Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |      
Autore: rora02L    20/02/2015    6 recensioni
Maka e Soul sono assaliti dagli incubi, a causa del risveglio del Kishin. Cercheranno l'uno nell'altro un appoggio e si daranno coraggio a vicenda. Soul però fa alla ragazza una piacevole sorpresa, regalandole una parte di sé molto speciale.
Storia venta fuori dalla atmosfera romanticosa di San Valentino ...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Io sono il tuo Guerriero ...




Image and video hosting by TinyPic


P.O.V. - Soul.

Guardo la luna ridere beffarda nella notte. Non riesco proprio a dormire.
La follia del Kishin disturba i miei sogni, faccio incubi in continuazione e quel diavoletto rosso in smoking, che non capisce un cazzo di musica, viene sempre a farmi una serie di domande davvero stupide e seccanti. Tutto questo è decisamente poco fico.
Mi butto sul divano di peso, esausto. Mi chiedo quando potrò finalmente tornare a dormire normalmente, le miei occhiaie cominciano a farsi sempre più insistenti e scure.
Ma non sono l’unico con questi problemi, no di certo. Sento Maka che si rigira nel letto, chiusa nella sua stanza. Digrigna i denti, come se stesse soffrendo. Mi avvicino alla porta della sua camera, preoccupato. Mi chiedo quale sia il suo incubo, quale sia il tipo di follia che la sta tormentando. Appoggio un orecchio per ascoltare meglio. La mia Maestra d’armi si divincola tra le lenzuola, gemendo di dolore. “Soul … no …” la sento dire a denti stretti.
Sgrano gli occhi. Possibile che ci sia io in quel suo incubo? Che cosa ha paura che io faccia? Teme che la abbandoni perché è una senza-tette? Oppure che decida di prendermi un’altra partner? Oppure ancora … che io …
Mi allontano velocemente da là, non posso sopportare ancora quei versi. So già che Maka si sveglierà tra poco, madida di sudore e tremante, ancora sconvolta dal sogno. Decido di andare in cucina e fare una cosa semplice: un bel tè caldo, per calmare i nervi. Ne ho bisogno anche io, basta con la caffeina. Mentre sto versando l’acqua bollente nelle due tazze, Maka mi chiama dallo stipite della porta: “Soul … nemmeno tu riesci a dormire?” I suoi capelli sono sciolti, si stropiccia gli occhi gonfi per il pianto e porta un pigiamino infantile rosa con dei pallini bianchi. Alzo la testa, limitandomi ad una risposta secca: “No. Troppi incubi.”
Non voglio dirle che cosa sogno, potrebbe spaventarsi. Ma ho una morbosa voglia di sapere che cosa ha visto lei nel suo sogno. Perché chiamava il mio nome in quel modo così sofferente?
Nonostante sia pieno inverno, io dormo ugualmente con i soli boxer addosso. Maka arrossisce un po’ vedendomi senza nient’altro addosso, ma la sua attenzione, come sempre, è soprattutto per quella cicatrice obliqua sul mio petto. Faccio un sorriso amaro, notando come la mia maestra d'armi guarda preoccupata questa vecchia ferita, ricordando ogni cazzo di volta come me la sono procurata.
La invito a sedersi al tavolo della cucina. Lei obbedisce, dopo essersi ripresa dai suoi pensieri. Le metto davanti la tazza fumante e mi siedo accanto a lei, tenendo tra le mani la mia. Il calore del tè non sembra bastare per scaldare le mani di Maka: la vedo che rigira le mani intorno alla tazza, nervosa. Le fermo una mano, prendendola nella mia. Lei mi guarda confusa.
Le faccio il mio solito ghigno e commento: “Certo che hai delle mani gelate, Maka …” Lei arrossisce leggermente, bofonchiando: “Guarda che è inverno, Soul … è normale. E poi sono le tue ad essere caldissime, mi sembra di aver messo la mano dentro un forno!” Ridacchio, continuando a tenerle la mano per scaldargliela. Mi piace la sua mano, mi ha stretto in battaglia molte volte. Qualche volta mi ha persino accarezzato il viso. La mano di Maka è così piccola e fragile rispetto alla mia, delicata e morbida. Eppure io so bene di che cosa sono capaci queste mani.
Ad un certo punto, lei rompe il silenzio: “Soul, ma tu hai caldo? Come fai ad andare in giro per casa mezzo nudo anche se è inverno?” Faccio il mio solito sorriso sghembo e ribatto: “Dimentichi con chi stai parlando. Io sono il tipo più fico di tutti, non indosso certo pigiamini da bambina delle elementari.” Maka capisce subito la mia allusione, si imbroncia e mi colpisce in testa col suo solito Maka-Chop! Ormai ci ho quasi preso l’abitudine, certo che è permalosa.
“Stupido Soul! Guarda che il mio pigiama mi tiene al caldo … e poi non lo devo certo mostrare a qualcuno, oltre a te e me qua vive solo Blair … Ah, l’ho vista prima dormire beata sul tappeto del soggiorno … che invidia !”mi dice lei, sorseggiando la bevanda. Io prendo la palla al balzo e le faccio una domanda davvero cattiva, ma non riesco a resistere: “Sei invidiosa di lei perché riesce a dormire o perché non ha il corpo di una lattante?”
Lei mi fulmina all’istante ed un altro Maka-Chop va a segno sulla mia testa, lasciandomi un bel bernoccolo. Dovrò imparare a trattenermi, ma è divertente punzecchiarla.
Decido che però il tempo dei giochi è finito, così le chiedo a bruciapelo, in modo diretto: “Cosa hai sognato prima? Ho ... ho sentito che mi chiamavi mentre dormivi …”
Lei sta quasi per sputare il tè che stava bevendo, ma si trattiene. Arrossisce imbarazzata ed abbassa il viso, nascondendo le mani tra le cosce e giocandoci nervosamente: “Scusa, Soul … non volevo farti preoccupare.” Io sbuffo seccato, credo che ci vorrà del tempo prima che questa secchiona mi dica cosa ha sognato. Così le ripeto la domanda, con tono severo: “Maka, cosa hai sognato?! Sono la tua Arma, non c’è motivo per non dirmelo … e poi riguardava anche me, devi dirmelo a maggior ragione!”
Maka alza il capo e mi chiede candidamente: “Sei preoccupato per me, Soul?” Sobbalzo sulla sedia e, prima di rispondere, sposto il viso dai suoi splendidi occhi smeraldini per nascondere il rossore dovuto all’imbarazzo: “Naturale, stupida!” Lei ridacchia divertita, ma anche contenta.
So che le fa piacere quando mi preoccupo per lei, anche se mi dice sempre che non devo farlo. Ma non posso. Non smetterò mai di preoccuparmi per lei.
Riprendo la mia solita aria da stronzo menefreghista cool e la esorto a raccontarmi tutto: “Allora? Ti decidi o no a raccontarmi che hai sognato?” Lei accenna un sorriso ed annuisce, iniziando subito: “ All’inizio è tutto buio. Sento solo la tua voce, Soul. Mi … mi prendi in giro, ma in modo cattivo. Dici … che non ti serve … una ragazza stupida e debole come me. Preferisci qualcuno che sia più forte di me, qualcuno alla mia altezza. E anche gli altri sanno che sono debole ed inutile, ma non hanno il coraggio di dirmelo… - inizia a tremare- e finalmente ti vedo. Sei di spalle, cammini in un corridoio buio. Cerco di raggiungerti, ma … non ci riesco. E tu … ridi. Ridi della mia debolezza. E mi scarichi, dicendomi che io ti farò solo ammazzare, che sono un peso.”
Abbassa lo sguardo e sospira, come se si fosse tolta un grande peso dal cuore. Ma capisco anche che ha paura della mia reazione, della mia risposta. Teme che i suoi incubi siano veri, che le sue paure siano fondate e che io voglia davvero mollarla. Che stupida. Maka sarà anche la prima della classe, ma quando fa così è proprio una scema insicura. Forse è per via del fatto che sua madre l’ha abbandonata da piccola. Oppure perché suo padre andava sempre con altre donne. Ma credo che il punto sia che Maka ha una terribile paura di perdermi.
Sorrido, quasi ghignando. Poi penso al mio, di incubo. In cui sono io ad ammazzarla. In cui è la lama della mia falce a dilaniare la sua morbida e tenera carne. Il suo sangue caldo e scarlatto scorre copioso a terra e sulla mia lama. Per colpa mia, solo mia. E della mia follia. Della mia debolezza. Non riesco a proteggere Maka. Stringo i pugni dalla rabbia e dalla frustrazione, non posso fare nulla per toglierla dalle grinfie di questi incubi, di questa pazzia che lentamente sta avvolgendo il mondo. Ma non voglio arrendermi, lei è troppo importante. Mi alzo dalla sedie senza dire una parola e scolo la mia tazza fino all’ultima goccia. La metto a lavare e guardo Maka dritto negli occhi. Le porgo la mano e le sussurro piano: “Vieni.”
Mi guarda confusa, ha qualche lacrima agli occhi. Le scaccia dal suo viso con il dorso della mano. Poi allunga  le dita verso la mia mano e la prende, timidamente, come una bambina, stringendola appena. Trema, la mia dolce Maka. Mi chiedo se di freddo o di paura. In ogni caso, farò in modo che smetta di tremare. Sorrido intenerito e la faccio alzare dalla sedia.
Usciamo dalla cucina silenziosamente, non vogliamo svegliare Blair, e la porto nella mia camera. Lei ci è stata poche volte, forse una o due per venirmi a svegliare o altro. Non sa che in questi giorni ho apportato qualche modifica: l’ho insonorizzata e ho comprato una tastiera, la cosa più vicina ad un pianoforte che la mia camera può contenere.
Appena varchiamo la soglia della mia stanza, gli occhi smeraldini di lei cadono subito sullo strumento nero nuovo. Lo guarda ammirata, chiedendomi poi: “Soul … da quando hai una tastiera in camera tua ?” Alzo le spalle con fare indifferente: “Sarà circa una settimana … ma non ti ho portata qui per parlare. Mettiti lì.” Le indico il mio letto, quasi del tutto sfatto e con le lenzuola per aria. Lei lo guarda scannerizzandolo per capire se è sicuro e si siede composta sul bordo del materasso.
Mi metto una mano sulla faccia. Cavolo, questa ragazza è proprio scema. Mi avvicino a lei e le sussurro: “Non così …”
Le prendo le gambe per le ginocchia, le tiro su e le deposito delicatamente sul letto. Maka tira un urletto per la sorpresa e protesta: “S-Soul, ma che fai?!”
“Ferma …” la ammonisco, guardandola negli occhi. Lei arrossisce e mi guarda, docile come un cagnolino, mentre mi avvicino alla tastiera. Mi siedo teatralmente, sentendo i suoi occhioni puntati su di me. Freme dal desiderio di sentirmi suonare. Ed io lo so bene, l’ho privata di questo privilegio per molti anni. Mi sgranchisco le dita, facendole scrocchiare. So che Maka sta diventando impaziente, ma mi diverte troppo.
Sulle mie labbra spunta un sorriso sghembo, quasi sadico. Passo le dita sui tasti, senza schiacciarne nemmeno uno. “Sdraiati bene …” dico a Maka, con tono più dolce, quasi paterno. Lei obbedisce ed appoggia la testa sul mio cuscino, per poi coprirsi con le coperte. Con la coda dell’occhio vedo i suoi lunghi capelli chiari sparsi sul bianco del mio cuscino. Mi chiedo per quanto tempo l’odore dei capelli di Maka resterà sul mio cuscino. Spero tanto.
Le chiedo di chiudere gli occhi, ammonendola che se non lo farà, non inizierò a suonare. Lo sguardo di Maka si illumina, contenta della notizia, così tira un bel respiro per farsi coraggio e chiude delicatamente gli occhi. Mi concedo di vedere per un attimo il suo dolce viso, abbastanza rilassato. Certo che la senza-tette ha delle bellissime ciglia … e la sua pelle sembra così liscia e morbida. Probabilmente lo è davvero.
Decido che è tempo di iniziare lo show. Batto il piede destro a terra per tre volte, per darmi il tempo, ed comincio. Questa è una melodia molto particolare. La suonava mia madre quando ero molto piccolo, per farmi addormentare. Ci ho messo anni per ricordarmela tutta nei minimi dettagli. Ora è uno dei ricordi più belli della mia infanzia. E condividerlo con Maka, mi rende davvero felice. Istintivamente inizio a canticchiare a bassa voce, sperando che lei non mi senta. La mia voce è quasi un sussurro, un sospiro, un venticello leggero appena udibile. Ricordo bene quelle parole, piene di amore materno e di promesse per un futuro radioso.
Promesse che mia madre non è riuscita a mantenere. Aveva promesso di proteggermi, di essere il mio scudo e rimanermi accanto per sempre. Adesso, queste stesse promesse, le sto facendo a Maka. Ti riparerò da ogni pericolo, da ogni inganno e maldicenza. Ti proteggerò dal dolore e dalla paura, mai ti lascerò sola. Non devi temere nulla, sono accanto a te. E quando vorrai piangere, fallo. Asciugherò ogni tua singola lacrima. Ti abbraccerò nei momenti in cui ti senti sola e debole, ricordandoti che sono qui. Per te. E nelle notti più buie, io sarò la tua luce di speranza.
Ed anche se mi ferissero a morte, mi rialzerei per te. Solo per te. Perché io non sono solo la tua arma, non sono solo il tuo migliore amico. Io sono …
Sorrido tra me e me, pensando a quello che stavo per ammettere. Mia cara Maka, io … sono il tuo guerriero.
Troverò le forze per proteggerti ancora, per starti accanto. Attenderò con te la fine di questo gelido inverno, scaccerò ogni tuo incubo e stringerò la tua mano. Starò al tuo fianco, finché tu mi vorrai. Veglierò su di te, piccola dolce Maka.
La canzone è finita. Alzo le dita dai tasti, tirando un sospiro. Guardo il mio letto. Maka sta dormendo tranquillamente, il suo respiro è leggero ed ha una espressione serena in volto.
Mi alzo dalla sedia e mi avvicino lentamente al letto. La guardo ancora. Sorrido, contento. Sono riuscito a farla addormentare. Mi inginocchio davanti a lei e le scosto una ciocca di capelli dal viso. Le sussurro piano: “Buonanotte, Maka …”
Decido che la cosa migliore per entrambi è che io vada a dormire sul divano, se non voglio beccarmi un Maka-chop al suo risveglio. Mi alzo e sto per andarmene, quando una piccola mano morbida mi prende per il polso. Sgrano gli occhi per la sorpresa.
“Non andare … resta.” mi dice Maka, abbassando il volto. Noto ugualmente che ha le guance rosse per l’imbarazzo. Ghigno compiaciuto e rispondo: “Solo se mi prometti che non mi colpirai … sei sempre così violenta.”
Lei gonfia le guance contrariata e sbuffa: “Zitto, Evans …” Si scosta un po’ per lasciarmi spazio ed alza le coperte. Sento il mio cuore perdere un battito ed ho un momento di esitazione. Sembra così equivoca questa situazione. E mi ricorda qualcosa … ah, giusto. Anche io facevo così con mia madre. Una volta che aveva finito la canzone, andava via dalla mia camera. Ma io, ogni volta, la trattenevo e le chiedevo di coccolarmi e di dormire con me per scacciare gli incubi.
Mi sdraio accanto a lei, stando fermo. Non voglio fare nulla che le possa dare fastidio. Ma Maka mi prende ancora per il polso e fa allungare il mio braccio sul cuscino. Poi appoggia la testa sul mio braccio e mette la mia mano sul suo fianco. Sento le sue guance calde sul mio petto.Il suo profumo mi stordisce quasi. Mi piace. Arrossisco un pochino anche io, ma non troppo. Non è da fico.
“Soul …- mi chiama lei, destando la mia attenzione- dimmi che non mi lascerai mai.”
Il suo tono è quasi quello di un ordine, ma ho colto una vibrazione nella sua voce. Come se fosse insicura. Decido di accontentarla: “Non ti lascerò mai … stupida.”
Sento il suo sorriso sul mio petto. La stringo un po’ di più contro di me. Sento come se il mio cuore stesse per esplodere, mi sento così bene accanto a lei. Le lascio un delicato bacio sulla testa e le bisbiglio piano, nel buio della mia stanza: “Ora dormi … Maka.”
Sono proprio un bugiardo. Un vigliacco. Ancora una volta, non sono riuscito a dire la verità a Maka. Non sono riuscito a dirle che non è stata lei a scegliermi, ma io ho scelto lei. Che lei è l’unico motivo per cui combatto. Che, in mano ad un altro maestro d'armi, non sarei niente. Voglio solo lei.
E non perché siamo amici. Non perché la nostra risonanza dell’anima è perfetta. E nemmeno perché ho giurato a me stesso di difenderla. No … non è vero che sono il tuo guerriero, Maka. Io sono l’uomo che ti ama. Ecco chi sono. 


Angolo autrice:
Salve a te, lettore. Questa è una micro storiella, ma sentivo il bisogno impellente di scriverla. Non so bene perchè, spero non faccia troppo schifo.
Mi auguro quindi che ti sia piaciuta ...
Ho cercato di mantenere, per quanto possibile, il carattere dei vari personaggi, anche se non so se la cosa mi è venuta bene o meno. Per questa storiella, ho dovuto modificare un paio di cosette ... ma mi piaceva, questa è una FF e penso di avere il "potere" di farlo ... quindi, mi auguro che non vorrai lapidarmi per questo.
Detto ciò, ringrazia la parte di me dolce e coccolosa che ha scritto questa one shot così romantica, perchè la parte sadica di me mi sta dicendo: "Ma che cavolo scrivi ?! Vuoi magari anche ricoprirci tutti di zucchero e cioccolatini a forma di cuoricino ?!"
Dopo questo mi piccolo commento, fatemi sapere che cosa ne pensate ! Il vostro parere è sempre importante, mi piace migliorare ...
A presto !
La vostra Rora-chan ... romanticosa <3 *termine coniato da me, credo ... insieme alla parola "procionare (per informazioni, chiedere alla sottoscritta ...)*

 

Ecco la canzone che mi ha fatto partorire, nella mia mente ormai fusa, questa FF :https://www.youtube.com/watch?v=fK8LrzzC4-8

 
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: rora02L