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Autore: Sariel    07/12/2008    9 recensioni
Ho sempre pensato che non avrei potuto relazionarmi con i miei coetanei, per paura che alcuni di loro non mi considerassero la persona che sono.
In me avrebbero visto Jess, Tracy, Bella. Ma non Kristen.
Seguito di One Night in Portland.
[Robert Pattinson/Kristen Stewart]
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Disclaimer:  Questa storia è frutto della mia fantasia. Non conosco i due personaggi e, ovviamente, non appartengono a me. E blablabla.
Credits: (*)I’ll be your lover too di Van Morrison, cantata nel 2007 da Rob. Se volete sentirla, eccola qua.
Note dell'Autore:  Ed eccoci qua con l’ultimo capitolo del seguito di one night in Portland. Dopo di questo ci sarà solo l’epilogo, che non considero un vero e proprio capitolo.

Capitolo più corto degli altri, ma nel complesso mi piace. Mi piace davvero.
Come sempre buona lettura,
Sara;;
Ps capitolo non betato, scusate i possibili errori.
Ps2 //spazio pubblicità// vorrei consigliarvi di nuovo questa shot, a cui tengo molto. sunburn_he can’t look away. Grazie a chi leggerà e commenterà.
Ps3 piccola anticipazione. Il titolo di questo capitolo sarà lo stesso del primo capitolo del seguito di questa storia. Chi segue la fiction sul forum sa già alcune cose, che su EFP non ho detto e non dirò. Sorry.
Ps4 e giuro che è l’ultimo. La definizione amanti mi è venuta ascoltando quella canzone, che trovo perfetta per loro due *-* spero che qualcuno sia d’accordo con me <3
 
lovers 
 10.
 Lovers.
- FACT, NOT FICION -
 
×××
 
Quando mi svegliai, la mattina successiva, non capii subito da dove provenisse quel senso di benessere che mi aveva cullato durante il sonno.
Per poco non sobbalzai quando aprii gli occhi, trovandomi di fronte Robert. Mi ci volle qualche istante per capire che mi trovavo a Londra e non a Los Angeles.
Allungai una mano verso terra e tirai su la sua maglietta, finita lì la sera precedente. Ridacchiai. Me la infilai e mi alzai dal letto, sospirando piano, mentre lui continuava a dormire.
Gli posai un bacio sulla fronte e mi diressi verso il bagno, stringendomi nella sua maglietta e inspirandone il profumo.
Mi gettai nella doccia, sotto l’acqua calda, e il getto mi rilassò. Persi la cognizione del tempo e rimasi nella doccia per quasi un’ora.
Uscii, sgocciolando acqua da tutte le parti, e mi avvolsi in uno dei due asciugamani bianchi e morbidi dell’albergo.
Sfregai bene i capelli e sbuffai, mentre attaccavo il phon, sperando di sistemarli i capelli. Dopo il viaggio del giorno prima erano un disastro.
Li agitai con la mano mentre l’aria calda li colpiva e non mi accorsi subito della sua voce. Pensavo stesse ancora dormendo.
Allontanai il phon da me e ascoltai attentamente. Stava cantando.
- I'll be your man, I'll understand, I'll do my best.-
Spensi il phon, rimasi a sentire la voce che proveniva dall’altra stanza, insieme ad un leggero strimpellio di chitarra.
- To take good care of you, You'll be my queen.-

La sua voce calda e profonda era bellissima. Non l’avevo mai sentito cantare davanti a me, a dire il vero non voleva mai farlo.
Aprii piano la porta del bagno e guardai nella stanza.
Era seduto su una sedia di fronte alla finestra, con un piede appoggiato all’intarsiatura ai piedi del letto.
- I'll be your king.-

Uscii in silenzio dal bagno, camminando lentamente. La moquette sul pavimento ovattava il rumore dei miei passi, grazie al cielo.
- And I'll be your lover too
(*).-

Si voltò leggermente verso di me la sua voce si spense, non appena mi vide uscire dal bagno.
- No, ti prego.- lo supplicai. - Continua.-
Mi sedetti a terra, avvolgendomi nell’accappatoio. Mi guardò esitante, ma alla fine decise di accontentarmi.
Chiusi gli occhi, non appena cominciò di nuovo a suonare.
- Derry down green, Color of my dream…A dream that's daily com- si bloccò e spalancai gli occhi.
Abbassò lo sguardo verso di me.
- Scusa ma proprio non ci riesco.-
Sospirai, delusa.
- Era molto bella.- commentai.
- Dici?- chiese, interessato.
Annuii decisa.
- Come si intitola?
- I’ll be your lover too.- rispose, appoggiando la chitarra al tavolino accanto alla sedia. - E’ di Van Morrison.- aggiunse.
- Sarò anche il tuo amante?- chiesi, aggrottando la fronte.
Fece cenno di sì con la testa.
- Mi piace davvero.-
Sorrise in risposta, abbassando poi lo sguardo.
- Kris, senti.- iniziò, ma la sua voce si affievolì. Si schiarì la gola e alzò gli occhi verso di me, inchiodandomi.
- Cosa siamo noi?- mi chiese, alzando un sopracciglio.
Non risposi e mi limitai a guardarlo. Bella domanda, pensai tra me e me. Mi era difficile pensare a noi - la parola suonava bene già di per sé - come una coppia, o come fidanzati.
- Una coppia?- propose, scendendo dalla sedia e mettendosi di fronte a me a gambe incrociate sul pavimento.
Arricciai il naso e feci segno di no con la testa.
- No, il termine coppia non mi piace.- dissi, mordendomi un labbro. - E non mi è mai piaciuto.- aggiunsi.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani e iniziai a giocare con un lembo dell’accappatoio. Robert restò in silenzio, in attesa che aggiungessi qualcosa. Mi morsi un labbro, ma non c’erano definizioni adatte a noi due. Tutto quello che era successo in quattro mesi di lavorazione ci aveva portato a stare insieme, senza che le difficoltà mancassero ovviamente, e ora - facendo un calcolo rapido - potevamo considerarci insieme da…quasi nove mesi. Impressionante.
 Tornai a fissarlo.
- Voglio qualcosa di più profondo.- dichiarai, decisa.
- Una coppia non ha un legame abbastanza profondo per te?- domandò, con una risata.
- Non è per quello.- cercai di spiegarmi. Feci spallucce e scossi la testa.
Inclinai lievemente la testa di lato e lo fissai dritto negli occhi.
- Tu come ci definiresti?-
- Mh.- Sembrò pensarci su un attimo. - Amanti?- propose.
Annuii piano. Sì, quella definizione mi piaceva proprio.
- Amanti.- concordai, con un sorriso, mentre si sporgeva verso di me.
Ridacchiai non appena le sue mani scesero sulla cintura dell’accappatoio. La mia risata si spense non appena le sue labbra furono sulle mie, bramose come non mai.
Infilai una mano fra i suoi capelli spettinati e lo avvicinai a me, approfondendo il bacio.
La sua mano si insinuò sotto il tessuto morbido e raggiunse la mia schiena. Iniziò ad accarezzarmi piano, con gesti circolari, provocandomi un brivido.
Sorrisi istintivamente e provai ad avvicinarmi a lui, ma tutto quello che ottenni fu perdere l’equilibrio e cadere sul pavimento, trascinando Robert con me.
- Ops.- mormorai piano, non appena le sue labbra si staccarono dalle mie.
La risata calda di Rob si diffuse per la stanza.
- Amanti.- sussurrò, accarezzandomi piano la guancia.
Sì, amanti. Le sue labbra furono di nuovo sulle mie e cominciarono a muoversi con dolcezza.
E in quel momento non sperai altro che quell’istante durasse per sempre.
  
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