Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
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Autore: marthiachan    07/12/2008    4 recensioni
Per Ryo l'attrazione che prova per Kaori sta diventantando insopportabile e per questo, nel vano tentativo di porteggere entrambi, decide di evitarla. Purtroppo, però, lei interpreta in maniera diversa la sua freddezza, decidendo di lasciarlo. Ryo sarà in grado di rimettere a posto le cose in modo da far tornare tutto come prima, o deciderà di fare un passo avanti dando una svolta al loro rapporto?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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RESTA CON ME


La ragazza si trovava sotto la doccia. Rivoli di acqua calda le percorrevano la pelle nuda. Chiuse gli occhi mentre si beava di quella sensazione così rilassante. Avrebbe potuto restare lì sotto la doccia per tutta la vita..
Un rumore la riportò alla realtà. Veniva da oltre la porta del bagno. Chiuse il rubinetto dell'acqua incuriosita.
“Ryo, sei tu?” domandò in direzione della porta. Non ebbe nessuna risposta. Forse si era sbagliata. Riprese la sua doccia senza preoccuparsene. Quando emerse dal bagno qualche minuto dopo, si sentiva completamente rilassata. Si avvolse un telo sul suo delicato corpo e uscì dalla stanza da bagno.
“Ryo, ho sentito un rumore prima.. Eri tu?” chiese in direzione del salotto.
La risposta tardò ad arrivare.
“Ryo??”
“Ehm.. Forse ho fatto rumore senza rendermene conto..” fu la risposta laconica che ricevette.
La risposta del suo socio la accontentò e si diresse in camera sua a vestirsi.

Ryo era seduto sul suo divano preferito con la faccia fra le mani. Ultimamente le cose andavano davvero male.. Gli sembrava di impazzire..
Quando aveva sentito l'acqua della doccia scorrere in bagno, non era riuscito a trattenersi. Si era avvicinato alla porta del bagno ed era rimasto lì ad ascoltare. Immaginava la sua socia sotto l'acqua, con la schiuma che le ricopriva il candido corpo e l'acqua che la sfiorva dove lui non avrebbe mai potuto.. Mentre faceva questi pensieri lascivi, doveva aver fatto qualche verso perchè in quel momento Kaori dal bagno lo aveva sentito. In preda al panico, si rifugiò in salotto sperando che la sua bella amica non venisse a chiedergli spiegazioni.
Si era reso conto subito che la porta del bagno era stata aperta perchè dal corridoio arrivava un profumo che lui conosceva bene: il profumo di Kaori.
Alla sua domanda di spiegazione rimase un attimo sovrappensiero.. Cosa le poteva dire? Inventò una risposta vaga sperando che la collega non volesse indagare. Per fortuna sembrò accontentarsi e se ne andò in camera sua.
Andava avanti da settimane.. Non riusciva più a concentrarsi sul lavoro, né a dormire. Kaori era il suo pensiero fisso. Quando erano nella stessa stanza doveva fare uno sforzo su se stesso per non andarle incontro e prenderla tra le braccia. Tutto ciò che lei faceva lo eccitava da morire.. Vederla cucinare, fare le pulizie o mangiare per lui era una tortura immane..  Anche quando non faceva nulla di particolare, come magari guardare semplicemente fuori dalla finestra, con il vento che le scompigliava i capelli, lui rimaneva estasiato a guardarla. Per proteggere Kaori e se stesso, aveva iniziato a evitarla. Cercava di non essere a casa per pranzo o cena e se si incrociavano in casa lui cercava di non guardarla nemmeno. Sapeva che lei si era accorta di questa freddezza e che la feriva, ma era l'unico modo che aveva per evitare di rovinare tutto..
Sentì i passi di lei che si dirigevano in cucina. Prima che lei dicesse qualsiasi cosa, lui le disse “Io esco, non aspettarmi alzata..”
“Aspetta Ryo! Ryo!!” lo rincorse lei, ma lui era già fuori di casa.

Kaori si ritrovò di fronte alla porta chiusa. Perchè il suo socio ultimamente era così strano? Erano settimane che lo vedeva a mala pena. Il suo martello ormai aveva le ragnatele! Usciva tutte le sere prima di cena e tornava all'alba. La mattina dormiva sino a tardi e poi usciva senza dirle dove andava. Inoltre gli incarichi scarseggiavano ultimamente, quindi non poteva trattenerlo neanche facendo appello a una qualsiasi ricompensa. Quelle poche volte che lo incrociava per casa, lui non le parlava ed evitava il suo sguardo. Kaori cominciò a temere che lui si fosse stancato di lei e che non trovasse il coraggio di dirle che non la voleva più come socia.
Presa da questi tristi pensieri, si preparò una veloce cena solo per sé. Ormai si era abituata a mangiare sempre da sola anche se la intristiva da morire. Detestava vedere il tavolo apparecchiato solo per uno. Cucinava sempre qualcosa in più per Ryo, ma evidentemente lui lo mangiava solo quando lei non c'era. Se ne accorgeva solo per i piatti sporchi nel lavello.
Dopo aver cenato si sdraiò sul divano a guardare la tv, ma tutto la intristiva. Non le piaceva stare da sola, ma era troppo presto per andare a dormire, persino per lei.
Indossò una giacchina per proteggersi dall'umidità e uscì di casa. Si diresse alla terrazza sul tetto, voleva prendere un po' d'aria.
Non appena si aprì l'ingresso della terrazza vide qualcosa che non si aspettava. Ryo era lì, appoggiato alla balaustra, che guardava la città con sguardo triste..
Cosa ci faceva lì? Kaori lo immaginava in qualche locale a bere e a fare l'idiota con tutte le ragazze che vedeva..
Il vento era piuttosto forte, quindi si strinse la giacca addosso e lentamente si avvicinò al collega.
“Ryo? Che fai qui?”
Lui sembrò accorgersi solo in quel momento della sua presenza concentrato com'era sui suoi tristi pensieri.
“Oh.. Io.. Niente, pensavo..” rispose lui senza neanche guardarla..
“C'è qualcosa che non va? Si tratta di lavoro?” chiese lei sforzandosi di essere calma.
“No.. Niente di grave.. Avevo solo bisogno di stare un po' per conto mio..”
Kaori continuava a guardare il suoi occhi tristi e sfuggenti. Perchè non la guardava? Cosa le nascondeva?
“Ryo, sei arrabbiato con me per qualche cosa?”
“No..”
“Allora perchè non mi dici cosa non va? Non ti fidi di me?”
“Ti ho detto che non è niente..”
“Stai mentendo e lo sai. Non mi guardi nemmeno in faccia. Dimmi cosa c'è. Sono la tua socia, se c'è qualche problema voglio saperlo!”
Lui sospirò come se cercasse il coraggio per fare qualcosa. Si voltò verso di lei e la guardò in maniera molto triste.
“Kaori, va tutto bene. Non ci sono problemi e non sono arrabbiato con te o con nessun'altro. Volevo solo stare da solo..” disse lui seriamente.
“Sei un pessimo bugiardo.. lo sai?” replicò lei con le lacrime agli occhi. “Si vede lontano un miglio che hai qualcosa che non va.. E se cerchi di nascondermelo significa che mi riguarda!!”
Fece una pausa prima di fargli la domanda che gli rimbomabava in testa.
“Ti sei stufato di avermi tra i piedi? Vuoi che me ne vada?”

Quella domanda lo colpì come uno schiaffo in piena faccia.
“No, ma che dici?” le chiese preoccupato. “Non voglio che tu te ne vada..”
“Ma io cosa dovrei pensare? Mi eviti da settimane e quando ti parlo non mi guardi nemmeno..”
Ryo stava male nel vederla piangere ma non poteva spiegarle.. Come poteva dirle che in realtà la stava evitando perchè era una tentazione troppo forte per lui?
“Kaori, ti prego, non fare la melodrammatica.. Ti giuro che non dipende da te..”
“Stai mentendo ancora, Ryo.. Te lo leggo in faccia.. Credi che dopo tutti questi anni non riesca a capire la differenza?”
Ci aveva preso in pieno. Dipendeva esclusivamente da Kaori, anche se non era colpa sua se era così sexy..
“Senti Kaori.. Ci sono cose di me, della mia vita, che non ti posso spiegare.. Questo non significa che non mi fidi di te o che sia colpa tua..”
“Ryo.. Se essere la tua socia non è sufficiente perchè tu possa aprirti con me, forse non dovrei più esserlo. Non ci dovrebbero essere segreti tra due soci, altrimenti ci va di mezzo il lavoro, giusto?”
“Questo non riguarda il lavoro..”
“Allora cosa riguarda? Ti prego, dimmelo..”
Lui non rispose. Non sapeva cosa inventarsi.. Lei lo conosceva troppo bene per capire se mentiva quindì preferì tacere. La ragazza però interpretò il suo silenzio come una conferma di ciò che pensava.
“Ho capito..” disse mentre una lacrima gli rigava il viso. “Ryo, non voglio più essere la tua socia. Me ne vado.” dicendo questo si allontanò verso casa lasciando Ryo sconvolto sulla terrazza.
Ci mise un minuto a riprendersi dallo shock di aver sentito dire da lei ciò che più temeva.
Le corse dietro ma lei era già entrata in casa, barricandosi nella sua stanza da letto.
“Kaori?” chiamò bussando alla sua porta. “Kaori, non voglio che tu te ne vada.. Ti prego, resta.”
Lei non rispondeva ma poteva sentire dei singhiozzi oltre la porta.
“Kaori.. “ sussurrò. La stava facendo soffrire ancora. Con lei sbagliava sempre. Più cercava di proteggerla più le faceva del male.Hideyuki non avrebbe dovuto affidarla a lui..

Kaori aveva preso una valigia dall'armadio e ci aveva buttato dentro dei vestiti alla rinfusa, ma era troppo sconvolta per uscire di casa in questo momento. Ryo era fuori dalla sua stanza che non faceva che ripetere il suo nome. Ryo.. Perchè era così stupido? Non capiva che lei desiderava avere solo una parola d'affetto da parte sua?
Presa da una furia cieca aprì la porta. Il suo socio era di fronte a lei con aria dispiaciuta.
“Domani mattina me ne vado.” disse risoluta.”Ora lasciami dormire.” concluse sbattendogli la porta in faccia. Si buttò nel suo letto piangendo e si addormentò così.
Quando le luci dell'alba la svegliarono, aveva un tremendo malditesta. La sveglia non aveva ancora suonato quindi era molto presto. Vide la sua valigia appoggiata al muro e ricordò cosa era successo la sera prima. Si era addormentata piangendo, ecco perchè le faceva male la testa. Ormai era fatta. Gli aveva annunciato che se ne sarebbe andata e così doveva fare. Non poteva rimangiarselo.
Si vestì e prese tutto ciò che poteva entrare nella sua valigia. Quando aprì la porta però, non era preparata a ciò che vide.. Ryo era addormentato sulla sua porta. Era rimasto lì tutta la notte. Perchè faceva così? Non capiva che le rendeva tutto più difficile? Il corpo disteso di lui le impediva il passaggio.
”Ryo! Spostati..” gli urlò lei. Lui non si svegliò ma si girò sull'altro fianco.
“Ryo!!”
“Kaori.. Non te ne andare..” bofonchiò lui nel sonno.
Parlava di lei nel sonno. Questo le procurò una sensazione di piacere.. Ci teneva davvero a lei, allora? Si riprese subito da quell'attimo di smarrimento. Non poteva aspettare che Ryo si rendesse conto che lei lo amava. Decise di svegliarlo dandogli un calcio in un fianco.
“Ouch!”esclamò lui dal dolore.
“Ti levi di mezzo?” gli intimò lei.
Lui si alzò subito da terra.
“Dove vai con quella valigia? Non  vorrai davvero lasciarmi?” chiese lui con apprensione.
“Non scherzavo ieri sera. È meglio che me ne vada.”
“Ma.. Kaori.. Perchè?” cercò di trattenerla lui.
“Perchè non posso vivere con te! Tu non ti fidi di me.. Mi ignori e so che sei stufo di occuparti di me. Ormai sono grande. Non ho più bisogno di un fratello maggiore. È meglio che vada per la mia strada..”
“Ma Kaori, quello che dici non ha senso.. Io non ho neanche mai pensato che tu fossi un peso..” rispose lui guardandola negli occhi in un modo che la faceva arrossire. “Ti prego.. Resta.. Resta con me..”
“Ryo tu non fai che dire che vuoi che io resti ma i fatti dicono il contrario. Io non voglio più parole, voglio fatti..”
Così dicendo Kaori si diresse verso la porta con il cuore gonfio di tristezza e le lacrime le rigavano il bel viso.
“Fermami..” pensava. “Ti prego fermami..” ma lui non lo fece.

Ryo era rimasto lì, immobile, a vedere la donna che adorava andarsene e non aveva avuto la forza di fermarla. Quando la porta si era chiusa, sentì come se qualcosa si spezzasse dentro di se..
Si lasciò cadere pesantemente a terra e si prese la testa fra le mani.
“Che cosa ho combinato..” pensava. Non poteva dire per quanto tempo rimase in quella posizione. Quando poi si rialzò, il silenzio della casa lo travolse. Quella enorme casa era così vuota senza la sua Kaori..
Si affacciò sulla porta della camera di lei. Il letto era ancora sfatto e dal comodino era sparita la foto di lei e Hideyuki. Si addentrò nella camera con circospezione, come se temesse che uno dei martelli di Kaori lo raggiungesse, ma poi si rese conto dell'assurdità. Lei non c'era più e neanche i suoi martelli..
Da un cassetto lasciato semi-aperto vide sbucare qualche cosa di colorato. Si avvicinò e lo prese.. Era uno slip in pizzo azzurro. La sua passione per la biancheria intima fu sorpassata dalla tristezza che aveva in quel momento. Era tutto ciò che gli era rimasto di Kaori..
Uscì dalla camera di Kaori e si mise a girovagare per casa come se cercasse qualche altro segno della sua presenza. Arrivato in cucina vide il grembiule e gli strofinacci che Kaori aveva comprato poco tempo prima. Erano entrambi decorati con dei piccoli martelli da 100t. Non potè fare a meno di sorridere. Anche se la casa era vuota, Kaori era ovunque.
Aprì il frigo in cerca di qualcosa, anche se non sapeva bene che cosa.. Vi trovò la cena preparata il giorno prima dalla sua collega. Come sempre preparava qualcosa in più per lui e poi lo conservava in frigo dopo averlo accuratamente chiuso in un contenitore. Ryo non aveva fame ma lo assaggiò. Era delizioso. Ora che lei se n'era andata sarebbe tornato a mangiare solo cibo in scatola  o liofilizzati.. Rimise con attenzione il contenitore in frigo. Lo avrebbe finito di mangiare più tardi.
Si sentiva molto stanco, ma invece di andare in camera sua, si recò nella camera della sua socia come se sperasse di ritrovarla lì.. Si sedette sconsolato sul letto e poi poggiò la testa sul cuscino. Con suo enorme piacere si rese conto che il profumo di Kaori lo aveva impregnato. Ci affondò il viso beandosi della sensazione che provava quando lo sentiva. Probabilmente si sarebbe addormentato così se non avesse squillato il telefono.
Si diresse lentamente in salotto.
“Pronto?” rispose di malavoglia.
“Che cosa hai fatto a Kaori???”
“Ciao Miki..” rispose lui riconoscendo la voce dell'amica.
“Allora? Perchè me la sono trovata di fronte in lacrime?”
“E' da te quindi.. Sta bene?” chiese preoccupato.
“No, Ryo, non sta bene e lo sai..”
“Senti io.. Le ho chiesto di restare ma lei non ha voluto. Cosa avrei dovuto fare? Legarla a una sedia?”
“Le hai chiesto di restare?” chiese lei sorpresa,
“Certo che gliel'ho chiesto! Perchè lei non ti ha raccontato..”
“Veramente no.. Non voleva parlarne.”
“Allora perchè dai per scontato che le abbia fatto qualcosa?” gli rispose adirato lui.
“Perchè di solito è colpa tua!” gli rispose l'amica altrettanto furiosa.
“Miki.. Prenditi cura di lei ma lasciami in pace!” concluse lui chiudendo la telefonata.
Ci mancava solo quell'impicciona di Miki..
Stava per tornare a coricarsi quando squillò di nuovo il telefono.
“Miki ti ho detto..”
“Ryo, sono Saeko..”
“Oh..” si bloccò lui. “Credevo fosse Miki. Che cosa ti serve Saeko?”
“Perchè credi che mi serva qualcosa?”
“Perchè tu chiami solo se ti serve qualcosa.” rispose lui sottolineando l'ovvietà della frase.
“E va bene.. Mi serve un cavaliere per stasera. Devo andare a una festa di inaugurazione..”
“E..?”
Saeko non rispose.
“C'è dell'altro vero Saeko?”
“Ehmm.. Sì. Devo incastrare un politico corrotto che aproffitterà della confusione della festa per incontrarsi con un boss della Yakuza.”
“Mi spiace ma non sono interessato..”
“Dai Ryo.. Avevo deciso di pagarti gli arretrati..”
“Davvero??” chiese lui con aria allupata.
“Certo.. E in più avrai una cena gratis.. Non ti basta?”
Non serviva insistere ancora. Ryo era già convinto!

Kaori si trovava nella camera degli ospiti a casa di Miki e Umibozu. Stava svuotando la sua valigia. Si sentiva così stupida. Sino all'ultimo secondo sperava che lui la fermasse e che le dimostrasse il suo amore. E invece, era rimasto impassibile vedendola andare via. Evidentemente tutti quegli anni non avevano significato proprio nulla per lui. Lei era solo quella che gli preparava i pasti, puliva la casa e si occupava delle seccature.. Insomma, non la considerava più di una governante!
Si sedette sul letto e si mise a piangere silenziosamente. Nonostante tutto lei lo amava e sperava che lui capisse di amarla a sua volta, ma si rendeva anche conto che erano solo speranze. Lui non l'amava.
Miki entrò nella stanza interrompendo i suoi pensieri.
“Allora cara, vuoi dirmi cosa è successo?”
“Non potevo più restare.. Lui ormai mi considera un peso..”
“Te l'ha detto lui??”
“No.. Ha negato. Ma io lo conosco.. Glielo leggevo in faccia che gli era faticoso anche solo guardarmi. “
“E.. Non ti ha chiesto di restare?”
“Sì, me l'ha chiesto, ma le sue azioni dimostravano che desiderava il contrario.” rispose con lo sguardo basso.
Miki le passò un braccio attorno alle spalle e la strinse a sé.
“Mi dispiace.. Pensavo che prima o poi Ryo avrebbe capito che tu sei l'unica donna che può sopportarlo.. E, sopratutto, che siete fatti per stare insieme.”
“Oh, Miki..Io non ne sono così convinta..”replicò Kaori cominciando a piangere copiosamente sulla spalla dell'amica.
“Dai, su.. Non piangere.”disse la barista cercando di consolarla.”Che ne dici di andare a divertirci stasera? C'è l'inaugurazione di un Hotel a 5 stelle. Non c'è niente di meglio di uno stuolo di corteggiatori per dimenticare Ryo..”
Kaori sorrise. “Stuolo di corteggiatori?”
“Certo! Dopo che ti avrò aiutato a truccarti e ti avrò prestato un abito da sera, nessun uomo potrà ignorarti!”
La ragazza si lasciò convincere dall'amica, soprattutto perchè non aveva la forza di opporsi.

Ryo si guardò allo specchio. Faceva la sua bella figura in smoking anche se non si sentiva molto a suo agio. Purtroppo, però, il suo sguardo tradiva l'inquietudine che provava. Non aveva certo la faccia di uno che stava per andare a una festa con una bella donna. Sembrava quasi la faccia di un condannato a morte.
Lo smoking aveva un buon profumo. Kaori glielo mandava periodicamente in lavanderia. Con il loro lavoro poteva capitare un lavoro sotto copertura all'ultimo momento, e lui doveva essere sempre pronto. La sua Kaori.. Pensava sempre a tutto.
Quando suonò il campanello, diede un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa e poi si diresse alla porta. Fasciata in un abito nero, Saeko apparve sulla porta.
“Bene.. Sei pronto.. Andiamo?” esordì.
“Certo.. Dove andiamo di preciso?”
Saeko lo guardava di sottecchi come se cercasse di capire cosa aveva di strano quella sera Ryo.
“All'inaugurazione dell'hotel Sunshine.. Ma Kaori dov'è?” chiese rendendosi conto solo in quel momento di non averla vista.
“Non c'è.” rispose laconico lui.
Saeko lo guardò come se avesse capito in quel momento che cosa aveva Ryo.
Si recarono all'hotel con la macchina sportiva della poliziotta e, per tutto il viaggio, Ryo non disse una parola nè cercò di saltarle addosso, nonostante lo spacco del suo vestito fosse più che provocante.
Quando arrivarono all'hotel e scesero dall'auto Ryo la seguiva meccanicamente, assorto nei suoi pensieri. In quel momento l'unica cosa che aveva in testa era Kaori. Cosa stava facendo? Dove era? Come stava?
Presero posto in uno dei tavoli disposti a cerchio attorno alla pista da ballo. Lo sguardo di Ryo cadde su una donna dall'altra parte della sala. La vedeva solo di spalle e il suo corpo statuario era avvolto in un sexy abito blu notte.Un gruppo di uomini la attorniavano, probabilmente chiedendole di ballare. La ragazza sembrava in difficoltà non sapendo come respingerli. A un tratto si voltò leggermente e Ryo potè vederne il profilo.
“Ma..”solo ora la riconosceva. Mormorò una parola di scuse a Saeko e attraversò la sala.
“Vuole ballare con me?” insisteva un uomo con gli occhiali.
“No, balli con me..” lo interrompeva un altro.
“Veramente io..” obbiettò la ragazza.
“La signorina ha promesso tutti i balli a me.” lizittì Ryo.

Kaori si era fatta convincere da Miki a mettere uno scollatissimo abito a una spallina. Inoltre l'amica l'aveva truccata mettendo in risalto i suoi grandi occhi nocciola. Appena arrivate alla festa, Kaori era stata letteralmente assediata da tutti i giovani uomini presenti in sala. Tutti volevano ballare con lei, ma in realtà lei non ne aveva nessuna voglia.
Si trovava in quella situazione di imbarazzo da circa mezz'ora, quando sentì una presenza alle sue spalle e un profumo a lei familiare. Prima che potesse girarsi per verificare, una voce a lei ben conosciuta cacciò tutti i suoi corteggiatori.
“Ryo..” pensò. “Non può essere lui..”
Si girò lentamente e si ritrovò di fronte proprio Ryo.
“Cosa ci fai qui?” chiese stupita.
“Io sono qui per un lavoro.. E tu, invece, cosa fai qui?”
“Miki mi ha convinta a venire..” rispose lei con sguardo basso. Non sapeva cosa dire. Il momento di imbarazzo durò solo qualche secondo ma le sembò un eternità.
“Vuoi ballare con me Kaori?”
A quella domanda alzò lo sguardo e incontrò quello di lui. Le sorrideva con affetto e i suoi occhi sembravano quasi volerla rapire.
Accettò annuendo con la testa. Ryo le mise una mano intorno alla vita e la strinse a sè. Lei si appoggiò completamente a lui e chiuse gli occhi posando la testa all'altezza del suo cuore. Avrebbe potuto sentire benissimo il battito del cuore del suo collega, se non fosse che il rumore del suo che batteva freneticamente le impediva di sentire qualsiasi altra cosa.
Avrebbe voluto che durasse per sempre.. Non si era mai sentita così sicura, tranne che forse tra le braccia di suo fratello.
“Ryo! È arrivato.. Dobbiamo andare..” la voce di Saeko ruppe l'incanto di quel momento.Lui si staccò da lei con sguardo dispiaciuto.
“Mi spiace devo andare.. Sai, è lavoro..”
Lui si allontanò di corsa, lasciandola sola in mezzo alla pista.

Ryo seguiva Saeko verso l'ascensore. “Accidenti!”pensava. “Non avrei dovuto lasciarla così, da sola sulla pista.. Sarà fuoriosa.”
Mentre l'ascensore saliva continuava a pensare a come fosse bello stringerla fra le braccia e respirare il suo profumo.
“Stasera Kaori era proprio bellissima, vero?” gli disse Saeko con un sorriso.
Ryo non rispose. Certo che lo era, accidenti..
Arrivarono all'ultimo piano.
“La stanza deve essere questa. Ryo, mi serve che ti intrufoli. Devo beccarlo con le mani nel sacco.”
“Ok..” acconsentì lo sweeper.
Entrarono nella stanza accanto. Ryo uscì nella terrazza e con abilità si lanciò nel balcone affianco. I due uomini nella stanza avevano lasciato la finestra semi-aperta.
“Che ne dice?” chiedeva uno dei due. “Sono abbastanza?”
“Certamente..” rispose l'altro prima di scoppiare in una risata.
Era il momento. Doveva entrare. Con un calcio aprì del tutto la finestra e rotolò nella stanza armato della sua fedele Python.
“Buonasera signori.. Pensavo che la festa fosse di sotto..”disse indicando la valigia piena di soldi.
“Ma.. Ma.. “balbettavano i due all'unisono.
Con una velocità fulminea Ryo Saeba estrasse una macchina fotografica da una delle tasche dello smocking e fotografò i due uomini che cercavano di nascondere il malloppo.
“Saeko! Vieni un po' a vedere..” chiamò lo sweeper.
In quel momento un gruppo di poliziotti con a capo Saeko irruppero nella stanza.
“Oh.. Senatore, è un piacere incontrarla finalmente..” esordì la poliziotta con aria noncurante.
Ryo le lanciò la macchina fotografica.
“Tieni.. Io ora devo andare.” disse lui lasciandola confusa.
Ryo scese la scale di corsa, impaziente di tornare nella sala da ballo da Kaori. Quando arrivò, però, non la vedeva da nessuna parte.
In lontananza riconobbe Umibozu che si stagliava sull'intera folla a causa della sua stazza e lo raggiunse.
“Dov'è Kaori?” chiese immediatamente.
“Se n'è andata.. “ rispose Miki. “Ha detto che non ne poteva più..”

Le strade di Shinjuku erano particolarmente serene quella sera. L'hotel non era molto distante dalla casa di Miki e Umibozu quindi decise di andare a piedi. L'umidità della notte la costrinse a coprirsi con una giacca che le aveva lasciato Miki. Le stava un po' larga all'altezza del seno, naturalmente. Lei non era formosa come Miki o come le donne che piacevano tanto a Ryo.
Pensare a Ryo le procurò una fitta di dolore allo stomaco. L'aveva lasciata lì, in mezzo alla pista per scappare con Saeko. Aveva detto che era per lavoro, ma chissà se era vero.
Per l'ennesima volta si era illusa..
Era quasi arrivata quando vide un ombra vicino alla porta di ingresso. Avvicinandosi riuscì a distinguere il volto e riconobbe Ryo.
“Cosa ci fai qui?”
“Sono venuto a cercarti.”
Era venuto a cercare lei? Perchè avrebbe dovuto farlo?
“Perchè?”
“Mi dispiace di averti lasciato sola in mezzo alla pista..”
“Non importa..” lo interruppe lei.
“No, ti prego, fammi finire.” insistette lui. Quando lei acconsentì, lui riprese.
“Mi dispiace anche per stamattina e per ieri sera. E mi dispiace anche per averti sempre presa in giro e per averti fatto soffrire negli ultimi anni.”
Kaori non si aspettava che lui si scusasse, raramente lo faceva.
“Lo stai dicendo solo perchè vuoi che torni a casa?” replicò lei sospettosa.
“No. Lo sto dicendo perchè è quello che sento.”
Lui le stava aprendo il suo cuore.. Si chiese se a questo punto poteva bastare a riparare alla sofferenza che aveva provato.
“Ryo..”
“Aspetta. Devo spiegarti alcune cose.” fece una pausa prima di trovare il coraggio di continuare.
“Ti ho evitato in questo periodo, lo ammetto, ma non per il motivo che pensi tu. La verità è che non riuscivo a stare nella stessa stanza con te..”
“Questo l'avevo capito ma..”replicò lei dubbiosa.
“Kaori non faccio che pensare a te! Mi sembra di impazzire.. La verità è che ti desidero come non ho mai desiderato nessuna donna, ma non potevo permettere che questo rovinasse tutto.. Ero costretto a evitarti.. Non volevo fare qualcosa che ci avrebbe distrutto.”
“Cosa vuoi dire? Che non sono alla tua altezza?”gli gridò contro lei in lacrime.
“No.. Kaori, no.. Sei terribile!” esclamò esasperato. “Ogni volta che dico qualcosa tu la rivolti in modo da farmi sembrare un bastardo..  Quello che volevo dire è che.. Accidenti!.. Ho paura di metterti in pericolo dicendoti quello che provo..”
Kaori si avvicinò a lui e lo guardò negli occhi, quegli occhi che amava tanto.
“Dimmelo, ti prego..” sussurrò.
“Oh, Kaori.. Ti desidero da star male..” disse lui stringendola a sè. “Ma non è tutto..” disse scostandosi leggermente da lei per guardarla in viso.”Non è solo una questione fisica... Io.. Io ti amo.”
Kaori cominciò a piangere e a ridere contemporaneamente.
“Kaori.. Stai bene?” le domandò lui preoccupato.
“Sì.. Sto bene.” replicò riprendendosi.”Anche io ti amo Ryo, ma queste sono solo parole.. Come ti ho detto stamattina, ho bisogno che mi dimostri con i fatti quello che provi.”
Con sguardo triste, lei si staccò da lui e si diresse verso la porta di ingresso.
“Kaori..” la chiamò debolmente lui.
“Buonanotte Ryo.” lo salutò lei senza voltarsi.
“Aspetta Kaori!” la bloccò lui tenendola per un braccio.”Cosa vuoi che faccia? Qualsiasi cosa tu voglia la farò..”
Kaori si bloccò. Lo avrebbe davero messo alla prova?
“Davvero? Qualsiasi cosa?”
“Certo, per te sì..”
La ragazza ci pensò un momento. C'era una sola cosa a cui lui teneva quanto teneva a lei, il suo lavoro. Lui ci avrebbe rinuciato per lei?
“Smetteresti di essere City Hunter?”
Ryo la guardo stupito. Probabilmente non si aspettava una richiesta come questa. La fissava come a chiederle con lo sguardo se faceva sul serio. Alla fine fece un enorme sospiro.
“Sei l'unica persona al mondo per cui lo farei.”
“Giuramelo..”lo pregò lei in lacrime.
“Te lo giuro.”
Lei gli si buttò fra le braccia e si strinse a lui. Ryo le prese il viso fra le mani e la baciò con dolcezza.
“Torniamo a casa..” disse Kaori sorridente.

Ryo rimase in strada ad aspettare Kaori che era corsa a riprendere la sua roba in casa di Miki e Umi.
Era felice di essere riuscito finalmente a dichiararsi, ma era anche terrorizzato. Si muoveva in un terreno a lui sconosciuto. Non si era mai innamorato così, non era mai stato disposto a rinunciare a tutto per una donna.
Quando lei gli aveva chiesto di rinunciare all'incarico di City Hunter, era rimasto sorpreso ma allo stesso tempo sollevato. Conciliare il suo lavoro e la sua relazione con Kaori era proprio ciò che lo preoccupava maggiormente ma, se ci avesse rinunciato come da lei richiesto, avrebbe finalmente eliminato il problema. Anche se aveva ancora dei dubbi.. Sarebbe riuscito a tenersi alla larga da quel mondo? Sarebbe riuscito a restarne fuori se qualcuno era in difficoltà o venivano commesse delle ingiustizie?
Una Kaori sorridente lo raggiunse con la valigia sottobraccio. Ryo allontanò quei pensieri e si perse nello sguardo della donna che amava. Lei gli gettò le braccia al collo e lo baciò con trasporto. Non si era mai sentito così.. Pensava di poter volare..
La prese sottobraccio e si incamminarono verso casa loro. Appena entrati in casa lui rammentò come si era sentito per tutto il giorno guardando il loro appartamento vuoto. Prese Kaori per un braccio e la strinse a se con forza.
“Ryo.. Che hai?”
“Mi sei mancata da morire..” le rispose affondando il viso sulla sua spalla.
“Ma sono stata via appena un giorno..”
“Temevo che non ti avrei più rivisto..”
Non voleva allentare la stretta, non voleva più lasciarsela scappare.
Lei si allontanò leggermente per guardarlo in viso. Gli accarezzò una guancia con una mano.
“Ryo, è tutto a posto..” disse lei cercando di calmarlo.”Ora sono qui con te.”
Lo sguardo di lei era caldo e affettuoso, rifletteva tutto l'amore che provava per lui.
“Stai con me stanotte..” la implorò lui e la vide arrossire.
“Ryo..”
“Voglio solo tenerti abbracciata.. Me lo permetti?”
Kaori sorrise annuendo.
Si diressero in camera di Kaori e lei si allontanò per cambiarsi. Ryo si levò la giacca e la camicia. Tenne addosso solo i pantaloni. Non voleva imbarazzarla troppo.
Quando lei rientrò nella stanza indossava solo una lunga maglietta di cotone, probabilmente era di suo fratello perchè le era molto grande. Nonostante non fosse un abbigliamento sexy, lui pensò che non l'aveva mai vista così bella.
Kaori si infilò sotto le coperte e Ryo la seguì circondandola con un abbraccio. Il viso di lui sprofondava nei capelli castani della sua donna e non poteva essere più felice.
“Buonanotte Ryo..” disse lei baciandolo sulle labbra.
“Buonanotte amore mio..” rispose lui stringendola ancora più a se.
Quando sentì che Kaori aveva preso sonno rimase ad osservare il suo delicato viso accarezzandole i capelli. Lei si accoccolò ancora di più a lui facendogli sentire la morbidezza del suo corpo..
Non sapeva quanto ancora avrebbe potuto resistere con quella Dea fra le braccia a tentarlo. Con una  mano accarezzò una delle sue lunghe gambe. La sua pelle era fresca e liscia, lo mandava in estasi.
“Oh.. Kaori.. Mi farai morire..”pensò.

Quella mattina la luce dell'alba la svegliò prima del solito orario. Ryo la stringeva ancora a sé. Avrebbe voluto cambiare posizione ma temeva di svegliarlo..
Non riuscì a riprendere sonno, era troppo euforica. Rimase sveglia a guardare le strane smorfie che Ryo faceva nel sonno.
Quando qualche ora dopo lui si svegliò lei lo stava ancora osservando divertita.
“Buong.. Cosa hai da ridere?” le chiese lui con aria perplessa.
“Buongiorno!” rispose lei continuando a ridere.
“Allora? Perchè ridi?”
“Sei così buffo quando dormi.. Fai tantissime smorfie..” disse lei cercando di trattenere le risa.
“Ah, è così??” disse lui fingendosi arrabbiato. “Vuoi ridere? Allora vediamo di farti ridere!”
Ryo cominciò a farle il solletico dappertutto, ma lei si allontanava ridendo. Uscì dal letto e scappò dall'altro lato della stanza. Lui la rincorse ridendo sino a che non la bloccò contro il muro con le sue forti braccia.
“Ti ho presa! Sei mia..”
“Certo che sono tua.. Lo sai.” replicò lei gettandogli le braccia al collo e baciandolo.

Lui le mise le mani sui fianchi e la tirò su fra le sue braccia trascinandola nuovamente nel letto.
“Kaori.. Ti desidero da morire..”
La ragazza arrossì e lo baciò.
“Anche io..” sussurrò.
Ryo la guardava con aria interrogativa e, quando lei annuì arrossendo, capì che anche lei era pronta.
Sorrise felice, ma prima di poterla baciare nuovamente furono interrotti dallo squillo del telefono.
“Acc..” imprecò fuorioso all'idea di dover lasciare la sua donna sola a letto.
“Torno subito.. Non cambiare idea, mi raccomando..” la pregò.
Kaori sorrise facendogli capire che non ne aveva nessuna intenzione.
Ryo corse letteralmente al telefono.
“Pronto?”
“Ryo cosa è successo?”
“Miki che vuoi?” rispose sospirando.
“Kaori ieri ha lasciato solo un biglietto con su scritto -Torno da Ryo-. Che significa? Avete fatto pace?”
“Miki è tutto a posto.. Ci siamo chiariti, ok?”
“Ma..”
“Ciao Miki!” la interruppe lui chiudendo frettolosamente il telefono. Come era impicciona.. Per sicurezza, scollegò il cavo del telefono e tornò di corsa da Kaori. Più che correre praticamente volava..
Quando rientrò in camera lei era sdraiata sul letto sotto le coperte. Si infilò anche lui nel letto accanto a lei e quando la abbracciò rimase piacevolmente sorpreso di trovarla completamente nuda.
La ragazza lo guardava arrossendo leggermente e sembrava invitarlo a proseguire.
Ryo la baciò con passione e lei ricambiò con altrettanto ardore..

Era stato magico.. Non si era mai sentito così completo con una donna. Lei sorrideva felice e appoggiò la testa sulla sua spalla. Lui la strinse a sé, non riusciva a staccarsi da lei.
Sarebbe potuto rimanere così per sempre.. Kaori si addormentò e lui rimase a a fissarla come se avesse paura che chiudendo gli occhi potesse sparire.
Passò un ora, Kaori si stava svegliando. Lui percepì immediatamente la differenza. Chiuse gli occhi fingendo di dormire.. Non voleva che lei sapesse che era rimasto a fissarla tutto quel tempo.
Lei cercò di districarsi dal suo abbraccio ma Ryo continuava a stringerla a sé con forza.
“Ryo..” cercò di svegliarlo. “Ryo, mi fai alzare?”
Più lei cercava di alzarsi più lui la avvicinava a sé.
“Ryo! Vuoi lasciarmi?” ma non ebbe alcun risultato.”Ryo Saeba! O mi fai alzare immediatamente o questa è l'ultima volta che dividiamo lo stesso letto!!” gli intimò.
A quella terribile minaccia Ryo, non solo aprì le braccia lasciandola alzare, ma smise anche di fingere di dormire.
“Eri sveglio?” lo rimproverò.
“Sì..”
“Perchè con te devo sempre arrivare alle minacce?”
“Ma dai.. Volevo solo..”
“Lo so cosa volevi.. Secondo te oggi saremmo rimasti tutto il giorno a letto, vero?”
“Non mi dispiacerebbe affatto..”ammise lui sorridendo maliziosamente.
“No, mio caro.. Dobbiamo andare alla stazione a vedere se ci sono richieste..”
“Come??” domandò lui stupito. “Ma non volevi che smettessi??”
Kaori lo guardò sorridendo.
“Certo ma non ora.. Forse un giorno, più in là.”
“Allora mi stavi mettendo alla prova..” concluse lui fingendosi arrabbiato.
“Effettivamente.. sì. Ma non puoi smettere di essere City Hunter per due buoni motivi.”
“Cioè?”domandò Ryo osservandola vestirsi.
“Il primo, e il più importante, è che ci sono tante persone che hanno bisogno di aiuto. Senza City Hunter a chi si rivolgeranno?”
“D'accordo. E il secondo motivo?
“Il secondo motivo è che dobbiamo pagare le bollette!”
Ryo si mise a ridere. La sua Kaori era sempre stata molto pratica.
“Va bene, come vuoi tu, ma non potremo prenderci almeno oggi come vacanza?”
“Ci penserò mentre preparo qualcosa da mangiare. Ho una fame..”disse dirigendosi in cucina.

Kaori cominciò a preparare il caffè e poi si diresse al telefono. Doveva delle spiegazioni a Miki. In quel momento si accorse che il cavo telefonico era scollegato.
“Ryo! Perchè hai scollegato il telefono?”
“E se richiamava quell'impicciona di Miki??” le urlò lui dalla camera da letto.
Sorridendo lo ricollegò e fece a memoria il numero dell'amica.
“Ciao Miki, sono Kaori.”
“Ciao, cara! Ma cosa è successo ieri? Quando ho chiamato, Ryo non mi ha detto nulla..”
“Beh.. Lui mi ha raggiunto a casa tua e abbiamo parlato. Ora è tutto a posto.”
“Tutto a posto?” chiese dubbiosa l'amica. “Intendi tutto a posto come era prima? Oppure intendi tutto a posto come desideravi tu?”
“Come volevo io...” rispose senza riuscire a smettere di ridere di gioia.
“Ohhh.. Kaori.. Sono così.. felice.. per te..” singhiozzò la barista.
“Miki.. Stai forse piangendo??”
“Sì.. Desideravo tanto che anche tu fossi felice come me e Umi..”
“Grazie Miki ma non devi piangere..”
“Va bene.. “ disse riprendendosi.” Ma ti prego raccontami tutti i dettagli!”
In quel momento Ryo entrò in cucina. Si era vestito e si diresse verso di lei sorridendo.
“Ora non posso.. La prossima volta.” tagliò corto.”Ciao Miki, devo scappare..” disse chiudendo il telefono e lasciando la povera Miki perplessa.
Ryo la abbracciò e cominciò a darle dei piccoli baci lungo tutto il collo e un brivido di piacere le percorse la schiena..

Il sole stava tramontando e Ryo era sdraiato sul divano con Kaori fra le braccia. La ragazza osservava compiaciuta come le loro dita fossero intrecciate, mentre lui invece contemplava il viso sorridente della sua donna.
Quando squillò il telefono con riluttanza dovette allontanare la mano da quella della sua socia per rispondere al telefono.
“Pronto?”
“Ciao Ryo!”
“Cosa vuoi Saeko?” rispose seccato lo sweeper riconoscendo la poliziotta.
“Ma veramente nulla. Volevo solo sapere come regolarmi per il pagamento..”
Ryo rimase qualche secondo in silenzio fissando gli occhi della sua adorata collega che lo guardava con aria interrogativa. Non gli importava nulla di Saeko sinchè poteva perdersi in quegl'occhi.
“Ehm.. Facciamo così: Mandami un assegno” disse chiudendo la comunicazione e lasciando Saeko stupita.
“Ryo?” chiese Kaori.”Era Saeko?”
“Sì..” rispose lui vago rimettendo la mano dove stava prima che la telefonata li disturbasse.
“Perchè le hai detto: “Mandami un assegno?””
“Per il lavoro di ieri..” rispose lui con naturalezza.
“Quindi hai richiesto un pagamento in denaro??”
“Certo.. Perchè ti sembra così strano? Hai detto tu che dobbiamo pagare le bollette, no?”
“Sì.. Sì, certo. È solo che non ti avevo mai sentito chiedere dei soldi per un lavoro..”
Ryo sorrise. La sua piccola Kaori pensava davvero che a lui piacesse di più Saeko? Come faceva a non capire che per lui era molto più bella e interessante lei?
“Cara ho decisodi non accettare più pagamenti sotto altra forma..”replicò lui. “Tranne che da te..” le sussurrò all'orecchio. Kaori sorrise felice e lo baciò dolcemente.

Kaori rientrò a casa con il soprabito completamente bagnato.
“Ryo, sono a casa..”
Ryo arrivò di corsa all'ingresso con aria trafelata.
“Ma come? Sei venuta a piedi sotto questa pioggia? Perchè non hai aspettato che ti venissi a prendere in macchina..”
“Ma dai! Non essere apprensivo.. Era solo una pioggerellina primaverile e il Cat's Eye non è così distante..”
“Va bene ma togliti questo soprabito fradicio o ti ammalerai..”
“D'accordo.. D'accordo.. “ acconsentì lei sorridendo. Ryo era diventato estremamente protettivo in ogni singolo aspetto della loro vita.
Ormai stavano insieme da un mese e ogni giorno lui le dimostrava con piccoli gesti affettuosi quanto tenesse a lei, come se volesse recuperare tutto il tempo perso in quegli anni.
Kaori si diresse in cucina e rimase a bocca aperta quando si trovò di fronte uno spettacolo che le tolse il fiato. La stanza era illuminata solo da alcune candele sparse. Inoltre, mazzi di fiori colorati erano stati disposti qua e là.
“Kaori..” la calda voce di Ryo alle sue spalle la fece voltare e solo allora vide il suo compagno inginocchiato davanti a lei con la custodia di una gioielleria in mano, dalla quale brillava un anello di fidanzamento al suo interno.
La ragazza si tappò la bocca con la mano per trattenere un gridolino di sorpresa.
“Ryo.. Cosa..?”
“Kaori Makimura, vuoi sposarmi?”
La sorpresa era troppo grande. Kaori non sapeva cosa dire o fare. Aveva immaginato tante volte quella scena ma, anche nei suoi sogni più sfrenati, non era mai così perfetta..
“Ryo ma.. Perchè?”
Lui si alzò in piedi per poterla guardare in viso.
“Non vuoi?? Credevo che volessi sposarti..”
“Sì.. Certo.. Ma.. Tu vuoi davvero sposarti? O me lo chiedi solo per accontentare me?”
“Cosa ti fa pensare che non voglia?”
“Non lo so.. Tu non hai mai espresso di volerlo.. E non voglio che tu me lo chieda solo per far contenta me.”
“E cosa ci sarebbe di male nel volerti fare felice?” chiese dubbioso lui.
“Non voglio che un giorno tu ti renda conto di essere intrappolato in un matrimonio che in realtà non hai mai desiderato.”
“Farti felice è sicuramente uno dei motivi che mi spinge a chiedertelo, ma non è l'unico. Io ti amo e sarò felice e orgoglioso se vorrai diventare la Sig.ra Saeba. Ma a questo punto comincio a temere che tu non voglia..”
“Oh, no! Lo voglio, ma non pensavo che tu me lo chiedessi così.. presto!”
“Presto?? Mia dolce Kaori, sono anni che ti amo in silenzio.. Ora voglio gridarlo al mondo intero, voglio che sia una cosa ufficiale..”
Kaori sorrise con gli occhi che le luccicavano.
“E poi,” proseguì Ryo, “tuo fratello mi odierebbe da lassù se non facessi di te una donna onesta!”
La ragazza cominciò a piangere e lui le si avvicinò preoccupato.
“Oh, no.. Ho detto qualcosa di sbagliato?” la interrogò con ansia.
“No..” negò lei scuotendo la testa. Poi lo gurdò negli occhi, piangeva ancora ma sorrideva. “Chiedimelo di nuovo.” lo invitò.
Ryo sorrise e si inginocchiò nuovamente tenendo in mano l'anello di fidanzamento.
“Kaori Makimura, vuoi sposarmi?”
“Sì.. Sì!” accettò lei. In un secondo Ryo si alzò e la baciò. Kaori gli buttò le braccia al collo e lasciò che lui la prendesse in braccio.
“Ti prometto che non ti farò più piangere..” le sussurrò in un orecchio mentre le asciugava le lacrime dal viso.
“Lo so..” rispose lei sorridendogli felice.

FINE
   
 
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