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Autore: L_Red    22/02/2015    2 recensioni
"- Così acerba ed innocente…la tua vita non è che un battito d’ali di farfalla dinnanzi alla mia immortalità -. Mi accarezzò una guancia con soave leggiadria, le mie gote si imporporarono maggiormente.
- …eppure rinuncerei alla mia vita millenaria pur di allungare di un solo giorno la tua breve esistenza -. Un’emozione mai provata sbocciò dagli anfratti più reconditi di me stessa.
- Oh, Principe dei demoni, com’è possibile ignorare la generosità che alberga nel vostro orgoglioso cuore? -."
Il mio primissimo tentativo di fanfiction, dunque ve ne prego, abbiate pietà di me! Critiche e consigli sono ben accetti...beh, che altro aggiungere? Spero che apprezzerete il modesto frutto del mio impegno >.<
Buona lettura :)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Stretta nel verde abbraccio della foresta, avevo come l’impressione che il sentiero che percorrevo si facesse via via inspiegabilmente più angusto. I nodosi rami bruni che sfioravano la mia giovane pelle parevano decisi ad imprigionarmi in un’intricata gabbia legnosa. 
‘Rin, non farti impressionare…devi proseguire!’, mi ripetei severamente. 
Osservavo le lucide foglie illuminate dai caldi raggi solari, i tronchi ruvidi e solidi, le contorte radici che spesso affioravano dal morbido terreno. Riuscivo a percepire ogni forma di vita vorticare lesta in un dinamico andirivieni, l’intera boscaglia pulsava seguendo il ritmo dei miei passi. 
…E c’era qualcos’altro…qualcosa custodito all’interno di quella fitta selva  che sembrava muoversi all’unisono con me. Una presenza languida, rassicurante. Familiare.
Ipnotizzata da quell’etereo compagno di viaggio, il mondo intorno a me perse nitidezza. Nulla era reale quanto quell’inconsistente amico.
‘Beh, forse dopotutto questa catasta di rami secchi non era così illusoria…’, pensai inciampando sulla suddetta. 
- In quanto ad equilibrio, l’età non ti ha aiutata -. Sussultai al suono di quella voce così soavemente melodica. Era in anticipo? Ma certo, avrei dovuto intuirlo subito, quell’invisibile complice…non poteva essere che lui. 
- S-signor Sesshomaru -, balbettai. Sfuggendo al mio controllo le mie labbra si piegarono in un sorriso. 
- Chi altri? -, bofonchiò. Gli occhi affilati, quei candidi capelli dagli argentei riflessi…fu come un immersione in un mare di acqua fresca durante una torrida giornata estiva, il poter contemplare quel viso più che adorato, ai miei occhi costantemente avvolto da un’aura quasi divina.
- Ho atteso con ansia il vostro ritorno! -, esclamai, subitaneamente pervasa da un sollievo inesprimibile. Quante notti in bianco passate nel timore del suo disinteresse. Ed ora, eccolo lì, di fronte a me. Mi aveva invece preceduta nel giungere al fatidico incontro da tempo programmato, finalmente tornato a reclamare la mia scelta.  
Un moto di improvvisa gioia mi spinse a stringermi a quell’agognata sagoma. Ci impiegarono del tempo, ma infine i suoi arti di demone reagirono al mio inaspettato abbraccio, fasciando il mio minuto corpo di rimando.   
- Signor Sesshomaru, promettetemi che non vi dimenticherete mai di me, ve ne prego… -. La mia  assomigliava quasi ad una supplica, un disperato bisogno di conferme faceva tremare la mia voce sottile. 
La sua mano sinistra sfiorò il mio capo.
- Non dire sciocchezze, Rin -, replicò severo.  - Non potrei mai dimenticarmi di te -, aggiunse con attenuato fervore.
- Dite la verità? -, gli occhi ormai lucidi, gli lanciai uno sguardo colmo di speranza.
- Io non mento mai -. E quelle implacabili iridi d’oro liquido ne erano la conferma. Il mio animo si acquietò, tutte le paure ormai domate.
- Ciò significa che rammenti ancora? Temevo avessi smarrito i ricordi della tua infanzia stando separata da me -, il suo tono risultava sempre impassibile, tuttavia una punta di esitazione macchiò quell’impeccabile sinfonia. Ridacchiai, colpita dall’assurdità di una simile affermazione. In risposta ricevetti un’occhiata perplessa. 'Il ruolo di dubbiosa non spettava a me?'
- Come potete pensare una cosa simile? Ogni attimo con voi, Signor Sesshomaru, è per me un tesoro inestimabile -. Arrossì, colpita dalla mia audacia. Il suo serafico volto si addolcì, il mio animo si abbeverò grato alla fonte di quella benevolenza. 
- Così acerba ed innocente…la tua vita non è che un battito d’ali di farfalla dinnanzi alla mia immortalità -. Mi accarezzò una guancia con soave leggiadria, le mie gote si imporporarono maggiormente. 
- …eppure rinuncerei alla mia vita millenaria pur di allungare di un solo giorno la tua breve esistenza -. Un’emozione mai provata sbocciò dagli anfratti più reconditi di me stessa. 
- Oh, Principe dei demoni, com’è possibile ignorare la generosità che alberga nel vostro orgoglioso cuore? -, questo retorico quesito non fu che un flebile mormorio, nonostante ciò fui certa che egli ne avesse decifrato il senso. Sesshomaru sgranò i suoi affascinanti occhi. 
- Rin…non esiste al mondo nulla di più puro delle tue parole, niente che sia alla tua altezza…dolce ed  ingenua Rin -. 
Si avvicinò a me, cauto.
Mi cinse con estrema delicatezza la quale si tramutò presto in vigore inaudito, il quale in principio mi turbò alquanto. Tuttavia era sublime. Così potente e sicuro…nessuno mi aveva mai avvolta in quel modo. Sospirai. 
E fu allora che accadde. 
Con lentezza misurata le sue labbra tremanti sfiorarono il mio arco di cupido. Trattenni il respiro, inerme. I lacci che legavano la mia mente alla realtà si recisero del tutto non appena la sua soffice, calda bocca prese a premere sulla mia, sempre più decisa. Un eccezionale tepore mi percorse risalendo dalle parti più profonde del mio essere…il delizioso sapore del suo respiro, la sua lingua. Infilai le mani nei suoi capelli di velluto, lui replicò il mio gesto. Quando si allontanò inavvertitamente da me. 
Confusa, studiai la sua figura. Involontariamente sfiorai con le dita le mie labbra, nel punto in cui prima c’erano le sue. 
- Dunque mi apparterai, Rin? -. Il suo sguardo dorato era ancora languido a causa del bacio. Riuscivo soltanto a pensare che ne avrei voluto ricevere un altro, piacevolmente stordita. Come svuotata di tutto tranne che del gusto delle sue labbra, del calore del suo saldo corpo, del suo squisito profumo… delle sue mani  impetuose su di me.
- Vi appartengo già…voi mi avete ridato la vita con la vostra Tenseiga -, mugugnai. Afferrò i miei palmi con le sue bianche dita. 
- In questo caso anche la mia anima demoniaca ti appartiene…sei certa che non sia un peso troppo greve per te? -. Domandò con durezza.
- Nessun carico è troppo pesante se lo condivido con voi -, risposi sorridendo, per nulla intimidita. 
- Ed a proposito…Nobile Sesshomaru, ho da tempo preso la mia decisione! Il mio destino è quello di seguirvi fino in capo al modo -. Impaziente di scoprire la sua reazione al cospetto di questa mia rivelazione, abbassai il capo, ansiosa. 
- Sei disposta a rinunciare alla sicurezza e al calore umano per un tempo indefinito…forse per sempre? -. Sorrisi nuovamente.
- Siete voi la mia unica certezza ed il mio più grande conforto…se desiderate che ve lo giuri, lo farò! -. Mi sfiorò il collo. 
- Ti credo -. Il suo volto riacquistò la flemmatica serenità perduta.  - Dunque è deciso, mi seguirai? -.
- È una gioia troppo grande per riuscire a credervi! Mi porterete con voi? Accetterete questa debole e umile umana, di nuovo? -. 
- Nulla conta più di questa debole e umile umana per me -. Ed ancora una volta quello sguardo di sole confermò l’avverarsi d’ogni mio inespresso desiderio.   

 
   
 
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