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Autore: MissKiddo    22/02/2015    4 recensioni
Helen Stanword è una quindicenne orfana. Tutto quello che può fare è rubare: è così che cerca di sopravvivere. Ma una notte incontra casualmente uno strano uomo ondeggiante che le farà cambiare la prospettiva dei suoi pensieri più bui.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jack Sparrow
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Libera

 

Era l'ora del tramonto, il sole stava diventando sempre più piccolo dietro l'orizzonte. Il mare era calmo, e la brezza leggera giungeva fino all'isola. Helen Stanword aveva appena quindici anni, nonostante l'età così giovane aveva dovuto affrontare molte difficoltà nella sua vita. Sua madre l'aveva partorita e poi abbandonata in orfanotrofio, rimase lì per almeno undici anni, ma i continui maltrattamenti la spinsero a fuggire. Da allora continuò a spostarsi di luogo in luogo senza mai fermarsi per più di un mese, non poteva rubare sempre nello stesso posto.
Era seduta su una roccia ad osservare il mare, ne era sempre stata affascinata, era l'unico luogo in cui si sentiva completamente libera. I capelli rossi ondeggiavano sinuosamente, gli occhi verdi brillavano alla poca luce che era rimasta. Stava riflettendo sul suo passato, ma anche sul suo futuro. Cosa ne sarebbe stato di lei? Da almeno un anno stava pensando che non poteva continuare la sua esistenza in quel modo. Vivere alla giornata senza sapere cosa ne sarebbe stato di lei il giorno dopo, vivere senza sapere se quel giorno avrebbe mangiato, e proprio mentre stava pensando al cibo il suo stomaco brontolò rumorosamente. Non mangiava dal giorno prima. Sospirò e si alzò, doveva trovare qualcosa da mangiare al più presto. Si incamminò verso il piccolo villaggio dell'isola. A quell'ora vi erano poche persone per le strade, tutti avevano paura di un attacco da parte dei pirati, ma a lei non importava. In lontananza vide una donna con una cesta tra le mani, il suo passo era svelto, stava sicuramente tornando a casa. Guardando meglio Helen vide che nella cesta vi erano delle mele, grandi mele rosse. Il suo stomaco brontolò di nuovo. Si avvicinò alla contadina furtivamente, e simulò un incidente.
«Guarda dove vai, dannazione!» disse la donna cercando di non far cadere il cesto.
«Mi scusi, non l'avevo vista» rispose Helen afferrando due mele senza che l'altra se ne accorgesse. La donna si allontanò scuotendo la testa. Almeno per quella sera avrebbe mangiato qualcosa, non era molto ma a lei bastava.
Si allontanò e quando fu in un vicolo appartato iniziò a mangiare le mele con gusto, erano dolci e succose. Mentre mangiava con avidità mille emozioni la travolsero. Era disgustata, disgustata da se stessa. Mangiava quelle mele come se fossero il cibo più prelibato al mondo. Odiava avere fame, odiava portare quel vestito da almeno due anni, odiava non avere una casa e una famiglia.
«Maledizione! Maledizione! Non voglio mangiare mele per sempre» disse sottovoce.
«E tu non mangiarle» quella voce così improvvisa la fece sobbalzare. Chi diavolo era che l'aveva disturbata? Alzò lo sguardo pieno di lacrime e vide un uomo. Aveva dei capelli lunghi e un accenno di pizzetto. Sulla testa portava un cappello. Helen lo osservò rimanendo in silenzio e l'altro fece lo stesso. Vista da fuori quella situazione era al limite del comico, ma lei in quel momento non rise affatto.
«E tu chi saresti?» chiese infine lei rompendo il silenzio.
«Jack Sparrow. Capitan Jack Sparrow» rispose lui abbozzando un inchino. Muoveva le mani in modo strano e il suo corpo sembrava oscillare. Helen sbatté gli occhi più volte, non credeva che quel ragazzo fosse reale.
«Capitano di cosa?»
«Capitano di un vascello, mia cara. E sicuramente tu non dovresti mangiare mele»
«Purtroppo posso permettermi solo questo» disse lei innervosita, non le andava di parlare in quel momento, soprattutto con una persona così strana.
«Per quello che ho potuto vedere non puoi permetterti neanche quelle dato che le hai rubate. Non potresti rubare qualcosa di meglio? Dovresti affinare la tua arte, comprendi?» sul viso di Helen si dipinse un'espressione interrogativa. Stava per rispondere ma delle voci in lontananza attirarono l'attenzione dei due ragazzi. Due uomini si affacciarono nel vicolo con delle torce accese.
«Eccolo! Prendiamolo» gli uomini corsero verso i due.
«Credo che stiano cercando me» disse Jack prendendo per il braccio la ragazza e trascinandola con sé.
«Dove mi stai portando?» urlò lei sentendosi travolta dagli eventi. In fondo voleva solo mangiare delle mele e piangere un po'.
«Tu pensa a correre» rispose lui continuando a correre mentre gli uomini li stavano inseguendo. Come al solito Helen era finita in un altro guaio, aveva un talento naturale.
Corsero a perdi fiato per un lungo tragitto, gli uomini erano ancora dietro di loro. Svoltarono a sinistra dove trovarono una fienile vi entrarono in fretta e furia chiudendo velocemente la porta alle loro spalle. Udirono gli uomini che li stavano cercando passare davanti al fienile, poi i loro passi si fecero sempre più lontani. Helen aveva il respiro affannato, il cuore che le batteva all'impazzata.
«Perché quegli uomini ti stavano dando la caccia? Cosa hai fatto?»
«Niente di eccezionale. È questa la vita di un pirata» Helen strabuzzò gli occhi e tossì rumorosamente.
«Un pirata? Tu sei un pirata?»
«Esattamente. Ti crea problemi, dolce fanciulla?» chiese Jack mentre controllava la strada da un buco della porta.
«No, non mi creerebbe problemi se non mi avessi disturbata mentre mangiavo le mie mele e se non mi avessi trascinato in questa corsa» rispose lei mettendosi le mani sui fianchi. Lui la osservò meglio, doveva ammettere che era davvero una bella ragazza.
«Almeno hai smesso di piangere. Ammettilo ti sei divertita, hai lo sguardo da pirata» Helen sorrise debolmente, pensò che quella corsa le avesse dato una scarica di adrenalina che non provava da anni. E per un po' non aveva pensato ai suoi problemi.
«Magari fossi un pirata, avrei sicuramente meno problemi di quelli che ho adesso»
«Avanti, penso che se ne siano andati. Vuoi bere? Io si» Helen alzò un sopracciglio. Le stava offrendo da bere? Forse incontrare quello strampalato non era stato poi così male.

 

Trovarono una piccola bettola piena di uomini ubriachi e donne poche vestite. All'interno vi era una puzza terribile, e le urla erano insopportabili.
«Ecco il posto che fa per me» disse Jack guardando l'espressione sbigottita dell'altra. Si fecero largo tra la folla e arrivarono al bancone. Un uomo sudicio di fango sul viso e con un sorriso a soli due denti li accolse con uno sbuffo da naso.
«Fatemi vedere i soldi. Non vi darò da bere se non mi ate vedere i soldi» disse quasi gracchiando. Jack estrasse dalla tasca delle monete d'oro che fecero strabuzzare gli occhi all'uomo.
«Buon uomo ci dia del rum» disse infine Jack sorridendo.
Dopo aver preso i loro bicchieri trovarono una panca e un tavolo in fondo alla stanza. Bevvero in silenzio assaporando il liquido ambrato nei bicchieri.
«Jack...» lui la interruppe «Capitan Jack Sparrow, grazie»
«Capitan Jack Sparrow». Poi Helen proseguì. «Come sei diventato un pirata? I tuoi genitori come l'hanno presa?» l'altro abbozzò un sorriso.
«I miei genitori? Meglio non parlarne» disse sorridendo ancora.
«Certo che sei strano. Insomma io me ne stavo in un vicolo da sola a mangiare mele rubate e tu vieni a disturbarmi, poi mi fai scappare ed infine mi porti a bere del rum. E non è finita, non vuoi neanche parlare di te»
«Non c'è molto da dire, credo. Mi chiamo Capitan Jack Sparrow, sono un pirata e la sola cosa che desidero al mondo è navigare»
«Anche a me piacerebbe, ma non trovo il coraggio. Tutti i problemi che ho...» Jack la zittì con un gesto della mano.
«Non fai altro che lamentarti dei tuoi problemi, e sai cosa penso? Che nessuno sia più fortunato di te. Sei libera ed è questo che conta, comprendi? Puoi fare ciò che vuoi della tua vita, puoi andare per mare, puoi rimanere sulla terra ferma. Invece di lamentarti guarda dentro te stessa e pensa a ciò che vuoi davvero e vedrai che otterrai tutto» si alzò di scatto lasciando sul tavolo una moneta d'ora. Poi prese la mano di Helen e vi poggiò due monete.
«Spero ti portino fortuna. Se mai vorrai scegliere il mare cerca il capitan Jack Sparrow, e non piangerti addosso» Helen lo guardò fisso negli occhi. Quell'uomo aveva ragione, l'unica cosa che conta nella vita è essere liberi, liberi di scegliere. Non fece in tempo ad aprire bocca perchè lui era già scomparso tra la folla. Si guardò intorno come se fosse in un sogno, quel pirata le aveva lasciato delle monete d'oro e avrebbe potuto farci quello che voleva. Si alzò in piedi sbattendo il pugno sul legno duro del tavolo. Adesso era libera, libera di credere e di provare, libera dai suoi problemi che non erano altro che paura, paura di vivere davvero.

 

Spazio autrice:
Ciao a tutti! Come vi sembra la storia? L'ho scritta di getto pensando a questo incontro casuale ma illuminante. Fatemi sapere cosa ne pensate tramite una recensione, mi farebbe tanto piacere ^^

   
 
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