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Autore: SSJD    23/02/2015    7 recensioni
Storia partecipante al contest “Un cliché per tutti” indetto da Ciulla sul forum di EFP.
Dal testo:
“…Eccoci… vieni… guarda.” disse la voce di CJ dall’altra parte del telefono.
…Rumore di cerniera che si apre seguito da un fastidiosissimo fruscio…
“UAU! Che figata! Ma quanti ne hai? Guarda qui!”
“Eheh, ti piace?”
“Certo! A chi non piace? E poi con tutti quelli che hai ci si passa la notte qui!”
“Hai preferenze?”
“Ehm… veramente a me piacerebbe questo… ma non so se sono capace, non l’ho mai provato, Trunks dice che non è adatto alla mia età e non me l’ha mai fatto provare...”
“Ah! Buongustaia! Ma come non è adatto alla tua età, hai quasi diciotto anni, adesso è l’età giusta per provarlo! Fidati, ti insegno io!”
Durante tutta questa conversazione, le facce di Bra e Trunks, che ascoltavano attentamente dall’altra parte del telefono, passarono da perplessità a incredulità.
“Cosa… cosa stanno combinando, Bra?” chiese ad un tratto Trunks...
Genere: Commedia, Slice of life, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Nuovo personaggio, Pan, Trunks | Coppie: Pan/Trunks
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Trunks x Pan'
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LA terza NON prima volta di Pan






DRRRIIIIIIIN DRRRRRIIIIIIIN
“Pronto?”
“Ciao Trunks,  sono Pan!”
“Hey, Panny! Come stai? Qual buon vento?”
“Mi ha detto la nonna che lo zio Goten è lì da te… me lo potresti passare?”
“Sì, certo! Aspetta, ti metto in vivavoce, così ti sente.”
CLICK
“Zio Goten? Mi senti?”
“Sì, sì… scusa se non vengo al telefono, ma sto… ehm… sono un attimo impegnato. Che c’è?”
“Ehm… sabato prossimo c’è il ballo di fine anno… a scuola… e…
“COSA? Non vorrai mica che ti ci accompagni, come l’anno scorso, vero?”
“NO, zio Goten, non voglio che mi ci accompagni, quest’anno sono stata invitata…
“Sul serio? Vai… vai con… con un ragazzo? Al ballo?” intervenne Trunks un po’ incupito.
“Sì… voglio dire… ehm… quest’anno non li fanno più entrare i ragazzi grandi perché QUALCUNO, di cui non voglio fare nomi, l’anno scorso, ha passato la serata a tampinare le ragazzine della mia classe, anziché far ballare me… Vero zio Goten?”
“É vero Goten?” chiese Trunks guardando l’amico perplesso.
Goten in tutta risposta abbassò il tono di voce, in modo che Pan non lo potesse sentire e rispose:
“Non le ho tampinate per TUTTA la serata, a un certo punto dovevo pur concludere no?”
“Ti sei fatto le compagne di classe di Pan?” chiese Trunks sempre più allibito.
“Come fai a dir loro di no? Quelle sono assatanate, te lo dico io…”
“Loro? Di quante stiamo parlando Goten?”
“Non mi ricordo se tre o quattro… o forse erano cinque?”
“Fai schifo… comunque adesso mi spiego molte cose…”
“HEY? Ci siete ancora?” chiese Pan con voce un po’ scocciata.
“Sì, sì, ci siamo…”
“Dicevo che quest’anno sono stata invitata da un ragazzo, solo che papà non vuole che vada in volo con lui…
“In volo? Ma chi è che ti ha invitato, Superman?” la interruppe Goten per prenderla in giro, sapendo le difficoltà di Pan nel trovare un ragazzo ‘adeguato’ alle sue capacità fisiche.
“EH EH EH, simpatico lui… Beh, non ci crederai, ma ci vado con CJ!"
“CHI?!” chiesero i due all’unanimità.
“CJ, il figlio di C17, perché?”
“AAAAAHHH, il figlio di C17… e quindi? Che vuoi da me?”
“Se tu mi facessi finire di parlare, forse a quest’ora lo sapresti, no? Comunque, visto che non ci posso andare in volo, mio papà vuole che tu ci accompagni fino a là e… dovresti…” si interruppe Pan vergognandosi di chiedergli ciò che era stato imposto da suo papà come condizione necessaria per poter andare al ballo.
“Dovrei?”
“Ehm… dovresti… beh, ecco… se non ti è troppo di disturbo… venirmi anche a prendere per riportarmi a casa…” concluse Pan dicendo l’ultima frase ad una velocità supersonica.
“COSA? Ma mi avete scambiato per un tassista? E nemmeno posso rimanere alla festa?!?”
“Eddai, zio Goten… l’anno prossimo avrò la patente e potrò andare da sola… è l’ultima volta che te lo chiedo… l’ultima, giuro, parola di sayan!"
“Panny, scusa, se Goten vi porta, poi posso venire io a prendervi per riportarvi a casa… se per te va bene… ovviamente...” propose Trunks timidamente.
“Ma certo che mi va bene, ne sarei felicissima! Allora zio Goten, mi porti? Ti prego, ti prego, ti prego!!”
“Sì, sì, va bene… ti porto… adesso ciao, lasciami in pace che sto finendo…qui… una cosa con Trunks… a sabato.”
“EVVAI! Grazie zio Goten e anche a te Trunks! A sabato allora!” concluse Pan abbassando il ricevitore.
“Sì… prego…” disse Trunks con una voce veramente triste, ad un vuoto tututututu proveniente dall’altra parte.
“Hey Trunks, torni? Dai che fra poco finisce!” lo esortò Goten.
“Sì… sì arrivo...” rispose il lilla pensieroso.
“Ma si può sapere che hai?”
“Niente… niente.”
“Stai pensando a Pan al ballo con CJ?”
“Veramente… ehm… sì…”
“Maddai… sei geloso?”
Non avendo risposta, Goten interruppe l’attività che fino a quel momento lo aveva tenuto impegnato e si voltò verso l’amico. Subito capì il suo stato di malessere e, per tentare di fargli tornare il sorriso gli disse:
“Trunks, CJ è un bravo ragazzo, fidati, lo so… passa le giornate a fare quello che facciamo io e te… anzi, che dovremmo fare ora, io e te… se tu non ti fossi così incupito. Non ti preoccupare, Pan ti vuole bene, non ti tradirebbe mai, fidati!”
Trunks ci pensò un po’ su. Tutto sommato Goten non aveva detto nulla di sbagliato. C17 jr. era veramente una brava persona anche se, molte volte, poteva sembrare un po’ strana. Sul viso del sayan comparve un leggero sorriso, poi alzò le spalle e disse:
“Sì, hai ragione. É inutile preoccuparsi… continuiamo?”
“Sì”

SABATO SERA
“Pan, ti piace questa musica? Ti va di ballare?” chiese CJ a Pan che sembrava annoiarsi, seduta al tavolo con tutti gli amici e rispettive ragazze del suo accompagnatore.
“Sì, volentieri, grazie CJ.” rispose lei alzandosi e prendendogli la mano che molto gentilmente le aveva porto.
“Ti annoi, Pan? I miei amici non sono molto simpatici e le loro ragazze ancora peggio… sono molto snob.”
“Ma no… è che… non capisco, mi fissano in continuazione… eppure stasera mi sono anche pettinata e ho messo questo vestito che non è proprio da me, solo per tentare di essere più carina… cos’ho che non va?”
“Ti guardano perché sei bellissima e loro sono invidiose.”
Pan gli fece un sorriso di gratitudine, dopodiché tornò ad appoggiare la testa alla spalla di lui, per concludere quel lento che la stava facendo sentire finalmente a suo agio.
La piacevole sensazione finì però pochi istanti dopo, quando qualcuno toccò la spalla di CJ per farlo voltare.
“Hey, CJ! Tieni, questa è la tua, noi fra dieci minuti andiamo su, tu ti fermi ancora un po’ o vieni con noi?" gli chiese un ragazzo dai capelli rossi, enormi occhi verdi e un sorriso da fare invidia al miglior dentista della città, porgendogli delle chiavi.
“Ehm… no… voi andate… io vengo dopo… ok?” rispose il cavaliere di Pan prendendo le chiavi e infilandosele in tasca.
“Fa’ come vuoi, il tuo zaino è al guardaroba, ricordatelo!” concluse l’altro dandogli una pacca sulla spalla e facendogli l’occhiolino.
Quando CJ si voltò, i suoi occhi azzurri come il ghiaccio (scusa Panssj17, ti ho presa in prestito) andarono ad incrociare i due furiosi, quanto perplessi pozzi neri che facevano da pupille a Pan che, con tono alquanto arrabbiato gli chiese:
“Cosa significa?”
CJ scosse la testa e, abbassando lo sguardo le disse:
“Niente, assolutamente niente. I miei amici prendono tutti gli anni delle camere nell’albergo qui sopra per portarci le loro ragazze e hanno pensato bene… anzi, direi male… di prenderne una anche per me, ma io non avevo la minima intenzione di chiedertelo, veramente! Io non sono come loro, a me non interessa ciò che fanno con le loro ragazze!"
“Ah sì eh? E cosa ti interessa, CJ? Perché sei venuto con uno zainetto se la tua intenzione non era quella di passare la notte qui?” chiese Pan non pienamente convinta della buona fede del ragazzo.
“Posso… posso farti vedere una cosa?”
“E cosa?”
“Vieni....”
Senza darle il tempo di rispondere, CJ la prese per un polso e percorse tutta la sala da ballo per dirigersi verso il guardaroba. Quando fu davanti al banco, diede il numero alla guardarobiera che, poco dopo, gli portò uno zainetto relativamente pesante.
CJ lo prese, se lo mise su una spalla e, voltandosi verso Pan le disse:
“Vieni con me, Pan.”
“E si può sapere dove?”
“Di sopra, i miei amici hanno pagato la camera per me, tanto vale salire. Ti mostro cosa faccio per divertirmi, scommetto ciò che vuoi che piacerà anche a te. Fidati, ti garantisco che non te ne pentirai.”
Pan lo guardò con due occhietti neri che sembrava lo stessero studiando. Non riusciva a capire perché quel ragazzo le ispirasse tanta fiducia e, senza spostare lo sguardo dal suo gli disse:
“E va bene, CJ, ci vengo… ma se ci provi…
“No… no, ma che dici? Io non ho nessuna intenzione di provarci con te, so che stai con Trunks e penso che mi ucciderebbe se solo osassi toccarti, ma anche se non fossi con lui, non ti avrei comunque invitato al ballo per poi finire come quegli idioti dei miei amici…”
“E perché mi hai invitata allora, per far vedere ai tuoi amici che avevi anche tu una ragazza con cui divertirti stanotte?”
“No. Perché mi sei simpatica e penso che tu sia l’unica in tutta la scuola che possa apprezzare il mio… ehm… passatempo… Loro credano pure che ti abbia invitata per quello; la notorietà a scuola sembra andare di moda e se non ti porti a letto un numero discreto di ragazze in un anno, sono capaci di snobbarti. Ma a me non importa ciò che fanno loro, io gli faccio solo credere di avere i loro stessi ‘interessi’, ma non è così. E poi penso sia triste che ogni anno vengano qui con una ragazza diversa, non credi?”
“Sì, penso di sì." gli rispose Pan in modo molto più tranquillo.
“Andiamo?”
“Sì." rispose allegra Pan.
I due ragazzi presero uno degli ascensori che dall’atrio portavano gli ospiti nelle camere. Appena uscita dall’ascensore, Pan chiamò casa Brief, per avvisare Trunks di passarla a prendere un po’ più tardi del previsto.
DRRRRIIIIIN DRIIIIIIN
“Ciao Pan. Tutto bene?” chiese Bra, che aveva letto il nome dell’amica sul display.
“Braaa? Mi senti? Ti sento malissimo!”
“Sì, sì ti sento, sto mettendo lo smalto e ho inserito il vivavoce… parla!”
“Ehm… Bra… sai quel ragazzo, CJ?”
“Sì, quello che ti ha invitato al ballo?” chiese Bra facendo l’occhiolino a Trunks che, nel contempo, era entrato nella camera della sorella avendo sentito la voce di Pan.
“Sì, lui.”
“Beh? Cosa c’è? Tutto bene Pan?”
“Sì, sì… tutto bene… è solo che… dei suoi amici gli hanno pagato una camera qui all’hotel dove si tiene il ballo e lui mi ha invitato a salire e…
“CHE COSA? Ma sei impazzita Pan? Non gli hai detto di sì, vero?” chiese la ragazza facendo segno al fratello di non dire niente, per non far sapere a Pan che lui avesse sentito.
“No, cioè, sì… ma non ti preoccupare, ha detto che vuole farmi vedere una cosa divertente… che non è quello che stai pensando tu e io gli credo… e comunque, sono sempre una sayan, no? Saprò difendermi, no?”
“…Hey, Pan? Vieni? Siamo arrivati.” disse una voce poco distante da Pan.
“Sì, sì arrivo… Bra, puoi dire a Trunks di venire un po’ più tardi a prendermi? Grazie, ciao!”
Pan non aspettò nemmeno la risposta dell’amica e rimise con noncuranza il telefono in borsetta dimenticandosi completamente di chiudere la telefonata.
“PAAN!? PAAAAN?! Non hai chiuso la telefonata! PAAAAN!” gridava Bra dall’altra parte per farsi sentire.
“No aspetta, non attaccare Bra, sentiamo cosa dicono.” disse Trunks con un tono tra l’arrabbiato e il perplesso.
“Ma Trunks, la vuoi spiare? Ma sei una persona orribile, non posso credere che…
“SSSSHHHH, fammi sentire!” la interruppe lui mettendosi il dito indice sulla bocca.

“…Eccoci… vieni… guarda.” disse la voce di CJ dall’altra parte del telefono.
…Rumore di cerniera che si apre seguito da un fastidiosissimo fruscio…
“UAU! Che figata! Ma quanti ne hai? Guarda qui!”
“Eheh, ti piace?”
“Certo! A chi non piace? E poi con tutti quelli che hai ci si passa la notte qui!”
“Hai preferenze?”
“Ehm… veramente a me piacerebbe questo… ma non so se sono capace, non l’ho mai provato, Trunks dice che non è adatto alla mia età e non me l’ha mai fatto provare...”
“Ah! Buongustaia! Ma come non è adatto alla tua età, hai quasi diciotto anni, adesso è l’età giusta per provarlo! Fidati, ti insegno io!”
Durante tutta questa conversazione, le facce di Bra e Trunks, che ascoltavano attentamente dall’altra parte del telefono, passarono da perplessità a incredulità.
“Cosa… cosa stanno combinando, Bra?” chiese ad un tratto Trunks in evidente stato di panico.
“Non lo so, ma se Pan dice di fidarsi… Certo che anche tu, eh? Hai la fissa di aspettare che sia maggiorenne…”
“Ma non è colpa mia, papà ha detto che mi uccide se… se… insomma, non aspetto… e sai che quando dice che mi uccide non è una minaccia…” rispose lui per giustificarsi.
“Sì, sì… va bene… fammi sentire.”
I due tornarono ad ascoltare e, ciò che udirono, mandò Trunks completamente fuori di testa.
“…Sei sicuro che posso provare? Non è che poi si rompe qualcosa e tu ti arrabbi, vero?”
“Beh, se si rompe siamo un po’ nei casini… non possiamo più giocarci… Ma vedrai che non succederà, questi affari li testano in modi incredibili prima di metterli sul mercato! Dai iniziamo che prima incominciamo e più tempo abbiamo per farne tanti!”
“Ok!”
BIPBIPBIPBIP
Fine batteria… fine conversazione…
Trunks guardò con gli occhi sgranati la sorella e, senza pensarci due volte, si infilò la giacca per andare a riprendersi l’amore della sua vita.
“Dove vai adesso?” gli chiese Bra prima che potesse volare fuori dalla finestra.
“A impedirle di distruggere ciò che spero ci sia ancora fra noi…” rispose il ragazzo prima di spiccare in volo verso l’aura incredibilmente forte della sua ragazza.
Un quarto d’ora dopo, Trunks atterrò sul tetto dell’hotel e, pochi minuti dopo, era di fronte alla porta della camera da cui usciva, senza alcun dubbio, l’aura inconfondibile di Pan. Il sayan si fermò qualche istante, cercando di captare qualche rumore provenire da dietro la porta che, a suo parere, lo divideva da uno dei più profondi dolori della sua vita.
Trunks appoggiò l’orecchio alla porta e, ciò che sentì, gli fece avere quasi un mancamento:
“…Sì, sì, sì, non ti fermare CJ! Sei grande!”
“E ma mi devo fermare, altrimenti non ce la faccio a finire questo giro!”
“No, ma come? Proprio adesso? Mancava poco alla fine!”
“E va bene, ci provo…”
“Sì… sìììì… sìììììì!”
“AAAHHHH! Mamma mia! Che faticata! Oh, Pan… mi vuoi vedere morto? Non pensavo fossi così…
TOCTOC
“Chi sarà?” chiese CJ guardando la sua nuova amica negli occhi.
“OH OH… abbiamo compagnia... temo che sia Trunks… sento la sua aura… e non è molto felice… Aspettami qui, vado ad aprire.”
TOCTOC
“Arrivo, arrivo.” esclamò allegra Pan andando ad aprire.
Appena aprì la porta, si trovò davanti Trunks, trasformato in ssj che la fissava con due occhi glaciali e lo sguardo truce, molto simile a quello di suo padre.
“T-Trunks! Che ci fai qui? È già ora di andare? E perché sei trasformato in ssj? C’è qualche pericolo?”
Il ragazzo cambiò la sua espressione da arrabbiata a sorpresa quando vide la sua fidanzata aprirgli la porta vestita di tutto punto e pettinata come se fosse appena uscita dalla parrucchiera.
Subito tornò normale e con tono veramente stranito, le disse:
“Panny… cosa… cosa succede qui? Voi due non… non stavate… facendo nulla… o cosa? Non capisco…”
“N-niente… perché?” balbettò la corvina imbarazzata.
“Tu… tu non stavi… cioè… non eri… non… cosa fai qui?”
“Ehm… ehm… lo so che mi avevi detto di non giocarci, ma CJ ha proprio l’ultima versione, multiplayer e… io… non ho resistito….” spiegò lei tutto d’un fiato.
Trunks sgranò gli occhi esterrefatto. Lo stupore sul suo volto si trasformò in un sorriso compiaciuto quando sentì la voce di CJ che chiedeva:
“Pan? È Trunks? Chiedigli se è venuto con Goten che così ci facciamo una sfida a quattro… gli devo la rivincita dall’ultima volta che l’ho sterminato…”
Il sayan non fece altro che prendere il telefono, comporre il numero dell’amico e dire:
“Goten, vieni qui, all’hotel del ballo di Pan. Subito.”
“E perché?” chiese Goten scocciato.
“NEED FOR SPEED RIVALS, ultima versione…” spiegò Trunks senza battere ciglio.
“Arrivo."
Trunks chiuse la conversazione e disse:
“Adesso si fa sul serio e tu, faresti bene a ritirarti subito, prima che ti accadano brutte cose, bambina.”
“Non ho paura di te, né di mio zio e nemmeno di CJ… sono pronta a sfidare chiunque si metta sulla mia strada.”
“Vedremo.”
“Già… vedremo, sayan."



 

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