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Autore: Spregias    18/02/2015    0 recensioni
Gwen White e Matt Spencer: la coppia dell'anno e non solo per contratto.
Adesso Gwen e Matt vivono in due città diverse, con lavori diversi e possibilità di incontrare nuove persone.
Lei reciterà a Los Angeles nel ruolo di Catherine Earnshaw.
Il suo collega, Harry, è un affascinante attore con cui farà subito amicizia.
Ma l'amore tra Matt e Gwen resisterà?
Seguito di An honest liar
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 8
 
 
Mi svegliai con un leggero mal di testa, dovuto forse a tutto il tempo in cui ero rimasta con i capelli bagnati il giorno prima. Un sorriso spuntò sulle mie labbra quando mi ricordai del bacio, anzi, dei numerosi baci, che io e Harry ci eravamo dati, qualche ora prima.
 
Era la prima mattina che mi svegliavo senza pensare a Matt, e fui intimamente grata a Harry. Harry. Era sempre più spesso presente nella mia mente, e più lui ci entrava, più Matt ne scompariva. E ciò mi elettrizzava e mi faceva paura al tempo stesso. Avevo più di ventuno anni, ma ero stata innamorata di Matt per un decimo della mia breve vita. E amare Matt era un certezza che avevo difficoltà a lasciare andare. Ci avevo messo così tanto ad entrare nel suo cuore. Tutta me stessa. Eppure non avevo avuto molto successo: alla prima difficoltà, lui continuava a scappare. Da me. L’unica persona in questo mondo ad andare oltre il suo orribile carattere, ad amarlo con tutta me stessa.
 
Misi con calma il caffè sul fuoco, aspettando che il suo sapore si diffondesse nell’aria e magari mi aiutasse a calmarmi.
Accesi il pc, per controllare la posta elettronica, accendendo contemporaneamente anche il cellulare.
Rimasi un po’ sorpresa di vedere la lettera di mia sorella Candice. Io e lei non eravamo diventate nemiche, ma non eravamo neanche tornate amiche. La sua amicizia con Matt mi faceva sentire esclusa e gelosa, gelosa come d’altronde lo ero sempre stata di lei.
Lessi così un po’ sorpresa la mail che mi aveva inviato la sera prima.
 
“Gwen,
so che io non ti scrivo mai. Non scrivo mai mail, né altro. Soprattutto a te. L’ultima volta che ci siamo sentite stavi partendo per LA.
Ma voglio scriverti adesso. Ci ho pensato tanto. Ho dovuto scegliere tra te e il mio più caro amico e ho scelto te. Perché nonostante tutto tu sei mia sorella. Ero a Londra e ho incontrato Matt. Era a pezzi, così gli ho offerto un caffè. Mi ha detto che vi siete lasciati. Anzi, in realtà ha detto che non eravate più insieme. Che ufficialmente siete ancora una coppia, ma che da giorni non vi sentite più. Non voglio sapere cosa è successo. Inizialmente avevo pensato che tu gli avessi spezzato il cuore. Ma so che tu non lo avresti mai lasciato per mancanza di amore, ma perché finalmente ti sei resa conto che lui è una testa di cazzo. Comunque se la passava male. So che hai tutte le ragioni di odiarlo. So che vuoi dimenticarlo. Lo immagino. Ma lui ti ama e gli manchi.
Candice”
 
Gettai distrattamente uno sguardo al telefono. Matt mancava anche a me. Ma dovevo togliermelo dalla testa. Anche perché a breve sarei dovuta andare a lavoro e al lavoro c’era il Regista e c’era Harry. E lui non meritava niente di male.
*
 
Dopo qualche ora passata a prepararmi, ero pronta a entrare nei panni di Catherine, il cui conflitto interiore rispecchiava me e la mia situazione negli ultimi giorni.
Il vestito ottocentesco mi soffocava quel giorno, eppure mi soffocava di più la lettera di mia sorella.
Vidi Harry seduto in un angolo, e mi sorrise, alzandosi, appena mi vide.
“Ciao, mia Cathy” disse scherzosamente, facendomi sorridere. Lui mi faceva sorridere, non piangere.
Non feci in tempo a rispondere, che il Regista ci introdusse nella scena, facendoci smettere di parlare.
 
 
Harry si rivolse a me, ma non era più Harry. Era il suo personaggio e lo faceva maledettamente bene.
 
“Cathy, sei occupata questo pomeriggio?” mi chiese, guardandomi speranzoso “Vai da qualche parte?
 
Lo guardai con la coda dell’occhio.
“No, sta piovendo” risposi.
“Allora oggi non lavorerò più, starò con te” mi disse lui, sorridendomi. Io assunsi un’espressione imbarazzata.
“Oh, ma Joseph farà la spia” protestai “faresti meglio ad andartene!”
Harry scosse la testa, sedendosi vicino al finto caminetto.
“Edgar ed Isabella parlavano di venire oggi pomeriggio…” buttai là “ma piove, quindi non penso che verranno”.
“Dì a loro che sei impegnata! Guarda l’almanacco sulla parete: le croci indicano le sere che hai passato con i Linton, i puntini quelle che hai trascorso con me…Vedi? Ho segnato ogni giorno.”
 
*
 
Guardai l’ora sull’orologio da polso ultimo modello che segnava le 20.35. Alle dieci sarebbe partito il volo per Londra e io ancora non ero arrivata all’aeroporto.
Lo sguardo che Harry mi aveva lanciato mentre stavamo recitando mi aveva ricordato il modo in cui di solito io guardavo Matt. E ciò mi aveva spinto a correre in aeroporto e raggiungere quello che in un certo si poteva ancora considerare l’amore della mia vita. O almeno, era così che io lo definivo, così che lo avevo definito nei mesi passati.
 
Non pensavo che le cose fossero cambiate, non pensavo di essere innamorata di Harry, nonostante sicuramente amassi la me che ero con lui. Finalmente assomigliavo ad una bella modella famosa di ventuno anni. Eppure l’amore che provavo per Matt superava ogni cosa ed ero sicura che quando avessi guardato i suoi occhi blu avrei dimenticato ogni cosa…
 
 
L’aereo atterrò dolcemente a Heathrow, e io gettai uno sguardo alla città, la mia, che mi stava accogliendo. Londra mi mancava terribilmente, mi mancava la mia famiglia, le mie abitudini…
Uscita dal gate vidi subito il sorriso di mia madre che venne ad abbracciarmi stretta.
“Mi sei mancata molto” disse, e a me venne da piangere. Come avrei fatto a tornare a Los Angeles?
“Anche tu, mamma” risposi io “non sai quanto. Los Angeles è bellissima ma neanche lontanamente quanto Londra!”
Lei sorrise, prendendomi la valigia. La seguì fino alla macchina, mentre un silenzio improvviso era sceso tra di noi. Avrei tanto voluto raccontarle di Matt, ma neanche io sapevo cosa dire.
“Ho letto i giornali” disse lei, quasi con timore “sembra che Matt e tu…”  non continuò, lasciandomi intendere che voleva una spiegazione, seppur minima.
“Dopo che mi ha chiesto di sposarci, abbiamo litigato. Lui…” iniziai, mentre la tremenda voglia di tenermi tutto dentro se ne andava “lui voleva ottenere un contratto con una casa discografica di LA, ma per farlo avrebbe dovuto fingere una relazione con Anaelle, una cantante. Ho dato di matto, mamma, quello è il modo in cui ci siamo conosciuti, il modo in cui mi sono innamorata di lui!” esclamai, mentre mia mamma mi lasciava continuare.
“Lui ha rifiutato, ma mi ha accusato e se n’è andato. E io sono rimasta a Los Angeles” conclusi.
Lei mi lanciò un’occhiata. “Sei rimasta a Los Angeles da sola? O con Harry?” chiese.
“Harry è il mio partner sul set” risposi, mentre mi domandavo se lui sapesse che ero scappata, se sapeva…
“Lo so” risponde lei “ma io ti sto chiedendo chi è per te”.
“Non lo so. Con Harry sono felice, sorridente, spensierata, mi sento bella. Ma io amo Matt, mamma. È con Matt che mi sento viva, che mi sento completa. Lo volevo sposare, mamma” mormorai mentre la voce si spezzava e gli occhi si riempivano di lacrime. Lei mi posò una mano sulle gambe, e non risponse.
*
Dopo una breve doccia nella casa dei miei genitori, indossai un paio di pantaloni di jeans e un golf grigio, poi uscìì di casa.
Sapevo che forse avrei avuto la peggiore sorpresa di tutte ad aspettarmi, ma io non ce la facevo più ad andare avanti così. Matt mi mancava da morire, e ciò che provavo per Harry sembrava non essere mai esistito.
Scesi dal taxi davanti alla casa di Matt, e mi diressi con il cuore che minacciava di uscire dal petto.
Pochi istanti, o forse ore dopo, Matt aprì la porta di casa e non dimenticherò mai la faccia che fece quando mi vide.
Neanche l’abbraccio con cui mi strinse. Io risposi al suo abbraccio con tutta la forza che avevo, mentre sentivo il cuore scoppiare. Amavo Matt e lo avrei amato per sempre, e anche il più piccolo dei dubbi volò via quando abbracciandolo sentìì il suo profumo e capìì di essere a casa.
“Ti amo” mormorai, sperando che non fosse troppo tardi “ti amo e niente potrà mai cambiare questo. Ti amo perché sei uno stronzo ma non posso vivere senza di te. Non posso neanche provare a cancellarti, neanche ad amare qualcun altro. Non funziona Matt. L’ho saputo da sempre, ma l’ho capito prima, mentre ero a Los Angeles e stavo recitando Catherine” terminai il discorso mentre Matt mi guardava confuso così continuai.
“Il mio amore per Linton è come il fogliame dei boschi; il tempo lo muterà, lo so bene, come l’inverno muta gli alberi. Il mio amore per Heathcliff è simile alle rocce eterne ai piedi degli alberi. Fonti di poca gioia visibile, ma necessarie. Nelly, io sono Heathcliff” recitai, posandogli una mano sul cuore “e tu sei il mio Heathcliff”
Lui non aveva ancora detto una parola, ma io non lo lasciai continuare, perché se mi fossi fermata non avrei più ripreso.
Estrassi una scatolina dalla borsa e gliela porsi, mentre le mani tremavano così tanto che rischiai di farla cadere.
“Ti prego rimettilo dove appartiene, se ancora lo vuoi. Io sì, con tutta me stessa…”
E Matt lo prese, mentre mi diede un bacio che valeva più di mille parole.
*
Ragazzi scusate se non ho postato per mesi, il problema è che non ho ispirazione né tempo e ora mi chiedo se qualcuno ancora segue queste storia. Se è così, grazie per la pazienza. Il prossimo capitolo sarà l’epilogo! Ciao e grazie, ma non sarò mai capace di eguagliare An honest liar! J
  
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