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Autore: radurai_divergenti    22/02/2015    1 recensioni
Newt, prima del labirinto, ha avuto una vita tutta sua, dove era libero, libero di essere un adolescente, libero di essere se stesso, con una famiglia e Maddie, la ragazza misteriosa, il cui talento è quello di sorprendere. L'eruzione, però, ha distrutto tutto quello che amava e l'ha condotto a fare...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Newt, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Non tutti i personaggi mi appartengono, ma alcuni sono frutto della mente omicida  geniale di Dashner. La storia non è stata scritta a scopo di lucro.

 

Dedico questa storia a mia sorella, che sto convertendo ai fandom

 

         

 BEFORE THE MAZE                                              

 

Sussurri e grida si contrappongono. Il silenzio sembra l’opposto del caos, ma non è sempre così. Quando sussurriamo dentro di noi ci sono urla, mentre quando urliamo, sussurri. Il caos completa il silenzio, il silenzio completa il caos. Mi ricordano il bianco e il nero.

 Mi faccio largo nella folla radunata sotto il ponte;le persone sono sconvolte, lo si nota dagli occhi inquieti e dalle mani che non riescono a stare ferme, frenetiche. Mi chiedo cosa sia successo, il mondo ultimamente é impazzito e credo che siamo solo agli inizi. Supero una donna piuttosto robusta con un orribile cardigan verde e mi trovo davanti un cadavere pallido dai capelli blu cobalto. Mi avvicino lentamente, esitante e capisco che appartiene a una ragazza, ma solo quando trovo il coraggio di guardarle il viso mi accorgo che non è un’adolescente come molte altre, ma Maddie,  la ragazza misteriosa della porta accanto, la ragazza più lunatica del mondo, la ragazza che ama le passeggiate sotto le stelle, la ragazza che soffre le ragazzine viziate e idiote, la ragazza che ama la musica rock degli anni ’80 del Novecento, la ragazza della quale mi sono innamorato e che ora non c’è più. Urlo il suo nome con tutta la forza che ho nel corpo, nessuna risposta. “Maddie”, niente. Ritento più volte, ma l’unica riposta  che ricevo è il ruggito dell’oblio che sta per sbranarmi. Piano piano la mia voce si affievolisce diventando prima un sussulto, poi un silenzio. Cado a terra, con il volto rigato da una lacrima solitaria, mi arrendo alla vita, che mi è caduta addosso e mi lascio divorare.

Due uomini di grande stazza con grossi musi e una fitta barba sollevano il corpo di Maddie e lo avvolgono in un telo bianco. Assisto  alla scena impotente, non posso credere che quel corpo, che è un tempo è stato florido e formoso venga trattato così, insaccato come prosciutto. Faccio fatica a pensare a Maddie come una ragazza morta, finita. ripenso ai suoi capelli blu, ribelli, sottili, che accarezzavo riempiendomi le mani di brillantini. Lei adorava tutto ciò che brillava.  E le labbra, rosse, sempre ricoperte di uno strato di rossetto al lampone. Una voce grave mi risveglia  “Ragazzo alzati, non puoi puoi stare qui per sempre”, alzo lo sguardo e noto che il cielo si è fatto grigio e la maggior parte delle persone se n’è andata. Sono sempre stato qui, sotto il ponte, ma è come se fossi rimasto rinchiuso in una bolla, dove c’eravamo solo io, Maddie e il dolore per la sua perdita. Ora questo uomo ha rotto la bolla e tutto intorno a me è ritornato a fare rumore, a svolgere il proprio compito, come se non fosse successo niente. La morte di una ragazza, in questo periodo, non fa storia. “Si che posso” rispondo all’uomo. “No, non puoi. Vai casa e riposati. Quella ragazza è stata una debole e ha preferito morire che affrontare la vita, non merita di essere ricordata”. Quando qualcuno offende un membro del branco,il mio istinto si risveglia. Mi lancio contro di lui e cerco di tirargli un pugno ma lo manco di qualche centimetro, mentre lui ti tira un calcio in pancia talmente forte che mi fa perdere l’equilibrio e cado a terra in posizione fetale. Tutto intorno a me sembra girare, prima lentamente, poi veloce, le voci si assottigliano e la luce viene risucchiata  come in un redshift. Il mondo sembra un buco nero, inghiotte tutto ciò che trova intorno alla  sua orbita, come Maddie e me. Piano piano perdo conoscenza, le tenebre mi coccolano, attenuano la tensione, la rabbia, gli occhi si chiudono rassicurati da quegli abbracci, ma la luce comincia a ritornare brillante. Riapro lentamente gli occhi e capisco che a coccolarmi è Maddie.

 

 

Note dell’autrice: Ho scritto questo capitolo in mezz’ora e lo so che non è il massimo. Il protagonista è Newt e Maddie, invece, è un personaggio inventato da me, che conoscerete meglio nel prossimo capitolo, che spero leggerete, altrimenti vi lancio un’avada kedavra. Ho appena aperto il mio profilo, perciò scusatemi per eventuali errori.

 
   
 
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