Prologue.
Come possiamo costringerci a sorridere quando cadiamo a pezzi?
Come possiamo solo minimamente pensare che la nostra vita avrà una svolta quando tutto è sempre andato male?
Cosi la penso, perché comunque, come possiamo? Eppure lo faccio.
Sorrido e mi costringo a pensare che un giorno andrà bene anche a me.
È come aver perso già tutto, ma sperare che qualcuno sarà disposto a regalarvi metà della loro felicità.
Il dilemma è che le persone non condivido nulla, solo l'odio.
Essere me, Alexandra J. Douglas, è essere come divisi a metà, completamente separati dalla parte razionale di voi stessi.
Essere me, è essere pazzi.
Pazzi tanto da immaginare Luke Hemmings nella propria vita.
Perché io faccio questo.
Parlo con qualcuno che non esiste.
O meglio, che esiste, ma che non è con me.
Sono consapevole della mia follia, ma mi piace, da morire.
Detesto così tanto ciò che mi circonda che mi creo un'illusione perfetta per continuare a vivere.
«Alex, hai finito i compiti? Mi annoio da solo» così, mi volto verso la stanza completamente vuota, e sorrido, Luke mi sta aspettando.
NdA:
Ehi.
Okay, non so cosa dirvi, ditemi se pensate sia il caso che io la continui!
Grazie a tutti ❤️
Spero possa piacervi, e questo è solo il prologo.
Per i contatti trovate tutto nella mia bio, potete seguirmi anche su wattpad e nulla... Grazie.
xx.
/Mart.