24/02/2015
5 recensioniNormal
Le mani di Jace erano intrecciate con quelle di Clary, come un puzzle a cui era stato finalmente incastrato l’ultimo pezzetto mancante, la tessera che completava il quadro.– Non riesco ancora a credere che, anche se per un solo pomeriggio, vivremo senza allenamenti, demoni, fate o vampiri-succhia-sangue – i pensieri della ragazza si rivolsero al suo migliore amico, da poco trasformato in un morto vivente.
– Ed io che pensavo che trovassi divertente infilzare demoni appiccicosi che cercano di mangiarti.
Quello di Jace era sicuramente sarcasmo.
Una delle cose che Clary più apprezzava di lui, era il modo in cui si rapportava con le persone.
Di solito, quando una coppia esce con degli amici, pensò Clary, il ragazzo si comporta in maniera del tutto differente rispetto a quando quest’ultimo si incontra da solo con gli altri maschi.
Pensò a Jocelyn e Luke, perché anche lui era come Jace. Se voleva fare un apprezzamento su una bella ragazza che passava lì vicino, lo faceva - a suo rischio e pericolo, ovvio. Si beccava un pugno sulla spalla da parte di Jocelyn, ma comunque non si fingeva un’altra persona in sua presenza.
– Mi dispiace distruggere le tue convinzioni – disse Clary – ma sono una ragazza. E alle ragazze non piacciono i mostri. E sono ancora più sicura che alle ragazze non piacciono i mostri che puzzano e che cercano di mangiarle. –
Jace scrollò le spalle. – Ad Izzy sì.
Clary sorrise non appena il volto della ragazza, che contro ogni aspettativa era diventata sua amica, si fece spazio nella sua testa.
– Isabelle è diversa.
– Lo so. Mentre tu a dieci anni giocavi con le bambole, lei provava la sua frusta nuova di zecca sui suoi peluche. Riposa in pace, Mr. Rabbit.
– Io non giocavo con le bambole. Simon me le aveva decapitate tutte, così mi sono trovata un nuovo passatempo che non mi ricordasse la triste fine che hanno fatto le mi-un momento. Ha chiamato il suo coniglio di peluche Mr. Rabbit? – Clary si fece sfuggire una risatina.
– Si vede che le è rimasta quell’idiozia relativa ai rapporti. Continua ad uscire con il vampiro e con i suoi stupidi amici.
– Io – disse Clary, cercando di assumere un’espressione più offesa possibile – sarei una dei suoi stupidi amici, grazie.
Jace la guardò e le sorrise, fermandosi un momento per ammirarla, quel poco che bastò per far sì che evitasse di prendersi un lampione in pieno viso.
– Che disgrazia! – esclamò Clary, poggiando una mano sulla fronte in modo teatrale. – Avrei proprio voluto vedere cosa avresti fatto con il tuo bel faccino rovinato – lo prese in giro la rossa, pur sapendo che con una runa di guarigione avrebbe potuto tranquillamente eliminare qualsiasi livido o segno di scontro.
– Questo – ribatté Jace indicandosi il viso con il dito – resterebbe comunque il più bel viso che la Terra abbia mai visto. E anche il più simpatico.
Clary roteò gli occhi al cielo, soffiando con la bocca rivolta verso l’alto per togliersi da davanti agli occhi un boccolo rosso che si era - non si sa come - materializzato sulla sua fronte.
– Bene – disse lei, semplicemente. – Se hai finito di elogiare le tue qualità, potremmo entrare nel cinema.
Jace annuì con la testa e si diresse verso il bancone di legno, dietro al quale c’era il ragazzo che vendeva i biglietti per lo spettacolo.
Entrati nella sala, Clary si rese conto di non conoscere il titolo del film che Jace l’aveva costretta ad andare a guardare - per lei sarebbe andato bene anche un episodio di The Vampire Diaries stesa sul divano.
– Jace – chiamò il ragazzo a voce più alta di quanto servisse.
Degli “shh” si sollevarono da tutta la sala.
Ma se non è nemmeno iniziato! pensò Clary.
– Jace – riprovò la ragazza. – Come si chiama il film?
Clary giurò di aver visto l’ombra di un sorriso sul volto del biondo.
– Anche i vampiri camminano al sole.
Note dell’autrice: Hola!^^
Nel caso qualcuno se lo chiedesse, sono nuova nel fandom. E come sempre, quando scrivo in un fandom ancora “““inesplorato”””, mi sale l’ansia a mille. Mi preoccupo sempre di come è scritta la storia, della caratterizzazione dei personaggi, del modo in cui mi presento, dell’ambientazione della fic – sì, perché a volte non sono sicura di aver inserito il contesto nel giusto periodo, AHAHAHAHAHAH.
Comunque, ho scritto questa storia l’altro ieri sera, poco dopo aver iniziato “Città degli angeli caduti” – non chiedetemi perché, grazie.
Volevo assolutamente entrare in scena con una Malec, davvero– sul serio, gente, come si può non amarli? –, ma come ho preso la matita (sì, ho scritto su un quaderno) la mano ha iniziato a muoversi e… è uscita fuori questa cosa.
Dunque, cosa ne pensate? Davvero, se qualcuno non commenterà questa storia con dei consigli – anche dei complimenti o delle critiche costruttive (e sottolineo costruttive) sono ben accetti, obv –, inizierò a pensare di aver fatto una
Bene bene, senza ulteriori indugi(?) mi dileguo e corro a studiare – sì, c’è che si anticipa i compiti una settimana prima e chi, come me, si riduce alle ultime tre ore che permettono di restare lucidi per studiare quel poco che si riesce.
Un abbraccio,
Gnarly
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