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Autore: inu_ka    25/02/2015    4 recensioni
Una discussione, una delle loro tante stupide discussioni era la causa dell’incubo che adesso stavano vivendo. Inuyasha era fuggito, come ogni volta, per potersi schiarire le idee ma improvvisamene si ferma e purtroppo lo fa nel posto sbagliato. Un camionista non lo vede e lo investe, un altro lo soccorre ma salvarlo sarà tutt’altro che semplice. I dottori avranno a che fare con un mezzodemone e questo rende le cose più complicate perché dovranno stabilizzare sia la parte demoniaca e sia quella umana inoltre sembra che la struttura non disponga dei mezzi necessari. Ma quando tutto sembra perduto ecco che per Inuyasha si accende un barlume di speranza, forse il misterioso soccorritore e Kagome saranno in grado di salvarlo. Ma se questo sarà possibile, davvero sarà senza conseguenze?
tratto dal testo:
Una luce, una sola luce niente di più perché dopo una sola cosa ho visto: il buio totale.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Naraku | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una luce, una sola luce niente di più perché dopo una sola cosa ho visto: il buio totale.
Poche ore prima.
-Kagome non puoi chiedermi una cosa del genere.-
Disse un ragazzo dai capelli argentei e gli occhi ambrati.
-E perché? Non ti ho chiesto nulla di strano. -
A parlare era stata una ragazza mora, il suo tono era mix di rabbia e delusione. Kagome non si spiegava il perché ma ogni volta che nominava Koga, Inuyasha andava su tutte le furie. Avevano avuto una relazione ma adesso era finita, però entrambi avevano deciso di rimanere in buoni rapporti. La loro storia non era finita perché c’erano stati tradimenti o atteggiamenti violenti assolutamente no anzi Koga amava Kagome come anche lei del resto, però dopo essersi frequentati per un po’ di tempo avevano capito che il loro amore non era quello di una coppia ma bensì era più un amore fraterno, loro non erano fatti per stare insieme. Koga aveva trovato la sua parte in Ayame mentre Kagome aveva trovato la sua anima gemella in Inuyasha un mezzodemone a dir poco scontroso e irritante capace di mandare in bestia la persona più paziente al mondo, loro litigavano spesso ma erano quelle liti che adesso gridi e tra cinque minuti è tutto finito, si poteva dire che quello era il loro modo di amarsi ma nonostante ciò ogni volta che si parlava di Koga lui diventava più irritante del solito, la sua non sembrava essere gelosia ma bensì insicurezza forse temeva di perdere Kagome così come aveva perso Kikyo che lo aveva lasciato per mettersi insieme al suo migliore amico, Naraku. Con lui era rimasto in buoni rapporti ma con Kikyo no, lui con lei aveva rotto per sempre, adesso aveva scoperto di amare Kagome più di quanto avesse amato Kikyo ed era per questo motivo che aveva il terrore che qualcuno potesse portargliela via, anche se lei più di una volta aveva cercato di fargli capire che ciò non sarebbe mai successo ma ogni volta che ci provava, l’insicurezza si faceva avanti prepotentemente. Ora però stava esagerando in fondo Kagome voleva solo invitare Koga al suo compleanno niente di più e poi ci sarebbe venuto con Ayame. Inuyasha era talmente agitato che aveva bisogno di stare da solo, faceva così ogni volta che voleva sfogarsi infatti dopo una bella corsa lui si sentiva più libero, diceva che quando correva lui abbandonava i brutti pensieri lungo il tragitto e questa volta non sarebbe stata diverso per questo motivo Kagome lo lasciò andare senza dire altro perché sapeva che dopo nemmeno mezz’ora sarebbe tornato da lei come se non fosse successo niente, ma non sapeva quanto si stesse sbagliando.
Inuyasha correva con tutta la velocità che i suoi poteri demoniaci gli consentivano, ma all’improvviso si fermò come se qualcuno lo trattenesse inoltre non vedeva più tanto bene perché i suoi occhi, nonostante lui si opponesse, stavano piangendo. Lui stesso non capiva perché lo stesse facendo poi però mise una mano nella tasca anteriore dei pantaloni e sentì la piccola scatola che conteneva l’anello con cui il giorno del compleanno di Kagome aveva intenzione di chiederle di sposarlo, forse era questo il motivo lui temeva di perderla proprio quando si era deciso a compiere il grande passo. Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorse di essersi fermato proprio al centro di un’autostrada dove adesso un camion stava sorpassando un’auto oltre il limite di velocità. Il camionista non vide che lui era al centro della strada anche perché da quello che si seppe dopo il camionista era ubriaco. Quando lo urtò, lo scaraventò contro un altro automezzo che transitava davanti inoltre non prestò il benché minimo soccorso ma a questo ci avrebbe pensato l’autista dell’auto sorpassata infatti fu proprio lui a fornire la targa del mezzo che lo aveva investito. Il soccorritore era Naraku che come vide di chi si trattava ebbe un tuffo al cuore e chiamò immediatamente i soccorsi che in pochi minuti arrivarono sul posto. I soccorritori si accorsero subito che la situazione era piuttosto grave. Lo chiamarono più volte per svegliarlo ma Inuyasha riuscì solo ad aprire gli occhi tenendo lo sguardo fisso nel vuoto. L’unica cosa che riuscì a fare fu quella di portarsi la mano vicino alla tasca dove vi era la scatola con l’anello e a guardare il suo amico che tentava di mostrarsi il più calmo possibile per non agitarlo di più, ma con scarsi risultati perchè senza che se ne rendesse conto stava piangendo, in fondo quello era pur sempre il suo migliore amico. Dopo avergli sorriso Inuyasha fu messo nell’ambulanza che si diresse il più velocemente possibile verso il primo ospedale. Inuyasha era di nuovo svenuto e l’ultima cosa che aveva visto era la luce lampeggiante della sirena dell’ambulanza, dopo niente più, solo il buio.
Durante il tragitto Inuyasha aveva riaperto gli occhi, ora si trovava nella sala operatoria dell’ospedale. I dottori mentre preparavano l’occorrente cercarono di chiamarlo ma niente era come se il suo corpo si trovasse lì, ma la sua mente fosse altrove.
“ Dove mi trovo? Questo letto è così freddo e perché non sento più il mio corpo? Come mai ci sono tutti questi dottori?”
Inuyasha era smarrito non sapeva cosa fosse successo e nemmeno dove si trovasse, ma improvvisamente nella sala operatoria un neon lampeggiò e fu lì che ricordò tutto. Ricordava la corsa, l’anello, l’impatto con il camion, l’amico che lo aveva soccorso e infine ricordava la luce lampeggiante della sirena. Lui aveva paragonato quella luce lampeggiante alla sua vita che si stava spegnendo. Ora che si era reso conto di tutto, anche il dolore si era fatto sentire e le urla che lanciò costrinsero i dottori a sedarlo ma purtroppo sembrava non fare effetto, in fondo quelli erano calmanti per umani non di certo per un mezzodemone infatti per lui ci sarebbe voluta una dose massiccia per ottenere un piccolo risultato. Mentre i dottori provvedevano a risolvere il problema, davanti agli occhi di Inuyasha apparve la figura Kagome, ovviamente era una visione, la visione dell’unica persona che avrebbe voluto vedere in quel momento. Inuyasha cercò di convincersi che questo non stesse davvero accadendo e che presto lei lo avrebbe svegliato da quell’orrendo incubo, ma in quell’istante i dolori tornarono come a dirgli di rassegnarsi perché quella era la realtà. I dottori erano nuovamente intervenuti ma questa volta usarono degli anestetici adatti a lui, però prima di addormentarsi Inuyasha riuscì a pronunciare un’unica frase: “ Kagome io non morirò, io ti aspetterò qui”.
Quella frase aveva spronato i dottori a fare del loro meglio ora erano determinati a salvarlo. L’intervento era piuttosto complicato e richiedeva anche un buon quantitativo di sangue, ma il sangue umano non era sufficiente purtroppo la questione mezzodemone era più complicata di quanto si potesse immaginare. I mezzodemoni essendo l’unione di un demone e un umano necessitavano in caso di trasfusione di sangue, sia del sangue della specie del demone a cui appartenevano e sia del sangue di un umano del loro stesso gruppo sanguigno perciò nei mezzodemoni si parlava di doppia trasfusione. L’ospedale non disponeva del sangue di un demone cane e nelle loro banche non era disponibile nemmeno il sangue con il suo gruppo sanguigno che era estremamente raro, Inuyasha era uno zero negativo. L’unico modo per salvarlo era quello di trovare al più presto dei donatori, bisognava trovare un demone cane e un umano con un fattore zero negativo dunque dovevano rintracciare la sua famiglia al più presto. Un medico dell’equipe che lo stava operando s’incaricò di trovarli ma Inuyasha non aveva documenti con sé e quando era cosciente non era riuscito a fornire nessuna generalità, il dottore sperava che la persona che lo aveva soccorso lo conoscesse e soprattutto che fosse ancora lì. Fortunatamente Naraku era rimasto lì e nel frattempo aveva anche chiamato Kagome che adesso stava piangendo senza riuscire a fermarsi, si sentiva in colpa per quello che era successo perché a causa sua Inuyasha era scappato e inoltre non voleva che l’ultimo ricordo che avrebbe avuto di lui fosse quello della lite e questo non se lo sarebbe mai perdonata, inoltre pensava che se Inuyasha non avesse dovuto farcela, anche se indirettamente, sarebbe stata lei a ucciderlo.
Quando vide il dottore uscire dalla sala operatoria sperò con tutta se stessa che portasse buone notizie, ma l’espressione che aveva in volto diceva tutt’altro. Il dottore vedendola così sconvolta subito pensò che quella fosse la famosa Kagome che aveva nominato il suo paziente prima di addormentarsi, comunque vedendola in quelle condizioni decise di non domandarglielo, rivolgendosi direttamente a Naraku.
-Buongiorno, lei se non sbaglio è il ragazzo che ha soccorso il paziente?-
Il dottore aveva usato un tono pacato per non agitarli ancor prima di sapere il motivo per cui doveva parlare con loro.
-Sì sono io-
Naraku nel rispondergli era leggermente timoroso chiedendosi il perché quel dottore si fosse rivolto a lui, gli venne in mente solo una cosa: quel dottore voleva dirgli che il suo amico era morto, istintivamente digrignò i denti e strinse i pugni.
-Lei conosce il paziente?-
Disse, Naraku era al limite della pazienza insomma cosa voleva dirgli quel dottore, e perché gli stava facendo tutte quelle domande?
Kagome nel frattempo si era stretta al braccio di Naraku che la accarezzò con la mano libera.
-Bene, siamo riusciti a stabilizzare le condizioni del tuo amico-
I ragazzi tirarono un sospiro di sollievo ma ben presto dovettero riprendere la loro cupa espressione purtroppo il dottore aveva un “MA”.
-Ma durante l’intervento ha perso molto sangue e ha urgentemente bisogno di una trasfusione purtroppo qui, non disponiamo del sangue demoniaco della sua specie e nemmeno quello con il gruppo sanguigno del suo sangue umano perché è molto raro. Voi conoscete i genitori?-
Questa volta fu Kagome a rispondere, lei più di chiunque altro conosceva la situazione del suo fidanzato e pochi ne erano a conoscenza.
-Purtroppo Inuyasha è orfano ha un solo fratello ma adesso si trova in America con sua moglie e non tornerà prima della prossima settimana.-
Kagome appena finì di dire come stavano le cose scoppiò a piangere, Naraku cercò di calmarla sperando che quello che stava per dire potesse salvare il suo amico.
-Dottore mi scusi ha detto che Inuyasha ha bisogno del sangue di un demone della sua specie, giusto?-
Disse assumendo un’espressione seria che al solo guardarlo metteva i brividi.
-Sì-
-Bene allora forse per il sangue demoniaco posso aiutarvi io-
Il dottore lo guardò come se avesse detto qualche stupidaggine, ma non era così.
-Ma tu non sei né un demone cane e nemmeno un mezzodemone, come pensi di aiutarlo?-
Naraku fece un piccolo sorriso continuando a sperare che ciò che stesse per dire fosse giusto.
-Dottore si sbaglia io sono un mezzodemone ma non appartengo solo a una specie perché io sono l’unione di più demoni e in me ci sarà senz’altro anche il sangue di un demone cane si può dire che sono il gruppo universale dei demoni, però per quanto riguarda il sangue umano non posso esservi di aiuto perché il mio gruppo sanguigno è un comunissimo A positivo. -
Naraku nel dire l’ultima parte del suo discorso aveva chinato il capo perché questo significava che se non trovavano un maledetto zero negativo lui non serviva lo stesso. Il dottore dovette costatare che quello era un caso singolare anzi unico, in tutta la sua carriera non aveva mai sentito una cosa del genere e nemmeno i testi medici citavano casi simili.
-Perfetto allora per il sangue demoniaco abbiamo risolto ma comunque ci serve anche quello zero negativo.-
Anche il dottore s’incupì nel dire quella frase, Kagome fino a quel momento era rimasta in silenzio continuando a piangere ma adesso aveva smesso e dopo aver tirato su col naso, assunse un’espressione serena perché anche lei avrebbe potuto aiutare il suo fidanzato.
-Dottore io sono zero negativo.-
Ora che avevano risolto il problema della trasfusione tutti erano felici perché questo significava che per Inuyasha c’era ancora speranza.
-Perfetto allora andate in quella stanza e mettetevi i vestiti per entrare in sala operatoria. Ah ragazzi, voi assumete qualche farmaco?-.
-No-
Risposero all’unisono.
-E tu sei incinta o sospetti qualche gravidanza?-
Disse il dottore rivolgendosi a Kagome.
-N..o.-
Kagome nel rispondere era arrossita ma poi si ricompose subito, per quanto volesse costruire la sua famiglia con lui, ora bisognava pensare prima a salvarlo. Dunque si precipitarono nella sala pre-operatoria dove, dopo essersi messi i vestiti adatti, un infermiere li fece stendere sui lettini dopo il primario parlò informandoli di alcune cose.
-Ragazzi vorrei avvisarvi che il processo di trasfusione sarà piuttosto doloroso, soprattutto per te.-
Disse rivolgendosi a Naraku.
-Il mio collega mi ha detto del suo caso e quindi dobbiamo prelevare solo il sangue di demone cane, ma nello stesso tempo dovremo reiniettare il sangue che non ci serve. Allora è ancora disposto a farlo?-
-Dottore non perda tempo in simili chiacchiere non sarà di certo un po’ di dolore a impedirmi di salvare il mio amico. Quindi si sbrighi, non c’è tempo da perdere. -
Disse fulminando il dottore con i suoi occhi color rubino. Quegli occhi riuscivano a trasmettere le sensazioni che Naraku provava e molto spesso non era una sensazione piacevole, cosa che adesso stava provando il dottore che poco dopo distolse subito lo sguardo da quegli occhi dando il via alla procedura di trasfusione.
La procedura continuava ed entrambi cercavano di trattenere il dolore, Naraku stava soffrendo più di tutti infatti stava sudando e continuava a digrignare i denti ma senza emettere alcun verso di lamento.
Inuyasha intanto si sentiva come se fosse separato dal suo corpo, infatti, adesso si trovava vicino ai suoi amici e stava piangendo, avrebbe voluto abbracciarli e ringraziarli per quello che stavano facendo e non c’era altro modo se non quello di lottare e sopravvivere per loro.
Dopo due ore l’intervento terminò, Naraku e Kagome furono messi in osservazione mentre Inuyasha fu portato in terapia intensiva in quanto bisognava monitorarlo costantemente. Le ore passavano e Kagome aveva tentato più volte di uscire dalla sua stanza per poter andare in quella dove si trovava il suo ragazzo, ma puntualmente trovava qualcuno che la faceva rimettere a letto, a Naraku invece furono somministrati dei potenti antidolorifici, i dolori erano stati talmente forti che gli avevano fatto alzare la temperatura oltre il limite sopportabile.
In terapia intensiva Inuyasha si era risvegliato e adesso il dottore lo stava visitando, come prima cosa gli porse delle domande per vedere quanto fosse lucido.
-Buongiorno. –
Inuyasha ricambiò il saluto molto flebilmente, il dottore sorrise e continuò con la sua visita.
-Allora ragazzo mi sai dire come ti chiami?-
Inuyasha seppur ancora intontito dall’anestesia riuscì a rispondere.
-Inuyasha No Taisho.-
-Bene Inuyasha mi sai dire quanti anni hai?-
Inuyasha sembrò pensarci su poi però rispose convinto.
-25anni.-
Il dottore annuì e cominciò a controllare le funzioni corporee.
Cominciò a controllargli le pupille che risultavano normali inoltre seguivano la luce in tutte le direzioni quindi per quanto riguardavano gli occhi era tutto apposto i riflessi oculari c’erano come anche le facoltà mentali poi passò alle braccia e anche lì c’era la sensibilità e la coordinazione dei movimenti, l’addome anche era sensibile ma per quanto riguardava le gambe non fu così. Le gambe non rispondevano ad alcun comando e la sensibilità era del tutto assente insomma sembravano essere morte. Inuyasha non voleva crederci quello non stava davvero succedendo.
Intanto Kagome era riuscita ad andare a trovare il suo fidanzato ma quando arrivò dietro la porta lo sentì urlare, così senza pensarci entrò.
-Che succede, Inuyasha perché stai urlando?-
Kagome era spaventata e temeva la risposta mentre Inuyasha quando la vide non capì più nulla e la assalì con le parole che lei non riusciva a comprendere.
-Kagome ti prego dimmi che quello che sta succedendo non è vero, ti prego svegliami e salvami da questo incubo.-
Inuyasha piangeva disperato e Kagome gli si avvicinò e gli accarezzò le orecchie solitamente a quel tocco lui si calmava ma questa volta sembrava non funzionare. Nel frattempo il dottore aveva deciso di lasciarli soli mentre lei continuava ad accarezzarlo per calmarlo.
-Inuyasha ti prego calmati e dimmi cosa ti sta succedendo. -
- Kagome ti prego dimmelo, dimmi che sto vivendo un incubo. Voglio svegliarmi al tuo fianco e sentire il tuo tocco sulle mie orecchie e la tua voce che mi dice di calmarmi e che è stato solo un incubo.-.
Inuyasha continuava a singhiozzare mentre Kagome continuava ad accarezzargli le orecchie. Più volte Inuyasha la pregò di svegliarlo da quell’incubo e quando si calmò Kagome cominciò a parlare.
-Allora Inuyasha mi spieghi cosa ti prende?-
Disse in tono materno e continuando ad accarezzarlo.
- Kagome non ti biasimerò se dopo quello che ti dirò vorrai lasciarmi. -
Kagome lo interruppe con un bacio per poi sorridergli.
- Inuyasha dimmi perché dovrei lasciarti? Sappi che se non l’ho fatto finora non lo farò di certo adesso, e ora cosa ne dici di raccontarmi tutto?-
Inuyasha voltò il capo verso la finestra, non aveva il coraggio di guardarla in faccia e iniziò a parlare.
- Kagome quando il dottore mi ha visitato ha controllato tutto compreso le gambe e queste non hanno risposto a nessun tipo di stimolo, ha detto che probabilmente l’incidente ha lesionato la colonna vertebrale e se si tratta di questo ho poche speranze di ritornare a camminare. -
Inuyasha continuava a fissare la finestra e si voltò solo quando sentì il dolce abbraccio della sua ragazza che gli sussurrò.
- Inuyasha per te ci sarò sempre e credimi io non ti abbandonerò mai soprattutto adesso che hai bisogno di aiuto.-
Kagome lo baciò teneramente poi cercò di assumere la sua aria da dura.
- Inuyasha ti avviso, non provare ad arrenderti o te le suono di santa ragione in fondo il dottore ha parlato di probabilità e non di certezze dunque non è detto che tu non camminerai più. -
Ad un tratto bussarono alla porta ed entrò un dottore e in mano aveva una bustina trasparente e quando Inuyasha vide il contenuto della bustina spalancò gli occhi, nella bustina c’era la scatola che conteneva l’anello. La scatola anche se era sporca di sangue, era rimasta intatta. Inuyasha fissava ancora la bustina e non si accorse che adesso era in mano a Kagome che quando aprì la scatola prima guardò il ragazzo e poi cominciò a piangere. Inuyasha quando si rese conto della situazione girò la testa dal lato opposto e sospirando chiuse gli occhi. In quella scatola c’era la sua proposta di matrimonio ma nelle sue condizioni era più che sicuro che lei non avrebbe accettato, però dopo poco dovette ricredersi. Kagome dopo essersi ripresa dallo shock della sorpresa, afferrò la testa del suo mezzodemone voltandola dal suo lato e subito dopo unì le sue labbra a quelle di lui legandole in un lungo bacio, quando si separarono rimasero con le fronti attaccate e, mentre continuavano a fissarsi, lei diede la sua risposta.
- Inuyasha se la proposta è ancora valida, sì io voglio diventare tua moglie, voglio vivere per sempre al tuo fianco.-
Kagome nel dirlo aveva gli occhi lucidi, le sue parole erano sincere lei davvero voleva vivere per sempre al suo fianco ma questo non era quello che stava pensando Inuyasha.
- Kagome questo era quello che volevo chiederti prima che succedesse quel che è successo ma adesso poco importa, non credo di essere l’uomo adatto a te, che vita potrei darti in queste condizioni.-
Inuyasha era davvero amareggiato, non poteva crederci adesso che lei sapeva della sua proposta lui non era affatto contento perché sicuramente lei non avrebbe mai accettato di continuare a stare con lui. Quando Kagome gli toccò le orecchie lui si ridestò dai suoi pensieri.
- Inuyasha ora più che mai voglio stare al tuo fianco. Ricorda che nelle promesse di matrimonio si dice: “Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia” e questa situazione è il modo migliore per dimostrarti che realmente ti amo e voglio diventare tua moglie. Non credi?-
Disse con un sorriso raggiante che riuscì a rincuorare in parte il mezzodemone.
- Kagome dici sul serio? Sai cosa significa vivere al fianco di uno che probabilmente non potrà più camminare?-
-No non lo so, ma so cosa significa vivere al fianco di un tipo testardo, rozzo e irritante come te. -
Kagome cercava in tutti i modi di sdrammatizzare la situazione però quello che diceva era la verità. Mentre continuavano a parlare Kagome colpì la gamba di Inuyasha che a quel colpo fece una smorfia di dolore, rimasero stupiti perché, se era vero che lui aveva perso la sensibilità delle gambe, non avrebbe dovuto sentire niente così per verificare che non si era immaginato tutto chiese alla ragazza di colpirlo di nuovo e quando lo fece lui sentì ancora il dolore. Provò ad alzare le gambe ma non ci riuscì, però il fatto di aver riacquistato la sensibilità era già qualcosa. Tanta era la felicità che adesso stavano piangendo abbracciati ormai, si erano estraniati dal mondo, volevano solo gioire di quel momento non si accorsero nemmeno che nella stanza era entrato il dottore anche lui era felice, quando i ragazzi si accorsero della sua presenza cercarono di ricomporsi, anche se Inuyasha non vedeva l’ora di dirlo al dottore ma prima che potesse aprire bocca, lui prese parola.
-Accidenti a voi mezzodemoni.-
Il dottore non finì di parlare che Inuyasha si rabbuiò, quella era l’ennesima persona che disprezzava la sua specie ma quando il dottore riprese a parlare dovette ricredersi.
-Ehi giovanotto non è come pensi, non ho detto così perché disprezzo i mezzodemoni ma solo perché prima o poi mi farete impazzire.-
Inuyasha guardava interrogativo il dottore, non capiva cosa stesse dicendo ma ci pensò Kagome a chiedere spiegazioni.
-Perché dottore, cos’è successo? –
-Niente di preoccupante anzi direi che porto buone notizie. Inuyasha la tua paralisi, per un umano sarebbe stato senz’altro una lesione della colonna vertebrale, invece per te non è così. La risonanza magnetica mostra che la colonna vertebrale è perfettamente intatta.-
Kagome ascoltava con attenzione ogni singola parola ma una domanda le sorse in mente.
-Allora dottore se la colonna vertebrale è intatta, a cosa è dovuta questa paralisi?-
-Ci stavo arrivando, Inuyasha sappi che la tua paralisi non è permanente.-
Inuyasha a quella frase sorrise, era felicissimo di sapere che un giorno avrebbe ripreso a camminare ma era ancor più felice che Kagome avesse accettato di sposarlo anche se fosse rimasto paralizzato perché questa per lui era stata una vera e proprio dimostrazione di amore. Dopo una breve pausa il dottore riprese a parlare.
-Come ti ho detto la paralisi è momentanea, questa è stata causata dalla trasfusione del sangue del tuo amico mezzodemone. Durante la procedura siamo riusciti ad estrarre il sangue con il Dna della tua specie ma insieme a quello è finito anche una parte del suo sangue umano che è incompatibile con il tuo, adesso il tuo corpo è paralizzato perché sta eliminando quella parte di sangue che non può aggregarsi al tuo quindi tempo di due massimo tre settimane e sarai come nuovo. Inuyasha ringrazia la tua ragazza e il tuo amico perché senza di loro non saresti sopravvissuto. Bene ora che vi ho dato la bella notizia godetevi la vita e se posso esprimere il mio parere, voi siete fatti davvero l’uno per l’altra.-
Il dottore sorrise mentre i ragazzi arrossirono. Prima che il dottore se ne andasse Kagome gli chiese se Inuyasha poteva uscire dalla stanza, il dottore acconsentì e chiamò un infermiere che aiutò il ragazzo a sedersi sulla sedie a rotelle poi al resto ci pensò lei. Dopo che il dottore e l’infermiere lasciarono la stanza, Kagome decise di portare Inuyasha dal loro amico.
-Kagome ti ringrazio per avermi donato il tuo sangue umano, mi hai salvato per la seconda volta.-
Inuyasha aveva detto “per la seconda volta” perché la prima era stata quando lo aveva salvato dal baratro in cui era caduto dopo la morte dei suoi genitori ed era stato questo il motivo che lo aveva convinto che lei era fatta per lui.
-Inuyasha non dirlo nemmeno per scherzo, per il mio mezzodemone questo ed altro.-
Disse in tono materno e dopo proprio come una madre fa con il suo bambino gli diede un bacio sulla fronte.
-Kagome dire che mi sento a disagio è poco.-
A dire queste parole chinò il capo e abbassò le orecchie, Kagome sorrise nel vedere quelle tenere orecchie abbassate, lei diceva sempre che così sembrava un bambino che chiedeva scusa alla mamma.
-Eddai Inuyasha sarà solo per poco, diciamo che così potrò sdebitarmi per tutte le volte che mi hai portata sulla schiena.-
Quando Kagome finì di parlare, Inuyasha alzò le orecchie. Sebbene quella fosse solo una scusa, crederci lo aveva rincuorato un po’. Nel frattempo erano arrivati nella stanza dove si trovava Naraku che al momento era ancora intontito dagli antidolorifici ma questo non gli impedì di parlare con i suoi amici, soprattutto quando vide Inuyasha tirò un sospiro di sollievo anche se si trovava sulla sedie a rotelle era felice che fosse vivo.
-Ehi amico come va?-
Inuyasha usò un tono che con gli amici non usava quasi mai anzi si poteva dire che nemmeno con il fratello parlava così, quel tono era dolce ma allo stesso tempo pieno di preoccupazione. Naraku sorrise perché era da molto che Inuyasha non lo chiamava così, anche se erano rimasti in buoni rapporti la faccenda di Kikyo aveva reso Inuyasha un po’ più freddo nei suoi confronti ma forse adesso avrebbero potuto recuperare l’amicizia di un tempo.
-Sono stato meglio, ma non posso lamentarmi. Tu piuttosto come stai?-
-Sono vivo grazie a voi. Naraku mi hanno detto quello che hai passato per potermi donare il tuo sangue e te ne sono immensamente grato anche se non avevi nessun motivo per sottoporti ad un trattamento così doloroso.-
Ad Inuyasha dispiaceva che il suo amico si trovasse in quello stato per colpa sua e questo era un motivo in più per essergli grato.
-Inuyasha io non ho dimenticato la nostra vecchia amicizia e di certo non avrei permesso che una ragazza mi mettesse contro di te, infatti l’ho lasciata per questo motivo.-
Naraku sorrise, lui davvero teneva alla loro amicizia e quando Kikyo gli aveva detto di scegliere tra lei e Inuyasha, lui inizialmente aveva risposto che non avrebbe scelto nessuno dei due perché entrambi erano importanti per lui ma lei voleva a tutti i costi che lui scegliesse, e così aveva deciso di scegliere il suo amico. Gli era riconoscente perché Inuyasha era riuscito a portarlo sulla retta via quando stava intraprendendo la strada del crimine per vendicare l’omicidio di sua sorella e vendicarsi di tutti quelli che disprezzavano i mezzodemoni. Per quanto riguardava Kikyo lui non sapeva se realmente lo amava dunque scegliere lei sarebbe stata una cosa inutile. La loro relazione si basava sull’inganno perché lei si era messa con lui solo per sottrarlo ad Inuyasha, era convinta che Naraku avesse scelto lei e quindi era un amico in meno per Inuyasha, per quanto riguardava Kagome era certa che presto si sarebbe stancata della sua gelosia e quindi anche lei lo avrebbe abbandonato, e questa volta non avrebbe avuto più nessuno. Nessuno capiva perché lo odiasse in fondo lui l’aveva sempre trattata bene ma nonostante ciò lei lo aveva lasciato senza motivo apparente. Naraku in seguito, grazie a delle conoscenze, aveva scoperto quali erano le sue reali intenzioni. Kikyo discendeva da una nobile stirpe di sacerdotesse, il cui obiettivo era quello di liberare il mondo dalla presenza dei mezzodemoni. I loro metodi anticamente erano molto violenti e per questo la maggior parte dei mezzodemoni le evitava o le uccideva ancor prima che potessero avvicinarli, per questo motivo con il passare dei secoli avevano inventato nuove tecniche per raggiungere il loro scopo senza destare sospetti nei loro bersagli. Prima li combattevano con arco e frecce adesso, invece, conquistavano prima la loro fiducia e una volta ottenuta li purificavano, però inspiegabilmente con Inuyasha questo non aveva funzionato, nonostante fosse un mezzodemone Kikyo non era riuscito a purificarlo per il semplice motivo che Inuyasha era figlio di un demone maggiore e quindi la sua forza si avvicinava di più a quella di un demone, in sostanza Inuyasha era troppo forte per i suoi poteri di purificazione. Aveva provato anche con Naraku però anche con lui il suo piano fallì in quanto lui era un concentrato di più forze demoniache e quindi per purificarlo ci sarebbe voluto il potere di purificazione di più sacerdotesse, alla fine Kikyo aveva sbagliato a scegliere i suoi bersagli inoltre non aveva tenuto conto della forte amicizia che legava i due mezzodemoni.
Naraku ringraziò i Kami per non essere caduto nella sua trappola ancor prima di venire a conoscenza dei suoi piani, e ora come ricompensa aveva avuto un’altra possibilità per recuperare del tutto la sua amicizia con Inuyasha.
I ragazzi parlarono a lungo, Inuyasha spiegò anche il motivo per cui si trovava su quella sedia, sul momento Naraku si rattristò ma quando seppe che la cosa era momentanea si rallegrò talmente tanto che si alzò di scatto dal letto, ma essendo ancora molto debole cadde addosso al povero Inuyasha, Kagome faticò molto per non farli cadere a terra.
Dopo due giorni Kagome fu dimessa ma rimase comunque insieme al suo futuro marito. Nel frattempo anche Sesshomaru era stato avvisato e, nonostante suo fratello fosse del tutto fuori pericolo, decise comunque di utilizzare i suoi poteri demoniaci per raggiungerlo in minor tempo possibile mentre Rin li avrebbe raggiunto con l’aereo. Dopo tre ore arrivò in ospedale e la gioia nel vedere che il fratello stava bene si espresse in una paternale chilometrica.
Dopo qualche giorno anche Naraku e Inuyasha furono dimessi in quanto le condizioni di Inuyasha erano stabili mentre Naraku si era del tutto ripreso. Kagome dopo aver confermato la proposta di matrimonio si trasferì a casa di Inuyasha visto che per il momento non sarebbe stato in grado di provvedere da solo a se stesso. Kagome nel frattempo aveva scoperto di essere incinta e non appena lo seppe si recò in una struttura specializzata in quanto la gravidanza risaliva prima dell’incidente, quindi voleva sapere se il processo di trasfusione aveva danneggiato in qualche modo il feto ma fortunatamente non era successo, aveva scoperto che il motivo per cui non era successo niente, era perché anche lei possedeva dei poteri spirituali comunque per il momento aveva deciso di non dirgli niente perché voleva fargli una sorpresa quando lui avrebbe del tutto recuperato l’uso delle gambe. Erano passate due settimane da quell’orrendo giorno e Inuyasha era quasi del tutto indipendente infatti dopo pochi giorni  volle fare una sorpresa alla sua ragazza senza sapere che le avrebbe quasi fatto venire un infarto. Attese l’alba in quanto quando aveva scoperto di aver recuperato del tutto l’uso delle gambe era quasi il tramonto e per sua sfortuna quella era notte di luna nuova, perciò gli sembrò imprudente provare ciò che voleva dimostrarle senza i suoi poteri demoniaci è per questo motivo che attendeva trepidante l’alba. Le finestre erano serrate e quindi non sarebbe entrato un filo di luce dunque l’unico modo per constatare quando fosse arrivato l’orario era quello di contare sui suoi tratti da mezzodemone come gli artigli, le zanne, il colore dei capelli e le sue orecchie. Per quasi tutta la notte stette con le mani sulla testa, mai come allora aveva desiderato sentire quelle dannate orecchie canine, quando le sentì spuntare si alzò e aprì la finestra svegliando di soprassalto la ragazza.
-Dai pigrona è ora di alzarsi è una splendida giornata.-
Disse un Inuyasha al limite dell’euforia.
-Inuyasha sono ancora le 7:00 rimettiti a dormire.-
Kagome nonostante fosse ancora molto assonnata riuscì ad usare un tono rabbioso, non c’era cosa che le desse più fastidio di essere svegliata in quel modo e a quell’ora. Inuyasha non ammise repliche e continuò ad insistere finchè Kagome non cedette.
-E va bene però dopo colazione riprendiamo con gli esercizi e guai a te se provi a lamentarti perché giuro che non avrò pietà.-
Mentre continuava a parlare Inuyasha le si avvicinò promettendole che ciò non sarebbe successo e suggellò la promessa con un bacio.
Dopo la colazione andarono in giardino per riprendere gli esercizi di riabilitazione e quando Kagome concedette una pausa, di sua spontanea volontà, Inuyasha decise che era il momento di fare la sua sorpresa e così con la scusa che doveva entrare in casa a prendere una cosa si diresse sul terrazzo. Quando arrivò lassù, chiamò la sua ragazza che cercava di capire da dove provenisse quella voce e quando alzò il capo e lo vide sul terrazzo per poco non svenne per la paura, cercò in ogni modo di farlo scendere ma niente lui continuava a guardarla e a sorriderle.
-Inuyasha ti prego scendi da lì e non fare pazzie.-
Disse sull’orlo di una crisi di pianto mentre Inuyasha continuava a restare lì immobile.
-Aspetta se non riesci a muoverti vengo io a prenderti. Maledizione come ti è venuto in mente di salire lassù.-
Quando Kagome stava per entrare in casa, Inuyasha la chiamò.
-Kagome non preoccuparti e guardami.-
Kagome non riusciva più a muovere un passo, aveva lo sguardo fisso sul mezzodemone e quando vide quello che stava per fare, il cuore le arrivò in gola. Inuyasha aveva fatto uno dei suoi salti da quattro metri di altezza, in condizioni normali non era niente di speciale in quanto lui era in grado di fare salti da altezze superiori e quindi non si sarebbe spaventata ma siccome non era sicura che si fosse del tutto ripreso lì il terrore la paralizzò impedendole anche di aprire gli occhi, gli aprì solo quando sentì due braccia che le cingevano la vita e una testa tra l’incavo del suo collo solo così si decise a guardare e quello che vide la fece piangere sia per la gioia e sia per lo spavento. Inuyasha cominciò a sussurrarle nell’orecchio.
-Amore hai visto? Sono perfettamente guarito.-
Inuyasha era convinto che Kagome non avrebbe detto niente, se non quello di abbracciarlo dicendogli quanto fosse felice per la sua completa guarigione ma non immaginava quanto si stesse sbagliando.
-Razza di idiota decerebrato come ti è saltato in mente di fare una cosa del genere senza avvisarmi? Mi hai spaventata a morte.-
Kagome era a dir poco arrabbiata anche se in fondo era felice ma ciò non toglieva che l’aveva davvero spaventata.
-Ehi razza di isterica non sai dire un semplice “sono felice che tu finalmente sia guarito”?-
-Io sono felice ma mi hai spaventata, avevo davvero pensato che fossi uscito fuori di senno e avevo paura ad aprire gli occhi perché temevo di vederti schiantato a terra.-
Kagome continuava a piangere e adesso era tra le braccia di Inuyasha che cercava in tutti i modi di calmarla, lui voleva farle una bella sorpresa non di certo terrorizzarla. I due non si accorsero che dietro di loro c’era Naraku se non quando Kagome stava parlando.
-Inuyasha anche io ho una sorpresa per te. Osservami attentamente, non vedi qualcosa di diverso?-
Kagome sperava che Inuyasha si accorgesse di qualcosa ma purtroppo non vide nulla di diverso, sul momento ci rimase male però poi guardandosi dovette ammettere che non si vedeva poi così tanto sia perché la pancia era piccola e sia perché la maglia che indossava era davvero larga, però poi Inuyasha disse una cosa che la stupì.
-Non vedo niente di diverso, però sono giorni che il tuo odore è cambiato.-
Disse continuando ad annusarla.
Infatti l’odore della donna, quando era in attesa, era leggermente diverso diventava più dolce, era come se l’odore del bambino si mischiasse con quello della madre creando così una fragranza molto dolce, ovviamente solo chi aveva un olfatto molto sviluppato come i demoni o i mezzodemoni conosceva questo particolare. Inuyasha scartò questa ipotesi perché pensava che Kagome non gli avrebbe mai nascosto una gioia simile. Kagome si avvicinò alle orecchie del mezzodemone per essere certa che ascoltasse ogni singola parola.
-Inuyasha tra qualche mese saremo in tre.-
Inuyasha spalancò gli occhi non poteva crederci, la gioia fu così forte che calde lacrime gli solcarono il viso senza che lui se ne accorgesse, così strinse la sua ragazza che tra la sua morsa possente per poco non soffocò. Naraku era alle loro spalle e quando i ragazzi si calmarono, applaudì per la bellissima notizia.
-Finalmente Kagome ti sei decisa a dirglielo.-
Inuyasha guardò stupito il suo amico sia perché non si era accorto della sua presenza e sia perché aveva saputo della gravidanza di Kagome prima di lui. Naraku aveva capito che il suo amico stava travisando la faccenda e prima che la situazione degenerasse si affrettò a dargli spiegazioni.
-Inuyasha, Kagome non mi ha detto niente, ho solo sentito che il suo odore era quello tipico delle donne in attesa inoltre in quell’odore c’era anche il tuo ecco perché lo so. Avresti dovuto capirlo da solo, evidentemente te ne sei accorto ma non hai dato retta al tuo fiuto pensando che l’incidente avesse danneggiato anche quello.
Inuyasha annuì.
-Naraku perché non me lo hai detto?-
-Perché queste sono cose tra te e lei, non dovevo essere di certo io a darti una simile notizia.
Naraku disse la cosa come se fosse ovvia, e non aveva torto infatti dopo averci pensato anche Inuyasha dovette ammettere che aveva ragione, di sicuro ci sarebbe rimasto male se lo avesse saputo da qualcun altro. Ringraziò mentalmente il suo amico per aver mantenuto il segreto mentre Kagome lo ringraziò personalmente anche perché lei non era a conoscenza di questa loro particolare capacità altrimenti gli avrebbe detto di non spifferare niente a Inuyasha ma da quello che vide, il loro amico ci aveva pensato da solo.
Quella giornata sarebbe stata indimenticabile perché era stata ricca di sorprese anche se di mezzo c’era stato un quasi infarto.
Decisero che le nozze si sarebbero svolte dopo la nascita del bambino, nel frattempo Inuyasha avrebbe continuato con i suoi esercizi di riabilitazione. In quel periodo anche Naraku si era fidanzato con Kagura, una mezzodemone come lui, entrambi erano stati scelti per fare da testimoni come anche Sesshomaru e Rin che nel frattempo avevano avuto il loro terzo figlio anche questo maschio, ormai dopo la sua nascita avevano perso la speranza di avere una figlia femmina perciò decisero che questo era stato il loro ultimo tentativo. Rin sperava in una femminuccia anche perché i maschietti erano la copia perfetta del padre ma con la caratteristica dello zio, le orecchie canine che spesso usavano per intenerirla, a volte ci provavano anche con il padre ma con lui non funzionava anche perché per lui non era una novità vedere quelle orecchie visto che già era abituato a vederle sulla testa del fratello. Sesshomaru come padre sapeva essere affettuoso e severo allo stesso tempo.
I mesi passarono e con essi anche la gravidanza di Kagome stava giungendo al termine inoltre si era scoperto che era in attesa di due gemelli, un maschio e una femmina, quando Rin lo seppe fece i salti di gioia anche se un po’ la invidiava perché in un sol colpo aveva avuto quello che lei aveva tentato per tre volte ma alla fine per lei quello che importava era che i suoi figli stessero bene poi il sesso era indifferente. Il parto non fu particolarmente complicato e in poco tempo aveva perso quei pochi chili che aveva preso e così arrivò al matrimonio in perfetta forma. Inuyasha si era ripreso del tutto e adesso riusciva ad usare in pieno i suoi poteri demoniaci, anche se a volte funzionavano fin troppo infatti quando i bambini piangevano per il suo udito sopraffino era davvero insopportabile, ma questo non gli impediva di certo di adempiere ai suoi doveri di padre.
Quando si sposarono era passato esattamente un anno da quel terribile incidente che adesso era solo un brutto ricordo. Al loro matrimonio vennero anche due loro carissimi amici, Sango e Miroku, che dopo il diploma si erano trasferiti in Inghilterra per lavoro. Con loro venne anche il loro figlio adottivo, Shippo, un cucciolo di demone volpe che aveva perso i genitori nella stagione della caccia alla volpe, infatti la pelliccia di un demone volpe era migliore di quella delle semplici volpi. I genitori di Shippo avevano sacrificato la loro vita per salvare quella del loro cucciolo, fu proprio allora che Miroku lo aveva trovato solo e terrorizzato nel cuore del bosco, così insieme a sua moglie decise di adottarlo. A breve si sarebbero ritrasferiti in Giappone perché erano riusciti ad avere il trasferimento, così la vecchia compagnia si sarebbe di nuovo riunita, infatti dopo il matrimonio si trasferirono immediatamente. Shippo aveva legato tantissimo con i figli di Sesshomaru e Rin invece con i gemelli si comportava come un fratello maggiore purtroppo con Inuyasha si era stabilito un rapporto odio-amore e spesso Kagome doveva intervenire in difesa del piccolo Shippo.
Tra Naraku e Inuyasha era tornata la loro vecchia amicizia anzi ora era più forte di prima. Ora che erano tutti riuniti, erano come una grande famiglia che andava allargandosi sempre di più, infatti dopo qualche mese anche Naraku e Kagura si sposarono e adesso erano in attesa del loro primo figlio.
Inuyasha vedendo tutti quei bei cambiamenti dovette ammettere che in parte era merito del suo incidente e soprattutto era convinto che la sua amicizia con Naraku senza di esso non sarebbe ritornata quella di una volta. Ora ognuno aveva la propria famiglia ma la loro amicizia li rendeva come un’unica grande famiglia.


ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ok che dire, spero che  la storia vi sia piaciuta sò di aver stravolto eccessevamente il personaggio di Naraku ma per una volto non ho voluto farlo diventare il cattivo della situazione. Cosa ne pensate della storia di Kikyo? Ok la smetto e vi lascio in pace così potrete leggere e perchè no, anche criticare la storia.
Ps la storia mi è venuta in mente ascoltando la canzone " TIME OF DYING" dei three days grace.
https://www.youtube.com/watch?v=CNbR3npgoKU
  
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