Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |       
Autore: Anthea12    24/02/2015    1 recensioni
è sbagliato o è giusto?
Questa era la frase che frullava nella testa di Luke. Da una parte sapeva che non avrebbe mai più incontrato una come Emma Wilkinson, dall'altra non poteva dimenticare quel piccolo dettaglio: aveva solo quindici anni.
Emma, invece, si era innamorata di Luke da subito, esattamente come una quindicenne. E questo, è giusto o è sbagliato?
è sbagliato amare una persona con tutta se stessa?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Emma non ricordava come c’era finita a bere ben sette bicchieri di chissà quale superalcolico.
Quella festa non l’aveva per niente aiutato a dimenticare, come Jude le aveva promesso, tutt’altro.
Che poi lei non poteva neanche bere in quanto minorenne. Ma in quale altro modo avrebbe potuto dimenticare tutto quello che aveva visto?
Proprio davanti ai suoi occhi.
In quel momento, Emma voleva semplicemente affogare nell’alcool e non pensare a niente.
-Un altro- ordinò con voce spessa sbattendo il bicchiere sul bancone.  Il barista scosse la testa divertito.
-Non voglio avere sulla coscienza una quindicenne depressa-
Emma si alzò di scatto facendo strisciare rumorosamente lo sgabello.
-Vaffanculo!-
Aveva reagito troppo velocemente: ora era come se tutta la casa stesse girando, tutte quelle persone e quella musica a volume troppo alto peggioravano ancora di più la situazione.
Doveva uscire di lì.
Iniziò a camminare più velocemente, spostando malamente le persone, che parevano più ubriachi di lei e la testa si faceva sempre più pesante. Inciampò più volte sui suoi stessi piedi, ma alla fine riuscì a raggiungere il giardino della casa.
Non riuscì più a contenersi; si piegò su se stessa e vomitò dietro il primo cespuglio. Appoggiò la fronte al muro di mattoni rossi cercando di regolare il respiro.
-Ma tu hai il permesso di bere? – le chiese qualcuno vagamente divertito. Emma spostò lo sguardo alla ricerca dell’unico individuo insieme a lei in quel giardino desertico: seduto nella penombra a gambe piegate, braccia appoggiate sulle ginocchia e una sigaretta tra le dita.
Grazie alla luce emanata da quei pochi lampioni che circondavano il giardino, Emma riconobbe quel ciuffo biondo che usciva dal cappuccio alzato.
Luke Hemmings.
Diciannove anni, bello da morire, e capo della squadra di basket della loro scuola.
-Proprio tu non mi puoi fare nessuna predica Hemmings, perciò stai zitto -  rispose a tono. Se c’era qualcosa che ad Emma dava terribilmente fastidio era quando qualcuno la trattava come se fosse una bambina.
La ragazza sentì le gambe stanche e pesanti, come se non avesse più potere su di loro.
-Cazzo, stai messa proprio male-  commentò il biondo guardandola attentamente.
-Cavolo Hemmings, dove hai imparato tutta questa gentilezza?-                                 
Il ragazzo gettò la sigaretta finita. Si alzò pulendosi il pantalone e si girò verso di lei.
-Dovresti andare a casa Emma, c’è qualcuno che ti accompagna?-  se non lo conoscesse, avrebbe giurato di vedere un velo di preoccupazione nella sua voce.
Non c’era ragazzo più stronzo di Luke. La sua reputazione era tra le peggiori, e perciò, stentava a crederci che fosse preoccupato per una che conosceva solo di nome.
Scrollò le spalle.
-Jude, ma non ricordo più dove l’ho lasciata, non so nemmeno se è ancora qui.. ho la testa che mi scoppia-
Luke per un momento aveva davvero pensato di fregarsene. Ma più guardava quella ragazzina più sentiva che doveva aiutarla.
Gli sfuggì uno sbuffo dalle labbra mentre si avvicinava.
-Ti accompagno, ma guai a te se mi vomiti in macchina!-
 
 
 
-Che significa che non vuoi essere accompagnata a casa? Dove ti porto?-  quando si voltò a guardarla, la ragazza era già sprofondata nel sonno. Finalmente un po’ di pace.
In quei pochi minuti in macchina era stata ingestibile: per tutto il tempo si era messa a cantare qualsiasi canzone passava per la radio, anche quelle ridicole delle pubblicità,  aveva comodamente appoggiato i suoi piedi sul cruscotto della macchina e non importa quante volte l’aveva implorata di smettere, era testarda come un mulo!
Ora Luke non si spiegava per quale assurdo motivo, guardandola dormire, gli si era formato uno stupido sorriso sulle labbra.
Non negava che quella ragazzina era bellissima: quegli occhi verdi l’avevano ammaliato e quelle lentiggini sul visto pallido erano qualcosa di adorabile.
Chiunque l’aveva ridotta in quello stato non la meritava, Luke aveva capito che dietro quella sbronza era successo qualcosa, solo un cieco non se ne sarebbe accorto.
Distratto dai suoi pensieri non si era reso conto di essere ormai giunto a destinazione.
Parcheggiò la macchina nel vialetto, prese delicatamente Emma in braccio cercando di non svegliarla ma sfortunatamente il suo intento non ebbe successo.
-Mmh.. dove siamo?- domandò senza aprire gli occhi e stringendolo ancora di più.
-A casa mia-
 
 
 
 
 
 Maybe I’ll get drunk, again
I’ll be drunk, again, I’ll be drunk, again

To feel a little love.
 
Autrice: Salve a tutti! Primo capitolo di questa nuova fanfiction che spero vi piacerà!
Risultati immagini per astrid berges-frisbey

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: Anthea12