Gli spalti sono pieni di gente che esulta e canta inni calorosi.

Il sole è alto nel cielo, mostrando tutta la sua bellezza all'intera nazione.

I suoi raggi sono puntati su di te e sui tuoi avversari.

Tutto il mondo vi sta guardando.

Tutto il mondo vi acclama e vi adora.

Ma i miei occhi cercano solo la tua figura, gridando il tuo nome il più forte possibile.

“Rin! Ce la puoi fare!”

Non posso applaudire, ma almeno spero che tu riesca a sentire la mia voce.

Qui con me ci sono anche Gou e Seijuuro, assieme alla loro bambina.

Siamo tutti qui per vederti vincere.

Siamo venuti qui dal Giappone solo per vederti alzare la medaglia d'oro.

Sei veloce, a malapena riesco a vederti.

Mi stai mostrando lo spettacolo più bello che io abbia mai visto in tutta la mia vita.

L'acqua sembra essersi inginocchiata ai tuoi piedi, lasciandosi comandare.

Come lo squalo domina sull'oceano, tu stai dominando in questa piscina olimpionica.

Grido a squarciagola il tuo nome più e più volte, quasi raschiandomi la gola.

Devi vincere.

Molte nazioni riescono ad essere al tuo passo, vedo la Francia fiancheggiarti.

Dimostra che sei tu a dominare lì. Mostra a tutti i tuoi affilati denti.

“RIN!”

Un fischio, sullo schermo appaiono i vostri nomi ed ecco che vedo il tuo:

1 Rin Matsuoka.

Ce l'hai fatta.

Hai realizzato quel sogno tanto lontano.

La nostra nazione è in delirio.

Ti vedo esultare, lanciare in aria i tuoi occhialini e gridare.

I tuoi occhi incontrano i miei. Mi sorridi.

Sei felice, ed io non posso fare altro che esserlo anch'io per te.

Uscito dalle vasche, t'impadronisci della tua medaglia.

La alzi al cielo, provocando grida ed applausi.

Sono orgoglioso di te, Rin.

“Ancora non ci posso credere. Ce l'ho fatta” mi dici, incredulo. “E' come un sogno”

“Quel sogno è diventato la realtà” avvolgo il tuo collo con il mio braccio. “E te lo meriti.”

Sento la mia spalla vuota leggermente umida: stai piangendo.

Stringi il mio petto, cercando di mantenere il pianto.

“Anche tu... Dovevi essere lì con me”

“Ma io ero lì con te” ti spiego. “A me sta bene così”

“Tu... Non te lo meriti” mi accarezzi la spalla, tirando su col naso. “Ti sei impegnato.. Così tanto”

“Evidentemente questo è il mio destino: starti accanto. Non in acqua, ma essere con te sempre” ti accarezzo il viso, asciugandoti le lacrime. “Inoltre, hanno chiamato ed è pronta”

I tuoi occhi cremisi mi guardano, mentre accenni un piccolo sorriso. “Quindi, ora ne saranno di nuovo due”

Le tue dita sfiorano di nuovo quel posto liscio dove prima risiedeva il mio braccio sinistro.