chiamato nell'ufficio di Sue Sylvester. Al solito, Kurt doveva aspettare dieci minuti e liberarlo dall'incontro sconveniente. Preciso come un orologio svizzero, dieci minuti dopo andò a bussare, aprendo la porta dell'ufficio.
 
"Scusate l'interruzione, ma ha chiamato la signora Mills. Le ho detto che era impegnato, quindi.." disse Kurt, ma qualcosa nello sguardo di Blaine lo fece bloccare. 
Kurt stava per andare via, ma il suo capo continuava a fissarlo con una luce indecifrabile nel suo sguardo. Sibilò duramente 'vieni qui' e lui lo guardò confuso, tuttavia lo raggiunse.
 
Blaine indietreggiò per raggiungerlo e si mise al suo fianco. 
 
"Bé.. Sue, Will mi dispiace per questa situazione, ma c'è una cosa che non vi ho detto" iniziò, e dopo poggiò una mano sulla spalla di Kurt, Quest'ultimo cercò di non mostrare la sua confusione, ma era impossibile non farlo.
 
"Noi due stiamo per sposarci" concluse Blaine, fingendo un sorriso emozionato. Kurt si voltò a guardarlo. "Come scusa?" 
 
Blaine sorrise. "Io e te ci sposiamo" disse con tono allegro, cercando di fargli capire di reggere il gioco. 
 
Kurt si schiarì la voce. "Sì, ci sposiamo" affermò, ancora perplesso.
 
"Ma lui non è il tuo assistente?" chiese Will, guardandoli in modo per niente convinto.
 
"Suvvia, Will. Devo ricordarti la storia di te ed Emma?" replicò Blaine, facendogli un occhiolino complice. Shuester non ribatté più nulla.
 
"Abbiamo provato a resistere. Ma come si può resistere quando lui va in giro con quelle cose sulle gambe?" aggiunse, indicando con un gesto della mano quella parte del corpo di Kurt. Quest'ultimo arrossì leggermente.
 
"Come resistere a un uomo così tanto gentile d'animo come Blaine" commentò, sorridendo falsamente. Blaine annuì energicamente, portando un braccio intorno ai suoi fianchi. 
 
"E avete visto i suoi occhi?" disse, affievolendo il tono di voce quando si ritrovò gli occhi limpidi di Kurt a pochi centimetri. Non li aveva mai osservati davvero e si diede dello stupido. Perché ora che li guardava, erano la cosa più bella che avesse mai visto. I colori più belli e brillanti dell'oceano erano racchiusi nelle sue pupille. 
 
Will si schiarì la voce e Blaine si riscosse, distogliendo lo sguardo. 
 
"Ma questo è fantastico" esclamò Sue, sorprendendo tutti. "Sapete, credevo ci fosse qualcosa fra voi due. Insomma quale assistente segue ad ogni passo il suo capo e gli fissa il sedere in quel modo?" chiese con un sorriso emozionato in volto.
 
Kurt arrossì e Blaine trattenne un sorriso. "Già... molto meglio sentirci le mani addosso e non lo sguardo" ammiccò, strizzando l'occhio. 
 
"Congratulazioni, Klaine" concluse Sue, continuando a sorridere. Will, tuttavia, fu meno convinto, ma li lasciò andare.
 
"Grazie. Andiamo tesoro" disse Blaine, spingendo Kurt verso l'uscita. 
 
Quando uscirono dall'ufficio, sentirono gli occhi di tutti puntati addosso. Qualcuno rideva sotto i baffi, altri non si trattenevano. Entrarono nella stanza di Blaine e allora Kurt sbottò. 
 
"Per quale motivo hai detto quelle cose a Will e Sue? Ci stiamo sposando? Seriamente?!" 
 
"Stai tranquillo, Kurt. Anche tu ne ricaverai qualche vantaggio" rispose Blaine, sistemando dei documenti nella cartellina. 
 
"Non posso farlo, Blaine"
 
"Aspetti la persona speciale?" lo stuzzicò Blaine. La sua doveva sembrare una battuta scherzosa, ma Kurt percepì dello scetticismo nel suo tono duro di voce.
 
"Sì" rispose con convinzione e Blaine scosse la testa rassegnato.
 
"Tu hai un sogno, giusto Kurt?" gli chiese e lui annuì infastidito.
 
"E noi non vogliamo che questo tuo sogno svanisca, giusto?" domandò con tono fintamente cortese e interessato, e Kurt capì. Brutto bastardo. Stava giocando sporco, usando il sogno di una vita di Kurt per i suoi interessi.
 
Blaine Anderson lo stava ricattando. E lui non poteva opporsi, altrimenti addio alle sue aspirazioni. 
Tanti anni di impegno per nulla. 
Un ricatto. Uno stupido ricatto lo teneva ancorato a Blaine Anderson. 
 
*****
Kurt avrebbe voluto uccidere seriamente il suo capo quando fu costretto a seguirlo all'ufficio immigrazione per ufficializzare la loro unione. 
 
"Vuole dire qualcosa?"
 
Kurt stava per dire di no, ma poi un'idea gli balenò in mente e annuì, sorridendo. "Vede, io e Blaine non avevamo previsto di innamorarci. Ma è successo. E se chiederà ai vicini e ai colleghi, bé loro non sanno nulla in proposito perché la situazione è complicata" spiegò Kurt, mettendo in pratica le sue doti d'attore, mai mostrate se non negli spettacoli della scuola.
 
Blaine lo guardò sorridendo compiaciuto. E oh, non sapeva cosa lo stava aspettando.
 
"Complicata? Si spieghi, signor Hummel" lo esortò il direttore. 
 
"Vede, sto per essere promosso a capo redattore e far sapere a tutti della nostra relazione sarebbe stato contro producente" rispose Kurt e Blaine spalancò leggermente gli occhi per la sorpresa.
 
'Occhio per occhio, Anderson. Siamo sulla stessa barca. Se affondo io, affondi anche tu'.
 
"Già. La promozione" commentò Blaine, guardandolo in modo truce. Kurt annuì energicamente, poggiando una mano sul braccio del suo futuro marito amorevole.
 
"Ma qualcuno saprà della vostra relazione? Le vostre famiglie ad esempio"
 
"Oh, i miei sono morti. Ho solo un fratello, ma alloggia in una comunità, in quanto è un senza tetto" rispose Blaine, mettendo su un'espressione nostalgica e stringendo il setto nasale con due dita, proprio vicino agli occhi come se volesse reprimere le lacrime.
Kurt ruotò gli occhi seccato.
 
"E per quanto riguarda i genitori di Kurt, daremo la bella notizia questo week-end. E' l'anniversario dei suoi genitori e sarà come...una specie di doppio matrimonio. Solo che loro sono già sposati" aggiunse, sorridendo a Kurt.
 
"E dove stanno i suoi genitori, signor Hummel?"
 
"I miei si sono trasferiti in Alaska" rispose e Blaine tossì. "Credevo i miei suoceri che avrebbero festeggiato in un posto esotico, dolcezza"
 
"No, tesoro. Si sono trasferiti dalla nonna, quindi l'Alaska" replicò Kurt, con un sorriso marcando la parola 'tesoro'. 
 
"Già. Alaska stiamo arrivando" esclamò Blaine, fingendo un tono emozionato. 
 
Kurt sorrise e lo guardò come a dire 'Non mi sfidare, Anderson'. 
 
*****
 
Ovviamente non aveva messo in conto il fatto che Blaine non gli avrebbe dato davvero la promozione.
 
"Non dirai sul serio" gli disse con tono divertito, come se pensasse che Kurt potesse scherzare su una cosa del genere.
 
"Certo che dico sul serio" ribatté indignato.
 
"Non se ne parla"
 
"Bene. Mi licenzio allora. E' stato un piacere lavorare per lei, signor Anderson. Si trovi qualche altro marito ricattandolo" affermò Kurt, voltandosi per andarsene.
 
"Cos- Kurt no, aspetta. Va bene. Avrai la tua promozione" lo richiamò Blaine e Kurt si fermò e si voltò ghignando. 
 
"Va bene. Passeremo il week-end insieme ad una condizione. Al nostro ritorno, ufficializziamo tutto e mi rendi capo-redattore. E pubblicherai il mio manoscritto. 15.000 copie"
 
"Queste sono due condizioni" gli fece notare Blaine. 
 
"Prendere o lasciare" 
 
Blaine sbuffò scocciato. "Va bene, va bene" 
 
Kurt sorrise. "Ok, non me lo chiedi?" 
 
"Chiederti cosa?" gli chiese confusamente, finendo di digitare velocemente sullo schermo del cellulare, mettendolo poi in tasca. 
 
"Di sposarti, naturalmente" ghignò Kurt, sbattendo le palpebre in modo civettuolo.
 
Blaine schiuse la bocca per la sorpresa. E per un attimo gli tornò in mente il perché l'avesse assunto. Se non fosse stato troppo scandalizzato, si sarebbe auto-complimentato. Perché nessuno aveva l'onore di ricevere dei complimenti da Blaine Anderson, se non sé stesso appunto.
 
"In ginocchio" ordinò Kurt, mantenendo il suo ghigno. Blaine sollevò le sopracciglia in modo divertito e malizioso e lui arrossì leggermente.
 
"Non per scopi di..quel tipo" si affrettò a chiarire. 
 
Blaine si mise in ginocchio, prendendo una mano di Kurt fra le sue. Si schiarì la voce. "Vuoi sposarmi?" 
 
"E questa sarebbe una proposta, Blaine? Sei serio? Avanti, chiedimelo per bene" lo incitò, sorridendo incoraggiante, sapendo benissimo che Blaine stava ribollendo.
 
"Kurt Hummel, mio carissimo tesoro" si sforzò a dire e Kurt annuì, mettendo su una finta espressione commossa. 
 
"Luce dei miei occhi, sole che fa risplendere le mie giornate, mio amore. Vuoi sposarmi?" chiese infine. E Kurt finse di pensarci.
Sì, perché come se non bastasse quella messa in scena ridicola, Kurt allungò il sugo, come si suol dire. 
 
"Visto che me lo hai chiesto con il cuore in mano, direi di sì" rispose, stringendo la sua mano prima di voltarsi e lasciare Blaine in ginocchio, in mezzo al marciapiede mentre i passanti lo guardavano perplessi e poi ridacchiavano.
 
*****
 
"Dodici ore di volo per raggiungere questo luogo sperduto" si lamentò Blaine, una volta che quella sotto specie di aereo li aveva condotti a Sitka. 
 
Kurt sbuffò e si alzò, andando verso l'uscita. Sorrise per un attimo quando vide Carole e sua nonna lì ad aspettarli, ma poi pensò alla bugia che avrebbe dovuto dire e la sua gioia svanì. 
Corse ad abbracciare le due donne e fu bello sentirsi di nuovo a casa. Gran parte della sua adolescenza l'aveva passata lì, fra quelle montagne innevate, a fare gite con suo padre e Finn, a sciare e a cucinare biscotti con Carole e sua nonna. 
 
Ma la tranquillità finì non appena Blaine si avvicinò. "Salve" disse, tendendo la mano, loro lo attrassero in un abbraccio caloroso, soprattutto la nonna. 
Kurt ricordava di come lei sperasse sempre che riuscisse a trovare un uomo che amava e che lo amasse. E vide come lei pensò che quell'uomo fosse Blaine.
 
Non poteva essere più lontana dalla realtà dei fatti.
 
"Andiamo" disse Kurt, volendo chiudersi in casa e liberarsi di Blaine. Camminarono lungo il pontile e scesero sulla piattaforma in legno per raggiungere la barca.
 
"Tu sai guidare una barca?" chiese Blaine a Kurt con tono stupito e...spaventato? 
 
"Sono un uomo dalle mille sorprese, Anderson" ammiccò lui, mettendosi ai comandi.
 
"Quante cose mi nascondi?" continuò a chiedere e Kurt trattenne un ghigno. 
 
"Non so di cosa tu stia parlando" concluse, prima di mettere in moto e partire.
 
*****
 
Raggiunsero la costa e da lì proseguirono in macchina.
 
"Ma dove sta casa vostra?" sbottò Blaine, facendosi sentire solo da Kurt. Quello non si degnò a dargli risposta e canticchiò insieme a Carole e a sua nonna. 
 
Dopo quelle che sembrarono ore interminabili, arrivarono a casa. Blaine schiuse le labbra e spalancò gli occhi, sorpreso dalla tenuta di fronte a lui. Era un'immensa distesa di verde, con al centro una struttura più simile ad una villa che a una casa. 
 
"Forza prendete le vostre valigie" disse loro Carole, dopo essere scesa dalla macchina.
 
"Oh no, dovrò andare in albergo quindi è inutile portarmele dietro" ribatté Blaine, facendo un sorriso di cortesia.
 
"Ma no, caro. Abbiamo tanto spazio. Non ti faremo andare in albergo" replicò la nonna Angie, pizzicandogli una guancia.
Kurt soffocò una risata alla sua espressione sconvolta.
 
"Puoi cominciare a chiamarla 'nonna'" lo informò, dandogli una pacca sulla spalla. 
 
Blaine Anderson pensò a quanta pazienza avrebbe dovuto avere per quei giorni.
 
*****
 
"Una domanda: come ti devo chiamare? Blaine o The wicked wizard?" chiese Rachel, tendendogli la mano, e Kurt la fulminò con lo sguardo.
 
"Direi Blaine. Anche se ammiro il soprannome tratto da uno dei miei musical preferiti" rispose lui, stringendole la mano. 
 
"Ti piacciono i musical?" domandò Kurt spontaneamente con tono sorpreso.
 
"Certo, amore. Capisco che ogni volta che ne mettevamo uno finivamo a pomiciare sul divano, ma non ricordi neanche che li abbiamo messi nel lettore DVD?" ammiccò Blaine, facendogli un occhiolino complice. 
 
Kurt ridacchiò nervosamente e Burt tossì. "Signor Anderson" disse e Blaine deglutì.
 
"Signor Hummel, mi chiami pure Blaine" ribatté, porgendogli una mano. Burt l'afferrò e la strinse energicamente. Un po' troppo energicamente. Blaine camuffò tutto con un sorriso cortese. 
 
"Ehi amico" esclamò Finn, e Blaine si affrettò a togliere la mano dalla presa forte di Burt, ringranziando silenziosamente il ragazzo alto che gli stava porgendo il pugno. 
 
"Andiamo di là, ragazzi" li esortò Carole, indicando il grande salone. Una volta entrati, sia Kurt che Blaine si paralizzarono.
 
"Carole, perché ci sono tutte queste persone?" chiese Kurt, guardandosi attorno spaventato. Già era difficile gestire la situazione con Burt, Carole, nonna Angie, Finn e Rachel; non poteva trovarsi l'intera famiglia e l'intero vicinato nel suo salone. E decisamente non il suo ex, Sebastian Smythe.
 
*****
 
"Spiegami come funziona" disse Sebastian, avvicinandosi a lui. 
 
"Cosa?" chiese Kurt, con tono curioso e divertito.
 
"Tu che man mano che passano gli anni, diventi sempre più splendido" rispose sorridendogli. Kurt ridacchiò e lo abbracciò. 
 
"Neanche tu stai messo male" ammiccò. Sebastian si finse sorpreso e poi scoppiò a ridere.
 
Blaine si schiarì rumorosamente la gola, fissando i due con espressione infastidita.
 
"Oh, giusto. Blaine, Sebastian. Sebastian, Blaine" li presentò velocemente.I due si strinsero la mano, facendo un sorriso di cortesia.
 
"Finalmente ci riusciamo a vedere. Il capo cattivo si è confessato per farti tornare a casa?" gli chiese Sebastian, ridacchiando divertito.
Kurt si paralizzò, le labbra schiuse, senza sapere cosa replicare.
 
"Ehm, veramente.." provò a dire, ma Blaine lo interruppe.
 
"Il capo cattivo ha deciso di seguirlo e conoscere i suoi suoceri, visto che ci siamo fidanzati" proseguì, sorridendo forzatamente. 
 
"Wow, calmo" sospirò Sebastian, alzando le mani in segno di resa. Li salutò con un cenno della testa e si allontanò, lasciandoli da soli.
 
"Era davvero necessaria questa scenata?" chiese Kurt seccato, incrociando le braccia al petto.
 
"Si presume che io e te siamo una coppia adesso. Cosa dovrei fare? Vederti amoreggiare con il tuo ex?" ribatté Blaine con tono ovvio e Kurt sbuffò.
 
"Va bene. Adesso andiamo" gli disse, senza azzardarsi a dirgli che aveva ragione. Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura.
 
******
 
"Io e Blaine ci stiamo per sposare" dichiarò Kurt, alzando il bicchiere con lo champagne in alto. 
 
Blaine boccheggiò sorpreso. Non pensava che avrebbe dato così presto la notizia. Non si erano consultati prima, non avevano stabilito cosa dire. 
Finn gli diede una pacca sulla schiena, incitandolo a raggiungere Kurt. Camminò incerto, fermandosi al suo fianco.
 
"Congratulazioni" esclamò nonna Angie, andandoli ad abbracciare felice. Seguirono poi gli abbracci di Burt, Carole, Rachel e Finn. Sebastian alzò semplicemente il flut verso di loro, sorridendo a Kurt, il quale ricambiò leggermente malinconico.
Blaine lo notò e sentì il suo stomaco stringersi in una morsa dolorosa, senza sapersi spiegare perché. 
 
"Forza, raccontateci della proposta!" disse Rachel, sedendosi sul bracciolo della poltrona. 
 
Kurt e Blaine si guardarono incerti, perché quello non lo avevano messo in conto.
 
"Ehm, la proposta già.... Blaine, tesoro, raccontala tu" disse Kurt, dandogli un veloce bacio sulla guancia, per poi sedersi accanto a Rachel.
Blaine si mosse a disagio, sentendo tutti gli occhi puntati addosso. Il punto in cui le labbra di Kurt lo avevano sfiorato, sembrava bruciare.
Scacciò via quel pensiero. Lui non si sconvolgeva  solo per un bacio sulla guancia dato da qualcuno che non significava niente per lui. 
 
"Mh, allora..." iniziò con voce tremante, guardando Kurt che gli rivolse un sorriso incoraggiante. 
 
"Eravamo da Kurt. Dopo aver finito di cenare, stavamo scegliendo un film da vedere e.."
"Gli hai chiesto di sposarti mentre sceglievate un film?" chiese Burt, sollevando le sopracciglia in un'espressione scettica.
"N-no. Abbiamo messo su Harry Potter e la pietra filosofale" disse, guadagnandosi delle occhiate perplesse.
"Amico, dimmi che gliel'hai chiesto quando c'è quel cane a tre teste. Puff, Floppy...Fluff!" esclamò Finn e Rachel sorrise divertita. 
"Fuffi" lo corresse, baciandogli il dorso della mano. 
 
"N-no. Stavamo.. dopo aver visto il film. Quando tutti stanno lasciando Hogwarts ed Harry dice 'Quella non è casa mia. Non proprio', ho avuto come un'illuminazione" continuò, torturandosi nervosamente le dita.
 
"Mi sono reso conto che... non importa dove siamo, Kurt è la mia casa. Lui-è il mio rifugio caldo e sicuro durante la tempesta.." disse, guardando Kurt intimorito. Quest'ultimo restò sorpreso e, nonostante sapesse che era solo per scena, non poté impedire al suo cuore di battere più velocemente, né al suo stomaco di salirgli in gola.
 
"E poi mi ha chiesto se volevo sposarlo e ho detto di sì" concluse Kurt sbrigativo, alzandosi dalla poltrona.
 
"Noi siamo stanchi per via del viaggio. E' durato un'eternità, quindi se volete scusarci.." disse, provando a liberarsi da tutte quelle persone.
 
"Ooh ma non vi scambiate neanche un bacio?" chiese nonna Angie, e Kurt e Blaine capirono di non avere scampo. Si avvicinarono e fecero sfiorare appena le loro labbra, tirandosi indietro immediatamente.
 
"Oh coraggio, un vero bacio" li incitò Finn e qualcuno gridò dei 'Sì'. 
 
Blaine si alzò in punta di piedi e poggiò le labbra sulle sue, sfiorandole con la lingua. Mise le mani sui suoi fianchi, accarezzandolo leggermente da sopra il maglioncino. Kurt sospirò quando le loro lingue si accarezzarono e poggiò il palmo sul suo braccio.
Oh wow, quanti muscoli. Pensò, mordicchiando il suo labbro inferiore. Blaine si spinse ancora di più contro di lui, stringendo i suoi fianchi in modo quasi possessivo. 
Kurt si lasciò sfuggire un lamento che Blaine inghiottì avidamente. 
 
"Wow, ehi. Prendetevi una camera" scherzò Rachel e loro si staccarono, guardandosi con aria spaesata. Rimasero con gli sguardi incrociati per quelli che parvero minuti interminabili. Era come se si stessero vedendo per la prima volta. 
Blaine notò tutte le varie sfumature dei suoi occhi e si rese conto di quanto tutto messo in confronto sembrava insignificante. Lui aveva viaggiato parecchio e visto posti bellissimi, ma nessuna meraviglia del mondo si avvicinava alla perfezione di quel volto angelico.
Aveva letto migliaia di libri, poesie e manoscritti, eppure era sicuro che neanche il più bravo dei poeti o degli scrittori sarebbe mai riuscito a descrivere la sua innaturale bellezza.
 
"Venite, vi mostro la vostra stanza" disse Carole, facendoli tornare coi piedi per terra. 
 
Kurt e Blaine si guardarono terrorizzati a quel 'vostra'. Dovevano stare nella stessa stanza. Il che implicava che avrebbero dovuto dormire insieme.
 
Grandioso, davvero.
 
*****
 
Kurt uscì dal bagno, tamponandosi i capelli con l'asciugamano di spugna, vedendo Blaine in piedi vicino al letto, insicuro su cosa fare.
 
"Possiamo condividere il letto se per te non è un problema" propose Kurt e l'altro guardò nervosamente fra lui e il letto, spostando il peso da un piede all'altro. 
 
"Credo che sia meglio di no" rispose, prendendo uno dei tanti cuscini disposti sopra. 
"Mi presteresti una coperta?" gli chiese, poggiando il pigiama sulla panca ai piedi del letto.
"Non credevo di farti così schifo" sussurrò Kurt con tono ferito. Blaine alzò lo sguardo, notando la sua espressione delusa e si diede del coglione da solo.
 
"Non è per questo, Kurt" gli disse, posando il cuscino e avvicinandosi a lui.
"E per cosa? Credi che sia un gay predatore?" domandò, stringendosi nelle spalle, come a volersi proteggersi. Blaine non lo aveva mai visto così. Era abituato ad avere intorno un ragazzo ambizioso e intraprendente, sempre con un obiettivo da raggiungere, una forte determinazione e coraggio. Ma in quel momento sembrava così piccolo e indifeso, sentendosi rifiutato. Ma Blaine non si schifava di lui, né aveva paura. Bé, non di Kurt almeno. Era lui quello di cui non si fidava. Aveva paura di sbagliare e far andare Kurt su tutte le furie, o offenderlo. E lo aveva appena fatto, scegliendo di dormire sul tappeto piuttosto che con lui. 
 
"Ehi, no Kurt. Non è così. Io-va bene. Dormiremo insieme" 
Kurt scosse la testa. "Non c'è bisogno di fare il lecchino o compatirmi. Va bene così" mormorò, voltandosi per andare n bagno e asciugare i capelli col phon.
Blaine ne approfittò per mettersi i pantaloni di tuta e una t-shirt ed infilarsi sotto le coperte profumate di ammorbidente al talco. 
 
Quando Kurt uscì dal bagno, restò qualche minuto sorpreso e confuso dal vedere Blaine sul letto, ma poi si avvicinò prendendo il suo cuscino e buttandolo a terra.
 
"Che stai facendo?" gli chiese Blaine, guardandolo perplesso.
"Tu hai preso il letto, quindi io prendo il tappeto" rispose seccato, sedendosi per terra. 
 
"Tu non dormirai sul pavimento. Vieni qui" disse Blaine, picchiettando l'altra parte del materasso. Kurt si mordicchiò il labbro inferiore, squadrandolo per qualche minuto con espressione indecifrabile. Tuttavia si alzò e si diresse con passo incerto verso il letto. Scostò le coperte e si stese, stando vicino al limite per non invadere lo spazio di Blaine. Quest'ultimo sembrava essere a suo agio, occupando tutta la sua parte di letto. 
 
"Come stai?" sussurrò Blaine dopo qualche minuto, nel buio della stanza. 
 
Kurt si voltò a guardarlo sorpreso. L'unica volta in cui aveva sentito quelle parole pronunciate da Blaine fu quando scoprì che suo padre aveva il cancro. Non poteva dire che Blaine fosse stato una spalla su cui piangere, ma gli stette comunque vicino, mostrandogli il suo supporto, seppur mantenendo le distanze.
 
"Sto bene" rispose, per niente convinto. Si girò di fianco, dando le spalle a Blaine, fingendo di voler dormire. La verità era che non aveva per niente sonno ed essere nello stesso letto di Blaine, potendo praticamente sentire il suo calore, ogni piccolo cambiamento del suo respiro, gli provocò una strana eccitazione e sensazione di conforto. 
 
Passò qualche minuto di silenzio, in cui entrambi rimasero immobili. Kurt rivolto verso l'enorme vetrata della stanza, dalla quale poteva vedere il cielo stellato e la luna che si rifletteva sulla superficie del lago, e Blaine a pancia in su, mentre alternava lo sguardo dal profilo di Kurt al soffitto.
 
"Kurt" lo chiamò in un sussurro, ma non ottenne alcuna risposta. Si girò verso di lui e, con il più delicato ed esitante dei movimenti, accarezzò un ciuffo dei suoi capelli, portandolo indietro, sfiorando la sua fronte. 
 
"Mi dispiace" bisbigliò nel silenzio assoluto e per un attimo gli parve di sentire Kurt trattenere il respiro, ma non ne era sicuro. Si sistemò sotto le coperte, chiudendo gli occhi per addormentarsi, incurante della lacrima, che scivolava lungo la guancia di Kurt, sfuggita al suo controllo.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Come What Klaine