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Autore: NicoDiAngelo_    19/02/2015    2 recensioni
Un Alec insicuro di sé, che finalmente lascia libero sfogo ai suoi pensieri più profondi, le sue emozioni vengono liberate: l'insicurezza dovuta al non mettersi in mostra come i suoi fratelli, la frustrazione nel nascondersi sempre dietro quelle 'maschere' che si stavano rompendo giorno dopo giorno ma soprattutto, l'amore. L'amore verso Magnus, quello stregone che era ormai diventato il sole del ragazzo, la paura di non essere in grado di renderlo felice come si sentiva di essere.
E poi Magnus, che gli elimina questi ultimi dubbi, con un semplice picnic. Due ragazzi, una promessa rinchiusa in un anello. Una promessa, che Magnus avrebbe mantenuto davvero per l'eternità
(Canzone prompt: straordinario - Chiara Galeazzi )
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiedo spesso se tu sei
Felice come me
Se poi ti basta quello che ci unisce
Un po' d'amore e poche regole

Alexander non poteva fare a meno di essere agitato mentre percorreva la strada che lo separava dall'amore della sua vita. A volte si chiedeva se fosse possibile essere così felice insieme a qualcuno come lui lo era con Magnus. E si chiedeva anche se Magnus fosse felice allo stesso modo. Magnus era un mistero persino per lui. Per tutta la vita aveva dovuto ricorrere a molte maschere dietro le quali nascondere i suoi sentimenti. C'era stato un periodo durante il quale Alec dubitava che il Magnus che conosceva non fosse altro che un'altra di quelle maschere. Oramai aveva smesso di pensarci. Magnus gli aveva regalato un pezzo della sua vita -un taccuino su cui aveva scritto alcuni suoi aneddoti- che Alec portava sempre con sè, anche in
quel momento. Nonostante questo Alexander faticava a credere che a Magnus potesse bastare amare una persona come lui. Alec si riteneva una persona ordinaria, sempre in secondo piano rispetto ai fratelli. Non che gli dispiacesse-oramai era abituato a vivere di luce riflessa ed a considerarsi solo un pezzo della coda della cometa che erano Jace e Isabelle- anzi, quasi non ci faceva caso. 
Magnus non la pensava allo stesso modo. Lui lo faceva sentire la persona più importante del mondo, e questo per lui era strano, considerando che Magnus, al contrario di lui, brillava quasi come un sole. Letteralmente. Il suo modo di vestirsi, parlare, perfino di camminare, erano simboli del suo essere speciale. E ad Alec questo piaceva, ma non riusciva a capire come potesse piacere a questo sole che, da un anno a quella parte, illuminava la sua esistenza.
Allora saliremo sopra il cielo
A piedi nudi mano nella mano
Andiamo dritti fino al paradiso
Un po' più su

Quel giorno era un giorno speciale. Era il loro anniversario. Magnus aveva preparato tutto fin nei minimi dettagli, ed ora aspettava l'arrivo del suo fidanzato seduto su una panchina di Central Park. Il cuore batteva forte e non riusciva a calmare il respiro. Non si era mai sentito così in tutta la sua lunga esistenza. Per calmarsi cercò di guardarsi intorno. A quell'ora della sera non c'era praticamente nessuno, tranne una coppietta che passeggiava mano nella mano. Di punto in bianco i due si bloccarono. Il ragazzo si girò in modo da avere la ragazza di fronte e s' inginocchiò. Magnus si concentrò sul cestino da picnic che aveva in grembo per evitare di andare in iperventilazione. Era così concentrato da non accorgersi
del ragazzo che l'aveva raggiunto.
"Magnus... scusa il ritardo" 
Magnus alzò di scatto la testa e si ritrovò a fissare il suo angelo personale. 
"Finalmente sei arrivato, fiorellino" 
"Nonchiamarmicosì" borbottò lui mentre diventava color pomodoro. Magnus rise. Ogni volta che lo vedeva arrossire si sconvolgeva. Era così tanto abituato a fare da sfondo ai fratelli che qualsiasi attenzione lo metteva a disagio. Magnus sapeva che Alec credeva di essere soltanto un pezzo della coda di una cometa ed era totalmente contrario a questa linea di pensiero. Secondo lui Alec era una nebulosa, che può sembrare insignificante se vista da lontano, ma che, se ci si avvicina, diventa uno spettacolo straordinario.
Magnus si alzò e prese la mano del suo ragazzo. Lo guidò fino ad un punto così    isolato del parco da sembrare un luogo a sè stante. Aprì il cestino e tirò fuori una coperta che stese a terra. Si sedette su
di essa trascinando Alec con sè e si stese. Sentì Alec che si accoccolava al suo fianco, come un micetto bisognoso di attenzione. 
"Stanotte il cielo è bellissimo" disse Alec.
'Mai quanto te' pensò Magnus.
"La vedi quella costellazione?" Disse indicando un punto nel manto stellato.
"Si, è Orione, giusto?" 
"Esatto. Quella è la costellazione di Orione. Le vedi quelle tre stelle lì, la sua cintura?" 
Alec annuì
"Beh, chiunque conosce quelle tre stelle, ma pochi sanno che, in realtà, tra loro si nasconde una nebulosa straordinaria. Quella nebulosa sei tu, Alexander. Sei così tanto abituato a non essere notato che non ti accorgi di quanto sei speciale. Sei raro Alexander, lasciatelo dire da qualcuno che gira su questa terra da un po'. Sei così semplice -e lo dico con tutto l'affetto possibile- che è difficile non affezionarti a te già al primo sguardo. Ma questo non è quello che provo per te. Io ti amo Alexander. Provo per te lo stesso amore per cui è stato creato l'universo. Vorrei dire che per te scenderei fin nelle profondità dell'inferno, ma non posso. Non posso dirlo perché sei stato tu ad affrontare l'inferno per salvare me -e ti amo per questo. Allora ti dico una cosa, Alexander: per te andrei fino in paradiso e anche più su. Per te potrei perfino affrontare Raziel in persona. E parlo sul serio. Tutto questo perché ti amo, Alexander. Dio, quanto ti amo. Non credo di aver mai provato per qualcuno un millesimo dell'amore che provo per te. E voglio chiederti una cosa Alexander. È una richiesta che si potrà solo aggiungere alla montagna di debiti che ho con te. Ti devo tutto, Alexander. Ti devo il mio cuore, perché l'hai preso e rianimato quando credevo che fosse ormai decrepito. Ti devo la mia vita, perché, da quando ti ho conosciuto, l'hai resa migliore. Hai accettato la parte peggiore di me e l'hai resa straordinaria. E ti amo per questo. 
E allora io ti chiedo di passare con me le tue albe e i tuoi tramonti, finché il tuo cuore continuerà a battere. Ti chiedo di continuare a rendere migliore la mia vita. Perché, Alexander, tu hai reso la mia esistenza- perché era questo che facevo, esistevo- una vita degna di essere vissuta. 
Ti chiedo, in breve, di amarmi finché morte non ci separi, anche se questa è una stronzata cosmica, perché io continuerò ad amarti anche dopo che le tue ossa diventeranno cenere. Sai, all'inizio pensavo alla mia immortalità come a una maledizione, ma tu sei riuscito a trasformarla in un dono. Perché io parlerò di te ai figli dei figli dei figli dei nostri figli -perché non credere che tu non sia riuscito anche a trasmettermi il desiderio di avere una famiglia. Continuerò ad amarti in eterno, finché il mondo continuerà a girare. Ti amo Alexander." Disse tutto questo sussurrando, ma Alec capì tutto comunque. Le lacrime scorrevano sul suo volto mentre Magnus si alzava e si metteva a frugare nel cestino. Mentre Alec si tirava a sedere, Magnus si voltò verso di lui. Tra le mani stringeva una scatolina di velluto dorato.
"Ho fatto impazzire la commessa" disse Magnus con una risata roca.
"Aprilo" disse mettengogli tra le mani la scatolina. All'interno, protetto da un velo di seta nera, vi era adagiato un anello. Era semplice, in argento, con inciso ALWAYS con una calligrafia elegante.
"Ti piace?" Chiese Magnus titubante. 
"È straordinario" rispose Alec sorridendo.
Dove tutto intorno esplode l'universo
E io che vedo solo il tuo sorriso
Che fa sembrare tutto straordinario  
Come te

Per Magnus quel sorriso era più di quanto potesse sperare. Quando Alec sorrideva in quel modo poteva anche esplodere l'universo, ma lui non avrebbe smesso di guardarlo.

Alec alzò lo sguardo verso il suo fidanzato. Magnus sorrideva in un modo che aveva visto molto raramente. Quando Magnus sorrideva così il mondo diventava straordinario. Come lui, del resto.
Se un giorno io volessi di più
Di tutto quello che già ho
Ti troverei dentro un'altra vita
Con lo stesso sguardo
Perso ma sincero          
 

Il suo vecchio amico James Castairs diceva sempre che la vita è una ruota e che quando si muore ci si prepara per un nuovo giro. Magnus non gli aveva mai dato molto peso, ma in quel momento, mentre era steso su una coperta a osservare il cielo insieme al suo futuro sposo, non poté fare a meno di pensare che, se un giorno si fosse stancato di vivere la sua vita dopo la morte di Alexander, l'avrebbe ritrovato anche nella sua vita successiva, con quel suo sguardo distratto ma sincero. 
 Ci siamo presi a pugni
E poi a baci fino a ridere
Le mani ci hanno fatto male
Senza volersi mai staccare

Alec tirò un pugno sulla spalla di Magnus che si riscosse dai suoi pensieri. Sconcertato non ci mise molto a rispondere. In breve iniziò una piccola rissa che si concluse con Magnus che, sovrastando Alec, appoggiandosi ai gomiti per non schiacciarlo, disse 
"Sei bellissimo, lo sai?"
"Si, me lo dicono in molti"
Magnus rise e si chinò per baciare il suo ragazzo. Fu un bacio lungo, carico d'amore, ma per niente irruento, al contrario del solito. 
Quando si staccarono si alzarono e, una volta sistemato il cestino, decisero di fare una passeggiata. Si tennero le mani, talmente forte che facevano quasi male. 
 
Come questi anni che sono veloci
Che stancano i volti
Mentre formano i cuori
Sono gli anni più duri
Ma dicono i migliori

Alec continuava a non credere alla sua fortuna. Quell'ultimo anno era statobuno dei migliori, se non il migliore. Magnus era entrato nella sua vita in un lampo, illuminando gli anni più bui della sua vita: innamorato del suo parabatai, impegnato a nascondere la sua omosessualità a chiunque non fosse sua sorella. Magnus era arrivato in un momento in cui il suo cuore era costantemente in dubbio. Era stato un periodo duro prima del suo arrivo, ma ora la sua vita sembrava essere perfetta.

A volte si chiedeva se anche Magnus fosse felice come lui.


NOTE AUTRICE
Okay ho passato tipo 5 ore intere a scrivere. Il mio telefono voleva uccidermi. 
Comunqueee....
Sono riuscita a non ucciderli!!! 
Voglio un biscotto (?)
Comunqueee pt2 l'ho scritta ascoltando "Straordinario" di chiara galeazzi. Premettendo che non ho seguito Sanremo e che l'ho ascoltata per caso mentre mia madre stirava, credo sia stato il destino a battermi sulla spalla.
Un applauso al destino please.
Mi dileguo prima che le note diventino più lunghe del capitolo stesso. 
Sen no kisu
Lailah

Ps. Si, la trama l'ha scritta mari. Regalatele un biscotto
  
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