LOST.

"Devi affrontare il tuo lutto, Daryl." "Io non posso lasciarmi andare, ma tu puoi farlo, io ti conosco, tu puoi farlo."

Daresti qualunque cosa per esserne così sicuro, sarebbe bello essere certo quanto Carol. Dice di conoscerti ed è vero, cazzo se lo è.

"Sono passate tre settimane da Atlanta, so che hai perso qualcosa laggiù."

Già amico, hai perso qualcosa, ma cosa esattamente?
Diavolo di una ragazzina... volevi salvarla, lo volevi davvero, anzi dovevi farlo. Non era contemplata per te l'idea di non riuscirci. Volevi riportarla a Maggie, alla piccola Spaccaculi, alla tua famiglia... a te.
Ti ha lasciato qui con questi mille nodi da sciogliere.

Stupido figlio di una buona donna, ha dovuto prendersi un proiettile in testa per farti riflettere, per farti fermare a pensare su cosa lei fosse per te.

Te lo sei mai chiesto? Hai mai domandato a te stesso cosa sentissi per lei?

Queste domande non te le pongono i tuoi amici, non puoi glissare sull'argomento e fare spallucce. Non puoi pronunciare qualche mezza frase per dare un contentino quando quesiti così importanti provengo direttamente da te stesso.
Sasha ha perso un fratello ed è devastata. 
Maggie ha perso sua sorella ed è distrutta.
 
E tu? Cos'era lei per te esattamente?

La solitudine del bosco ed il cielo stanno assistendo impotenti alla tua resa incondizionata. Nascondersi non serve a niente in questo posto, ha ragione Carol. Puoi lasciarti andare. 
La natura, testimone silenziosa del tuo dolore non avrà nulla da obbiettare se per una volta mostri la tua fragilità.
Perché tu sei pieno di fragilità.

Hai detto di non aver paura di niente, cosa è cambiato?

Cosa è cambiato? Forse tu sei cambiato. Forse lei ti ha cambiato. Le hai permesso di renderti vulnerabile. Ha trovato un modo per arrivare a te piano piano, come un carcerato che cerca di crearsi una via di fuga usando un cucchiaio per scavare una galleria, un pezzettino alla volta.
Ti ha raggiunto. Ti ha capito. Ti ha visto migliore di quanto in realtà non sei. Ti aveva avvisato, ti aveva detto che ti sarebbe mancata quando non ci sarebbe stata più, ma quell'ipotesi ti sembrava così lontana che non avevi mai preso in considerazione l'idea che si avverasse.

Quel dannato fienile davanti a te non fa che ricordartela, non che tu abbia bisogno di un luogo o di un oggetto per rammentarti di lei, ma la visuale che hai da dove sei seduto peggiora il tuo stato d'animo.
Decidi di fumare una delle ultime sigarette che ti sono rimaste. 
Gli altri si aspettano di vederti crollare da un momento all'altro, ma tu hai deciso di trincerarti dietro il mutismo più ostinato.
Non sai se e quando riuscirai a buttare fuori tutto, ti senti come se un grosso buco nero ti avesse inghiottito.
Ti senti solo anche se in realtà sei circondato da persone.
Sai che Rick ha bisogno di te, del vecchio te, ma ancora una volta Carol ha ragione. Prima di tornare ad essere lui devi riuscire ad affrontare la tua sofferenza.

Ti spegni la sigaretta sulla mano, sperando che il dolore fisico ti distragga dal tormento interiore che ti porti dietro da tre settimane, ma sai che non servirà. Pensi al suo coltello che ora è al sicuro nella tua tasca.

"Puoi lasciarti andare, io ti conosco."

Lei ti conosce ed ha ragione, puoi farlo. Ed è lì che lo fai. Ti abbandoni.
Quel peso che sentivi sullo stomaco, quel nodo che ti ha bloccato la gola in quei giorni si allenta ed è come respirare per la prima volta.
Stavi crollando, sei crollato e probabilmente crollerai ancora.

Forse non avrai mai risposte certe a tutte le tue domande e sicuramente non capirai mai fino in fondo cosa Beth fosse per te e cosa hai perso con la sua morte, ma sai cosa hai trovato grazie a lei. 
L'uomo che sei e che vuoi continuare ad essere.