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Autore: Julietds    22/02/2015    0 recensioni
Essendo Dave Grohl il batterista migliore sulla piazza è normale per lui lavorare con diversi artisti che abbiano il suo talento nel cantare o nel suonare... purtroppo o per fortuna gli è capitato Slash e i due non sembrano andare molto d'accordo inizialmente fino a quando il primo non dimentica le chiavi in sala di registrazione e... da quel momento cambierà tutto. Una notte folle porterà la demenza a livelli superiori rispetto ad una vecchia ostilità ma la vera domanda è: riusciranno i due ad uscirne sani e salvi?

Personaggi: Dave Grohl, Slash, Duff McKagan, Taylor Hawkins, Jack Black, personaggi di fantasia e chi più ne ha più ne metta.
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Erano le nove meno un quarto quando la serratura della porta dello studio di registrazione scattò.
Una chioma castana, leggermente arruffata, fece capolino poco dopo: Dave.

...che aveva scordato le chiavi per l'ennesima volta.

Non ricordava più nemmeno dove avesse lasciato la testa in quel periodo, continuava a scordarsi cose allo studio e quando se ne accorgeva, se proprio non poteva evitare di tornare indietro, era costretto a presentarsi ad orari improponibili dati tutti i suoi impegni. Si guardò intorno un secondo prima di mettersi alla ricerca delle chiavi: lo studio di registrazione di Slash era più che confortevole che attrezzato, certo, e non poteva di essersi sentito completamente a suo agio a suonare in compagnia del suo..beh…quello che si sarebbe definito il suo opposto, musicalmente parlando e non solo. È vero, i tempi in cui Guns N'Roses e Nirvana si punzecchiavano erano passati ma un velo di imbarazzo era sempre rimasto tra la – neanche tanto – nuova acquistata sobrietà di Saul e l'umorismo incontenibile di Dave. Era proprio così, Grohl amava scherzare in ogni occasione e raramente aveva avuto problemi per la sua ironia, neanche Slash si era mai lamentato, eppure sentiva che tra lui e il moro c'era ancora del ghiaccio da sciogliere. Era più che altro un iceberg.
Era rimasto sorpreso quando il suo manager aveva ricevuto la chiamata da quello del riccio che lo invitava a suonare la batteria nel suo nuovo album. Piacevolmente sorpreso. Certo, Slash era un professionista e su quello non c'era alcuna ombra di dubbio, entrambi erano i migliori sulla piazza… ma veramente non sapeva cosa aspettarsi. Era eccitato all'idea di suonare con gente “nuova”…sebbene alla fin fine i musicisti del giro fossero sempre gli stessi. Alla fine furono tutti cordiali con lui e ci scapparono pure due battute ma niente di più.

Era sicuro che a quell'ora non ci fosse più nessuno e come biasimarlo, in fondo erano già tutti alla festa indetta dalla Universal… tutti tranne lui che era lì come un cretino, inginocchiato per riuscire a guardare se le chiavi fossero cadute sotto la grancassa. Se non altro nessuno sarebbe stato testimone della sua ennesima figura da idiota. Era piegato tra la moquette e il muro della sala di registrazione quando sentì dei rumori di dubbia natura provenire dalla sala di registrazione e, con la testa ancora poggiata a terra, realizzò con imbarazzo che si trattava con tutta probabilità di qualcuno che si stavano divertendo alquanto. …sicuramente più di quanto non si stesse divertendo lui, se non altro. Leggermente imbarazzato si alzò nella speranza di non essere notato e in punta di piedi si avviò verso l'uscita quando una delle due silhouettes che nell'ombra intravide al di là del vetro scuro, poggiò erroneamente la schiena contro il pulsante che azionava le luci… fu così che il chitarrista e il batterista si trovarono a faccia a faccia a pochi metri. A dirla tutta a Slash ci volle qualche secondo prima di realizzare la presenza di Dave – immobile sulla soglia dello studio dopo essersi ricordato di aver lasciato le chiavi proprio di fianco al mixer e vagamente imbarazzato – ma quando la ragazza che aveva tra le braccia – e tra le gambe – gli fece cenno il moro si girò e finalmente sgranò gli occhi. Dave Grohl era a tre metri da lui, solo un vetro divideva quel fenomenale batterista…dalla fenomenale performance, questa volta non musicale, del riccio. Il moro depose gentilmente la ragazza su una sedia girevole dicendole due parole mentre velocemente si rimetteva i pantaloni e correva in direzione di Grohl che, con l'intento di non fare altre figuracce, si stava muovendo a passi veloci in corridoio.

Slash lo fermò giusto in tempo mettendogli una mano sulla spalla e abbozzando un “Hey… cercavi qualcosa?” cordiale.

“No, scusa, non volevo interrompere…qualsiasi cosa stessi facendo” si ritrovò a rispondere l'altro confuso. Qualsiasi cosa stessi facendo sul mixer, avrebbe voluto dire. “Ero solo venuto a recuperare le chiavi della macchina, le ho lasciate nella sala di registrazione…”

“Oh si, certo. Vieni pure” disse tranquillo cercando di riparare all'incidente. “Posso offrirti qualcosa da bere?” chiese dirigendosi verso un piccolo bancone che occupava un angolo della stanza. Niente avrebbe potuto far sentire meglio Dave in quel momento – finalmente un po' di confidenza da parte di Slash – ma veramente si sentiva di troppo con il riccio ancora senza maglietta e una ragazza probabilmente rimasta insoddisfatta nella sala di registrazione.

“Non saprei… veramente stavo andando…” tentennò indicando la porta. Non voleva rifiutare ed era seriamente curioso di sapere come avrebbe potuto evolversi la serata…

“Figurati, resta dai. Tanto stavo per andarmene anch'io” disse pensieroso mentre tirava fuori un bicchiere trasformandosi in un barista provetto che Dave avrebbe pure potuto farsi diventare amico. Rifiutare un giro di Baileys? Dave Grohl? Scherziamo?
Potrei restare giusto per il tempo di un bicchierino… pensò alla fine. “Uhm..okay.”

Svariati bicchierini più tardi il famoso iceberg tra i due si era più che sciolto. Se lo stavano letteralmente bevendo. “Se mi vedesse il mio medico adesso… penso che rimetterebbe la camicia di forza” scherzò il moro con una disinvoltura propria di quel liquido portentoso, prima di buttare giù l'ennesimo shot. Non avrebbe detto che Slash era propriamente timido da sobrio ma certamente la sua riservatezza se n'era andata a ramengo.

“Amico dovrebbero rimettertela lo stesso” rise Dave mettendo su un'espressione maliziosa. “Allora, com'è la nuova fotografa? È italiana no? Non credo di ricordarmi come si chiami a questo punto della bottiglia” ammise ridendo e alzando nuovamente la bottiglia.
Slash rise fragorosamente per qualche secondo mentre Dave si rilassava definitivamente sprofondando ancora di più nel divano di pelle nera. “Ecco… sì…” disse con un risolino imbarazzo e le guance leggermente arrossate. A Grohl sembrò quasi che volesse sentirsi chiedere i dettagli con maggiore insistenza.
“Oh, andiamo! Obbligo o verità, no?” disse agitando una nuova bottiglia di vodka ancora chiusa in aria. Se Slash non fosse stato leggermente appannato avrebbe pensato che Grohl stesse iniziando a delirare. Da quanti anni non beveva alcool ormai? Possibile che fosse già brillo dopo uno, due, tre… insomma, qualche bicchierino?!
“D'accordo, ci stavamo dando un pochino da fare…”
“Cristo santo, te la stavi ripassando eccome su quel mixer!”
Forse aveva perso il conto dei bicchierini ormai. Massì pensò, poteva godersi una serata in pieno relax. Da quanto non se ne concedeva una?

Entrambi risero godendosi la leggerezza di quel momento che non evaporò nemmeno quando la ragazza, finalmente vestita, fece la sua entrata in sala in punta di piedi con una borsa in mano. Non appena Slash notò che se ne stava andando si allungò dal bordo del divano e, circondandole il fianco con un braccio, l'attirò a sé e la fece cadere arrendevole sulle sue gambe per poi baciarla con passione davanti a Dave che, ormai non più imbarazzato, anzi, abbracciato alla sua bottiglia di vodka, li osservò divertito. La ragazza sembrava molto più giovane del chitarrista e leggermente imbarazzata da quelle smancerie così spinte in 'pubblico' ma piacevolmente colpita dal gesto del riccio che evidentemente, di solito, si tratteneva davanti a flash e ospiti vari.

Rosa. Rosalia. Rosaria.

Zero, Dave non riusciva proprio a ricordarsi quale fosse il suo nome.
Si era presentata il pomeriggio stesso alle prove con Duff ma, complice la scarsa memoria di Dave e la lieta piega che gli eventi avevano preso quella sera, Dave non riuscì a ricordarsi nulla di lei se non che era italiana. Quando finalmente il riccio si staccò da lei, la ragazza, ormai rossa in viso, guardò imbarazzata il batterista che le sorrise cordiale. Quasi gli sembrò che si sarebbe voluta nascondere sotto la frangia ma intuì anche il suo aver capito da sola che l'imbarazzo se n'era andato a ramengo… a braccetto con la sobrietà del suo amico, insomma.

“Ehm… mi piacerebbe restare, davvero” esordì la ragazza senza nascondere la sua ammirazione verso i due, specialmente verso il chitarrista; “Ma purtroppo domattina ho un servizio a Los Angeles e un volo mi aspetta stanotte alle cinque…cioè tra quattro ore” sottolineò vedendo lo sguardo perso di Slash che ormai ridacchiava senza ritegno alle occhiate colme d'amore che il batterista stava rivolgendo a una nuova bottiglia. Qualcuno, vedendo la scena da fuori, avrebbe subito notato che le stesse occhiate che la ragazza stava riservando al chitarrista, le stava riservando Dave alla sua nuova amante da 75 centilitri.
“D'accordo” rispose infine il riccio. “Ti do un passaggio. Hai recuperato le tue chiavi Dave?” chiese barcollando nel mentre, con la ragazza che sorreggeva il suo non proprio peso piuma da sotto un braccio.
“Amico, non credo che riuscirai a guidare in queste condizioni” notò Dave afferrandolo per l'altro braccio prima che cadesse schiacciando definitivamente la povera fotografa. “In effetti sarà già un'impresa arrivare alla porta” aggiunse constatando vagamente divertito quanto l'alcool fosse salito velocemente al suo nuovo amico. Slash lo guardò dritto negli occhi con uno sguardo ebete, le guance arrossate, il corpo rilassato addosso al muscoloso braccio del batterista e per un secondo Dave pensò che forse sarebbe stato divertente lasciarlo andare e vedere dove sarebbe arrivato, quasi sicuramente due metri più in là; mentre il castano si perdeva nei suoi pensieri l'altro rise senza nascondere il tono da sbronza e azzardò: “Non starai mica insinuando che io sia ubriaco! Hai presente in che situazioni ho vissuto fino a una ventina di anni fa?” chiese retoricamente, poi si lanciò in direzione della porta e a passo sicuro afferrò le chiavi poggiate sul mobile proseguendo a passo spedito verso le scale e girandosi verso i due che, confusi e vagamente preoccupati, lo osservavano. “Scommetto cinquanta dollari che-” non fece in tempo a finire la frase che inciampò nelle stringhe delle sue stesse scarpe, slacciate, e si ritrovò riverso a ridere sulle scale all'ingresso. Dave e la ragazza accorsero subito per trovarlo immobile con un sorriso sornione e le braccia spalancate a solleticare la moquette rossa. Il batterista si scambiò un'occhiata a metà tra il sollazzato e il preoccupato con la compagna degli chitarrista con cui pian piano lo raccolse senza riuscire a trattenere qualche risata davanti alla improvvisa loquacità di Slash e i suoi apprezzamenti sulla morbidezza della moquette.

“Devo portarla in aeroporto! Devo portarla in aeroporto!” continuava a ripetere, urlandolo all'orecchio di Dave, il quale, ormai esaurito, acconsentì ed esasperato ma con un sorriso non proprio sobrio rispose: “Se non chiudi quella fogna ti chiudo nel bagagliaio adesso.”
Slash insistette per parecchio tempo sul fatto di voler prendere la propria macchina così Dave, deciso a far finire quella tortura, si mise a cercare al buio pesto la macchina del riccio che ovviamente non ricordava più dove avesse messo le chiavi. Per un caso fortuito e per immenso sollievo del chitarrista, prima che ammettesse di non avere idea di dove si trovassero le chiavi per aprirla, Slash si avvicinò a una delle portiere e si accorse che lo sportello era aperto.

Far salire Slash in macchina fu la vera impresa. Con le braccia spalancate ed un'improvvisa voglia di passare il viaggio sul cruscotto della macchina, il riccio non accennava a voler collaborare così Dave fu costretto a cacciarlo in macchina e a sedersi al posto del guidatore mentre l'amico si era sdraiato tra i due sedili anteriori e quelli posteriori con il cambio che gli punzecchiava la pancia. Ovviamente il riccio non mancò di farlo notare ai due sventurati compagni per buona parte del viaggio.
La ragazza prese il posto di fianco a Dave ma appena prima che quello mettesse in moto notò che teneva qualcosa stretto a sé. “Cos'hai in mezzo alle gambe?” chiese innocentemente e sinceramente interessata. Ovviamente a quelle parole due sguardi perversi e divertiti si posarono gli uni negli occhi dell'altro. “No, no! Che avete capito, parlavo della bottiglia!” Non fece in tempo a finire le precisazioni che il riccio si gettò famelico sul suo collo e Dave, che se la stava ancora ridendo, accese la radio al massimo volume e alzò la bottiglia proponendo un brindisi. “Alle sbronze felici” disse prima di mandare giù il restante contenuto della bottiglia in un sorso. Malauguratamente era l'unico ad avere qualcosa da bere.
Bevi me, piccola” le sussurrò Slash ridacchiando.

Fu così i tre partirono per quel viaggio dalla meta sconosciuta per i due terzi dei passeggeri… anche se dopo quaranta minuti di sbandamenti della macchina da una corsia all'altra, la ragazza iniziò a dubitare che Grohl sapesse dove stesse andando dato che l'aereoporto lo avevano sorpassato da un pezzo. Nonostante le proteste della giovane però, Dave l'aveva zittita più volte ficcandole la bottiglia in bocca e distogliendo gli occhi dalla strada. Restarono miracolosamente interi solo grazie a Santa Raluca da Bologna, la quale con la cintura ben stretta sui fianchi e l'imprecazione pronta se solo Dave avesse modificato nuovamente il codice della strada, acconsentì a mandare giù un po' di alcool che se non altro le calmò i nervi, tesissimi alla guida di quello che credeva essere un tranquillo musicista con famiglia e alla presenza di Slash mezzo nudo buttatolesi addosso.
“Ehm… esattamente dov'è che siamo diretti?” chiese quando ebbe la sicurezza che Slash le si fosse addormentato sul braccio.
“Oh, rilassati piccola! Se proprio lo vuoi sapere stiamo andando a una festa a casa di amici” rispose Dave convinto per poi posare lo sguardo su di un'insegna in metallo verde, la quale gli strappò una smorfia che allarmò la giovane, che indicava il confine con il Canada. Il guidatore provetto notò pressoché subito la reazione di lei così tentò di camuffare la sua reazione alla vista di quel cartello, visto per la prima volta in vita sua, mostrandole il panorama fuori dai finestrini per infonderle un po' di fiducia nei confronti delle sue capacità di instancabile navigatore; cercò così di allungare un braccio fuori dal finestrino ma realizzò, dopo aver picchiato la mano contro il vetro, che era chiuso e che quella dannatissima macchina aveva il finestrino a manovella. Erano secoli che non ne vedeva uno e… un dubbio che rimase tacito gli sorse facendolo ridere da solo come un'idiota. Ad ogni modo il batterista si allungò come poté dissimulando smorfie nel piegarsi in due e guidare con l'uso della fronte senza farsi notare della ragazza che, ancora piuttosto sobria, cercò da subito di liberarsi del peso morto di Slash di dosso e afferrare il volante.
Cinque minuti più tardi Slash si era svegliato ed aveva ripreso a bere insieme alla fotografa che aveva lasciato il volante e si era data anche lei all'alcool mentre si reggeva al sedile sperando in un airbag che la salvasse in caso Dave avesse deciso di giocare di nuovo al rally; il finestrino era finalmente mezzo aperto… mentre la maniglia era rimasta nella mano sinistra del batterista.
Quel viaggio sempre più strampalato prese una brutta piega quando Slash, rintontito peggio di prima da venti minuti di sonno – in una posizione alquanto scomoda, tra l'altro – esclamò: “Ma di chi è questo rottame con le ruote?”
Entrambi si voltarono verso di lui aggrottando le sopracciglia e lo fissarono…perlomeno finché un camion, che stava per trasformare quel rottame in una scatoletta schiacciata, non suonò loro e Dave si gettò sul volante improvvisando l'ennesimo cambio di corsia.











Allora, allora, allora. Prima di tutto, l'ho messa nel fandom dei Foo perché nelle Multiband e cazzi e mazzi sarebbe come stata ficcarla nel cestino e metterla nel fandom dei Guns mi disagiava troppo perché non li conosco abbastanza e povero Slash, già avrò fatto un ooc pazzesco camuffato da tot bicchierini offerti dal signor Grohl ma pazienza.
Detto questo...non chiedetevi come mi sia venuta in mente questa roba. Stavo solo pensando al trio Duff/Slash/Dave e Rolling Stone ci ha messo il suo zampino.
Disclaimer che in realtà dovevo mettere all'inizio ma chissene: non conosco i personaggi (piu' che ovvio) i quali non sono alcolizzati, giuro (alcuni *coff coff*) e non hanno scappatelle con nessuna fotografa italiana che, per la cronaca, prende spunto da una certa...come dire...stalk- sì insomma, fan – che non è l'autrice perché l'autrice è pazza solo e soltanto per gli avambracci di Dave – che vedevo bene nel ruolo in cui l'ho messa, ergo sul mixer nella sala di registrazione di Slash. Tutto in regola insomma.
Juls
   
 
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