20/02/2015
2 recensioniUn caldo improvviso.
Quella sera aveva un appuntamento con un ragazzo. Non aveva molta voglia di uscirci, non perché non le piacesse il ragazzo, più che altro per Mark. Diamine, quel ragazzo le veniva in mente sempre nei momenti meno opportuni! Aveva avuto tanti ragazzi da quando aveva compiuto quindici anni, ma le sue storie erano finite tutte male per colpa di Mark da tre anni a quella parte. Beh, non era proprio colpa sua. Succedeva che nei momenti più felici con un ragazzo si sentiva come se stesse tradendo Mark. Ma perché? In fin dei conti, Mark era solo il suo migliore amico sin da quando erano piccoli. O almeno questo era quello che pensava lei, prima di accorgersi che con un semplice ragazzo non provava le stesse emozioni che la vicinanza di Mark le trasmettevano.
"Stupida! Mark è solo un amico." si ripeté mentre attraversava la strada. Il telefono da polso si illuminò catturando l'attenzione della ragazza e distogliendola dai suoi pensieri. Un nuovo messaggio da... Mark. Trina alzò gli occhi al cielo, poi lesse il messaggio:
"So che stasera sei impegnata, ma posso almeno accompagnarti? Solo sul treno, poi torno a casa. Devo dirti una cosa... Io sono già di sotto ad aspettarti."
Il cuore di Trina ebbe un sussulto. Non sapeva cosa pensare. "Devo dirti una cosa..." Quella frase seguita dai puntini di sospensione poteva significare qualsiasi cosa. Scosse la testa cacciando via ogni pensiero - negativo o positivo che fosse - e prese le scale per andare alla metropolitana. Si stupì di sentire un cambio di temperatura incredibile. Non se n'era accorta prima, ma al piano di sopra la temperatura era leggermente più alta del solito e se ne rese conto perché alla fermata sottoterra c'era freschino, cosa non succedeva nemmeno nelle giornate più calde d'estate. Era talmente sovrappensiero che non si accorse di essere arrivata proprio davanti a Mark, andando a sbatterci contro.
«Ehi!» Il ragazzo la aiutò a stare in equilibrio, le sorrise e la abbracciò. Trina si lasciò cullare da quelle braccia sorridendo timidamente. Il suo cuore aveva cominciato a batterle forte.
«Ciao.» rispose quando Mark la lasciò andare. E già sentì la mancanza di quell'abbraccio. Mark si voltò ad aspettare il treno, mentre Trina fissava la sua figura così sicura e fiera di sé. Sembrava tormentato per qualcosa, ma la ragazza non diede troppo peso a quell'espressione corrucciata. Si rabbuiò pensando che glielo avrebbe detto. Sì, gli avrebbe detto quanto le piaceva, sperando di non risultare stupida o altro. Ma soprattutto, sperando che lui ricambiasse. Era così determinata che non poteva sapere cosa sarebbe successo di lì a qualche minuto. Non era nemmeno pensabile che un incidente a livello mondiale potesse interrompere quel momento di determinazione, distruggendo la sua città e una buona fetta della Terra. Non poteva immaginare che la sua vita sarebbe stata completamente stravolta e sballottata in una realtà piena di dolori e sofferenze, che l'avrebbe segnata a vita.
"Stupida! Mark è solo un amico." si ripeté mentre attraversava la strada. Il telefono da polso si illuminò catturando l'attenzione della ragazza e distogliendola dai suoi pensieri. Un nuovo messaggio da... Mark. Trina alzò gli occhi al cielo, poi lesse il messaggio:
"So che stasera sei impegnata, ma posso almeno accompagnarti? Solo sul treno, poi torno a casa. Devo dirti una cosa... Io sono già di sotto ad aspettarti."
Il cuore di Trina ebbe un sussulto. Non sapeva cosa pensare. "Devo dirti una cosa..." Quella frase seguita dai puntini di sospensione poteva significare qualsiasi cosa. Scosse la testa cacciando via ogni pensiero - negativo o positivo che fosse - e prese le scale per andare alla metropolitana. Si stupì di sentire un cambio di temperatura incredibile. Non se n'era accorta prima, ma al piano di sopra la temperatura era leggermente più alta del solito e se ne rese conto perché alla fermata sottoterra c'era freschino, cosa non succedeva nemmeno nelle giornate più calde d'estate. Era talmente sovrappensiero che non si accorse di essere arrivata proprio davanti a Mark, andando a sbatterci contro.
«Ehi!» Il ragazzo la aiutò a stare in equilibrio, le sorrise e la abbracciò. Trina si lasciò cullare da quelle braccia sorridendo timidamente. Il suo cuore aveva cominciato a batterle forte.
«Ciao.» rispose quando Mark la lasciò andare. E già sentì la mancanza di quell'abbraccio. Mark si voltò ad aspettare il treno, mentre Trina fissava la sua figura così sicura e fiera di sé. Sembrava tormentato per qualcosa, ma la ragazza non diede troppo peso a quell'espressione corrucciata. Si rabbuiò pensando che glielo avrebbe detto. Sì, gli avrebbe detto quanto le piaceva, sperando di non risultare stupida o altro. Ma soprattutto, sperando che lui ricambiasse. Era così determinata che non poteva sapere cosa sarebbe successo di lì a qualche minuto. Non era nemmeno pensabile che un incidente a livello mondiale potesse interrompere quel momento di determinazione, distruggendo la sua città e una buona fetta della Terra. Non poteva immaginare che la sua vita sarebbe stata completamente stravolta e sballottata in una realtà piena di dolori e sofferenze, che l'avrebbe segnata a vita.