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Autore: Starnie    19/02/2015    1 recensioni
- Ricordati di scrivere qualche lettera.-
- Andiamo Makoto! Non comportarti come se fossi mia mamma!-
- Ti vorremo sempre bene, Rin-chan! -
- Ehi... Mica non tornerò mai più! Su, smettila di piangere... Del resto sei un uomo e i veri uomini non piangono! Piuttosto la persona che dovrebbe piangere è la mia così detta "migliore amica".-
- ... Non serve. Saremo unite dall'acqua. -
- ... Sai, alle volte credo che tu abbia l'acqua nel cervello. La tua assenza di sensibilità mi lascia senza parole.-

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Pairings : Nagisa/Fem!Rei | Fem!Rin/Makoto/Fem!Haruka | Sousuke/Fem!Rin/Aichirou
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruka Nanase, Makoto Tachibana, Nitori Aiichirou, Rin Matsuoka, Sosuke Yamazaki
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo
Capitoli:
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"Io non lo so cosa penserò dei miei sedici anni
quando sarò come mio padre.
Non so neanche cosa ci sarà dopo la morte.
Ora mi sento come se non morirò mai
e penso che l’amore conta più di tutto.
Conta più della paura di innamorarsi, più della paura di morire,
più della voglia di non essere omologati
e della voglia di fare qualcosa per cambiare questo mondo…
E cambiarlo non è facile…"


citazione tratta dal film "Come te nessuno mai"

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L'unica cosa che si sentiva era il rumore dei fuochi d'artificio.
Nessuno dei due osava fiatare, mentre si fissavano negli occhi, come per studiare le proprie reazioni.
- Questa volta non stavo piangendo. - fu l'unica cosa che Rin riuscì a dirgli nel momento in cui gli staccò gli occhi di dosso.
- Questa volta non ho intenzione di usare alcuna scusante. - replicò a sua volta l'altro, accarezzandole una guancia per tentare di avere la sua attenzione - Guardami, Rin.-
- La fai facile tu... Secondo te dovrei guardarti come se niente fosse? -
- No. Questa volta no. Questa volta ho intenzione di mettermi seriamente in gioco... Tanto ormai hai capito cosa provo, no? -
Rin sbuffò, per poi fissarlo -... Ti rendi conto che hai provocato un enorme casino? Adesso come potrò guardarti e comportarmi con te come se niente fosse?! - le sue guance erano rosse, mentre sosteneva lo sguardo dell'altro.
- Lo so. Infatti non voglio che tu mi consideri semplicemente il tuo migliore amico. Rin, sono stanco. Voglio qualcosa da te che vada oltre la semplice amicizia...- abbozzò un sorriso triste - ... Cosa altro devo fare per farti capire che ti amo? -. Le parole che per mesi era risultato difficile ammettere a se stesso ed esternarle, finalmente uscirono dalle sue labbra.
La ragazza avvampò e il cuore iniziò a batterle all'impazzata - M-Ma-Ma dai, non esagerare! Ti amo è troppo profondo per dei ragazzi della nostra età. -
Il moro scosse la testa - No. È perfetto. Perché io nei tuoi confronti non provo una semplice infatuazione come quella che tu hai provato per Tachibana, provo qualcosa di decisamente più profondo. Voglio essere sempre al tuo fianco e sostenerti. -
- Ma lo fai già. -
- Non basta. Voglio darti di più. Voglio proteggerti. Voglio essere un punto fermo nella tua vita, qualcuno che ti dia sicurezza. Voglio esserti vicino in modo diverso. Il ruolo del migliore amico inizia a non essere più tollerabile.-
- Sou... Sono conscia che tu mi voglia bene, ma... Sei sicuro di... Ehm, amarmi? -
- Odio chiunque ti si avvicini troppo. Odio chiunque ti sfiori, ti parli o ti guardi troppo. Quando ti vedo sorridere per me o parlarmi, ho sempre voglia di toccarti, abbracciarti e baciarti. Da sempre cerco il contatto fisico con te e sei l'unica ragazza col quale mi sia capitato. -
- T-tu avevi detto di aver avuto delle ragazze. -
- Essere uscito con qualche ragazza non significa necessariamente essersi messo insieme... E poi, ora che mi ci fai pensare, non facevo altro che paragonarle a te, motivo per cui perdevo subito interesse. -
- Forse è meglio finirla qui... - fece la rossa sentendosi bruciare per l'imbarazzo.
- No, non dobbiamo finirla qui. -
- E cosa dovrei dirti? Dovrei dirti che anche io ti amo? O cosa? Tu sai... Chi mi piace, no? -
Il ragazzo sospirò - Lo so, però... In questo periodo sei diversa e pensavo che forse... Forse ti piacessi, almeno un po'. -
Rin abbassò il capo - E se mi piacessi? Se mi piacessi almeno un pochino? Che dovrei dirti? -
- Potresti semplicemente dire che vuoi diventare la mia ragazza. -
Alzò la testa per fissarlo e replicare - Ma un minimo di pudore, non l'hai? Io in questo momento mi sento morire... E tu riesci ad essere così... Così disinvolto. -
- Anche io... Anche io mi sento morire, ma se non faccio qualcosa rischio di vederti portata via da qualcun altro e non voglio. Per di più quando si tratta dei sentimenti di una persona, sei tonta. -
- Adesso insulti? Non sono la ragazza che ami?! -
- Certo, ma questo non ti esime dal non avere difetti. -
- Pallone gonfiato. -
- Tornando a noi, per me puoi prenderti tutto il tempo che vuoi per decidere e riflettere sulla mia proposta. -
- Ma se ti ho detto che mi piace Makoto? -
- Ma non mi hai neanche detto che ti sono indifferente... E se alla fine dovessi dirmi di no, me ne farò una ragione. -
- Sou... - gli occhi erano lucidi, quasi come se volesse scoppiare a piangere mentre poteva scorgere in lui quella risolutezza che evidenziava come fosse assolutamente serio in ciò che diceva.
- ...Però non farmi aspettare troppo. - e le tolse la mano dalla guancia, fissandola col più candido dei sorrisi che si frantumò quando sentì la suoneria di una notifica di un cellulare.
Rin cercò subito il cellulare, per poi visualizzare il messaggio di cui Sousuke riuscì solo a scorgere il mittente:"Makoto". Il moro si passò la mano libera tra i capelli e mugugnò - Prima era Nanase che non sopportavo, ma Tachibana si sta mettendo di impegno per arrivare al suo stesso livello. -, per poi chiedere come se niente fosse - Chi è? -. La rossa non rispose, ma si limitò a congedarsi con un - Devo andare. - e a lasciargli la mano che l'altro prontamente prese - Ehi! -.
- Dimmi chi è! -
- Sono fatti miei, non sei mica il mio ragazzo! -
- Non sarò il tuo ragazzo, ma non sono uno stupido... E soprattutto non puoi andartene via dopo che ti ho detto cosa provo nel profondo per correre dal tuo Tachibana. -
- Come hai fatto a-? -
Sousuke, irato, la trascinò tra le sue braccia e poggiò la testa nell'incavo del collo dell'altra, per poi appoggiarvi su le labbra e iniziò a baciarlo.
- Cos-! - Rin voleva replicare e staccarsi da lui, quando sentì la lingua del ragazzo scivolargli con tranquillità sulla pelle. Quell'azione avventata l'ammutolì, facendole mordere le labbra per evitare versi inappropriati. La situazione degenerò ulteriormente quando sentì i denti e la lingua di lui lavorare sulla sua pelle, facendole realizzare cosa le stesse facendo. Voleva scrollarselo di dosso, peccato che il suo corpo sembrasse bloccato e in balia dell'altro, tanto da non dibattersi e costringerla a soffocare versi che uscivano sottoforma di piccoli sospiri, mentre il corpo le andava in fiamme. Fu solo nel momento in cui venne liberata che reagì, schiaffeggiandolo - Che cazzo combini? -
Il più alto si girò di spalle, toccandosi la guancia e non rispondendole nulla; facendo sì che l'altra, per tutta risposta, andasse immediatamente via, su tutte le furie.
Sapeva che non si sarebbe dovuto comportare in quel modo con lei, ma non ne aveva potuto fare a meno: l'amava e la desiderava con tutto se stesso.

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Rin corse via, totalmente furiosa e imbarazzata, recandosi nel luogo nel quale Makoto le aveva chiesto di incontrarlo.
"Ma che cazzo gli prende? Un momento prima mi dice che mi ama, che sono la sua principessa e che lui è il mio principe... Poi due minuti dopo mi mette le mani addosso e inizia a..." pensò, per poi avvampare violentemente visto che, al solo pensare cosa Sousuke le avesse fatto pochi istanti prima, poteva sentire ancora benissimo il suo corpo pervaso da quelle bizzare e piacevoli sensazioni. Scosse la testa, cercando di ritornare in sé, per poi scorgere Makoto e avvicinarsi a lui.
- Ciao... Di cosa volevi parlarmi? - gli chiese, scossa, visto che i due non si parlavano da quando lei ebbe la geniale idea di baciarlo.
- L'ho fatto. -
- Cosa? -
- Ho detto ad Haruka che deve cercare di pensare seriamente al suo futuro, cosa che ho fatto anche io, motivo per cui andrò a studiare a Tokyo. -
- Tokyo, eh? - ripetè, stupita di quella decisione totalmente inaspettata - Fai bene. Devi costruirti il tuo futuro. - asserì seriamente convinta di quelle parole che riassumevano il suo modo di vivere.
- Già, ma a quanto pare non l'ha presa bene... Mi ha detto che si è sentita tradita. -
- Lasciala perdere, quella stupida non capisce che se le diciamo che deve darsi una mossa a trovare la sua strada lo facciamo per il suo bene. -
Makoto sorrise nel solito modo dolce che faceva battere il cuore di Rin - Sapevo che mi avresti capita... -
La rossa fece un colpo di tosse, per poi chiedere - Mi hai chiamata solo per dirmi questo? -
- ... No... Ti prego... Tu che sei la sua più cara amica, sta accanto ad Haruka. -
- Non mi dirai che per un consiglio se la è di nuovo presa a male? -
- Non è solo quello... Oltre ad aver discusso, io... Le ho detto che mi sono innamorato di lei! - concluse totalmente paonazzo.
- Cosa? - chiese stupita, provando una strana sensazione nel petto - Ma dai, innamorato! Non ti sembra di esagerare? -
- No, amo Haruka sin da quando eravamo bambini. La mia non è una cotta passeggera, io so che lei è l'unica donna che potrò mai amare. -
Rin abbassò lo sguardo, decisamente frastornata nel notare come Makoto e Sousuke fossero simili tra loro, per poi limitarsi a rispondere - Capisco. -
- Ad ogni modo... - le prese le mani - Mi aiuterai? -
- Lo farei molto volentieri... Ma non credi che potrebbe darle fastidio che ad aiutarla fossi io che le ho urlato a mia volta in faccia e che ho baciato davanti ai suoi occhi il ragazzo che le si è appena dichiarato? -
- Haruka non è tipo da giudicare una persona in base alle cose che dice o che fa quando è arrabbiata. -
"Così lui pensa che io l'abbia baciato solo perché arrabbiata con Haruka, eh?" pensò fissando le mani sue e del castano che si intrecciavano.
- Allora? -
- Va bene, lo farò. - rispose, beccandosi il più bello dei sorrisi e non riuscendo a capire cosa stesse provando nel suo intimo.

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Tra tutte le persone che avrebbero potuto starle vicina, quella che aveva al suo fianco forse era la meno indicata. La osservava mentre giocava rincorrendo le onde che toccavano il bagnoasciuga, senza dire alcuna parola.
- Allora Haru, che te ne sembra? Il mare australiano non è splendido? - fece la rossa gioiosa, mentre il vento giocava con i suoi capelli.
- ... Non è male. -
- Andiamo, potresti essere un po' più entusiasta? - chiese l'altra esasperata, per poi punzecchiarle la fronte.
Haruka la fissò senza energia, restando comodamente seduta abbracciando le sue gambe - Perché mi hai portato in Australia? Non sarà per la tua stupida idea di impormi la tua visione del mondo. -
- Su, non posso passare dei giorni in compagnia della mia migliore amica? -
- Prima di una gara importante? -
- Ah, che noia. E io che volevo mostrarti questo paradiso così importante per me... Sai, il mare è stato la fonte di mio maggior sostegno morale mentre studiavo qui in Australia: rappresentava il mio legame con te, Makoto, Nagisa... E Sousuke... Solo guardarlo mi calma e mi aiuta ad andare avanti. -
- Dalle tue parole sembra che tu mi abbia trascinata in un altro continente solo perché non volevi viaggiare da sola per vedere il tuo tanto amato mare. -
Rin ridacchiò, notando come nonostante tutto lo spirito di osservazione della compagna fosse acuto come il solito visto che se l'aveva portata con sé non era solo per puro altruismo. - Adesso puoi dirmi cosa ti prende? -
- Niente. -
- Haru. -
Dopo un attimo di esitazione, la ragazza iniziò a parlare - Makoto... Ho litigato con Makoto. -
- Non vedo dove sia il problema. Io e Sousuke litighiamo ogni giorno per un sacco di sciocchezze. - replicò saltellando.
- Oh e quello sul tuo collo è un segno di un litigio? -
Rin arrossì violentemente - C-c-che stai dicendo?! Stavamo parlando dei tuoi problemi e di Makoto. -
- Allora se non è una ferita di guerra... È una ferita d'amore? -
- Haru! Dannazione, io mi preoccupo per te e tu mi prendi in giro? - fece con tono arrabbiato, portandosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa.
- Non ti prendo in giro, faccio delle constatazioni di fatto. -
- T-Torniamo a te. Perché tu e Makoto avete litigato? -
- Non mi aveva detto che sarebbe andato a studiare a Tokyo. -
- Che sciocchezza. Makoto è libero di fare del suo futuro ciò che vuole. -
- Makoto può fare quello che vuole perché ti piace? -
- Eh? Ma che dici? - chiese sentendosi nuovamente sopraffatta dall'imbarazzo.
- Ho finto di non vederlo, ma so che Makoto ti piace da quando eravamo piccole. E la prova è che hai tenuto gelosemente con te l'elastico che ti regalò, quello a forma di squalo. -
- Come fai a sapere che era un suo regalo? -
- Makoto mi ha sempre detto tutto... Allora quando farai la tua mossa? -
- Stai cercando di nuovo di cambiare discorso focalizzando l'attenzione su di me? -
- Sono seria... Se il tuo amore per Makoto è forte, lascia perdere Yamazaki e prenditelo. -
Rin l'osservò perplessa, per poi abbassare lo sguardo e fissare il mare e dirle - Come puoi parlare in questo modo... Io... So cosa è successo ieri tra te e Makoto. So che ti si è dichiarato... Non credi di essere cattiva trattandolo come se fosse un animale in cerca di un padrone. -
- Già... - strinse ancora di più le sue braccia alle gambe - ... Rin... Avrei voluto chiedertelo prima, quali sono le tue intenzioni con lui? Ti piace Makoto? -
- Non so cosa questo abbia a che fare con! -
- Rispondi. - la interruppe l'altra - Non penso che tu ti diverta baciare la gente per hobby. -
- Oh, allora quel bacio ti ha scossa. -
Accennò di no con la testa - Hai semplicemente confermato quello di cui ero certa da anni. -
- Haruka, qui non si tratta di me. - si chinò vicino a lei - Cerca di pensare ai tuoi sentimenti. Tu cosa provi nei confronti di Makoto? -
- Prima tu. -
La rossa sbuffò - Va bene, ecco... - si grattò una guancia - Diciamo che hai intuito bene, Makoto mi piace, mi è sempre piaciuto. -
- E con Yamazaki? -
- Ehi, a questo punto avresti dovuto rispondere tu. -
- Rin. -
- Va bene...Ecco, con Sousuke la situazione è un po'... Strana.-
- In che senso? -
- Ieri mi si è dichiarato. -
- ... E ti ha fatto un succhiotto. - asserì sfiorandole con un pollice la macchia sul collo.
La rossa venne assalità da un brivido, ripercorrendo rapidamente quelle che era successo la sera prima, ritrovandosi ad arrossire - Sousuke è scemo! Fa le cose senza pensare! -
- Yamazaki non è come te. -
- Che cosa vorresti dire, che sono stupida? - chiese Rin con un tono di voce irritato.
Haruka fischiettò, per poi chiederle - Cosa gli hai risposto? -
- Nulla, sono andata via. -
- E poi hai il coraggio di criticare me. -
- Bè, se siamo amiche ci sarà un perché! - ridacchiò - Ora, io ti ho detto cosa provo per Makoto, adesso tocca a te. -
- Non hai ancora detto cosa provi per Yamazaki. -
- Non me l'avevi chiesto. -
- Te lo sto chiedendo ora. -
Sospirò - La situazione con Sousuke è un casino. -
- Allora ne parliamo a pranzo, ho fame. -
Rin guardò l'ora e poi fissò l'amica - Se ne parla stasera, siamo state invitate a pranzo da due persone che mi sono molto care. - sorrise, per poi mettersi a braccetto con l'altra e trascinarla via, approfittando del taxi per mostrarle la città. Una volta arrivati da Russel e Lori, le persone a cui la rossa si riferiva, Haru capì ben poco di quello che si dicevano tra loro, riuscendo solo ad afferrare una cosa: per l'amica quelle due persone erano importantissime. Una volta consumato il pasto, si recarono in albergo, scoprendo di essere finite in una camera con un solo letto.
- Ma che diamine... Una camera con un letto matrimoniale? -
- Si vede che in Australia è normale. -
- Che stai dicendo? Assolutamente no! Andrò immediatamente a parlare con la reception! - e si precipitò fuori dalla stanza, mentre Haruka si limitò ad sedersi sulla valigia in attesa che la compagna tornasse.
Poco dopo arrivò Rin col fiatone e con l'aria arrabbiata - Incredibile! È l'ultima stanza rimasta. Vorrà dire che ci arrangeremo. Io vado a farmi una doccia. - ebbe un breve cenno di assenso dall'altra.
Cosa provava realmente nei confronti di Sousuke?
Non riusciva a capirlo.
E la prima cosa che le era venuta in mente era di scappare in Australia dopo aver mandato a Momoka un messaggio dicendole di avvisare Sousuke e gli altri che si sarebbe allontanata per un po'.
Non aveva il minimo coraggio di fronteggiarlo, soprattutto dopo il marchio che le aveva lasciato addosso e le sensazioni che le aveva fatto provare.
Uscì dal bagno con addosso solo un asciugamano, costringendosi a sorridere mentre invitava Haruka a prendere il suo posto.
Rimasta nuovamente sola si ritrovò a pensare di nuovo a Sousuke, a Makoto e ai sentimenti che provava per entrambi, il tempo volò così tanto che quando l'altra uscì con il pigiama addosso, lei dovesse ancora vestirsi. Scosse la testa e iniziò a mettersi anche lei il pigiama, per poi sdraiarsi sul letto.
La mora si mise anche lei sul letto e, spenta la luce, provarono a dormire. Ovvero, Rin provò.
- Rin. -
- Si? -
- Non mi hai ancora detto che provi nei confronti di Yamazaki. -
- Però, oggi sei curiosa. - sentì l'altra sbuffare e continuò - ... Quello che provo per Sousuke... Vorrei potertelo dire, perché non lo neanche io. L'unica cosa che ho realizzato è che non mi è indifferente e che da un po' di tempo essere al suo fianco mi fa sentire felice. -
- Ti manca? -
- Adesso? -
- Si. -
- Sarei una bugiarda se ti dicessi che non vorrei che lui fosse qui con noi. Mille volte ho sognato di mostrargli Sidney, per far sì che potesse vedere ciò che i miei occhi hanno visto. -
- Il suo succhiotto... Ti è piaciuto? -
- Haru! -
- Rispondi. -
- Ehm... - totalmente imbarazzata, chiuse gli occhi e aggiunse - Credo di si. -
- Povero Yamazaki. -
- Ehi, quella che ha subito un succhiotto senza volerlo sono io! -
- Eppure... L'altra volta... Prima della staffetta, quando ti ha baciata, non mi sembravi schifata. Anzi. -
- COSA? - urlò, per poi girarsi verso l'amica e fissarla sbalordita - Anche tu ci hai visti? -
- Bè, vi siete baciati in un luogo decisamente non nascosto. -
Rin abbracciò il cuscino, fissandola arrabbiata - Come puoi dire certe cose fissandomi in quel modo apatico. -
Haru abbozzò un sorriso, per poi chiederle - Cosa si prova nel baciare qualcuno? -
- È strano... In quel momento sei solo tu e quella persona... Nessun altro. E ti senti trascinata via dalla sensualità mista alla dolcezza. -
- Questo è ciò che hai provato quando ti ha baciato Yamazaki? -
- ... Si. - sussurrò, stringendo di più a sé il cuscino.
- E quando hai baciato Makoto? -
Tacque, per poi sussurrare - Nulla... Non ho provato nulla. -
- Sai Rin... Ho sempre tentato di mettermi da parte per te... Perché sapevo di cosa provassi per Makoto... Però, vista la situazione... Per una volta voglio essere egoista, del resto non penso che piangerai. -
- Che cosa vuoi dire? -
- ... Io sono innamorata di lui da quando ero piccola. Solo che avevo notato come lo guardavi e l'intesa che c'era tra voi due. Makoto al tuo fianco era così luminoso, che il solo pensiero di provare qualcosa per lui mi ha fatta stare male per anni. Eppure non riuscivo a togliermelo dalla testa... -
La rossa di scatto le diede uno schiaffo - Non ti ricordavo così codarda! Se sapevi cosa provavo per Makoto, avresti dovuto affrontarmi e trattarmi come tua rivale! -
- Non potevo... Non volevo vederti piangere di nuovo per colpa mia. - rispose senza scomporsi.
- Stupida! Stupida! - iniziò a piangere - Il tuo atteggiamento così incomprensibile, non hai idea di quanta sofferenza mi abbia causato! Non sapevo cosa pensavi, cosa volessi... E per di più Makoto era così palesemente innamorato di te che molte volte ho cercato di desistere. -
- Scusami. -
- Stupida! E ora che lo sai, cosa vuoi fare? -
- Non te lo lascerò... Non dopo che mi hai detto che ti piace Yamazaki. -
- Non l'ho mai detto! -
- L'hai fatto intendere con le parole... Prima, quando ti ho detto che Makoto sarebbe andato a studiare a Tokyo non hai battuto ciglio, mentre senti la mancanza di Yamazaki. Per non parlare del suo bacio. -
- Già... - asserì mordendosi le labbra, realizzando la situazione: era innamorata di Sousuke più di quanto avesse mai potuto pensare, solo che stava cercando di negarlo a sé stesso.
- Quindi mi dispiace... Per una volta voglio qualcosa per me... - abbozzò un sorriso, tendendo una mano.
Rin la prese e abbozzò un sorriso, per poi addormentandosi mentre pensava all'amico di infanzia.

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- Cosa ci facciamo qui? -
- Volevo mostrarti come si nuota qui in Australia. - fece la rossa, indicando la piscina dove si tuffavano le nuotatrici - Possiamo farci una nuotata, se vuoi. -
- Non ho il costume. -
- Ne ho portato uno in più! - ghignò, per poi trascinare l'amica nello spogliatoio - Su, cambiati velocemente! -
Haruka eseguì, con decisamente poca voglia di vivere e, nel momento in cui si posiziò sul trampolino, nel vedere al suo fianco una campionessa olimpionica tuffarsi, si sentì percorsa da dei brividi: la voglia di gareggiare l'assalì e l'acqua iniziò a chiamarla. Così si tuffò senza esitare, nuotando libera, come un tempo, mentre immaginava il pubblico fare il tifo per lei, LUI tifare per lei.  E una volta arrivata a bordo piscina, fissò Rin con un sorriso: - Ho appena trovato il mio sogno. -
L'altra sorrise e le porse la mano per uscire dalla piscina - Ne sono felice. -
- Voglio nuotare! Voglio continuare a nuotare solo per me stessa. -
- Ottimo, sappi che non vedo l'ora di affrontarti! Sai, volevo chiedere al mio coach se dopo il diploma potevo venire qui a nuotare. -
- È splendido... E come farai con Yamazaki? -
- Oh... Già... - si portò una mano al cuore, sentendoselo stringere - Qualcosa mi inventerò... - abbozzò un sorriso.

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Tornate in Giappone, in aereoporto c'era Makoto ad accoglierle.
- Bentornate. -
- Yo! -
Haru rimase in silenzio, per poi dire - Sono tornata a casa. -
Makoto le sorrise dolcemente e la rossa, vedendo la situazione tra i due, decise di togliere il disturbo - Bene, la lascio nelle tue mani! Buona fortuna per le nazionali! - e corse via trascinandosi la valigia.
- Rin! - fece la mora.
- Si? - si fermò.
- Grazie di tutto! -
- Figurati! - le fece l'occhiolino.
- Oh, vedi di uscire dall'uscita di fronte alla fontana, ho letto su un cartellone che le altre uscite sono impraticabili perché hanno appena passato la cera sul pavimento. -
- Mh, non avevo visto nulla del genere... Ma se lo dici tu mi fido! - e scomparve.
Rimasti soli, il castano disse - Non avevo letto nulla del genere. -
- Infatti, è una balla per la quale Rin mi ringrazierà... Glielo dovevo... - e sospirando, prese una mano del ragazzo e appoggiò il capo al suo petto, facendo si che l'altro si irrigidisse.
- Haru? -
- Ti prego, restiamo un po' così. -
- Ok... - e le sorrise timidamente, per poi accarezzarle la testa.

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" Strano, l'avviso che ha letto Haruka non l'ho visto da nessuna parte. Ad ogni modo chissà se quei due si saranno messi insieme adesso..." fissò il suo cellulare ancora spento, per poi e ingoiare la saliva e accenderlo. Trovò chiamate e messaggi di buon viaggio da parte di tutto, ma da parte di Sousuke non vi era nulla. La cosa da una parte la irritò - Quello stupido, non potrebbe avere un po' di considerazione! Dice di amarmi e poi...! -
- Certo che ti amo, se è di me che parli. Ma dato che so che hai bisogno dei tuoi spazi non ti opprimo. - replicò una voce maschile.
Rin alzò lo sguardo, splancando gli occhi, notando Sousuke davanti a lei, ritrovandosi ad arrossire. Così gli urlò - Che ci fai qui? -
- Nanase mi ha detto che tornavate oggi dall'Australia e che avresti portato una valigia pesantissima, motivo per cui ti sarebbe servito il mio aiuto. -
La rossa si portò una ciocca di capelli dietro le orecchie - Che schiocchezze si inventa quella! - anche se in quel momento iniziava ad avere senso quella raccomandazione che le aveva dato sull'uscita da prendere - Mi... Mi meraviglio che tu l'abbia ascoltata. -
- Se si tratta di te non direbbe mai sciocchezze. -
- Mh, già... - lo fissò attentamente, per poi prenderlo per il colletto della camicia e baciarlo velocemente a stampo.
Appena si staccò da lui gli disse, totalmente rossa - S-Sono a casa. -
Sousuke rimase di stucco, non si aspettava nulla del genere. Così abbozzò un sorriso e passandole una mano tra i capelli replicò - Bentornata. - per poi ritrovarsi a pensare che forse Nanase non era così malaccio.
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Questo capitolo, per quanto sapessi come scriverlo, ci ha messo tempo a nascere visto che sono stata impegnata con la tesi, perciò appena ho avuto un attimo di tempo mi ci sono messa e l'ho scritto!
Come avrete notato, siamo arrivati quasi alla fine! Infatti il prossimo capitolo è sicuramente l'ultimo u.u
Ringrazio tutte voi che state seguendo questa storia e mi auguro che lo sviluppo delle vicende vi abbia soddisfatte <3
   
 
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