Odio i suoi capelli sempre spettinati, odio i suoi occhi azzurri come il cielo, odio il suo stupido sorriso, odio la sua voce squillante, odio la sua risata rumorosa, odio il modo in cui mi abbraccia, odio tutto di lui, odio tutto di Mathias Køler.

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“Lukas! Ti va di venire con me al pub?”

“No, non ho voglia di vedere la tua stupida faccia ubriaca”

“Dai, Lukas! Cercherò di non ubriacarmi”

“Lo dici sempre, ma alla fine finisce sempre allo stesso modo”

“Già, ma è per questo che ho bisogno di te” disse, con quel suo stupido sorriso.

“Mmh, va bene, lo faccio solo perché so che se no non ti stai zitto”

“Yeah! Grazie Lukas” disse abbracciandomi.

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Come uno stupido mi sono lasciato trascinare nel solito pub dal mio migliore amico, che in questo momento è ubriaco, come lo odio. Non posso continuare a fare questo ogni sabato sera, anche se non sono abituato a bere, l’alcool mi piace, ma purtroppo mi ubriaco facilmente e quindi evito, non sono così sconsiderato come Mathias, a cui non importa stare male tutta la notte o/e avere mal di testa il giorno seguente. È quasi l’una, e decido che si è fatto tardi, ora devo convincerlo ad andarsene, ma di sicuro i suoi stupidi amici cercheranno di fare il contrario, cioè di convincerlo a rimanere. Mi alzo annoiato e vado vicino a lui, lui mi nota e mi sorride, e cerca di alzarsi, ma nello stato in cui si trova non riesce a tenersi in piedi nemmeno per 5 secondi, quindi cerco di prenderlo prima che cada; perché è così stupidamente pesante? Lo faccio sedere e guardo i suoi amici, che stanno più o meno nelle stesse condizioni di Mathias.

“Andiamocene” dico a Mathias, che mi guarda come se non avesse capito quel che ho detto, così lo ripeto.

“Andiamocene”

“Perché?”

“Si è fatto tardi e tu stai esagerando, andiamocene” dico seccato.

“Va bene, ehi ragazzi, noi ce ne andiamo” dice salutando i suoi amici. Si alza e io lo prendo sotto braccio, odio stare così vicino a lui. Usciamo dal pub e andiamo verso la nostra macchina, lo faccio sedere avanti, mentre io vado al posto del guidatore e parto, andando verso l’appartamento di Mathias. Arriviamo e lo aiuto a scendere e poi ad arrivare fino al suo appartamento, arriviamo e lui apre la porta ed entriamo.

“Lukas, rimani con me stanotte?”

“Perché dovrei farlo?”

“è da molto che non dormiamo insieme”

“Mathias, siamo grandi, non  ne abbiamo bisogno”
“Ti prego” dice e sorride in modo infantile, e quel sorriso mi scioglie, abbasso la testa e annuisco, Mathias mi abbraccia e io arrossisco un po’, ho sempre odiato l’effetto che ha su di me, anche se non voglio fare qualcosa, mi convince sempre, ed è l’unico che riesce a farlo. Mathias va a lavarsi e io intanto aspetto nella sua stanza, quando entra ha già addosso il pigiama, io invece non so cosa usare come pigiama, quindi lo guardo infastidito, perché dovevo rimanere a dormire? Perché ho accettato?

“Lukas, succede qualcosa?”

“Sì, non ho intenzione di dormire con i vestiti”

“Mmh, ti potrei prestare un mio pigiama, ma purtroppo sono tutti sporchi…”

“Bene, me ne vado”

“No! Lukas, rimani… ho un’idea, puoi usare la maglia del mio pigiama, tanto fa caldo qui e poi ti va di sicuro grande, quindi ti coprirà abbastanza bene”

“è un’idea stupida, ma la accetto, è l’unica soluzione”

Mathias si toglie la maglia e me la porge, e io lo caccio a calci fuori dalla stanza per potermi cambiare, quando l’ho fatto lo faccio rientrare e lui mi guarda da testa a piedi e io cerco di non arrossire, e ci riesco.

“Allora, la smetti di guardarmi con quella faccia da ebete?”

“Io non ho una faccia da abete!”

“Ebete, idiota!”

“Non so cosa sia”

“Me lo aspettavo, dai andiamo, prima che io cambi idea”

“Non ti preoccupare, non la cambierai” dice con uno sguardo malizioso e io inizio a preoccuparmi.

Ci stendiamo sul letto e ci mettiamo sotto le coperte e io mi giro, dandogli le spalle, non ho voglia di vedere la sua stupida faccia durante tutta la notte, dopo pochi minuti lo sento già russare, impressionante la facilità con cui riesce ad addormentarsi, io invece non ci riesco, ed è colpa sua, perché anche la sua sola presenza mi irrita.

Non so quanto tempo sia passato, ma di sicuro alcune ore, nelle quali non sono riuscito a chiudere occhio, e devo ringraziare anche il russare, non poco rumoroso, di Mathias, che però si è fermato. Finalmente ha smesso, sposto la mia gamba destra indietro e sento le gambe di Mathias, non dovrebbe essere così vicino a me, poi sento delle braccia che mi prendono per i fianchi e mi avvicinano a lui e sento il suo respiro caldo sulla nuca, e credo di aver smesso di respirare per qualche secondo.

“Sei sveglio, Lukas?”

Sto zitto, non so cosa fare, per la prima volta nella mia vita, non so cosa fare, Mathias si abbassa un po’ e inizia a baciarmi la nuca,e inizio a respirare in modo affannoso, per poi mordicchiarmi una parte sensibile e io non riesco a soffocare il gemito che questo mi provoca.

“Allora sei sveglio” afferma Mathias.

Io cerco di trattenere i miei gemiti mentre Mathias continua a baciare, mordere e leccare la mia nuca, in pochi secondi mi ritrovo faccia a faccia con lui, che, come mi aspettavo, sta sogghignando, si avvicina sempre di più a me e mi bacia, in modo aggressivo, non aspettando nemmeno il mio permesso, e intanto mi morde il labbro inferiore, e mi succhia quello superiore e io come uno stupido glielo permetto, perché in fondo, so che mi piace. Mathias si stacca e mi guarda con degli occhi pieni di desiderio e lussuria, poi si abbassa e attacca il mio collo, baciandolo e mordendolo, rimanendo anche qualche segno, lo picchierò per questo, ma adesso non importa, perché il piacere che sto provando è troppo per pensare a quanto sia stupida la cosa che stiamo facendo.

“Mathias….”

“Finalmente parli, pensavo che riuscissi solo a fare quei suoni osceni”

“zitto, idiota, è tutta colpa tua” dico piano, visto che ho il respiro affannato.

“però, ti piace, non puoi non ammetterlo”

“sei un idiota”

“ecco, lo hai ammesso, vuoi che continuiamo?” dice baciandomi il collo e io come risposta gli do un gemito, che lui prende come un sì, perché mi toglie la maglia, lasciandomi con solo i boxer addosso. Questa volta non riesco ad evitare di imbarazzarmi, anche se Mathias mi ha visto molte volte senza maglia addosso e solo con i boxer, in questa situazione tutto è diverso. Mathias mi guarda in modo malizioso e di abbassa e inizia a torturare i miei capezzoli, moridicchiandoli e leccandoli, e mentre lo fa con uno, tocca l’altro e io inizio a sentire del calore tra le mie gambe, mi sto eccitando.

Quando finisce di torturarmi i capezzoli mi bacia, in modo meno violento di prima, e dolce.

“Lukas… ti amo”

Io sgrano gli occhi, non potevo credere a quel che aveva detto, rimango immobile, e non riesco a dire niente, ci provo ma escono solo dei suoni incomprensibili, cerco di calmarmi, e ci riesco, ho sempre avuto un ottimo autocontrollo.

“Mathias.. io.. jeg elsker deg” gli rispondo nella mia lingua. Mathias mi capisce, visto che sa qualcosa di norvegese e mi bacia, ancora in quel modo dolce, poi si stacca e mi guarda con un piccolo ghigno.

“Vuoi continuare quello che stavamo facendo prima”

“Come vuoi tu” rispondo, cercando di fare la mia solita espressione annoiata, Mathias mi bacia in modo più appassionato e mano a mano entrambi siamo nudi, sul suo letto, dandoci tutto l’amore che possiamo dare l’un all’altro.

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Questa è stata la mia prima volta con Mathias, ma anche la mia prima volta in assoluto con un maschio.

Odio tutto di Mathias Køler, quasi quanto lo amo.