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Autore: _Explosion    06/12/2008    5 recensioni
Sulla Terra tutto sembra come prima. Ma qualcosa si agita nel mondo e Gohan dovrà scontrarsi con esso. Scoprirà un nuovo nemico, il più difficile da sconfiggere: la paura. Per sè e per chi ama.
E Gohan dovrà affrontare un viaggio che lo porterà lontano, dove tutto è cominciato.
Avventura, riflessioni, amore, paure, si intrecceranno in una storia che vedrà protagonisti Gohan, Videl e le loro famiglie.
_____
Tutte le storie devono avere una motivazione. Quella più importante, per me, riguarda il personaggio di Gohan.
Il personaggio che, più di tutti, vive una profonda trasformazione nel corso della storia. Sbaglia, soffre, cresce. Le sue paure, le sue aspirazioni, la paura di deludere chi ama, i sensi di colpa sono solo accennati ma vanno a formare un personaggio incredibilmente sfaccettato.
E incredibilmente sottovalutato. Toriyama lo trasforma da giovanissimo talento, futuro e presente eroe del pianeta, a un sedicenne che non ha voglia di allenarsi e a uno studioso che di Saiyan non ha più nulla.
E allora questa storia vuole ridare dignità al personaggio che, sopra ogni altro, ne è stato privato. Perché se la merita.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Pausa


Gohan si rigirava inquieto sotto le coperte.
Non riusciva a rilassarsi.
Dopotutto, era appena scomparso il più grave pericolo in cui la Terra fosse mai incappata; erano successe così tante cose, dal suo primo giorno di scuola...
Il ragazzo sognò Videl, durante il combattimento con Spopovich. Lui si trasformava in Super Saiyan e si scagliava contro l'uomo, ingaggiando un combattimento furioso. Poi si svegliò. Restò per qualche minuto a fissare il soffitto bianco della sua camera, concentrandosi sulla respirazione per cercare di
rallentarla. L'esercizio servì un poco, quindi decise di alzarsi e vestirsi. Indossò la sua tenuta da combattimento blu, con la fascia rossa intorno alla vita. Poi, attento a non far rumore, uscì.
Volo fino al luogo che amava maggiormente: una radura nel bel mezzo di un bosco assai fitto.
Si sedette al centro e, assaporandone la quiete, si mise a meditare, come Junior gli aveva insegnato.
Trascorsero due ore, al termine delle quali si sentì molto più sereno. Dopo tutti i fragori della battaglia, necessitava un po'di silenzio.
Tuttavia, si sentiva deluso.
Deluso da sè stesso: ancora una volta non era riuscito a vincere il suo nemico.
Ancora una volta, come nel Cell Game, non l'aveva fatta finita subito, aggravando la situazione.
Gohan era disgustato da sè stesso.
Non perdeva mai il controllo, ma quando sapeva di poter prevalere su un avversario giocava con lui, peggiorando il tutto.
Non era un Saiyan.
Gliel'aveva già detto Vegeta, quando non aveva sconfitto Darbula.
Questa frase l'aveva colpito profondamente, più di quanto desse a vedere.
Dopo la battaglia contro Majin Bu si era reso conto che anche lui, come suo padre, in fondo si divertiva a combattere: ma non per provocare sofferenza, assolutamente! Combattere... se lo sentiva nel sangue. La sua grande differenza con Vegeta era che non provava piacere dalla sofferenza altrui, come Goku del resto.
Gohan quel giorno prese la sua decisione.
Sarebbe diventato il guerriero perfetto: potentissimo, ma mai meschino, che non trae mai piacere dal dolore.
Si sarebbe allenato duramente per questo, per il suo obiettivo.
Doveva parlare con Junior. Da tempo non si concedevano un discorso profondo, e Gohan sentiva la mancanza di quello che, in fondo, era
stato il suo secondo padre.
Soddisfatto, decise di sfogare la sua gioia. Iniziò a volare senza meta, sempre più veloce, sempre più libero.
 
 
Tornò a casa che erano circa le dieci. Aprì la porta e udì un chiachericcio familiare provenire dalla sala.
Entrò e vide Chichi che parlava amabilmente con... Videl.
La ragazza dava le spalle alla porta e non notò la sua presenza.
-Allora, Videl, come mai qui? Non sei stufa di noi?- scherzò Chichi
-No, no- ridacchiò Videl -ero venuta a trovare Gohan... mi era sembrato un po'... scosso-
La donna si rabbuiò: -Dunque l'hai notato anche tu- affermò -Quel ragazzo si tormenta troppo: si fa troppo condizionare dai fantasmi del passato-
-È la stessa impressione che ho avuto anche io-
Gohan sorrise mestamente. Decise di far sentire la sua presenza, per evitare imbarazzi.
-Sono a casa!-
Videl si precipitò in corridoio e, sollevata nel vederlo, lo abbracciò.
Gohan arrossì e ricambiò la stretta, mentre la ragazza appoggiava la testa al suo petto.
Il ragazzo sciolse l'abbraccio:-Ehi! Come stai?- 
-Benissimo, ora- sorrise -e tu?-
Gohan sorrise:-ci troviamo nella stessa posizione-
Chichi, dopo aver deciso che i momenti di intimità erano stati sufficienti, li raggiunse.
-Dove sei stato?-
Gohan si fece serio. Videl lo scrutò, preoccupata.
-A meditare. Poi ho fatto un giro. Ne avevo bisogno-
Chichi sorrise:-Videl, cara, ti andrebbe di rimanere per pranzo?-
-Se non disturbo, volentieri-
La donna le fece l'occhiolino:-ormai sei di casa. Gohan avete due ore praticamente libere. Vi aspetto per le dodici e mezza. I due pigroni di là scalpiteranno come un branco di lupi affamati già alle dodici.- Sospirò e sparì in cucina.
Gohan chiese alla ragazza:-Dove vuoi che andiamo?-
-Dove vuoi.-
-Allora voglio mostrarti un posto.- Prese la sua mano, uscirono e spiccarono il volo.

 
Una decina di minuti dopo atterrarono nella radura dove era stato prima Gohan, che si lasciò cadere sdraiato a terra. Videl lo imitò, e si mise accanto a lui.
-Gohan...?-
-Sì?-
-Goten e Trunks mi hanno insegnato a percepire l'aura. Mentre venivo a casa tua ho avvertito un'aura potentissima. Credo fosse la tua.-
-Non ho un'aura potentissima- disse Gohan, quasi a sè stesso, a denti stretti.
Videl si stupì:-Sì, invece. Sono sicura che fosse la tua-
-Ti sbagli-
-Gohan, la tua aura la conosco meglio della mia.-
-Non sono l'essere potentissimo che credi-
Videl si mise a sedere:-Cosa?-
Gohan la guardò:-Non sono potente. Affatto.- fece una pausa -Infatti, non ho sconfitto Bu.-
-Solo perchè non ci hai creduto-
Gohan fece una risata amara.
-Ci ho creduto, troppo. Come... ho fatto lo stesso errore di... otto anni fa-
Era la prima volta che lo confessava a qualcuno. Si sentì meglio.
-Chichi mi ha raccontato cosa è successo. Gohan non è stata colpa tua-
Gohan si alzò e sbottò:-No!? E di chi allora?! CHI ha fatto lo sbruffone, compromettendo il futuro della Terra? CHI ha privato così il fratello di un padre?! CHI!?-
-Gohan calmati...-
-No! Sono stato calmo tutta la vita, capisci!? Le uniche volte che mi sono sbloccato ho combattuto da essere superiore, e ho perso! PERSO!-
Abbassò la voce, fino a farla diventare un sussurro:-Ma non ho compromesso solo la mia vita, ma anche quella di tutti gli abitanti del Pianeta-
Videl lo abbracciò.
Il ragazzo prima rimase immobile, poi l'avvolse in un caldo abbraccio, mentre una lacrima gli rigava il viso.
Videl scostò il viso dal suo petto e asciugò la lacrima con un dito affusolato.
Gohan la strinse ancora più forte, avvolgendola completamente. La ragazza si abbandonò contro quel torace scolpito e protettivo.
Rimaserò lì per un po', fin quando Videl si scostò dolcemente e disse:-Andiamo, Gohan-
Il ragazzo sciolse subito l'abbraccio, arrossendo, e volarono verso casa.

 
Appena atterrati videro che Chichi aveva apparecchiato all'aperto, proprio come quando Videl era arrivata a casa sua la prima volta. C'era solo un "piccolo" particolare: questa volta, Goku avrebbe pranzato con loro. 
I due ragazzi salutarono e andarono a lavarsi le mani. Quando si sedettero a tavola Videl parlò del più e del meno con la famiglia del ragazzo, che invece restava silenzioso.
Ad un tratto, Gohan posò la forchetta e chiese, con tono piatto:-Goten, tu e Trunks avete da fare oggi pomeriggio?-
Il bimbo scosse energicamente la testa:- Tu Videl?-
La ragazza negò.
-Bene. Allora vi va di combattere con me?-
Chichi lasciò cadere il piatto, rovesciando addosso a Gohan una marea di parole. -Ma sei impazzito? Dopo quello che è successo? Cos'è, vuoi diventare un fanatico come Vegeta...!?-
Goku sorrise compiaciuto, mentre Gohan non badava alla madre, a capo chino.
-Mamma, è la mia natura. Odiarla è stato inutile, quindi ora cercherò di conviverci. Ma non diventerò MAI come Vegeta. Io non sono lui, io sono Gohan, il Saiyan-
  
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