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Autore: Ang_V97    22/02/2015    0 recensioni
Nella scorsa OS ho presentato i fratelli Rizzoli come tre bambini vivaci e pestiferi ma comunque uniti; bene ora sono adulti e complicati.. ma sempre uniti.
Un possibile discorso che la sorella maggiore e il fratello minore che potrebbero fare a Frankie per metterlo "in guardia" sul suo rapporto con la bella dottoressa Isles.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Rizzoli & Isles: a family'
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Jane e Tommy conoscevano il loro adorabile fratellino meglio di chiunque altro e sapevano perfettamente che se Frankie avesse deciso di intraprendere davvero una relazione sentimentale con Maura sarebbe potuta finire male, un po' per tutti. Quindi, dal loro punto di vista, il miglior modo per impedire una strage era quello di bloccare quella cottarella un po' “infantile” sul nascere. «Scrivigli tu!» «Ma.. no, fallo tu!» Alla fine fu la ragazza a prendere il telefono tra le dita e scrivere un sms al fratello minore nel quale lo invitava a casa sua per fare una “colazione tra fratelli”.
Erano le 7.30 e Frankie entrò in casa della sorella senza nemmeno bussare, trovandosi davanti entrambi i suoi fratelli seduti al tavolo con davanti a loro tre piatti da colazione carichi di bacon e uova e tanto caffè. «Ragazzi.. che succede?» Un po' perplesso il secondogenito della famiglia Rizzoli si avvicinò al tavolo per poi sedersi e prendere un po' di uova strapazzate; i suoi occhioni castani erano intenti ad osservare i visi e le mani di Jane e Tommy, i quali sedevano dall'altro lato del bancone l'uno accanto all'altra. «Insomma, volete parlare? Non ho tutto il giorno!» Quella giornata si prospettava tranquilla, sembrava che nessun caso fosse ancora saltato fuori eppure Frankie sembrava andare di fretta e Jane temeva di sapere come mai, e a dimostrazione di ciò c'erano le sue dita che freneticamente si tormentavano tra di loro. «Fratellino... tu.. Insomma...» «Devi smetterla di avere un'infatuazione per Maura!» Alle volte la sfacciataggine di Thomas era un toccasana e in quell'occasione ne si ebbe la prova; anche perché Jane era ancora intenta a trovare le parole, parole che invece Frankie perse del tutto perché una frase del genere, specialmente dal suo fratellino, proprio non se l'aspettava. «State cercando di psicanalizzarmi, voi due? Perché non ne ho bisogno. Inoltre non intendo parlare con voi due di quello che provo o non provo per Maura.» Alzandosi in piedi il detective diede sfoggio di un completo che sembrava decisamente nuovo, stirato e pulito come se fosse appena uscito da una lavanderia e questo la ragazza dai lunghi capelli ricci lo notò subito e con la stessa rapidità capì che ormai poco c'era da fare, poiché suo fratello in fondo era adulto e vaccinato e lei non avrebbe potuto proteggerlo per sempre. «Frankie.. Frankie aspetta. Non vogliamo farti una seduta, non siamo strizzacervelli. Vogliamo solo dirti di stare attento..» «Credi che a Maura non possa piacere? E' perché sono più piccolo di lei o semplicemente non mi reputate alla sua altezza? No, ditemelo, almeno mi rendo conto di che opinione hanno di me i miei fratelli.» Okay, probabilmente avevano affrontato la questione nel modo sbagliato e non si erano espressi come avrebbero voluto, quindi ora toccava rimediare ad ogni costo tentando di spiegargli quali effettivamente erano i pensieri balenati nelle menti di Jane e Tommy. «Frankie ascolta.. Io credo che Maura potrebbe solo..» Le parole non le venivano, e non perché non sapesse cosa dire ma perché aveva paura di ferire l'animo profondamente buono e dolce di suo fratello, quindi girò lo sguardo verso Tommy mandandogli ogni segnale possibile per dirgli “parlaci tu!”; e così provò a fare. «Ascolta fratello, quello che vogliamo dirti è che Maura è una donna in gamba ma è come una sorella per noi e se doveste rompere poi sarebbe un dramma!» Il giovane detective era fermo davanti alla porta di ingresso ancora chiusa, con la mano sul pomello e la schiena rivolta verso i fratelli; voleva bene ad entrambi e sapeva, in cuor suo, che avevano ragione. Ma perché privarsi totalmente di poter scegliere? Di poter vivere quella possibile relazione che sarebbe sì potuta finire in tragedia, ma sarebbe anche potuta finire in un lieto fine quindi decise di avere fiducia nel proprio buon senso e nella sua capacità di affrontare le cose con la giusta prospettiva e girandosi verso i suoi due interlocutori rivolse ad entrambi un sorriso gentile prima di iniziare a parlare. «Fratellino, sorellona.. io vi voglio bene e so che state cercando di proteggermi ma sono grande ormai e so che anche se rompessimo riuscirei a superarla senza dover cambiare città. Ma poi.. chi dice che deve finire male? Abbiate fiducia!» Il suo discorso non faceva una piega: Tommy, ma sopratutto Jane, avrebbero dovuto dare una possibilità ai sentimenti del ragazzo nei confronti della bella dottoressa prima di poter giudicare, eppure la più grande dei fratelli Rizzoli non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di suo fratello completamente distrutto da una relazione che all'ottanta percento si sarebbe chiusa in malo modo. Non che non avesse fiducia in Maura o in Frankie, ma per lei suo fratello era tra le persone più importanti nell'intero universo e non sopportava l'idea di poterlo difendere da un colpo di pistola ma non da un cuore infranto. «Fratellone, che possiamo dirti? Mal che vada sarà lei a perderci. Vero Janie?» Ma la ragazza nemmeno l'aveva sentita, la domanda postale da Tommy, stava già pensando ai possibili scenari: o suo fratelli steso in posizione fetale sul suo divano con mezza famiglia Rizzoli a dare la colpa a Maura o una cena in famiglia durante la quale la sua migliore amica e suo fratelloavrebbero passato il tempo a sbaciucchiarsi; ed entrambe le prospettive non le piacevano per niente! «Janie? Ehi, pronto? Ci sei?» La mano forte e allo stesso tempo delicata di Frankie posta sul braccio esile e fine della ragazza la fecero svegliare da quella sorta di trance in cui per alcuni secondi era finita e dopo tutti quei discorsi l'unica cosa che la poliziotta riuscì a fare fu quella di abbracciare prima Frankie e poi Tommy, formando un abbraccio di famiglia. «Sono fiera di te Frankie. E anche di te Tommy. Non andatelo a dire in giro, ma.. Vi voglio bene, marmocchi.» Un sorriso spontaneo seguito da un lieve scuotimento del capo furono la reazione di entrambi i ragazzi mentre stringevano la loro adorabile quanto insopportabile sorellina.
In fin dei conti tutti e tre si resero conto che quella colazione mezza improvvisata era servita più a conoscere meglio una parte del carattere del 'piccolo' Frankie che ad altro, ma furono ugualmente felici di passare un po' di tempo assieme senza troppe pressioni e sopratutto senza fingersi dei super duri solo per non dare l'idea di essere tre bambinetti.
Erano stati loro stessi e ne erano felici. «Bene.. Ora mangiamo!» Frankie si staccò dai suoi fratelli per tornare a sedere attorno al piccolo tavolo e senza pensarci su due volte iniziò a mangiare, seguito a ruota da Tommy e Jane che lo imitarono senza troppe cerimonie.
  
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