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Autore: piumetta8    25/02/2015    1 recensioni
E se? E se la vita dei Brown ad Everwood avesse avuto inizio molto prima della morte di Julia? E se, durante quel terribile incidente, la donna non fosse stata sola? E se Andy Brown si trovasse costretto a prendere decisioni difficilissime per salvaguardare la sua famiglia?
E se, oltre a Delia, Ephram fosse cresciuto anche con un fratello?
Un universo decisamente alternativo dove ho rimescolato le carte e cercato di far interagire i miei personaggi preferiti...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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In quegli ultimi quattro mesi ad Andy, Ephram e Delia era sembrato di vivere in una sorta di pozzo nero senza fondo.

Julia, il collante della famiglia, colei che teneva uniti i pezzi era morta.

Colin era in coma. Non c'erano miglioramenti e ogni giorno che passava, senza nessuna novità, affievoliva la speranza dei Brown, diminuiva le possibilità di risveglio per il ragazzo.

Ciascuno di loro aveva reagito al dolore, che offuscava le loro giornate di una patina di grigiore e incredulità, in modi diversi.

Delia, troppo piccola per portare sulle sue spalle di bambina un carico così grande, aveva trovato una via di sfogo nella scuola e nelle amichette. Certo il difficile veniva dopo, quando tornava a casa, quando non riusciva ad infrangere il muro che suo padre e suo fratello avevano eretto tra loro e il mondo.

Ephram, infatti, dal giorno del funerale della mamma si era chiuso in sé stesso. Trascurava lo studio, trascurava il pianoforte, trascurava Delia.

Per giorni interi se ne era rimasto chiuso in camera sua a fissare il soffitto. Poi aveva riversato tutta la sua rabbia, il livore, il senso di colpa su suo padre e, sovente, i suoi sfoghi culminavano in violente litigate con il dottor Brown.

Non avesse avuto Amy e Bright a condividere le sue stesse paure, le sue stesse speranze per la sorte di Colin, probabilmente sarebbe impazzito.

Andy, dal canto suo, dopo l'immane tragedia che lo aveva colpito si era trasformato in una sorta di derelitto. Si era fatto crescere la barba ed era diventato un'altra persona: non era voluto più tornare al Denver Hospital se non come genitore disperato in attesa di un miracolo per suo figlio. Non aveva più voluto operare da quel giorno di quattro mesi prima.

Aveva aperto uno studio medico ad Everwood, e tra gli scalpori e i mormorii della gente, aveva offerto visite gratuite ai suoi pazienti.


Quella sera gli Abbott avevano insistito perché tutti e tre andassero a cena da loro. Andy non ne aveva molta voglia ma, dopo un consulto con Nina la sua saggia vicina di casa, aveva capito che una serata in un luogo neutro, lontano dalle foto di Julia, non avrebbe potuto che fargli bene.

Al momento di accomodarsi a tavola, Ephram evitò appositamente di scegliere il posto accanto al padre, rattristandolo inevitabilmente.

"Stasera ho preparato i maccheroni e formaggio, un pollo alla diavola e torta alle noci pecan per dessert!"

Elencò il menù Rose, un po' nervosa, strofinandosi le mani contro il grembiule che ancora teneva annodato in vita.

"Sono certo che è tutto squisito, Rose!"

Rispose cortese il dottor Brown, con un sorriso gentile che però non raggiunse i suoi occhi.

"Non ci possono essere dubbi con una cuoca eccezionale come la mia Rose!"

Harold prese tra le sue una mano della moglie, facendola arrossire. E provocando un senso di invidia e di rimpianto in Andy.

Amy sembrava piuttosto nervosa e agitata e, durante la cena mangiò poco e niente.

Finalmente, con un gesto deciso, allontanò le posate da lei e guardò dritto verso l'ospite.

"Dottor Brown posso farle una domanda?"

"Certo Amy!"

"Perché non opera Colin? Perché non fa l'impossibile per salvarlo?"

Nella sala scese un silenzio imbarazzante e carico di tensione. Sul viso di Andy si impresse un'espressione di terrore e di impotenza.

"Amy!"

Fu Bright a rivolgere quel velato rimprovero alla sorella. Benché il suo migliore amico gli mancasse dannatamente non voleva nemmeno prendere in considerazione che le cose sarebbero potute peggiorare, che quell'intervento auspicato da Amy sarebbe potuto fallire in maniera netta e definitiva.

"Amy tesoro sappiamo tutti che Colin è in buone mani, che stanno facendo tutto il possibile per lui!"

Harold cercò di rabbonire la figlia ma la ragazza gettò, stizzita il tovagliolo.

"Balle! Lei è il più grande neurochirurgo d'America, ha salvato centinaia di vite e non vuole nemmeno tentare di dare un'opportunità a suo figlio? Che razza di padre è?"

Amy aveva parlato spinta dalla disperazione, senza preoccuparsi di frenare le lacrime, senza pentirsi per l'espressione ferita di Andy, ignara al richiamo della madre.

"Amy so quanto ti manca Colin, manca tantissimo anche a me..."

Esordì Andy.

"Ha ragione!"

Fu Ephram questa volta ad interromperlo. La prima volta, dopo tempo immemorabile, che parlavano senza grida e rinfacci pensò Delia.

Ephram si alzò e si avvicinò al padre fronteggiandolo.

"Non hai potuto salvare la mamma. Abbi almeno il coraggio di tentare di salvare Colin!"

   
 
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