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Autore: Carola Sleepwalker    24/02/2015    0 recensioni
La storia strana di una ragazza.
Perché è tutto così strano?
Perché se sembra che Luke la stia prendendo in giro?
Genere: Mistero, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Girava per la città con le cuffie nelle orecchie, ammirando il paesaggio che ormai conosceva a memoria ma si ostinava a ripercorrere e ammirare.

Vedeva alberi che oramai stavano ingiallendo per l'autunno che incombeva sulla città, ma questo a lei non dava fastidio.

Dove abitava lei, con l'autunno, la gente non si preoccupava per il freddo e 

l'imminente inverno poiché era una città situata sul mare, cosa che lei amava.

Il mare era forse il suo mito, un'idolo da cui prendere spunto: ogni pochi secondi andava a sbattere contro gli scogli, ma anche se non riusciva a romperli o solamente spostarli continuava imperterrito la sua lotta persa in partenza.

Ed era questo che lei amava della sua città, del suo mare: la forza di volontà.

Ma non può essere tutto felice, tutto rose e fiori nella vita, e questo lei l'ha dovuto capire sulla sua pelle.

Credeva nel karma, la legge della giustizia, ma nell'ultimo periodo si stava ricredendo, ormai tutti ciò in cui credeva si stava disintegrando sotto i suoi piedi.

Lei che credeva che la perfezione non esistesse, o meglio, non credeva nella perfezione se ci si ostinava a trovarla poiché la perfezione in realtà esiste, ma siamo troppo superficiali, troppo stupidi per capire che la vera bellezza si trova nelle piccole cose.

Lei che credeva che i fiori dovessero assolutamente profumare perché un fiore che non profuma non può essere chiamato come tale, e sua zia che si ostinava a rinfacciarle le camelie.

Le persone a cui teneva, le persone di cui si fidava le si erano voltate contro ferendola, trattandola male.

Però a quello ormai a quello c'era abituata, anche perché lei si sfogava con LUI,

Anche perché con LUI, lei riusciva ad essere pienamente felice,

LUI la capiva e riusciva a farle dimenticare quello che doveva sopportare tutti i giorni.

Lei che veniva sempre paragonata al fratello.

Lei che non riusciva mai ad essere apprezzata.

Lei che cercava di ottenere un po' di attenzioni, giusto per non sentirsi un fantasma che non veniva preso in considerazione perché non esiste.

Lei che aveva quelle punte blu sui capelli castano chiaro che la rilassavano, solo con quelle punte riusciva a sentirsi speciale, unica, cosa che PRIMA solo LUI riusciva a fare, e quando LUI non c'era, a lei bastava fare un'occhiata ai suoi capelli per essere felice.

Ma adesso non le bastava più.

LUI prima c'era, ora non più.

Girava per la città con le cuffie nelle orecchie e la sua canzone preferita.

Girava, girava, ma alla fine sapeva dove i pensieri e le scarpe la portavano,

Un posto dove lei riusciva a sentirsi libera, cosa che sua madre sarebbe stata felice di sapere, poiché il significato del suo nome significava per l'appunto "colei che lotta per la felicità".

Sua madre non poteva scegliere un nome più adatto.

I suoi piedi non si fermavano mai finché non arrivava al suo obiettivo,

nel suo posto felice, posto che neanche LUI aveva visto, 

ma ormai che importava?

Lui le aveva detto che era solo una stupida scommessa 

"Mi avevano sfidato, mi avevano detto che se fossi riuscito a stare con te, la ragazza stana e asociale per 3 mesi e baciarla mi avrebbero pagato da bene per un mese eh beh, oggi facciamo 3 mesi, auguri AMORE " le rimbombarono in testa le sue parole che le aveva detto una settimana prima.

Lei scosse la testa e rise istericamente.

'I suoi piedi non si fermavano mai finché non arrivava al suo obbiettivo'

E finalmente lo vide in lontananza, la scogliera dove lei si rifugiava a leggere o a guardare le stellee alla sera, o semplicemente a rilassarsi ad osservare il mare.

Lui l'aveva ingannata.

Lei non aveva fatto altro che essere gentile.

Lui odiava andare al mare.

Lei amava fare camminate sotto la pioggia.

Lui aveva una famiglia che lo adorava 

Lei aveva una famiglia, ma non ne faceva più parte da tanto tempo.

Lui odiava i fiori.

Lei li amava.

Lui era stato con miliardi di ragazze.

Lei era stata giusto con un paio di ragazzi e sperava che lui non fosse come gli altri, MA SI SBAGLIAVA.

A lui piaceva il giallo.

A lei il nero.

'I suoi piedi non si fermavano mai finché non arrivava al suo obbiettivo'

Ma questa volta non si fermarono sugli scogli, avevano un'altra meta.

Lui era Andrea, forte e virile.

Lei era Edith, colei che lotta per la felicità.

Quel giorno c'era un vento piuttosto forte, il quale alzava onde alquanto alte, MA A LEI NON IMPORTAVA, 

'I suoi piedi non si fermavano mai finché non arrivava al suo obbiettivo', e quando raggiunse la parte più lontana dello scoglio -il punto in cui si fondeva con il mare- capì perché era arrivata lí.

Lui era ammirato da tutti.

Lei...ormai che importa? 

Lei ammirava il mare perché continuava la sua lotta, anni dopo anni, e lei non riusciva neanche a superare una stupida settimana.

Lei, finalmente raggiunse il suo obbiettivo.

Il mare l'avvolse e lei ebbe il tempo di fare un'ultimo sorriso prima di smettere di soffrire

PANDAPINGUICORNI

Parto dal dire che mi piace leggere e commentare e a quanto pare però faccio schifo a scrivere..

Non so dove ho trovato il coraggio di pubblicarla..dovrei cancellarla? 

Perché questa storia non ha senso secondo me.

Prima di tutto perché l'ho scritta alle 2.00 am e poi perché non avevo -e non ho tutt'ora- ben in chiaro l'OS e come strutturarla....

Fa molto schifo? Io spero di no...

Il punto è che adoro scrivere, ma non mi vengono in mente delle idee sufficientemente belle...se per caso avete voglia di fare un gesto caritatevole verso le persone affette da gravi problemi mentali e mongoloidismo (?) AIUTATEMI 

Mi serve un'idea principale e poi PUFF so come andare avanti, ma non accade niente se non ho un'idea 

#manonvenepuofregaredimeno

#tengoimieiproblemiesistenzialiperme

#odioquandolepersomeusanoglihashtagcosilunghi

#nontiscomaiacapirecosac'escritto

#oklapianto

Meglio se vado a dormire, sto dicendo troppe minchiate 

UN BACIO RAAAAAAGA
  
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