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Autore: ohwowlovely    21/02/2015    4 recensioni
5 goffi ragazzi in uno sgangherato minivan in rotta per il Glastonbury festival vivranno le avventure più bizzarre della loro vita, tra cui scappare dalla polizia, infiltrarsi in un lussuosissimo hotel, rischiare la morte (più di una volta) e venir coinvolti in una rapina da Waitrose's durante un pit stop. Con una sognante colonna sonora che va dagli Stone Roses ai The Cure e i Blur, Michael, Calum, Ashton, Tyler e Luke capiranno che non c'è niente di meglio di un viaggio per conoscere se stessi;
L'unica domanda è: come?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=6qq0HkR6ma4
Soundtrack: https://open.spotify.com/user/11146695121/playlist/1iYmiG06Hty5uwX5WHTJrN
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(19)
Toilet



 
 
 
 



Restarono lì sotto per almeno una mezz’ora, senza proferire parola, si guardavano ogni tanto e leggevano ad alta voce, uno per volta, i nomi dei gruppi incisi sulle pareti, con in sottofondo lo scalpiccio dei passanti sulle loro teste, simile al suono della pioggia che cade continuamente su di un parabrezza. 
Anche se controvoglia, Michael e Nina uscirono dal locale, chiudendo il tombino sotto i loro piedi e strizzando gli occhi appena la luce del sole li colpì in viso.
-E adesso?-
Michael venne freddato da un’occhiataccia di Nina, la quale si stava togliendo una ragnatela dai capelli, che cosa aveva mai detto di male?
-Ti piacciono i fiori?-
Michael aggrottò la fronte e fece una risata nervosa.
-Si, credo-
-Perfetto-
Nina lo tirò per la manica della giacca, trascinandolo a passo svelto lungo il marciapiede.
-Dove stiamo andando precisamente?-chiese Michael, Nina rise e gli scoccò un sorriso rassicurante.
-Tu fai troppe domande-fece ridacchiando, Michael pensò che sarebbe stato meglio non dire altro, Nina avrebbe avuto una qualche altra frase arguta a cui non avrebbe trovato una risposta in ogni caso.
Camminarono per qualche metro così, la mano di Nina ferma sulla stoffa della sua giacca, finchè non giunsero ad un piccolo vicolo stretto e pieno di colori.
Carri di fiori erano esposti ad ogni angolo della lunga strada, accostati vicino a dei palazzi coloratissimi e bancarelle etniche, nell’aria lo smog sembrava essere sparito e sostituito da l’odore dolce e profumato della lavanda, delle rose e delle peonie. I capelli di Michael si mimetizzavano perfettamente in quell’ambiente che sembrava uscito da un dipinto con gli acquerelli. Nina sorrideva soddisfatta, guidando Michael fra i vari carretti ed inspirando profondamente;
-Fallo anche tu!-disse, Michael fece un’espressione confusa.
-Fare cosa?-
-Respira-
Michael esitò inizialmente, ma alla fine obbedì e tirò su col naso, respirando appieno il mix e le varie fragranze di tutti i fiori; alcuni erano tanto forti che gli andavano alla testa, ma l’insieme lo rilassò, era quasi come fare un tiro da una sigaretta, solo molto più piacevole. Se avesse potuto avrebbe arrotolato un tulipano in una cartina ed aspirato tutto. Rise fra se e sé quando quel pensiero gli sfiorò la testa.
Camminarono fra i carri facendosi spazio fra la gente, Nina gli indicava i vari tipi di piante e gli spiegava il nome d’origine entusiasta come una bimba di otto anni,
-Allora sei così fuori di testa perché vieni qui ad odorare i fiori?-disse scherzosamente, Nina rise piano e scosse la testa ripetutamente;
-Su quale concetto puoi affermare che io sia fuori di testa?-disse lei, fermandosi davanti ad un bancone pieno di girasoli.
-Non è assolutamente un insulto-si giustifico Michael.-Sei quel fuori di testa carino, quello in senso completamente positivo-
Nina sorrise imbarazzata e distolse l’attenzione dai girasoli, facendo strisciare la sua mano in quella di Michael furtivamente e stringendogliela, il battito cardiaco di Michael aumentò sempre di più.
Ha un ragazzo” pensò. “Ha un ragazzo. Ha un ragazzo. Ha un ragazzo” la sua mente lo ripetette più volte. “Ha.Un.Ragazzo”
Sciolse la presa di Nina dalla sua ed infilò la mano in tasca, facendo poi un sorriso nervoso e passando alla bancarella successiva, sentendo il sudore freddo velargli la fronte.
-Che c’è? -iniziò Nina, dopo una pausa imbarazzante di silenzio fra i due.-Ti da tanto fastidio tenermi per mano?-
-Mh?-mugolò, facendo finta di non aver sentito, Nina gli sostenne lo sguardo con il sopracciglio leggermente inarcato.-No-
-A me sembra di sì-
-Non penso sia la cosa più adatta da fare-disse velocemente, mordendosi subito dopo la lingua tanto forte la lasciare il segno dei propri denti, Nina sbuffò;
-E perché?-
Michael fece un respiro profondo e si voltò verso di lei, incrociando le braccia e dicendo:
-Perché non lo è e basta. Tu presto ti dimenticherai di me ed io di te e non voglio assolutamente stare male di nuovo. Ho di recente sofferto molto per una persona, quindi facciamo finta di nulla e comportiamoci da conoscenti quali siamo-
Nina fece prima un’espressione confusa, per elaborare ciò che aveva appena detto Michael, e poi scoppiò in una risata sonora, che rimbombò per tutta la stradina, improvvisamente diventata troppo stretta.
-O mio Dio, quanto sei melodrammatico!-disse con una punta di sarcasmo, Michael alzò la testa al cielo e la scosse;
-Non sono melodrammatico!-esclamò nervoso.-Sono solo realista-
-Più che realista, sei un coglione-
-Ma se non mi conosci nemmeno!-
Nina si spostò i capelli dalla spalla e distolse lo sguardo da Michael, incentrandolo sui numerosi vasi di terracotta sistemati su di un bancone;
-Conosco la specie-disse.
-Specie?-Michael la raggiunse.-Quale specie?-
-La tua-
-Sono sicuro al cento percento di non essere un animale.-
Nina grugnì e si girò di scatto verso di lui:
-Sei una specie di emo punk pessimista che non fa altro che rimpiangere il passato senza fare nulla per cambiare il presente. Vedi la negatività delle cose e non sai coglierne i lati positivi, o ti sforzi di farlo fallendo miseramente. Sei ossessionato da una tua qualche ex e questo ti impedisce di avere un qualsiasi tipo di rapporto con altre ragazze, e colmi questo tuo "vuoto" fingendoti critico musicale, comprando vinili vintage e tingendoti i capelli. Potrebbero farti un action figure! Capelli verdi inclusi!-
Michael rimase attonito per qualche secondo, fissando Nina con la bocca semi spalancata, indeciso su come controbattere. Perché per quanto quelle parole lo avessero ferito, erano tanto, tanto vere.
-Ma che cosa ho detto per farti innervosire così?-fu tutto ciò che riuscì a dire, Nina si passò un’altra volta una mano nei capelli, arruffandoli e gonfiandoli ancora di più.
-Niente…è che mi fai incazzare!-disse.-Il tuo modo di pensare mi fa salire sui nervi! Ma sai che ti dico? Hai ragione. Un giorno tu ti dimenticherai di me ed io di te—
Nina gli si avvicinò pericolosamente, mettendosi sulle punte per guardarlo dritto negli occhi, Michael deglutii.
-Tanto vale smetterla con la farsa dei conoscenti, no?-
E corse verso il marciapiede opposto.
 
-…Secondo me Matty è gay-
Calum rise e scosse il capo all’esclamazione di Tyler, che spezzò il silenzio creatosi fra i due;
-E perché mai dovrebbe esserlo?-
-Non lo so precisamente, ma c’è qualcosa in lui che grida omosessualità- continuò Tyler, osservando la figura snella di Matty qualche metro più avanti, che camminava a passo svelto e scomposto, poggiando più peso su una gamba che l’altra, entrambe così scheletriche che venivano fasciate perfettamente dai jeans strettissimi.
-Tyler per te tutto grida omosessualità-disse lui. “Tranne te”, pensò l’altro.
Tyler inspirò a lungo ed accarezzò i muri dei palazzi con le punte delle dita, Calum era di buona compagnia anche quando non parlava, gli piaceva semplicemente stargli vicino, riuscire a sentire il suo profumo ugualmente a pochi metri di distanza, un mix di odore da ragazzo e sapone, e gli piaceva guardarlo di sottecchi mentre si passava una mano nei capelli scuri che gli cadevano sul viso, sempre colorito data la sua pelle color miele.
-Ho qualcosa in faccia?-chiese Calum all’improvviso, Tyler scosse la testa e si ammonì mentalmente, rendendosi conto del fatto che lo stava fissando con occhi a cuoricino.
-Dentifricio-Mentì velocemente.-Hai ancora del dentifricio agli angoli della bocca.-
-Dove?-domandò Calum nervoso, avvicinandosi ed abbassando la testa per arrivare alla statura minuta di Tyler, al ragazzo vennero le palpitazioni.
Ma letteralmente le palpitazioni, perché giurò di riuscire a sentire i battiti cardiaci pulsargli nelle orecchie quando incrociò lo sguardo di Cal così vicino, ma cosa gli stava prendendo?
Tyler si morse l’interno della guancia, evitando di agire impulsivamente e di baciarlo su due piedi, non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo, il coraggio di confondere il suo miglior amico a tal punto da distruggere la loro amicizia. In passato un bacetto stupido c’era stato, ed era stato anche Calum stesso a darglielo, ma dopo che si erano scolati due bottiglie di Alcool alle quattro del mattino. Pensò a quanto diede poco peso a quell’azione, sei mesi prima, mentre adesso avrebbe fatto di tutto per scoccargli anche un altro innocente bacio sulla guancia.
-Q…qui-balbettò, indicandogli con l’indice l’angolo destro della bocca, Calum tirò fuori la lingua e se la passò su tutto il labbro.
“MERDA”il cervello di Tyler ripeteva quella parola all’infinito, mentre gli stimoli nervosi erano andati così in tilt da produrre una sudorazione eccessiva. “MERDAMERDAMERDAMERDA”
-Tolto?-domandò alla fine, Tyler non disse una parola ed aumentò il passo, ritornando ad inspirare forte ed appoggiarsi con la mano al muro, principalmente per riottenere stabilità, visto che per una manciata di secondi giurò di sentire la terra girare sotto i suoi piedi.
 
Dopo poco, Calum ricominciò a parlare; oramai si erano separati tutti i gruppi ed erano finiti in una zona a loro sconosciuta, così decisero di sedersi su dei gradini in pietra di un palazzo ed aspettare un bus che li riportasse alla stazione iniziale, stanchi di seguire Matty vagante senza meta fra i mercatini e la sua amica fastidiosa.
-Come hai capito di essere gay?-chiese di punto in bianco, Tyler fece spallucce.
-L’ho sempre saputo, non si capisce-disse.-E’ una cosa che ti senti dentro, non è che da un giorno all’altro passi all’altra sponda-
-Ah-fu tutto ciò che disse Calum, a sguardo basso. Fu un “ah” sottile, quasi canzonatorio.-E pensi che sia normale…che so, la sperimentazione?-
-Vuoi darti alla necrofilia, Cal?-
-Coglione-rise Calum.-No, non intendevo quel tipo di sperimentazione-
-E cioè?-
Calum si voltò verso l’amico, accennando un piccolo sorriso ed infilando le mani nelle tasche della giacca nera che indossava.
-Chi ha stabilito che ti possono piacere o i maschi o le femmine? Una persona deve amare un’altra persona, non le sue parti. Non credi?-
Tyler sperava che quel discorso sarebbe andato a parare da qualche parte; ma sfortunatamente, non fu così.
-Mh-annuì, Calum continuò con lo stesso entusiasmo:
-…Volevo parlarti di questa cosa, e dirti che non sono confuso. Cioè, in un certo senso mi sento confuso, ma non lo sono in quel senso. Insomma—Calum sospirò.-E se fossi BI?-
Tyler sgranò gli occhi così tanto che ebbe paura potessero uscirgli dalle orbite, e per poco non soffocava.
-Bisessuale dici?-la sua voce era più alta di un’ottava.-E perché lo pensi?-
-Boh-fu la sua risposta.-Ho diciotto anni, poche esperienze sessuali ed ancora tanta strada da fare, perché non sperimentare se c’è la possibilità?-
-Mh-annuì di nuovo, passandosi una mano sulla fronte per asciugare il sudore freddo.-Si, mi sembra giusto…dopotutto è la tua vita, Carpe diem!- Tyler non si era mai sentito tanto a disagio ed in imbarazzo come adesso, e lui non era il tipo di persona che aveva peli sulla lingua o che si imbarazzava facilmente.
-Bene-terminò Calum, sorridendogli.-Sono contento di essermi sfogato con te, Tilly-
Potremmo sfogare in altri modi” pensò Tyler in un sospiro. In un primo momento pensò persino di volerlo dire ad alta voce, ma si limitò ad annuire di nuovo.
-Mh-

  
Bean ed Ashton erano in un parco.
E non sapevano neanche come ci erano arrivati.
La ragazza si era stesa sul prato e tolta le sneakers, mentre Ashton era disteso su un fianco e faceva finta di essere occupato a strappare dei filini d’erba, ma in realtà stava solo fissando Bean.
Lei non se ne accorse, continuava a parlare a vanvera di come il cielo fosse più azzurro del solito e del Dim Sum della sera precedente ed altri argomenti, Ashton non riusciva neanche a trovare un filo logico fra le sue parole, ma la ascoltava incantato, contando le lentiggini che aveva sul dorso della mano, attività alla quale si era appassionato la sera prima; ne aveva contate trentatre, ma si allungavano per tutto il braccio fino alle spalle e le clavicole. Le avrebbe contate tutte se avesse avuto la possibilità.
La cosa che gli piaceva di più era che adesso aveva fatto progressi, e fra i due c’era del contatto fisico: Lui le passava furtivamente le mani nelle ciocche rosse, passandosele ed arrotolandole fra le dita, oppure le toccava la mano col pollice e le strofinava il dorso, mentre Bean a volte gli spettinava i capelli o gli prendeva inaspettatamente la mano, districandola e intrecciandola con la sua più volte, cogliendolo di sorpresa e facendolo arrossire di colpo. Erano movimenti così semplici, quasi da bambini dell’asilo alle prese con il primo fidanzatino, ma ad Ashton non dispiaceva questa complicità, questo modo di comportarsi un po’ naïve, spontaneo.
-Ma mi stai ascoltando?-disse Bean improvvisamente, alzandosi e sedendosi a gambe incrociate, Ashton annuì ed alzò gli occhi al cielo.
-Sinceramente, mi sono perso a quando hai attaccato a parlare di uno di quei libri strani che hai letto, L’archivista-
-Vuoi dire l’alchimista?-
-Quello lì-Rise Ashton, prendendole la mano e passandoci la sua sopra.-Ero occupato a contare le tue lentiggini-
-Perché ovviamente contare le mie lentiggini è più interessante di sentirmi parlare-
-Ehi, chiariamo-Ashton le puntò un dito contro.-Tu non parli, tu deliri-
Bean gli schiaffeggiò la mano con la sua con un verso disapprovo, per poi incrociare le braccia al petto e girare lo sguardo, con molta teatralità.
-Mi sento puramente offesa-disse.-Non ti parlo più-
-FINALMENTE!- esultò Ashton scherzando, Bean presa da un raptus gli abbassò la bandana che portava sugli occhi.-…Scherzavo-
-Meglio per te che scherzavi! Non ti avrei perdonato-disse lei, alzandogliela nuovamente e sistemandogliela.
-Scherzi a parte, mi piace quando parli a vanvera-disse Ashton, poi si corresse.-Però vorrei tanto che tu mi parlassi un po’ di te-
Bean scosse la testa e si ristese sul prato, chiudendo gli occhi e sfilando la sua mano da quella di Ashton, posizionandola sotto il capo.
-Non c’è molto da dire, e quello che ti ho detto è già molto-esclamò la ragazza freddamente, Ashton sbuffò.
-Non ci credo neanche un po’ che non c’è molto da dire-fece lui.
- E invece non  ce ne davvero, non sono una persona poi tanto interessante- rispose.
-…Mi tieni a distanza?-
-Tengo tutti a distanza-
-E non credi sia una cosa stupida?-
-Tu sei stupido-Rispose impassibile.-Perché non mi lasci in pace?-
-Perché—Ashton ci rifletté su per un paio di secondi, chiedendosi anche lui per un attimo perché continuasse a provarci-Perché mi piaci, tutto qui-
Bean non rispose, ma il suo viso divenne improvvisamente più rosso.
-E non riesco a lasciarti in pace, e adoro stare con te e parlare con te e sentirti straparlare, e mi piace quando mi prendi in giro e quando ridi e ti si fanno delle rughe sotto agli occhi, e mi piaci di più con gli occhiali che hanno lo scotch sulla giuntura, ma anche senza rimani sempre tanto carina, e mi piace…-Ashton si trovò a fare un elenco infinito, mentre Bean si asteneva dal sorridere così tanto da dislocarsi la mascella.-…E tutte queste cose non mi bastano, perché io ne voglio sapere di più e sono sicuro che tutto il resto non mi piacerà meno di quanto tu mi piaccia già. Anzi, forse mi porteranno solo a piacerti di più, e non so se questa è una cosa positiva o negativa-
Ashton espirò dalla bocca, sentendo lo stomaco svuotarsi improvvisamente di un peso immaginario, come se avesse avuto tutte quelle parole intasate in gola e le avesse finalmente rigettate fuori. Bean si alzò sui gomiti e lo guardò, storcendo la bocca e ridendo piano, coprendo il rossore del viso con i capelli, i quali si mimetizzavano con le chiazze sulla faccia diventate del loro stesso colore. Sembrava stesse nel bel mezzo di una metamorfosi in un pomodoro.
-Cosa vuoi sapere?- disse, Ashton sorrise ed iniziò.
-Come mai hai capelli rossi? Li hai presi da tua madre o tuo padre?-
-Nessuno dei due. Probabilmente li ho presi dalla mia bisnonna. Guarda la sfiga-
-Ma cosa sfiga, sono bellissimi-
-Altra domanda!-
-Okay!-Ashton azionò il cervello e cercò di non sgarrare e fare domande stupide.-Credi in Dio?-
-Sì-
-E perché?-
-Perché…-
Andarono avanti con le domande, finché non diventarono dei botta e risposta continui; Ad Ashton non interessava fare due chiacchiere, voleva parlare con lei per ore perché sapeva non l’avrebbe mai annoiato e sarebbe peso dalle sue labbra. Stavano ridendo, quando Ashton toccò un tasto dolente.
-Come hai trovato tutti quei soldi che hai appresso?-chiese, Bean sbiancò in viso e fece un sorriso nervoso.-Mi hai detto che li hai rubati a tuo padre, giusto?-
Lei annuì guardandosi in basso, mentre Ashton cercò di arrivare di nuovo alla sua mano, ma lei la ritrasse subito.
-Ma quanti sono?-continuò, Bean sbuffò.
-Non lo so quanti cazzo di soldi sono, va bene?-disse.-Non mi piace più questo gioco-
Ed Ashton capì che per quanto potesse provare, Bean sarebbe sempre stata un mistero.
 

Nina voleva raggiungere Matty, ma allo stesso tempo voleva ammazzarlo.
L’idea dell’omicidio non le faceva piacere, così continuò a correre lungo il marciapiede, finché non si trovò praticamente poco lontana dalla metropolitana, da dove avevano iniziato a muoversi.
Fanculo il femminismo, pensò, L’equalità non poteva mai esserci se i maschi continuavano ad essere una razza tanto stupida . Fanculo, viva la Misandria.
Sapeva di non meritarsi tutto questo, eppure adesso era sola, all’imbrunire, a fare pensieri su una possibile carriera monacale nel bel mezzo di un marciapiede, mentre la gente attorno a lei la urtava con le spalle ignorando completamente la sua presenza.
Pensò di chiamare Matty, voleva urlargli contro tutto e fare pace con un bacio appassionato, come succedeva di solito, ma era così stanca di dover fare lei quella mossa, così lasciò il telefono nella tasca del giaccone. Sbuffò forte e si infilò in un bar, per evitare di essere scaraventata sulle strisce pedonali da quelle persone frettolose che continuavano a spingerla.
Era un bar spoglio, tipo quelli che Matty frequentava insieme alla sua band prima di trasferirsi ad East; quelli in cui la portava ai primi appuntamenti, dove finiva per svenire o a litigare con qualche barista che gli diceva di darci un taglio con i drink o con le battute (quando Matty era particolarmente in vena, si divertiva a prenderli in giro). Al bancone c’erano seduti due vecchietti impegnati in una qualche discussione poco interessante ed un ragazzo dalla testa rasata che assomigliava al protagonista di Trainspotting, la quale la squadrava come non avesse mai visto una ragazza in vita sua. Nina si sentì quasi intimidita.
-Potrei usare il bagno?-Chiese, non poteva uscire così senza almeno aver trovato una scusa per essere entrata, e l’uomo dietro al bancone annuì, indicandole la porta della toilet. “Bagno unisex”, lesse. Spalancò la porta verde e, alla vista di un ragazzo biondo appisolato sulla spalla di un uomo che dall’aspetto sembrava babbo Natale con le pulci, intento a brontolare qualcosa di incomprensibile con la faccia nascosta nel cappuccio della sua grossa felpa nera ed una bottiglia vuota di liquore fra le mani, rise sommessamente.
-…Nina?-
-Sei l’amico di Michael, per caso?-disse lei confusa, Luke annuì piano e sorrise sghembo, arrossendo.
-Si, sono Luke-rispose.-Mikey ha ragione, sei davvero molto carina-
-Dice che sono carina?-Nina storse la bocca imbarazzata, e Luke annuì di nuovo, facendo un piccolo singhiozzo.
-Che ci…hic! Che ci fai qui?- singhiozzò di nuovo, il barbone osservava la scena con occhi sbarrati.
-Tu che ci fai qui-
-Non devono vedermi bere o si incazzano-ridacchiò Luke-E poi ho conosciuto questo tipo qui. Si chiama Paul ed è stato licenziato. Vendeva infissi in alluminio, non è fantastico?-
Luke era decisamente ubriaco.
Nina saluto mister Barbone con un cenno della mano e si sedette affianco a Luke, sospirando.
-Nina-Luke si voltò e le sorrise dolcemente.-Puoi non dire nulla ai ragazzi? Del fatto che ho ricominciato a bere?-
-Ti daranno per disperso se non dico niente-rispose.
-Ma così troveranno anche te-continuò lui. Per essere ubriaco fradicio era piuttosto profondo.-Sei triste?-
-No-Nina gli prese la bottiglia dalle mani e fece un sorso. Si chiese come facesse a bere questa roba così forte tutta d’un fiato e trattenne lo stimolo di vomitarlo, inghiottendone dell’altro.-Sono solo arrabbiata.-
-Non arrabbiarti con Michael, è fatto così-disse Luke, appoggiando la guancia sulla spalla della ragazza.-Lo capiresti se lo conoscessi meglio.-
-In che senso?- chiese Nina, Luke le si avvicinò all’orecchio come per sussurrarle un segreto, nonostante fossero gli unici in quello squallido bagno (Paul compreso, ovviamente)
-Ha fatto delle cose, l’anno scorso. Ed ha rischiato di restare in prigione per tanto tempo-Luke fece un altro singhiozzo.-Ma alla fine, ci ha spedito suo padre lì dentro-
Nina guardò Luke stranita e persino spaventata dalle sue parole, mentre Luke si limitò a ridere piano e punzecchiarle le guance.
-Mi piacereste voi due insieme, siete entrambi un po’ fuori di testa-disse.-Credo che a lui tu piaccia parecchio, e sei mille volte meglio di Wren in ogni caso.-
-Wren?-
-La sua ex psicotica, quella sì che era pazza-esclamò Luke, tra un singhiozzo e l’altro. –Lei lo ha fatto soffrire molto, e tu saresti proprio quello che gli serve. Non prendertela con lui, è solo un po’…confuso-
Nina annuì e gli sorrise, dicendogli che lo avrebbe tenuto a mente.
-Secondo te gli piaccio veramente?-continuò.
-E’ chiaro come la luce del sole.-Fece Luke.-E non posso biasimarlo-
Si guardarono negli occhi per un paio di secondi, e Luke fu preso da uno scatto spontaneo: di punto in bianco, le scoccò un bacio sulle labbra. Durò meno di tre secondi e subito si ritrasse, mormorando “scusa” almeno una ventina di volte e scoppiando improvvisamente a piangere, Paul il barbone invece esultava come si fa al lancio del bouquet ad un matrimonio.
-E’ tutto okay-lo rassicurò Nina, alzandosi e svuotando la bottiglia nel gabinetto.

Si resero conto del fatto che Luke era sparito quasi tutti contemporaneamente, chiamandosi a vicenda preoccupati ed esclamando, all’unisono:
-DOVE CAZZO E’ FINITO LUKE?-
Michael beccò Calum e Tyler seduti ad una fermata di un bus mentre girovagava fra i marciapiedi tutti uguali. I due gli chiesero che fine avesse fatto Nina e Michael spiegò della loro litigata, beccandosi uno schiaffo sulla guancia da parte di Tyler (“MA SEI FROCIO PER CASO?” gli aveva strillato, ad alta voce in modo da potergli rendere chiaro il concetto.)
Michael a sua volta urlò contro Tyler e Calum per aver abbandonato Luke sapendo benissimo quali potessero essere le sue intenzioni, e in un silenzio tombale fecero il giro della strada, disorientati, stanchi e confusi.
Chiamarono Ashton, il quale poco dopo li raggiunse insieme a Bean e cercò di orientarsi, e notò che si trovavano di nuovo nelle zone dell’Hackney empire. Anche lui sclerò di brutto quando seppe di Luke, ed iniziò a chiamare il suo nome mentre camminava a passo svelto.
-LUKE!-urlò facendosi spazio fra la folla; poteva essere letteralmente ovunque, solo e probabilmente ubriaco, e la cosa li fece preoccupare solo di più.
Finché, per la prima volta, Matty fece fare loro un sospiro di sollievo.
-Mi ha chiamato Nina-disse venendo loro incontro, a qualche metro di distanza da Peggy, la sua estrosa amica.-Ha detto che ha trovato Luke. Seguitemi-
-Grazie-disse Michael, Matty accennò un piccolissimo sorriso, alzando gli angoli della bocca, e riprese a camminare.
Entrarono in due bar diversi ma non li trovarono, finchè non provarono in un altro, ed il barista rise di gusto, dicendo:
-Anche voi dovete andare al bagno, per caso?-
-Trovati! –esclamò Matty, bussando piano alla porta del bagno, per poi aprirla e trovando Nina, Luke ed un uomo barbuto seduti sul pavimento.
-Questa me la spieghi-continuò lui porgendo una mano per Nina, la ragazza non gliela prese e si alzò da sola, tendendone invece una per Luke, il quale a fatica si mise su due piedi.
-Faccio da sola, grazie-rispose lei acidamente, senza degnarlo neanche di uno sguardo ed uscendo da lì con Luke sottobraccio, aiutando Calum a trasportarlo.
A Matty fu tutto all’improvviso più chiaro, e gli sfiorò per un attimo la mente il pensiero di aver perso Nina una volta per tutte.

 

 
My space;
soundtrack: Rawnald Gregory Erickson the Second-STRFKR
Non è un allucinazione, ho veramente aggiornato dopo solo due settimane (anche se a mezzanotte e quattro)
E questo per il semplice motivo che non vedo l'ora di poter scrivere il capitolo successivo a questo, se tutto va bene e sono particolarmente ispirata!
147 recensioni toTALI 38 SEGUITE 24 PREFERITE MI SI FANNO GLI OCCHI A CUORICINO 

Siete dolcissimi tutti quanti e vi adoro e se potessi vi abbraccerei uno ad uno per tutti i complimenti <<3 
Voglio sinceri pareri su questo capitolo, e principalmente voste teorie personali, perchè non ne sono sicurissima ma, allo stesso tempo, mi piace un sacco, ho così tante idee che mi faccio quasi paura, deheh
FINALMENTE, I NOSTRI TYLUM
so che stavate tutti aspettando un qualche loro momento, non mentite merdine c: Che pensate di Calum e della sua teoria sulla "sperimentazione"? (Credetemi, al momento può sombrare tanto banale come cosa, ma ho tante idee in mente pls bear with me). 
Mentre Ash e Bean...sono così carini, credo di aver creato due mostri, fate qualcosa per impedirmi di shipparli e non farmi del male allo stesso tempo. (Sinceramente, conterei anche io le lentiggini di Bean prima di andare a dormire, altro che pecore)
Michael e Nina litigano, per una ragione apparentemente inesistente, ma fra i due è sicuro che qualcosa c'è. but she's got a boyfriend anyway.
Ho appena fatto un mega spoiler se lo cogliete avrete un biscottino
LUKE E NINA WOAH DA DOVE MI E' USCITO E' STATA UNA COSA IMPROVVISA
devo lavorare molto sul personaggio di Luke, il mio tesorino spaesato e brillo, lo voglio abbracciare stretto e non lasciarlo mai. voi che ne pensate?
NOn voglio anticiparvi il nuovo capitolo, ma tengo a dirvi che aspetto di scriverlo dall'inizio della fanfiction, preparate fazzoletti e chiudetevi in una qualche stanza insonorizzata, non vorrei che svegliaste l'intero vicinato (mitomane pt. 324018402938120)
Vi amo tantissimo, grazie per appoggiarmi e continuare a seguire TMTG, questa storia è diventata quasi parte di me e sono così felice che vi siate affezionati anche voi. Sarà un trauma doverla finire, per me sarà come separarsi da un bambino, a i u t o.
Mi trovate su twitter @fjuorescent, su tumblr myurlissouncool, su Facebook e qui il trailer della ff (x) e la soundtrack (x)
Xoxoxo Gossip girl
scherzo 
ilysm angel cakes of delight
Lu


 
  
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