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Autore: Stizziscitici_    19/02/2015    2 recensioni
In questa One shot il personaggio principale è Daniel un ragazzo rimasto orfano quando era piccolo per colpa di un pokémon misterioso, andrà poi a cercarlo per vendicarsi...
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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Biancavilla, Kanto.
Erano circa le otto del mattino, Daniel si era svegliato come al solito presto anche se era una domenica.
David stava leggendo il giornale.
-Buongiorno David… Smettila di leggere oggi dobbiamo allenarci non ricordi?-
David era uno Zorua, lui e Daniel  convivevano sotto lo stesso tetto da una vita, il ragazzo non ha ricordi della sua vita prima del pokémon perciò lo trattava come un fratello.
-Smettila di angosciarmi, Daniel… piuttosto leggi cosa c’è in prima pagina!-
Il ragazzo guardò il giornale incuriosito dalle parole del mostriciattolo con sembianze umane:
“ Pokémon sconosciuto attacca Celestopoli si presume che arrivi dalla grotta celeste.”
In quel preciso istante la mente lo tormentava di ricordi, lui e David da piccoli, scappando dalla casa in fiamme, senza i genitori e con una sagoma di un pokémon che usava attacchi psichici.
Da quel giorno si era ripromesso di trovare quel pokémon e fargliela pagare.
Così l’allenatore guardò David con sguardo deciso e disse con decisione: - Andiamo!-
Il giorno stesso, con mancata organizzazione, volarono verso Celestopoli in groppa al Dragonite di cui l’allenatore si era preso cura da quando era un Dratini.
Daniel allenava pokémon già da qualche anno, era diventato bravo e aveva raccolto tutte le 8 medaglie della regione, in quei giorni si era fermato a Biancavilla aspettando l’apertura della Lega.
Il ragazzo era cresciuto senza genitori e sperando di riuscire a vivere meglio, si ripeteva sempre:”La speranza è l’ultima a morire” e questo lo aiutava a vivere meglio.
E adesso aveva l’opportunità di poter “vivere meglio” speranzoso di poter vendicare i propri genitori.
Arrivarono a Biancavilla, si fermarono davanti a un Centro Pokémon
letteralmente distrutto, come del resto, la maggior parte della città.
Si fecero un giro per Celestopoli, le uniche zone non colpite dall’ignoto personaggio erano quelle più esterne;le strade erano piene di persone disperate, senza più una casa, senza più la sanità mentale visto che la gente, dopo quell’evento, era traumatizzata.
Daniel sperava di diventare l’eroe di quella città, di uscire da quella grotta in cui sapeva si trovasse il pokémon e con rancore, ucciderlo.
Così, dopo essersi riposato dallo stancante viaggio, si mise in cammino per la Grotta Celeste.
Appena trovatosi davanti all’ingresso si bloccò, in quel momento tutta la paura, l’angoscia e la sensazione di non potercela fare lo assalì.
Restò fermo alcuni minuti rimuginando sul da farsi, poi strinse i pugni e disse:
-La speranza è l’ultima a morire!-
In quel momento fece per entrare, ispezionò la grotta da cima a fondo e infine
lo trovò.
Quel maledetto pokémon, lo riconobbe subito, era il Mewtwo che quando aveva appena otto anni distrusse la sua casa e uccise i suoi genitori, dai suoi occhi cominciavano a colare lacrime, una dopo l’altra, lente che finirono nel pavimento della grotta.
La battaglia iniziò in quel preciso momento e in pochi minuti Mewtwo aveva letteralmente sterminato la squadra di Daniel, speranzoso della pietà che il pokémon gli poteva dare.
Non andò così, il clone sferrò un letale colpo psichico, e, in quel momento, insieme al giovane allenatore, la speranza fu l’ultima a morire.
   
 
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